massimi livelli di pirateria di qualità

Un tizio nel mondo dev’essere più palo in culo di me in quanto a pignoleria audiofila. Terribile proprio. Un certo album è uscito in versione CD e poi in versione VINILE ma con 5 tracce in più. Cerco questa versione e la trovo, ma sto già pensando “mmh… ma la qualità? ma se era solo in vinileeeee….” e trovo che è accompagnato da questa lista di accorgimenti usati per il ripping:

Vinyl condition: Near Mint. Excellent, for a (nome-etichetta) pressing

Nitty Gritty RCM 1.5
Audio Intelligent Vinyl Solutions 3-Step Record Cleaning
VPI TNT Mark IV with VPI Single Motor Flywheel and VPI SDS
Eminent Technology ET-2.5 Air Bearing Tangential Tonearm
Lyra Clavis Da Capo MC cartridge
Tuntable speed verified using KAB SpeedStrobe
Nova Phenomena Phono Preamp
Lavry AD11 external USB 2.0 ADC
Audioquest G-Snake LGC interconnects (TT to Preamp)
Mogami Gold TS/RCA interconnects (Preamp to ADC)
Mac Pro Dual Zeon 2.66 GHz
Adobe Audition CS6 for recording
Peak Pro 7 for editing
Click Repair 3.8.4 
iZotope RX Advanced 2.02 for cleanup and restoration
iZotope Redbook conversion
Resample @ Filter Steepness: 80, Cutoff shift: 0.98, Pre-ringing: 1.0 / 
Dither@ Noise shaping (MBIT+)
XLD Version 20130407 (143.0) for 24/96 FLAC (Level 5)
xACT Version 2.23 (5911) for Redbook SBE correction, MD5 checksum and Redbook FLAC
Mustek ScanExpress A3 USB 1200 Pro Scanner

RCM > TNT > Lyra > Preamp > ADC > Mac Pro > Au CS6 @ 24/96 > 
analyze (no clipping, DC Bias offset correction, gain adjusted to -0.2 dB) >
Click Repair DC @ 15, Wavelet (manual mode) > iZotope > FLAC encoded with XLD

No DeNoise was used on this rip.
No silence been removed, please burn gapless to match original track layout.

Macintosh users can convert FLAC to Apple Lossless using XLD
and can verify MD5 checksums with xAct.

Io basisco di fronte a cotanta precisione. Una cosa mostruosa. Poi vi so dire se si sente davvero bene eh.

Già il vinile originale era in condizioni eccelenti. Poi hanno usato di tutto: pulizia del vinile, giradischi con i controcoglioni, dal braccetto al motore, alla verifica della velocità dei giri, preamplificatore, convertitore analogico-digitale esterno, cavi e interconnessioni, software di editing cazzuto, controllo ed eliminazione dei click, conversioni verso standard-cd e anche in lossless a 24 bit, scelta precisa di non usare il denoise e nessuna rimozione di silenzi. Gente pazza. Meravigliosamente pazza.

audiofilia portami via #20192389479

Il mondo dell’audio come lo conosciamo oggi è passato per un periodo che ho vissuto intensamente. Il masterizzatore è stato per me di importanza pari a quella dell’automobile, per molti anni. Solo il condizionatore ha rivestito una importanza pari a queste due cose nella mia vita pratica.

La musica è una parte fondamentale della mia vita. Verso la fine degli anni ’80 avevo capito che le musicassette di mio fratello marcivano. Optai per i vinili. Presto ricomprai i 4 vinili in Compact Disc. Ho sicuramente una collezione di CD che supera i 2000 pezzi. Ho evitato di mangiare, nel periodo in cui si ha più fame, per fare la cresta e comprarmene. Ho usato cataloghi di corrispondenza online che, surclassati dalla vendita online, non si sono adattati e sono scomparsi, al pari di Postal Market. Attorno al 1995 con grande aiuto dei miei comprai un computer mio ma solo verso il 1997, se non ricordo male, potei permettermi un masterizzatore. Era eccellente. Ma comunque non era sempre garantita la riuscita. Fin dai quei tempi solo il software “nero burning rom” era quello che riduceva di più gli errori. Si faceva grande esperienza anche sui materiali di consumo: tutt’oggi a sopravvivere è quello che fu il migliore: Verbatim (anche se il miglior modello del supporto non mi pare esista più in vendita). Continue reading →

Funerali alla cultura in Italia #20120423

sentito cordoglio e condoglianze

La cultura ringrazia.

Prendo spunto della notizia del flashmob di Viterbo, il funerale simbolico alla cultura dopo la chiusura di ogni spazio pubblico che ad essa era dedicato.

Qualcuno, quando un quotidiano nazionale (poi* lo dico) stava chiudendo, alla radio disse che ne aveva parlato con un proprio amico indignato perché non era possibile, era una vergogna e così via – e lui gli chiese “ma tu lo compri? Sei abbonato?” e l’altro rimase un po’ spiazzato, fino ad ammettere che no, non lo comprava. E allora… Continue reading →

Free for noncommercial!

Software – Quando la licenza dice “free per uso non commerciale” , “gratuito solo per uso PRIVATO” oppure “shareware” , “trial 30 giorni”, ecc … ci sono tanti simpatici manager, direttori, proprietari di aziende, che considerano il software “gratuito”.

Ad esempio gli antivirus, pressoché indispensabili per Windows, ma nessuno li vuole pagare. Ma “quanto è illegale” installare (e tenere dopo il periodo di prova) un software free-fornoncommercial in ambiente commerciale, rispetto ad esempio all’underlicensing di un software dichiaratamente commerciale-e-basta? (acquistare UNA copia e installarne 25). Spesso a questi generi di pratica sono suggeriti con molta convinzione da parte di chi sta sopra nella catena di comando a chi poi se ne occupa… e se questi non lo fanno sono considerati negligenti (non hai obbedito, non fai quello che ti dico di fare).

Ma la BSA si gratta? Per dire: se la BSA – ammesso e non concesso – si occupa solo dei suoi associati, allora sbaglia, perché se quest’altra pratica la si lascia passare, agisce come la concorrenza sleale!

Se – sempre ammesso e non concesso – Avira free (esempio!) viene installato su 13 postazioni in un’azienda e mantenuto sempre, quanto è illegale, rispetto ad un Kaspersky acquistato in una copia e installato su 13 postazioni? Perché se “è uguale” e soprattutto chi controlla se ne frega di Avira, oppure Avast, oppure AVG … a mio avviso commettono un grave errore, perché in questo modo sembrache sia vero che il software gratuito-per-uso-privato sia gratuito anche in una PMI, da un Freelance o addirittura in una enterprise.

A me non pare che sia mai stato chiarito. Qualcuno lo fa?