Filtro rosso, digitale, rossetto nero

AVVISO: per chi non passasse spesso a leggermi, uso un linguaggio chiaro e diretto e spesso volgare. Se non vi piace: HOP VIA ANDARE! 🙂 Saluti.

Nella fotografia di nudo una delle cose a cui faccio più attenzione è la figa, dato che la trovo proprio bella. Siccome non lavoro mai con modelle professioniste a cui poter chiedere una depilazione perfetta della pelle, in stile Barbie per dire, o anche in stile prostitute austriache (che iDDio le benedica per la loro liscezza, ma appunto: si tratta di affari, per loro, quindi incompatibili con il mio modus operandi e soprattutto il mio sentire) , le ragazze e le donne che lo fanno di buon grado, oppure che gentilmente mi assecondano, in ogni caso, come dice una di loro, potrebbero arrivare con “effetto pimpa”.

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La pimpa.

Anche nel migliore dei casi, di solito comunque qualche traccia di rossore esiste. Non mi riferisco dunque al colore più scuro della vulva in generale, bensì ad un minimo di irritazione presente proprio a causa di una depilazione non-professionale e forse neanche troppo abituale. O forse anche abituale ma quando arrivano da me vogliono essere slisciate perfette, che si vede.

Ad ogni modo poi si rischia di vedere più il poro che il pelo, per via del follicolo che bla e ribla dello stra-bla. Quindi? Quindi visto che io lavoro in bianco e nero posso abbassare i rossi, tantissimo, ed anche gli arancioni, ma questo di solito fa scomparire anche le labbra, oppure le sbianca.

E quindi rossetto nero! Nessun rossetto “scuro”, perché comunque contiene il rosso, che verrebbe sbiancato. Un pochino di sbiancamento, se state pensando a quello anale e vaginale (brutti stronzi) si ottiene anche usando questo sistema, ma non è detto: potreste ottenere un buco di culo in stile vitiligine, tutto bianco, ma senza continuità con il colore della pelle vera.

Sto parlando ovviamente di quantità di foto in uno shooting molto prolifico, in cui si abbiano molti scatti da consegnare. Se devo lavorare su UN singolo scatto ovviamente posso fare quello che serve, senza grandi problemi: mezza foto in un modo, mezza in un altro, a zone. Ma se ne hai 400 da consegnare alla modella… e non ti va di lesinare sul contrasto o sui neri, ma poi sembra che abbiano i pori neri ovunque… eh!

Rossetto nero. Proveremo. Difficile da trovare nelle mie zone, ma Amazon aiuta.

UPDATE: per ora ho provato col nero e sembra un “rosso molto carico” ed è opportuno abbinare ad un iscurimento delle sopracciglia. Non ho fatto ancora l’editing che lo richiede, ma ho scattato più di 500 foto e sono soddisfatto, questa volta, dello shooting con questa modella che in precedenza non avevo saputo valorizzare.

Possibili casini di nudità? mah.

Oggi mi ha contattato la figlia di un mio amico. Lei secondo me non sa che ci conosciamo. E non credo che loro si parlino. Non ho idea se lui sappia che so chi è lei. Non ho idea se lui possa essere contrario al fatto che lei posi nuda.

E perché diavolo dovrebbe?

Perché nel contattarmi compilando i dati necessari a procedere successivamente, ha indicato che la cosa la interessa. Ha 20 anni, visto che ve lo chiedete.

Boh, ne ho almeno 5 in elenco che dicono che “sono interessate”. Ci credo con? Mah, credo nessuna. Però sarebbero cose belle, se ci sperassi di più.

alti e bassi di un “nudista”

LDA l’ho contattata chissà quando anni fa. E poi anche i miei colleghi. Ovviamente loro hanno tratto il meglio in studio con un set realistico. Io ho solo fatto conoscenza… ho visto che ha un bel fisico. E ricordo che lo tiene molto in forma grazie al ballo, non ad una volontaria attività di “tenersi in forma”.

Pancino soprattutto.

Di tanto in tanto l’ho vista e tentato di vedere se si combinava per altri shooting e le ho anche ricordato che per la fotografia di nudo sarei molto, molto onorato di averla a posare. Lei dice che si vergogna. Ma non si vergogna poi tanto. Non tiro più la corda, vado.

