Il mio rito del 29 del mese mi aveva fatto sbloccare whatsapp. Così lei mi ha contattato. Lei era confusa, anaffettiva, si era fatta altri 2-4 tizi, aveva detto ad un tale che doveva essere “testimone imparziale” che a mancarle davvero ero io. E me lo aveva fatto sapere. La rivolevo, subito, come prima, ma diventando più bravi a non essere due cani che abbaiano. Ma no, non era pronta, allora ribloccami per un mese – mi aveva detto. E io per 5 minuti l’ho fatto. Poi sono uscito da questa cosa e le ho proposto di no, di starle vicino senza altro (che io non ho scopato per un decennio, sono capace di ignorare il sesso e il corpo, anche se lo farei 3 volte al giorno con lei), per capire chi eravamo, se provava qualcosa, saperndo, che fosse chiaro, che comunque io facevo questo tentativo perché la volevo, non come amica.
E’ finito tutto, me ne accorgevo, non provava nulla. L’ho accompagnata al lavoro, via dal lavoro, dopo e prima del lavoro, a imparare il lavoro, all’ospedale per via del lavoro, a zonzo… ma io non sentivo arrivare nulla. Era distaccata. E alla fine me l’ha detto “sei stato un angelo, sempre … e mi sento in colpa e basta, mi fa stare più male che bene… sento che quando cerchi il contatto io non lo voglio… la fiamma si è spenta”.
E l’ho spenta io, credo. Di colpo. E ora la pago. Ma non sono sicuro. Non sono sicuro che non si possa fare un litigio, una discussione, avere FORTI divergenze di opinione o un confronto tra due impulsivi del cazzo senza per questo lasciarsi. Lasciarsi, cancellare tutto, smettere di provare amore. Io non ho smesso, mai, per un solo istante, persino mentre eravamo due stronzi. Mai. E nemmeno ora. Mi manca anche ora, ma non ho insistito per un solo secondo per riavere questo involucro che non contiene più quello che volevo. Questa donna non è più la mia piccola. Non c’è più dentro l’amore. E lo sentivo ad ogni istante… speravo che si scongelasse e lo lasciasse andare… che fosse come mi ha detto con un meme … che aveva paura di fidarsi. Continue reading →