Fatti i cazzi tuoi e campa cent’anni #1234872

10 anni fa ho semplicemente detto “basta informatica+persone”. Le persone sono ok. L’informatica è ok. Ma queste due cose insieme non devono più avere a che fare con me, mi distruggono.

Ci casco ancora, invece. Mi sembra che la gente possa essere interessata a capire cosa succeda, cosa sarà il futuro dei loro figli, visto che sono loro che dovranno parlarci. Ma il modo in cui sembra che afferrino il concetto sembra sempre che non abbracci completamente le conseguenze. Preferiscono raccontarti demiocuggino piuttosto che farsi delle domande, osservare la vastità del problema o dell’argomento, pensare alla propria vita in relazione a quell’oggetto, quella tecnica, quella pratica.

Più provo chatGPT e lo metto alla prova, ci lavoro, ci dialogo, più mi sembra chiaro che ogni bambino e ragazzino saprà cosa farci, mentre i loro genitori sbuffano solo all’idea di provare, che c’è la password cheppalle.

Ma sono cazzi loro, no? A me interessa della mia nipotina. Ma con sua madre non potrei fare questo discorso, non potrei dire “hey, facci un giro, dialogaci, interrogala, prendigli le misure e capisci cosa può fare e cosa non può e quali siano le potenzialità visto che verrà corretto ogni 2 settimane”. Ma lei, la nipotina, lei proverà. E i suoi interlocutori non saranno competenti, nemmeno per quel minimo di competenza che si ha facendo una prova. Come farai ad accompagnare tuo figlio nell’uso di quello strumento, che è infinitamente più pieno di conseguenze della calcolatrice di 50 anni fa, del computer di 35 anni fa e di internet di 20 anni fa? È uno strumento meraviglioso, ma ovviamente ci sono relazioni con l’apprendimento che sarebbe opportuno vagliare e farlo assieme ai figli: se non impari a fare le cose non le sai fare, le sa fare questo coso. Se non impari a ragionare e mettere assieme i puntini e li fai mettere assieme a questo coso, senza questo coso sarai un ebete. Un conto è non-memorizzare nozioni, un altro è avere a disposizione non solo la summa delle conoscenze del mondo, ma dei ragionamenti che il mondo ha fatto fino a quel momento, in ogni campo del sapere.

Puoi lavorare ovviamente assieme ad uno che sa le cose, ma ci lavori bene se anche TU sai le cose. Questo uno od una potrebbe essere già da oggi una macchina. Avvalersi dello strumento è fico, ma anche negli scacchi l’accoppiata giocatore-ai è meglio di giocatore da solo e di Ai da sola. Il giocatore non è certo poco preparato.

Mi sembrava giusto cercare di far presente a quanti più genitori ed insegnanti tutto questo ma… ti senti tanto una Cassandra. Così capisco che spesso la cosa migliore è: fatti i cazzi tua, che tanto non solo non ne hai abbastanza per essere decente per te stesso, cosa pensi di poter fare per gli altri? È arroganza, altro che. Tu? Tu pensi di dire a qualcuno qualcosa? Ma chi cazzo te l’ha chiesto. Stai muto e fatti le seghe mentali, come ogni sega, per conto tuo senza rompere i coglioni alla gente.

AD2022: la nascita di una nuova frattura?

Avrei voluto scrivere un post sul dramma sociale che mi sembrano i no-vax, su come li sto vivendo, su quanto questo sia legato alla pandemia e quanto temo che alla fine della pandemia questa spaccatura sociale si staccherà dal virus e diventerà una mutazione di “gente anti-sistema” che si è nutrita di paure e sciocchezze e di problemi personali generando persone in cui quel che rimane è solo un fortissimo sentimento che li accomuna, ma li accomuna contro. Però la cosa meravigliosa è che esiste, da tanto, wikipedia, di cui sono editor da 16 anni, anche solo per quisquilie e pinzillacchere, ma l’ho sempre trovata come l’evoluzione del world wide web per come i due cari amiconi del CERN lo concepirono a suo tempo: un sistema per i ricercatori di correlare informazioni nel modo in cui serve a loro; ho anche versato il 5×1000 e fatto donazioni. Se sei qui oltre il 2050 segui i link qui sopra e fatti un’idea, di questo voglio parlarti.