La mia strategia su instagram non prevede la pubblicazione di foto mie. Seguo alcuni artisti, riviste, modelle di nudo e condivido nelle storie quello che io trovo più affina al mio gusto, anche in fatto di forma fisica.

Dopo anni bam! Mi manda un “wow” su una delle cose che ho condiviso e… beh, siamo in fase “mi vergogno ma vorrei tanto”.

Questi momenti sono molto belli per me. Sono quelle cose che fanno pendere l’ago della bilancia sul “vivi” un giorno in più. Che se anche non sarà un’arte che cambia il mondo, quantomeno permette a me di dare una pennellata di qualcosa di bello, invece che di brutto, al pianeta.

Cosa fai ogni giorno se no, a parte tirare la carretta?

Lei è molto bella… e cavolo, ‘sta cosa che alle donne le devi rosolare a fuoco lento… pare sempre più vera, se c’è qualcosa di sexy dentro.

Personalmente non mi piace tanto: io sono un uomo, e mi piace “si” o “no”.

Soprattutto perché in mezzo a tutto questo miaomiao c’è il nulla, dal mio punto di vista. E non ho l’eternità a disposizione.

Certo dopo aver visto il lavoro di Hegre… bah. Non so.

comletely nude full body frontal portrait of a black slender woman

Copyright (c) Petter Hegre

Ma una mia ex di 20 anni fa che ha studiato cinema e cazzi e mazzi mi ha scritto (qui il petto si gonfia e l’orgoJo sale debbbbrutto) che “sai che in queste ci vedo una cifra stilistica, un senso e una raffinatezza molto marcate?” per un paio di finte polaroid (sono state scattate con una reflex e stampate con una instax share-SP3). Mi ha dato molto.

Non so, sto cercando di capire come diavolo funziona tutto questo. Chi sono, dove sono, cosa faccio, in merito alla destinazione fisica della mia fotografia di nudo.

Ad ogni modo ecco, questo mi fa un po’ più voglia di vivere.

quando non fai bene niente

Essere un mediocre è questo, non fai bene niente. Neanche male. Altrimenti saresti un totale inetto. E invece no. La maledizione della brodaglia, della melmetta che non è il nulla, è qualcosa… ma in ogni cosa c’è di meglio. C’è la cosa giusta, che non sei tu, che non è quello che fai tu. Nomina una cosa qualsiasi.

Guardando ciò che fa Petter Hegre (Hegre.com) , che però credo si sia tuffato allegramente nell’auto-definirsi pornografo, penso che sia ben difficile accedere ad un qualsiasi genere di editore che desideri pubblicare di nudo. Perché diavolo dovrebbe quando esiste quello? La fisicità che io cerco è pressoché tutta quanta lì. Certo tantissime sono abbastanza “foto da catalogo”. Del resto alcuni nudi di Newton non lo sono? E sono famosissimi e belli.

Plasticità, esposizione.

Forse un po’ fredde.

Ma cazzo, perfette.

Ecco, quello che volevo fare di carino, prima di andarmene, era davvero tentare di pubblicare i nudi. Ma chi è che li pubblica? Chi li compra? La risposta non è nessuno, ma credo che la diffusione sia quella di chi non si vergogna del porno. Quindi è relegata alla pornografia. E immagino un compiaciuto che si rimira un perfetto Hegre. Perché non dovrebbe? Le modelle sono perfette. Certo io non vedo grandissima partecipazione. Ma se la percezione è solo fica-nuda …

Sto solo blaterando, non sto dicendo niente.

Forse il mio è un punto di vista maschile. Che poi alla fine che comprano le opere di nudi spesso sono le donne. Eh mah. Non so. Adesso FULL DEPRESSION. Alla fine mi pare che se non ti inventi tu la tua pubblicazione, diventando il tuo stesso editore (e quindi alla fine che sei? Sei uno che stampa sé stesso: LAMMERDA!!!!) non ci sia uno sbocco.

Lo sbocco: quello che sento di dover fare io ora.

13500 foto di nudi

Ho più di 13500 foto di nudi.

Ora che me ne sono accorto la pressione di sentirmi un cagasotto a non tentare pubblicazioni o mostre è davvero forte.

Non si può chiedere a decine di ragazze di non notare una cosa che io so così numericamente pesante.

