Assistente fotograf* a Milano eh!

Incontro un tipo che una volta faceva, e forse talvolta sporadicamente per conto terzi fa, il fotografo. Ora fa il rappresentante/venditore di macchine da taglio; seghe per legno, ed altri materiali, non so. Mi chiede “queste foto, si vendono?”; gli accenno della crisi mondiale. Mi dice della figlia di MDM che “lavora a milano”, “fa l’assistente” – mi dice. Si lavora molto, a Milano. Fa riferimento a lavoro attorno al settore della moda, intuisco. Collezioni continue, “non come una volta con il lavoro tutto concentrato in un momento”. Beh buono, penso, se stai li. Poi scende nel dettaglio un po’: fai il setting delle luci (e fin qui mi pare che sia una buona abilità tecnica ancora “da fotografo”, ci sta, pollice in su) e poi sostanzialmente stai a bordo-campo in tethering a ricevere il tutto con Capture One (butta lì con schifo “oggi NESSUNO USA PIU ADOBE” … vabbé, se lo dici tu) fare selezione al volissimo e. E niente non finisce. Finisco io, dai, sarà quality check al volo, osservazione del dettaglio e poi si sbatteranno il ritocco del selezionato.
Dice che in pratica gli assistenti sanno usare il computer e i titolari no. Beh ma per quanto? Ed è “fare il fotografo” questo? – mi chiedo io. Per me non tanto. L’assistente fornisce assistenza, oppure siete una squadra, al massimo. Ma così: tu sei un venditore e un figurante. Non c’è giudizio morale in questo, sia chiaro, constato solo “chi fa cosa”. A me fare il fotografo non dispiace mica. Trasportare oggetti necessari non mi piace, lo può fare chiunque sia in grado di trasportare un peso, che si tratti di attrezzatura fotografica oppure per la depilazione di pecore, di stesura fibre ottiche, di asfaltatura alla crema pasticcera agliata. Fa lo stesso. La parte di QC / selezione / ritocco è certamente importante, tecnica, specialistica, perfettamente attinente alla professione fotografica di questo momento. Ma non tieni in mano la fotocamera. Non ti approcci al soggetto, non stai facendo la foto, non mi pare di notarne tantissimo nemmeno l’art-direction.

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Il catodico va meglio! #vaffanfashion

Scrivevo il 19-4-2012 – Ho un televisore che avrà 20 anni. Catodico. Si, CRT, con il TUBO CATODICO e lo schermo davanti CURVO, con questo tubo catodico INGOMBRANTE dietro. Si, proprio così. E io vedo perfettamente i colori, gli incarnati, tutto è del colore corretto, come l’ha visto il regista e il direttore della fotografia e i tecnici in studio (nel caso delle trasmissioni live).
Poi invece vado da chi ha questi ultranuovi ultrapiatti ultrafashion (mavaffanfashion!) trendy lucidi LCD o PLASMA … e vedi la gente arancione, oppure gialloverde. Vedi puntini schifosi, quadratoni merdosissimi… ma dove sta questa innovazione? Dove sta questa fichezza della novità? Se ti metti il vestito nuovo ma HAI FREDDO oppure sudi e puzzi come una capra… sei fashion? Sarà anche fashion ma mi fa cagare il cazzo a pioggia.
Sono brontolone? Continue reading →

ha gli occhi che piangono

Dicono che nella bellezza ricerchiamo quella primordiale di nostra madre, ricordo di aver letto da qualche parte chissà quanto tempo fa; almeno in quella di una donna.

Non so se mia madre abbia la forma degli occhi cadenti: ma a questo punto sospetto di si, perché continuo a trovare modelle che li hanno. E una è diventata nientemeno che la mia attuale ragazza. Me ne sono accorto perché il supremo maestro (mi inchino) mi dice sempre “eh ma le trovi tutte con gli occhi che piangono e sai che non va bene per lo stock!”. E no che non lo so 🙂 Gli occhi “che piangono” è un gergo di gente che lavora nell’occhialeria, comunque. O che ci ha avuto a che fare.

Ora purtroppo mia madre è vecchia, molto vecchia, non credo sia facilissimo recuperare la forma del suo occhio, per me, capirla. Ma nelle foto da giovane, splendida sedicenne, sicuramente si.

Il che mi ricorda una cosa che disse iStock tempo fa… ma che non vi dico 😉

il baratro della figherìa

Foto: Copyright Ellen Von Unwerth

“Fotografo di moda”. Ahhhhhhahhaha ecco che il demonio ride, sghignazza, gode. Cioè, tu, merdina, vorresti fare il fotografo di moda? Tu che ti vesti così? Tu che non sai un cazzo e non hai gusto? Tu che non ti vestiresti alla moda nemmeno se ti minacciassero con un ferro rovente? Tu che non sei in forma per poter mettere un capo alla moda?