La divisione che mi sembra si stia creando per una scelta come “non voglio vaccinarmi” a cui si oppone “si ma dovete farlo perché c’è una pandemia” ed il successivo strumento dell’EU Digital Covid certificate, in Italia chiamato dai giornali e poi da tutti “green pass” , temo si trasformerà in qualcosa di diverso, una polarizzazione idelogica forte come può essere quella destra-sinistra politica, senza tra l’altro che questa sia mai scomparsa. Ma l’emotività rinnovata e la sensazione di “persecuzione governativa” a scopo di controllo coercitivo arbitrario, quello del tiranno, mi ricordano tanto la sensazione che vivono i terroristi islamici rappresentati nei film: persone lasciate sole in qualche difficoltà, difficile situazione psicologica, isolamento percepito e sofferto, abbandono e vengono poi raccolti da qualcuno e messi tutti assieme, sentendo senso di appartenenza alla tribù. Avere uno scopo, un nemico, ma soprattutto degli amici, “sono con me, facciamo le riunioni, ci sentiamo, abbiamo i gruppi telegram” eccetera.

Immagino un futuro in cui la pandemia non ci sarà più, ma la frattura avrà costruito qualcosa di diverso e niente affatto buono, con lo stesso sapore della setta religiosa.

Ho un conoscente novax che è stato convinto da una mia ex (così pensavo io, per lei abbiamo solo trombato) ad una nuova follia, ad esempio: tra gennaio e marzo 2022 “sicuramente ci saranno dei blackout totali”. Lo scopo di questi blackout sarebbe? Dare una strizzatina di coglioni alla popolazione per ricordare loro che dipendono dalla corrente e di non dimenticarselo, causando enormi disagi e morti. Ottimo. Quindi le aziende e chiunque abbia interessi e potere sbadiglia mentre tutto ciò avviene o è un blackout proletario? Ad ogni modo io ho scommesso una tavoletta di cioccolato: se vinco io e non c’è nessun blackout l’amico ha però la facoltà di regalarmi del cioccolato che vuole lui, quindi anche con granella di pasta di piedi di porco, se vince lui, mentre mi aggiro per le foreste per arrivare a pagare la scommessa, avrò comunque del cioccolato della odiata – da lui – Nestlé, per motivi che non esistono più, ma che lui probabilmente crede ancora esistenti, da consegnargli.

Questa è la sensazione, cari posteri: un momento di follia, di ignoranza, ma anche di umana debolezza, paura, incapacità di adattare questa specie alla velocità di progresso che essa stessa ha prodotto: smarrimento, alienazione, solitudine, egoismo. Buonissimo 2022 a tutti.

esempio di lettura digressiva (di palo in frasca)

Ho appena inventato questo termine. Ecco a voi un esempio di cosa cazzo succede quando io mi metto a leggere. E voglio ricordarvi questo: ho 44 anni, quasi 45. Quando ne avevo 17 facevo questo  durante i compiti in classe  sia di latino  che di inglese.

Vedo un porno con la splendida Taylor Rain, che ora, dice wikipedia italiana, fa l’agente immobiliare a Los Angeles come “Nicole Prince”. Non faccio battute relative alle sue vendite. Ma mi chiedo: e la wiki INGLESE cosa dice? Niente. Non dice niente. Taylor Rain (stage name) ha fatto più di 300 film porno. Mi chiedo solo, essendo stato un wikipediano attivo, se per caso stiano iniziando altre battaglie di  enciclopedicità del cazzo anche sulla .EN … come posso fare a verificare? Cerco il mito: Max Hardcore (stage name di Paul Little) e si, lo trovo, non è scomparso. Leggo velocemente la voce in Inglese, per vedere se è cambiato qualcosa; boh, si, dice che forse nel 2013 ha reiniziato a lavorare, quel grandissimo fiòdena. Continue reading →

wikipedia dice balle sulla direttiva copyright

ieri ed oggi wikipedia, dopo avermi chiesto soldi che gli ho già dato, per settimane, mi dice ora, offendendo il mio lavoro con queste falsità:

ed in particolare, per onore di memoria, per i posteri (in caso che il file grafico se ne vada) ricordiamo le precise parole:

Costringerà inoltre quasi tutti i siti ad analizzare preventivamente ogni contributo dei propri utenti per bloccarli automaticamente se non autorizzati dalle industrie del copyright (articolo 13). Entrambi questi articoli rischiano di colpire in modo rilevante la libertà di espressione, la partecipazione e la creatività online.

