ZONA GIALLA

COVID-19, Italia, Nordest. – Ogni giorno qualcuno, da quando il presidente del consiglio Conte ha emanato l’ultimo DPCM, con decorrenza 5 novembre 2020, qualcuno fa la sua sparata “siamo in zona arancione”, “siamo verdi”, “siamo rossi”, “c’è il coprifuoco”, “è lockdown”.

Maddove, maddeché, ma checcazzo! Ma chi lo ha detto, dove, fonte ufficiale?

Alla fine la zona verde è scomparsa ed è diventata gialla. Siamo in zona gialla, poco male. Beh il coprifuoco è un po’ una cosa che rompe il cazzo solo a me, in questi posti. Di gente che esce o vive di notte non ce n’è mica tanta altra, a parte nel weekend. E io più che andare in studio o a farmi un caffé non è che mi faccia ‘ste orge di festa.

Questo post è una palla. Ciao.

S10 e i porchidei

Mio padre, per qualche motivo di impazzimento senile, ha deciso di comprare un Samsung Galaxy S10 e pigliarsi il mio S9. Io gli ho detto ovviamente maperchenontelotienitu e lui maamebastaquello e figurati se io obietto oltre: mi va benissimo avere un cell al passo coi tempi, anche se sinceramente non noto differenze significative: S9 mi andava benissimo, era ottimo. Direi che era pure più figo, esteticamente.

Quello che mi ha rotto il cazzo invece è questa merda che vedete nella possibilità di backup locale su pc e la combinazione della dismissione del samsung cloud che passa a OneDrive-Demmerd di Micro$ux. Appena si è impossessato della mia roba è andato tutto affanculo. Mea culpa che ho accettato.

Quello che con SmartSwitch però è incomprensibilmente cambiato è quello che vedete: immagini e video (quali? dove?) non possono essere salvati, non ne si può fare il backup. Ora: io già salvo tutto su microSD da sempre… ma quello che io so di salvare. Il resto?

Mi ha scoglionato terribilmente e quindi vedrò in seguito. Ad ogni modo non mi lamento, ho un telefono nuovissimo e boh, non è che mi servisse: mi andava benissimo quello di prima, questo più o meno equivale: basta che mi funzioni il Ronin e l’Osmo Mobile 3.

Per il resto sto a post.

Il periodo non è buono. Il mio primo pensiero è come acquistare la bombola di monossido puro, ma ho davvero paura che se faccio l’ingenuo e chiamo un distributore poi quello mi denuncia.

Anche lei qui

Ora anche lei è qui. La simpatica vita è sempre una stronzetta. Si chiede sempre perché non la sblocco da FB, visto che ormai siamo amici. Perché crede che io la blocchi perché lei non deve vedere me. E invece sono io che non posso vedere lei. Costantemente qualcosa che non è più me. No, non ce la faccio. Forse non seguo più nemmeno il suo profilo instagram.

Cerco di andare avanti verso il mio baratro senza crearmi altri legami col dolore. Mi dice che sua madre ha letto delle cose che scrive su Facebook e le ha detto “ma potresti fare la giornalista!”. Sorrido, ricordo il dialogo che ho avuto con una collaboratrice del Fatto… Anche no. Ma tu fai, prova, non devo tirarti giù. Vuoi fare la scrittrice, niente meno?

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old-o-gram

La strana tristezza che mi prende quando raffronto le date delle uscite discografiche oppure editoriali con quelle della mia vita è una costante. Un po’ come le canzoni anni ’80. Non c’è una vera spiegazione. Al massimo quelle dei cartoni animati sono allegre-e-basta.

Mi avevano regalato un sacco, un vero sacchetto di nylon, pieno di CD con roba varia. Tra questi, mi accorgo ora, cera tale Giorgio Conte, immagino parente di Paolo. Non ne so niente. Leggo 92-93… vedo che sono citati Elio e Faso… ma io iniziavo appena ad ascoltarlo Elio in quella data? Forse… ma di certo era un po’ di nicchia. O forse non lo era, a Milano. Chissà. Ma di certo felice non ero, nel ’92. Di sicuro ero ancora tutto fottuto in testa per P. … forse ero ancora nella mia seconda quarta.

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Il relax dell’autoeliminazione metodica

La preparazione metodica all’autoeliminazione, la lenta scomparsa delle tracce non tanto della mia vita, ma di tanti acquisti, oggetti che possono restare vivi ed utili, mi rilassa. Questa notte non riuscivo ad estirpare il mal di stomaco, la preoccupazione, la disperazione, l’irrequietezza.

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da quando su GQ non c’è gnocca?