Tredicimilacinquecento.

Metti che siano buone che so… il 5%. Ne basta un terzo di quelle che ho per fare un fotolibro.

E io conto che di buone ce ne siano di più. Ma è un mondo social. Tutte quelle “scartate” possono andare a rotazione pianificata, essere mandate su riviste free, eccetera.

E quindi?

Mi sono focalizzato sul fare le foto. Porcattttttttttt

Dei paesi tuoi #2019091842

Su Instagram avevo trovato una modella interessata/disponibile a posare nuda, che aveva lavorato con altri fotografi che seguo e mi piacciono dall’abbastanza al parecchio. Mi aveva detto ci sentiamo dopo settembre leggo e ti faccio sapere. Ha finto di non aver letto (posso sapere se leggi o meno le e-mail e lei lo ha fatto allo scoccare del 1 settembre) e poi i soliti bla ho moto da fare eccetera. Le faccio “ok, non ti interessa più, ciao!” , bla bla cazzate scusami sbrodolamenti. Pazienza. Sarebbe stato interessante ma avrei dovuto viaggiare davvero parecchio, senza soldi, a rischio. Quindi un po’ mi solleva (comfort zone) e un po’ mi rompe il cazzo. Ma ovviamente so che trovare una modella di nudo non è facile. E moltissime sono “perché mi dovrei spogliare se non per soldi?” … cosa che non mi interessa più. Giuro, potessi permettermelo, dovrei trovare dove collocare un tipo di collaborazione del genere. Ma credo dovrei trovare specifici committenti. In generale però lo escludo, non mi interessa. Non voglio che qualcuno dica mai “mi ha pagato, ho fatto”. No no, grazie. Oltre al fatto che questo tipo di atto si presta perfettamente ad essere giudicato prostituzione: l’esercizio del commercio di sé lo rende tale. E io non voglio farne parte.

Credo che, semplicemente, abbia letto la liberatoria e qualcosa non le sia piaciuto. Possibilissimo.

Pian piano mi faccio l’idea che sia sempre una frequentazione, una serie di passaggi. E la cosa richiede la presenza fisica. La distanza non lo consente. Serve tempo e presenza.

Quindi paradossalmente mi sa che mi troverò davvero a fotografare nude ragazze di questa zona dell’Italia così difficile, chiusa, distaccata, diffidente. Eppure, paradossalmente, è più facile che succeda qui solo perché “so da dove vieni”. Quanto siamo provinciali. Stesso accento, so da che paese vieni. E quindi? Non potresti trovarti con un machete piantato sullo sterno solo perché vengo da meno chilometri di qualcun altro? Mi pare che le cronache siano piene di orrori tutti molto molto locali. E violenze sessuali sono quasi sempre parentali.

Ma tant’è.

liberatorie difficili

Kiki me la fa pagare di brutto, me la fa sudare tutta, con le liberatorie. Quasi mai 6 foto in sequenza hanno la stessa scelta. Le devo spulciare una per una. Esattamente come ha dovuto fare lei, mi dico. Ha usato ogni tipo di opzione che metto a disposizione per i diffidenti. Ha riletto il testo dopo che le ho detto che è cambiato dall’ultima volta e in cosa consiste il cambiamento, ne ha voluta copia anche se poi non lo legge, ha usato sia la parte in carta che quella sul tablet e poi ha spulciato foto per foto sul tablet. Ha aggiunto una opzione che sta per “no, ma rifacciamola”, che significa che la foto le piace ma non le piace qualcosa di sé (come tutte quante, del resto: se stanno posando nude non è che stiano tanto a sindacare sulla mia foto, sulla luce o su quanto si veda la patata: se hanno una ruga sbagliata però adieu) , ha opzionato TUTTE quelle per le quali fornisce consenso per pubblicazione illimitata per una precisa correzione estetica del viso (rughe, brufoli, occhiaie). Del resto ha tutto il corpo disseminato di macchioline di mancata pigmentazione dovute – dice – alla pillola: di quelle se ne fotte, e pressoché di ogni altra cosa. Quindi se per caso siete femminette che “eh, vedi che c’è il fotoritocco”, poi magari ha una botta, una forma, una tetta, i piedi sporchi o un’unghia che non va, che molte altre non tollererebbero mai su sé stesse.