Queste sono puttanate. Falsità. Si parano il culo con “rischiano di”. Ma vi ricordo che quello che attualmente è facile fare è questo: prendere un video FATTO DA ALTRI e metterlo su youtube. Prendere una CANZONE di qualcun altro e metterla su youtube. Prendere foto, immagini, quadri, dipinti FATTI DA ALTRI e metterli su youtube o su qualsiasi altra piattaforma di crowdsourcing e di UGC che non attui un controllo preventivo o che si prenda la responsabilità di quello che fa. Non posso prendermi il tuo culo perché lo voglio, contro la tua volontà. Anche se mi voglio “sentire libero sessualmente”.

Quella non è libertà di espressione. Perché per esprimerti puoi dire il tuo. Lo dici tu, non devi rubare una poesia di qualcuno che non ti ha autorizzato ad utilizzarla. Non devi rubare un pezzo di un libro – visto che non si stai esercitando il diritto di citazione o critica – magari di un povero sfigato che ci avrebbe guadagnato altri 5 euro o che magari ci si paga la pensione. Non è libertà di espressione scrivere delle frasi melense SU UNO SLIDESHOW DI FOTO DEGLI ALTRI che tu non sai fare o non ti prendi la briga di fare e che quando le fai poi COL CAZZO che le dai gratis a qualcuno.

Ecco, ora, siamo tutti ladri, ok, d’accordo. Ma abbiamo, per favore, l’onestà intellettuale di dire almeno che stiamo rubando? Che non è scontato, non è giusto, non è che siccome la facciamo franca allora va bene ed è legale, ok? Perché youtube e tutte quelle piattaforme i soldi ce li fanno. Non li danno a voi ladri intermediari. Il ladro non è solo quello che ruba, mi diceva mia nonna, ma pure quello che tiene il sacco. Quindi non solo non ci guadagnate che qualche cent ogni milione di visualizzazioni, ma chi guadagna davvero si serve di voi mettendovela sulla libertà d’espressione quando sa benissimo che se gli asset protetti da copyright sono i loro, allora col cazzo che ve li lasciano prendere gratis. Devono monetizzare.

Allora ok, noi proviamo a rubare e chi produce prova a non farsi rubare. Ma rendere legittimofacile rubare non è giusto. La legge che tratta il copyright chiede ad ogni utente di prendersi la responsabilità dei contenuti che immette. Cazzo, siete adulti, maggiorenni, maturi, no? Vi prendete la responsabilità delle vostre azioni allora. E se rubate, siete denunciabili. Semplice.

Ah non volete? Beh, deve esservi chiaro cosa non volete.

Come ho scritto pochi minuti prima di questo articolo, io sono consapevole di quello che facciamo, tutti. Ma non possiamo pretendere che sia istituzionalizzato l’ingiusto.

microstock, copyright e alcuni dati

Come personcine del FEISBUC e come personcine che si guardano la robaGGRatise dello YUTUBB sicuramente sarete stati presi dal sacro furore del citolgonolalibertàdellinternet.

MA

Se, invece, siete produttori di contenuti, ovvero detentori di diritto d’autore, ovvero vivete di proventi della proprietà intellettuale, vi trovate dall’altra parte della barricata e sapete che quando voi rubate la roba la rubate a qualcuno. Quando vi inculate gli mp3 di musica, quando vi scaricate quello che non si può scaricare, quando lo sapete, dai, lo sapete tutti, non è gratis “perché riesco a prenderlo”. Se sei molto abile, riesci a prendere molte cose. Ma in tribunale non avresti ragione: come mai? Perché compi un atto illegale.

Ora, se sei un fotografo di stock e soprattutto microstock sai perfettamente che tutte le piattaforme di sharing inteso non come il vecchio p2pfilesharing, ma tutte le communities, Facebook, i social, YouTube eccetera fanno largo uso di materiale utilizzato senza licenza: RUBATO. Se siete da questa parte della barricata, dunque, visto che chi ci guadagna sono le piattaforme di crowdsourcing, sapete che ciò di cui si lamentano è quello che noi facciamo ogni giorno, per ogni atomo che muoviamo: DOBBIAMO CHIEDERE IL PERMESSO. E se non ce lo accordano, non possiamo. Perché loro potrebbero? Non possono. Ma TENTANO di fare passare la cosa dietro la libertà di espressione ed altre cose simili dicendo “ahhh censuraaaaaaaaaa!!!!” Ma censura un cazzo.

