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Passeggio per una fiera di cui non mi importa, in cui l’unica risonanza è quella di una fiera in cui ero con lei, in cui c’era anche quel tipo che fa i robottini … che conoscevo da prima ma… l’ho visto con lei.

E altro?

Beh si, beh… mi guardo attorno e non vedo nulla, non vedo nessuna, nessuno sguardo che dica che sono ancora umano, qualcuno, considerabile.

E’ stata una fottutissima stella cometa, un cazzo di meteorite che mi è piombato sulla testa, bruciandomi.

Sono dilaniato, devastato dalla mancanza di quella ragazza ora. Cerco costantemente di pensare in modo altruista che lei soffriva, che non posso volerla in uno stato in cui lei soffre. Cerco di pensarlo in modo egoista, ovvero che lei ora è già con un altro, che glielo sta succhiando ogni giorno, che in questo momento è in ginocchio davanti a lui mentre lo guarda da sotto, come sa fare lei, e che del mio pensiero non sa che cazzo farsene, un vecchio di merda che non ha buttato all’aria le cose per averla.

Mettila come vuoi, ma mi manca. Continue reading →

capire i gattini su internet

Tutti scherziamo sui gattini su internet, come fotografo poi, non vi dico. Ma non lo farò.

Per me le foto degli animali significano tanta solitudine e bisogno di affetto. Certo spesso sono buffi, ma li guardi principalmente come un genitore guarderebbe un figlio che si è sporcato di gelato: perché è adorabile, non perché è sporco.

Le gatte che ho ora non le ho con lo stesso spirito con cui avevo gatti in gioventù, nelle case passate da piccolo con i miei genitori. Queste gatte mi fanno compagnia, non sono solo una cosa carina da avere per casa. Ora, sicuramente non tutti sono come me, non tutti considerano che siano gli unici esseri a darti affetto incondizionato (e questo lo dico DOPO averle nutrite: sono ancora interessate!).

Però io ci vedo tanta difficoltà con il genere umano, con le relazioni. Mancanza, buchi dentro. Io ho bisogno di baciare ogni giorno, e se poi si fa sesso meglio, ma è di baciare che ho bisogno, abbracciarti e baciarti. Possibile che sia l’unico e solo con questo bisogno di affetto fisicamente manifestato? Non credo.  Continue reading →

smettere uno psicofarmaco di colpo è consigliabile come schiacciarsi il cazzo sotto la tavoletta

gioia

Le immagini velate ed appena accennate sono quelle che preferisco, come intuite dal titolo.

Attualmente prendo Efexor 75. Da un po’. Perché in pratica prima non mi tirava neanche se la hunziker mi faceva la spaccata in faccia dopo avermi promesso 45 minuti di throatfucking ininterrotto e selvaggio – questo per restare nelle immagini delicate.

Sono rimasto, per cause di forza maggiore, senza, per due giorni. Due. A parte le leggere vertigini o simili (per definirlo meglio dovreste fare quella specie di gioco che forse avrete fatto da bambini, mettendo le mani davanti alle orecchie e poi spostandole velocemente avanti e indietro vicino-lontano … a parte la componente “sbattimento” di questa mossa, il lato “audio che viene e che va” è circa quello che provo) … dire che divento eccessivamente emotivo è ridicolmente eufemistico. Diciamo che solo il lato depressione e commozione, tristezza aumentano come non mai.

Perché trovarsi a singhiozzare, piangere singhiozzando, per un uomo adulto, dopo aver visto una scena di un film che al massimo mi avrebbe commosso alle lacrime, guardando “Bones”, è un po’ troppo. Farmacia, arrivo. E se ho pensato per un attimo “beh, dai, magari posso smettere e basta!” senza consultare un medico, beh, sono stato un Coglione di prima categoria, vincitore in tutte le edizioni possibili.

Ora, non giustificherò MAI un drogato. E’ l’atto dell’iniziare, sapendo che non è una soluzione ma un nuovo problema, che condanno per tutta la durata di ciò che accade dopo. Ma lo capisco sia per le cause, sia per gli effetti dell’astinenza. Non sei più tu. Sei uno al quale un programmatore ha cambiato alcuni pezzi di programma e quindi mentre tu pensi “perchéccazzo?” comunque tu senti sofferenza, senti tristezza. La senti con una intensità che ti fa piangere singhiozzando, scuotendo tutto il tuo corpo.

Ma siccome tu lo sai, sei cosciente, allora la cosa si mescola alle risate, perché sei cosciente dell’immagine e della causa scatenante. Non è un momento in cui ragioni sull’insensatezza dell’esistere o sul fatto che sei un cesso e la Hunziker non farà quella famosa spaccata. No. Sai che hai visto una scena di un telefilm, scena che di solito NON ti avrebbe commosso, e che sei scoppiato a piangere convulsamente, rumorosamente, disperatamente, senza appello.

E alla tua mente questo fa ridere, cazzo, fa MOLTO ridere. E quindi isteria! 🙂

Oggi aggiungiamo la figuradimmerda con la farmacista che – lo vedo dall’occhio – inizia a non credermi più quando le dico che non ho la ricetta bianca in mano perché ho talmente tanto bordello in macchina che non ho cazzi di mettermi a rovistare. Quindi la sensazione è “sei un drogato, ma per ora non faccio casino… ma la prossima volta…” – e così dovrò cercare la cazpita di ricetta.

blah

“I’m half the man I used to be” recita il poeta… e se anche prima eri un mediocre…

perché la regressione esiste.

mi sento un pagliaccio

una patetica cacca … e vorrei andare a dormire.

Cosa che mi farà ulteriormente vergognare.

evvivaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa tutto va bene

Consigliato The Big Bang Theory (serie TV)

Non conoscevo la serie TV “The Big Bang theory”. Dei ragazzi me l’hanno sottoposta e visti i primi 4 minuti stavo abbandonando perché il personaggio di Sheldon mi risultava insopportabile e ricordavo di averne visti altri 2 o 3 minuti in TV ed aver pensato “è insopportabile” ecambiato canale, nonostante ci fossero degli istanti di simpatia.

E allora vi consiglio: sopportate alcuni minuti in più, vedetevi 2 puntate intere. Io mi sono fatto un monte di sghignazzate e – purtroppo – ho imparato qualcosa anche su me stesso.

Ma il punto sono le sghignazzate, giuro.

Fondamentale è il doppiaggio di Leonardo Graziano per Sheldon: Coltorti è ok per la “freddezza”, il distacco e la pedanteria saccente, il sussiego. Ma Leonardo Graziano è perfetto: ci aggiunge quella parte di isteria-gay, una leggera stonatura ogni tanto, quelle parti di ansia e fastidio… che sono comunque presenti in quel peronaggio. Continue reading →