Facendo il percorso che sto facendo, ovverosia quello di cercare di fare fotografia di nudo, ecco che si affaccia e fa capolino un po’ l’idea della fotografia di moda.

Ma perché? Perché un certo tipo di estetica, che ha comunque come centro la bellezza e la donna (nel mio caso) , se la usi per “fare l’artista” ha come sbocco professionale, lavorativo e di commissioni qualcosa del genere. O almeno, io per ora non vedo grandi altre possibilità. Cosa ho da dire come fotografo quando non intendo che celebrare la bellezza del corpo femminile nella sua forma migliore, nella giovinezza e negli “esemplari” della giovinezza “migliori” (secondo certi canoni, ma soprattutto secondo i miei, che comunque sono influenzati da quelli di questo secolo) ?

Ho avuto a che fare con parecchi creativi che avevano una idea brillante visivamente. Alcuni avevano la sincerità di dirmi “e adesso la cosa più difficile è inventare le stronzate”. A quel punto per me non era granché difficile, ne ho aiutati parecchi, alcuni mi hanno persino detto (prima di cambiare lavoro perché erano stufi) “hey, sei troppo bravo: credo che ti darò questa parte del lavoro! Mi sono troppo rotto i coglioni di inventare le puttanate per giustificare perché ho fatto questa cosa: io LO SO che l’ho fatta perché è fica e perché ho gusto, ma i direttori creativi, artistici, di marketing e compagnia bella vogliono sentire le puttanate, altrimenti son bravi tutti… quindi io vado a ritroso e costruisco le puttanate. Se me le costruisci tu… io respiro di nuovo”.

E questo era solo uno che lo ammetteva.  Continue reading →

Quanto costa aprire uno studio fotografico?

Quanto costa aprire uno studio fotografico? Vi do alcune indicazioni, non tutte, perché tutte non le ho, per ora. E sia chiaro, io non parlo di un NEGOZIO o di uno studio al pubblico con la vetrina e la gente che entra, ma di una SALA DI POSA. Se sei un fotografo conosci la differenza. Continue reading →

modelle mbriache

drunk woman

bbriaha

Sono rimasto di stucco. Sessista, forse? Retrogrado tradizionalista? Non so… forse ho idealizzato un pochino, in generale, la capacità delle donne di essere migliori degli uomini, di non fare le cazzate in cui cade, sembra, la maggior parte dei maschi, almeno guardando la massa.

Una modella mi ha dato buca per ben due volte perché era ubriaca 🙂

Se credete che alle belle donne si perdoni tutto, vi sbagliate … il lavoro è lavoro. Ci lavorerò lo stesso almeno una volta per vedere com’è, ma ovviamente nel mio DB dovrò ricordare a me e a qualsiasi altro fotografo “ubriacona / bidonara”.

Non è certamente una questione morale: a me se le piace bere non interessa: mi interessa che quando c’è da fare un lavoro ci sia: io ci sono, l’attrezzatura, il luogo e il riscaldamento ci sono e sono pagati… se il giorno prima di un lavoro bevi troppo la tua affidabilità è zero: puoi essere anche la più figa del mondo.

Per quanto riguarda i bidoni nella vita normale, non lavorativa, sono il secondo motivo per chiudere all’istante con me: molto semplice; basta sbattermi giù il telefono (troncare una conversazione unilateralmente) oppure bidonarmi: semplice, rapido, efficace! 🙂

iDiocracy (la mia opinione di oggi su iPad)

La mia opinione odierna su iPad (1,2,3) è questa:

  • senza un computer non va (compralo e accendilo e parliamone), perché…
  • senza iTunes non va
  • con un proxy aziendale non va liscio
  • non puoi settare la gestione del proxy da dentro iTunes e non sembra onorare nemmeno le eccezioni verso apple.com (niente store, niente registrazione… ecc)
  • senza iCloud non fa il backup della mail e anche così … te lo raccomando (provate, costa poco!)
  • non va flash su internet. Si ma tanto cosa vuoi che sia, flash.
  • se non hai un dito di uno gnomo te la raccomando la navigazione di una qualsiasi combobox, e giù di pinch pinch pinch e strapinch
  • se hai esigenze complesse (che riflettono la realtà delle cose) non ti viene incontro, né iTunes, né iPad, ma soprattutto iTunes.
  • quasi nulla (windows) sembra tenere conto dei diritti utente (e quindi qualcosa che funzioni in ambiente gestito, entreprise, serio)
  • il “tutto facile” con chi usa imap genera questo genere di roba: https://discussions.apple.com/thread/2445861?start=0&tstart=0 (da cui peraltro anche thunderbird e blackberry non mi sembrano essere completamente esenti…)
  • senza appleid ti attacchi al tram
  • Io personalmente (mia opinione) vedo praticamente iTunes e iPad sono delle specie di trojan per smontare la serietà e la solidità della gestione informatica. Continue reading →