Quindi calma.

Ma come a suo tempo fece lei, così ha fatto anche kiki: ha aggiunto dei cuoricini su alcune foto. Cosa che ci ha costretto ad aggiungere una voce in legenda.

Se guardo però la percentuale di foto accettate pienamente e anche quelle che non possono essere messe nei social (quindi ok sito, ok mostre) siamo tra il 30 e il 40%, che non è tantissimo. Ma se guardo come sono fatte… molte persone si suiciderebbero per una sola di queste foto publicata, nella propria vita. Quindi ok, va bene così.

Eppure tutto questo mi dice molto. Kiki sostiene che il suo forte è il culo. E posare “da troia”. Però ci sono tante cose in cui si sente insicura e piccolina, alla continua ricerca di essere una roccia. Continuamente, sul lavoro.

Siamo tutti così, in fondo?

Poi mi dice che col suo nuovo toy boy sta benone, ma è preoccupata : “con lui non riesco a squirtare”. Io le faccio la faccia da “eh son proprio dei problemi” e ridiamo parecchio forte.

La storia delle liberatorie con scritte informali mi ricorda anche la mia prof del liceo, ormai 25 anni fa, che mi mise un 7 menomenomenomeno con trentaquattro meno sempre più piccoli, un cerchietto sull’ultimo che poi divenne una margheritina. Sempre più sorridente man mano che procedeva, e alla fine mi diete il foglio dicendo “vai”.

Sul registro scrisse un solo meno.

Credo.

Puoi aprire un po’ tutte le labbra?

Se c’è una a cui posso chiedere davvero ogni cosa, senza paura che mi giudichi male, ma al massimo mi dica fottiti, mi risponda col dito medio o mi dica “no” e basta, e si va avanti, questa è sicuramente la Kiki. Certo, con l’articolo, siamo al nord.

Non pensavo che avrei mai osato chiedere certe cose a una che sta posando nuda. E invece eccoci a chiedere a Kiki se una volta può aprire di più il buco del culo (e lei mi risponde tutta tranquilla “si, credo di si, mi infilo un cazzo grosso, e poi rimane aperto per un po’, si può fare: vuoi proprio la “O”, vero? tipo per guardarci dentro? Che porco! Ahaha” e si procede con gli scatti che si stava facendo: nudi si, ma niente di eccessivo. Faccio un po’ finta di niente, ma non crediate che non sia rimasto colpito. So che lei è così. Continue reading →

le mie sono belle uGGuale

Claudia Shiffer nuda 2019Ieri ero al super a mangiare. A fianco a me le riviste. Guardo, vedo un inizio di monte di venere e una cresta iliaca e una gamba molto lunga: adoro tutto ciò. Toh, è la Shiffer nuda. Piglio, è Vogue Italia. Tacco alto, un peletto di plateau. Guardo bene. Penso subito a M. che ho fotografato l’altro ieri a casa propria: non le manca niente. Non hanno lo stesso viso, d’accordo. Ma quella specie di corona anni ’80 che ha la Shiffer in quella copertina non è che mi faccia impazzire. Del resto posa, gamba, pube, fianco… tutto ok. Penso che alle mie modelle non manca un cazzo. Per essere così all’età della Shiffer devi avere le risorse della Shiffer.

Da fotografo mi viene da dire: mh, si, chi ha piazzato tutto prima che lei premesse il tasto di scatto? Che poi… mi sembra tanto una pompetta per pulizia… ma magari sono trigger di cui non conosco nulla. Certo, quella è una Nikon. E quella dell’altra tipa sembra una Sony mirrorless. L’altezza del treppiede mi conforta: sono nel giusto da anni.

Poi mi do’ del sessista e mi dico che possono ben avere imparato di tutto e di più in fotografia. Molte modelle sono diventate fotografe.

Fotografe famose e di successo non so proprio. Non sono informato. Sono state “supervisionate” da Collier Shorr, cosa che rende il “potere alle donne” di questa idea, una presa per il culo: è infatti lei la fotografa, o loro perché hanno fatto click, come  la storia del selfie della scimmia ci insegna? In effetti alla tipa che voleva dirigere ho detto: hey, ti do il telecomando e te le fai tu, ma la cosa si trasforma, io non sono più il fotografo, ma una specie di assistente tecnico. Preferisco insegnarti e poi ti arrangi.