Censura è quando non puoi esprimerti. Non è censura quando ti esprimi dicendo “GUARDATE QUESTO FILM!” e il film non è tuo e lo schiaffi gratis da qualche parte e tutti quelli che lo hanno prodotto non guadagnano dal proprio lavoro. Ecco, non si tratta di censura venire a strapparti la mandibola dalla bocca mentre dici “LIBERTA’!!!!” perché la libertà finisce dove inizia quella degli altri: tu quelle cose del film dille tu, col tuo film, il tuo staff, il tuo girato, il tuo copione, i tuoi autori, le tue spese.

Giralo col cellulare. YouTube ti offre gratis la possibilità di metterlo online. Ma tu vuoi farlo fico.Tu vuoi del girato che non hai girato tu. Tu vuoi usare un font fico per il titolo, un font che non è gratis. E lo vuoi mettere su con un software che non hai. E siccome non hai foto fiche giuste, allora le prendi dove vuoi tu, senza pagarle. Anche se c’è scritto chiaro COPYRIGHT. Non te ne frega, erano su internet.

Ecco, agire OGGI, per voi che lavorate nel microstock, significa andare QUI e col vostro programma di posta elettronica mandare questa cinquantina di e-mail incollando magari il link al VOSTRO portfolio o usando (se lavorate anche per iStock, accedete PRIMA alla piattaforma ESP per usare questo) il TOOLBOX che vi mette a disposizione Getty. Che vi spiega anche la posizione su questo argomento.

MUOVETE LE CHIAPPE: ORA. Ci vogliono 15 minuti a farla grande.


Detto questo, guardandlo le statistiche su Deep Merda ho notato alcune cosette: il “return per download” dice: fai roba fica, interessante, varia. Guardando i top 25 seller per numero di download e per quantità di soldi invece sembra che ti dicano “batti il tuo chiodo amico: sai fare QUESTO, insisti e fallo”.

Io ne tengo un po’ conto. Un po’ me ne sbatto 🙂

UPDATE: wikipedia fa la seguente disinformazione: “[…] Costringerà inoltre quasi tutti i siti ad analizzare preventivamente ogni contributo dei propri utenti per bloccarli automaticamente se non autorizzati dalle industrie del copyright (articolo 13). Entrambi questi articoli rischiano di colpire in modo rilevante la libertà di espressione, la partecipazione e la creatività online. […]” 

… che è una grande puttanata. Ma grande. Io non sono una “industria del copyright”. Io sono un detentore di copyright. E graziealcazzo, le piattaforme di cui parliamo sono cose come YouTube, che vive di user generated content e crowdsourcing, certo, che è magnifico. Ma se il content l’ho generato io, porcoddue, quel fottuto content ricade automaticamente sotto il mio diritto. Senza far nulla. E’ così, da subito. Non è di altri. Quindi è a me che devi chiedere il permesso, preventivamente, proprio perché si chiama COPY right. Non è un caso. Nessuno, lo ripeto, ti impedisce di dire la tua, di esprimerti, di generare e diffondere il tuo verbo in modo ORIGINALE con le tue parole e la tua capacità di espressione, i tuoi video, le tue foto, le tue immagini. Non con quelle altrui: quella è merce. E non è tua. La tua libertà finisce dove inizia quella degli altri. Io quella autorizzazione preventiva la richiedo per ogni fottuto tatuaggio, marchio di fabbrica o persino design riconoscibile. Per iscritto. OGNI VOLTA. E naturalmente per il diritto all’immagine di ogni persona.

wikipedia e il bullismo

Avete mai partecipato attivamente come editor di wikipedia? io lo faccio da oltre un decennio, sporadicamente ormai. Ho dedicato parecchio tempo a quel progetto. Mi sono disamorato.

Come mai? Beh, avrete letto i 5 pilastri, le regole, eccetera. Vi sarete accorti di come vadano le cose sulla wikipedia EN e cosa succeda invece sulla IT. Da qualsiasi parte intendiate partire, prima o poi vi scontrerete, da uomini di buona volontà, con uno spirito che con quelle regole, pilastri, indicazioni e così via non ha nulla a che fare.