Ora, ragazzi, avevo dei punti di riferimento importanti. E sinceramente a parte fare qui un po’ il coglioncello con il titolo, ci sono delle cosette su cui riflettere. E io rifleggo. Riflusso. Riflo. Rif. Ci penso.

Quindi. <— questo lo faccio per la mia maestra

Max non esiste più. Vado a vedere che dice GQ in fatto di stragnocche e… E? Non c’è una sola modella discinta, in costume, sexy, ditelo come volete. Nulla.

Quello che mi viene da dire è dunque: allora avevano ragione a protestare nei decenni precedenti. Chi? Chiunque abbia considerato la presenza di ignude o discinte una sorta di soft-porn mascherato da altro. E certo. Come mai oggi non ci sono? Perché c’è pornhub e youporn e porntube eccetera.

Davvero? Really? Per questo?

Allora si, allora mi dispiace ma dico CHE SCHIFO.

Davvero dunque abbiamo relegato l’ammirazione della bellezza del corpo femminile, della forma fisica, della statuaria, anche sensuale, anche sessuale visione non da “carnazzi”, pur rappresentando persino i genitali a degli ambienti ristrettissimi. Siamo tornati indietro. Adesso quindi stiamo moraleggiando de facto. Il nudo ora è solo nel porno, oppure in qualche bugigattolo nascosco, al buio, con vergogna.

Mi fa SCHIFO che l’umanità sia questo. Io non ho nessun problema col porno, ma se non si vede la differenza di qualità delle cose…

non c’ho manco voglia di continuare la frase.

Del prepararsi a morire

Ehhh ne parli sempre e non lo fai mai. Certo ragà, mi sembra il modo giusto di prendere la cosa, grazie, vi consiglio di andare subito. Ma se vi siete inspiegabilmente persi gli ultimi 5 anni, ve’ riassumo. Una volta giunto al concetto “devo procurarmi il tasto rosso“, la cosa dovrebbe essere sufficiente, non devo necessariamente premerlo. Il punto è che la cosa, ricordo, si è evoluta. Devo restituire i soldi che mi ha prestato per raggiungere la caparra per il mutuo casa a M (B non accenna minimamente a dire che lei deve partecipare a tale restituzione) e per me questo è un debito d’onore, non si transige: DEVO restituirglieli.
Oggi mi ha assalito da più parti il timore per il futuro di merda. Così, incapace di vedermi come uno che ce la farà ad inventarsi qualcosa che gli piaccia, ricordandomi che comunque ho abusato del mio privilegio per quasi 50 anni e che ho un piano, da tempo, sono uscito a farmi un caffè.
A piedi. Questa volta non per scelta: mi hanno sospeso la patente per 15 giorni perché mi scordo le cinture; con due volte c’è la recidiva. Continue reading →

Sistemista umanista

Anni fa svolgevo un lavoro che mi dava una possibilità di scelta sulle applicazioni da installare agli utenti dell’azienda. Ne ho abusato in questo modo: ho scelto volontariamente di installare sempre Firefox per un motivo che è politico-ideologico, ma la cui ideologia si rivolge al bene della persona che utilizza l’applicazione. Difendendo l’utente dai comportamenti “interessati” degli altri browser pensavo principalmente in modo tecnologicamente efficiente: questo strumento deve fare ciò che deve fare, non altro. In seconda battuta la cosa era anche umanistica… queste persone saranno contente. Ma questo in realtà non veniva verificato. Non lo verificavo.

Osservando ciò che oggi e già un po’ di tempo fa le persone non comprendevano sui livelli di stratificazione di ciò che hanno in mano penso di aver fatto bene.

Installare un cellulare, metterci dentro l’app di facebook e configurare un account e darglielo significa nascondere la complessità del “questo è un computer , questo computer può fare tantissime cose, una delle cose che può fare è telefonare, un’altra è connettersi ad internet, ci sono tanti modi di usare internet una volta connessi, una di queste è usare un browser e navigare nel web, una piccola parte del web è il sito di facebook, un modo di andare su facebook è usare l’app di facebook, che ti nasconde tutto il resto del web, che tenta di farti usare il browser integrato, nascondendoti il web e soprattutto misurandoti”. Questa complessità.

Anni fa, arbitrariamente, installavo Firefox e AdBlock Plus, finché non ho scoperto Ublock Origin. Non me ne pento. I miei utenti non potevano andare su Facebook per policy aziendale. Questo non mi interessava. Ma oggi invece… penso ne abbiano beneficiato tutti.

Se avete figli vi considero di vedere subto “The Social Dilemma” (su Netflix, intanto).