Se la cosa – diventare fotografe brave/famose – non è successa penso che possa mancare la spinta verso la bellezza della figa. Se non ti interessa, allora vuoi “solo” (ehm) “fare la fotografa”. Ma se tu adori la bellezza femminile, allora la tua spinta verso il bello sarà differente, la sua costanza, il tuo impegno e il tuo coinvolgimento. Ora ovviamente Lindsay Adler sta mirando ai miei coglioni e sorride. Ed anche la Collier, tutto sommato, ha fatto questa mossa per togliere il desiderio tra chi fa il ritratto e chi è ritratto.

Del resto: che ne so? – mi dico. Se un giorno per caso diventassi “fotografo di moda” io farei sempre lo stesso: fotograferei una ragazza nuda a cui hanno messo – fastidiosamente – addosso un vestito, coprendo quello che era bello; a me interessa la splendida donna che vogliono vestire. Mettere i sacchetti sui fiori? Bah.

Mentre finivo di mangiare un vecchietto ha comprato “intimità” per sua moglie. Raramente vedo chi li compra, questi giornali.

air blower sensor cleaning kit

non sembra un telecomando

quanto sono belle

Quanto sono belle le mie modelle? Ogni volta che sto sistemando, come direbbe qualcuno “sviluppando”, le foto che ho scattato, in vista di consegnarle nei tempi stabiliti a loro, le modelle, mi ritrovo incantato dalla loro bellezza totale. Libera, nuda, prepotentemente disarmante, innocentemente travolgente. Sono giovanissime e di sicuro stanno andando verso la definizione della loro vita. Quello che fanno con me non è il loro lavoro. Quello che penso è che mi affidino un’anima di un momento, come se si chinassero un momento dal treno del tempo, giusto il tempo di consegnarmi un fascio di fiori della loro totale nudità, bella, sfrontata a volte, difficile quasi sempre per il posto in cui viviamo, e che poi come il portellone di un vagone merci questo si richiuda, andando avanti. Dove saranno, cosa faranno queste splendide ragazze della loro vita? Come si serviranno di questi splendidi corpi? Saranno felici? Conserveranno questa sicurezza orgogliosa?

Non è scontato che l’anima di quel momento possa essere conservata. Non lo è per la maggior parte di noi. Ricordi di giovani corpi vivi e vibranti, meravigliosi e pieni di potenzialità.

Una di loro ha un tatuaggio che ricorda non tanto la caducità (non era l’intenzione di madre e figlia che se lo tatuarono assieme), quanto lo scorrere del tempo. Quando lei sarà una vecchia io sarò morto. Ma lei stessa giovane, in qualche immagine, la guarderà orgogliosa di una pelle bianca liscia ovunque, di delicatissime colline tra le cosce e il ventre piatto, occhi di cristallo e capelli lisci lunghissimi. Forse la moda farà scomparire tutto. Forse lo farà la guerra. Forse tutto questo scomparirà per gli umani (surriscaldamento globale?).

Già una di loro non mi rivolge più la parola, ha capito che voleva soldi e l’ho capito anche io. La sua bellezza totale, però, è catturata per sempre da tre anni. Nessun altro l’ha fotografata così, che io sappia. Lei stessa lo ha impedito … naturalmente senza tener presente che il tempo passa e non sarà mai più così bella. Magari di più? Ma di certo non così.

Ogni due o tre foto io faccio tanto d’occhi. Esclamo, sospiro. Ah no, no, niente seghe, se mi credete così sbagliate. Si potrebbe, non lo nego: si prestano, sono potenti. Ma c’è così tanta bellezza … la componente sessuale viene anche in questo caso travolta, per me. Certo, quella ragazza così bella potrebbe essere scopata, vissuta, in quel momento di totale bellezza. Ma come sempre dico, sempre, la bellezza non te la puoi scopare. Lei resta li, non si esaurisce, non viene toccata, splende e tu non ne hai presa neanche un po’. Puoi scoparti lei, l’essere umano che la porta.

Lo farà il suo amore, il suo ragazzo. Lo avrà magari fatto quel giorno stesso. Ma in quel momento lei era bellezza pura. Scatto dopo scatto.

Che cosa bellissima posso fare.

Chissà per quanto.