Loro stessi, discutendone, se ne accorgono. Non tutti, però.

Si tratta dell’ego, che travalica di gran lunga “il bene superiore” che dovrebbe essere quello di tramandare la conoscenza. Bisogna ricordare che – parole in contenute nelle loro regole – wikipedia non va considerata una enciclopedia GENERICA, ma che può contenere anche ciò che starebbe in una enciclopedia specialistica, di un argomento particolare: enciclopedia della scienza, della musica, della lingua italiana, di storia, geografia, biologia, fumetti, serie tv, eccetera, ma mai una fonte primaria. Ricerca e giustificazione delle fonti, punto di vista neutrale (fornendo ad esempio i diversi punti di vista, per dire che questi punti di vista esistono e non sono slegati da una voce – e se ce n’è uno solo esplicito, si cita il suo autore se non è un pinco pallino) … ecc ecc. Tutto ragionevole.

Ma nella pratica… provate 😉

 

autoritarismo wikipediano esempio #201206191657

Ecco un bel “le regole sono queste e non si discute” su wikipedia.

screen shot rappresentante una prova di un momento autoristico

le regole non di discutono, fidati.
YAWOHL!

Spiacente di aver dovuto sputtanare un po’ il layout.

Ora, se seguite la discussione (linkata e pure vecchia) vedrete che in ogni caso è possibile supporre che la vecchia si fosse intestardita ma anche che l’admin fosse un pedante (anche se mi sembra molto gentile e paziente) … però se andate a consultare le regole di wikipedia vedrete che il “e non si discute” non esiste proprio, almeno “sulla carta”. Poi nella vita di tutti i giorni… nell’ordinaria amministrazione, quella in cui si vede come davvero si comporti qualcuno… non di discute.

governo di nuovo ad ammazzare siti? ad esempio WIKIPEDIA…

diffamazione o censura?

Ci riprovano, è la seconda volta. Wikipedia – e molti altri – sono di nuovo in pericolo. Possibile? Certo, pensano di vederci distratti, di aspettare le vacanze, che stiamo solo depressi a spararci in testa prima di morire di fame senza lavoro ma… invece ecco qua, qualcuno si accorge che dopo che gli hai detto che no, non ci stiamo, noi Italiani non vogliamo che facciano quel che stanno tentando di fare a Wikipedia & Co., loro insistono, spingono, tirano e mollano, ripropongono la stessa cosa e tentano di farcela ingoiare a forza, finché non sia divenuta legge. Bene, non fatelo, non lasciateglielo fare. Mobilitatevi. Mobilitiamoci.

quindi faccio eco al messaggio che campeggia sulla home di wikipedia, preoccupantemente scevro di “clicca qui per fare qualcosa” … perché forse questa volta quelli di wikipedia ci ricordano che dobbiamo noi fare qualcosa.  Continue reading →

Sull’autoritarismo in Wikipedia

immagine sarcastica che contesta la presunta libertà di edit su wikipedia

se sei d’accordo con me
va tutto bene.

Amo wikipedia. Apprezzo meno alcuni admin che mortificano alcuni momenti di democrazia interna che potrebbero caratterizzarla. Purtroppo anni di opinioni del mio vecchio blog non sono qui riportate, quindi non mi si può facilmente conoscere e dato il mio umore recente potrei passare solo per rompicoglioni brontolone che ha solovogliadiprotestare. In realtà parlare di cosa sia e come si viva la libertà non è da considerarsi né “un passatempo” né tantomeno “frivolo”. Continue reading →

Donare il 5×1000 a Wikipedia si può

Donare il cinque per mille a Wikipedia con la dichiarazione dei redditi è possibile! Magari avete altre intenzioni o altre cause più meritevoli; magari si, magari no. Magari quest’anno volete darle alla ricerca o ad una onlus, ma io ho usato così tanto wikipedia che mi pare giusto fare qualcosa. Posso donare anche in altri modi, sia a loro, sia agli altri. Ma sapere che donare il 5×1000 a wikipedia è possibile, per me è una figata! 🙂

Informazioni qui:

http://wiki.wikimedia.it/wiki/Cinque_per_mille