Il/la “mi piace cambiare”

Il tema: quando le donne si sposano non te la danno più. Affermazione.

Assoluta.

Verificata?

Eccoci qua, discutiamone. Discutiamone io, voi non ci siete, mica siamo su feisbuc.

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liberatorie difficili

Kiki me la fa pagare di brutto, me la fa sudare tutta, con le liberatorie. Quasi mai 6 foto in sequenza hanno la stessa scelta. Le devo spulciare una per una. Esattamente come ha dovuto fare lei, mi dico. Ha usato ogni tipo di opzione che metto a disposizione per i diffidenti. Ha riletto il testo dopo che le ho detto che è cambiato dall’ultima volta e in cosa consiste il cambiamento, ne ha voluta copia anche se poi non lo legge, ha usato sia la parte in carta che quella sul tablet e poi ha spulciato foto per foto sul tablet. Ha aggiunto una opzione che sta per “no, ma rifacciamola”, che significa che la foto le piace ma non le piace qualcosa di sé (come tutte quante, del resto: se stanno posando nude non è che stiano tanto a sindacare sulla mia foto, sulla luce o su quanto si veda la patata: se hanno una ruga sbagliata però adieu) , ha opzionato TUTTE quelle per le quali fornisce consenso per pubblicazione illimitata per una precisa correzione estetica del viso (rughe, brufoli, occhiaie). Del resto ha tutto il corpo disseminato di macchioline di mancata pigmentazione dovute – dice – alla pillola: di quelle se ne fotte, e pressoché di ogni altra cosa. Quindi se per caso siete femminette che “eh, vedi che c’è il fotoritocco”, poi magari ha una botta, una forma, una tetta, i piedi sporchi o un’unghia che non va, che molte altre non tollererebbero mai su sé stesse.

Quindi calma.

Ma come a suo tempo fece lei, così ha fatto anche kiki: ha aggiunto dei cuoricini su alcune foto. Cosa che ci ha costretto ad aggiungere una voce in legenda.

Se guardo però la percentuale di foto accettate pienamente e anche quelle che non possono essere messe nei social (quindi ok sito, ok mostre) siamo tra il 30 e il 40%, che non è tantissimo. Ma se guardo come sono fatte… molte persone si suiciderebbero per una sola di queste foto publicata, nella propria vita. Quindi ok, va bene così.

Eppure tutto questo mi dice molto. Kiki sostiene che il suo forte è il culo. E posare “da troia”. Però ci sono tante cose in cui si sente insicura e piccolina, alla continua ricerca di essere una roccia. Continuamente, sul lavoro.

Siamo tutti così, in fondo?

Poi mi dice che col suo nuovo toy boy sta benone, ma è preoccupata : “con lui non riesco a squirtare”. Io le faccio la faccia da “eh son proprio dei problemi” e ridiamo parecchio forte.

La storia delle liberatorie con scritte informali mi ricorda anche la mia prof del liceo, ormai 25 anni fa, che mi mise un 7 menomenomenomeno con trentaquattro meno sempre più piccoli, un cerchietto sull’ultimo che poi divenne una margheritina. Sempre più sorridente man mano che procedeva, e alla fine mi diete il foglio dicendo “vai”.

Sul registro scrisse un solo meno.

Credo.

fuga per la salvezza, codardìa, caos (51ma puntata)

Cronaca di una parabola di delirio. Il pomeriggio ha preso una piega brutta. Forse uno squilibrio con gli psicofarmaci, forse il tempo grigio per metà giornata. Ma qualcosa prendeva male. A pranzo lei ha chiesto dai dai dai vediamoci pranziamo. Si annoia, penso. Chemmefrega, ok, pranzo in compagnia. Aveva rifatto l’assicurazione, poi sarebbe andata a prendere l’auto. Prossima settimana deve posare, quindi mi premuro di ricordarle alcune cose e osservo che ha una pletora di brufolazzi sulla guancia e lei mi dice che si possono eliminare con la “pulizia del viso” … ma non mi risulta. Solo che non sono un estetista (come non lo è lei del resto) e quindi boh, sentiamo, dico, subito, andiamo da K che lo sa. Ci andiamo. Non era vero e comunque richiede giorni. Non ci stiamo dentro. Hey ma ormai è ora di prendere l’auto mi accompagni? Sono di strada. No problem. Le faccio benza, prende la sua macchinetta, ciao. Giorni fa mi aveva rivelato di aver fatto sesso col suo bisonte in un modo che io adoro, ma la conformazione del cazzo è differente, con lui bla e bla. Sono colpi che io incasso, ma ci metto un po’. Razionalmente si fa presto a ricordarsi che come non si diventa alti così il cazzo che hai ti tieni. Ma per chi non ha autostima la fatica è più grande. E ricordiamoci: non sono un computer, non sono un angelo del signore, sono un essere umano, un discendente dalla scimmia. Ci metto un po’. Ma mi passa. I mille segni che la ragazza che amavo è estremamente – e forse solo – superficiale si fanno sentire sempre più. Io queste cose le adoro, ma non voglio solo quello. E non la disprezzo. Ora verrà, il dunque. Continue reading →

Se fossero zoccole potreste averle

Spesso gli appartententi ad una categoria fanno il male di tale categoria. Osservo sempre “i giovani” fare spesso quello che serve per farsi stereotipare. Ricordo che quando ero giovane io vedevo fare le interviste ai coglionazzi e alle persone serie, ma le interviste dei coglionazzi erano le uniche ad uscire. Ero stato li, presente. Qunidi bisogna ridurre la presenza dei coglioni. Difficile, capisco.

Ma anche le donne fanno questo. Alcuni tra le peggiori detrattrici delle donne sono altre donne. Alcune tra le peggiori bandiere delle donne sono altre donne. Donne di cui le altre donne si vergognano? Non sempre. Donne che fanno del male col loro comportamento alla libertà di tutte le altre. Donne “castrate” come direbbe un’amica mia.

Ma tagliamo corto. Veniamo alla mia definizione personale de “la parola”: TROIA.

Se una è troia, tanto troia. voi siete felici: è il sinonimo di porca, di “donna o ragazza con grande appetito sessuale, gioia ed entusiasmo nel dare e ricevere”. Costei è come voi. Come voi altre donne. Come voi altri uomini. Questo non ha nulla a che vedere con la fedeltà sessuale o con l’amore. O magari perché mostra il suo corpo invece di tenerlo sotto un burqa della misura che voi considerate occidentale.

Se una è UNA TROIA dobbiamo intenderci: intendi dire che è una brutta persona? conviene usare un’altra parola. Brutta, ma che non lasci intendere che i suoi costumi sessuali siano mal giudicati: sono fatti suoi e non la qualificano come essere spregevole, ma il suo contrario. Continue reading →

quella troia, dice

Circa un anno fa, quando decisi di farmi uccidere, in una giornata decisa, come a cercare un negozio con le scarpe giuste, ma di corsa, con urgenza, una delle persone che avrebbe potuto procurarmi un contatto mi fece sorridere, nel suo maschilismo schifoso, ma perché faceva parte del personaggio.

cercavo questo

Arrivai al suo negozione. Aspettai, poi gli chiesi di poter parlare in privato. Gli chiesi di non fare parola con nessuno di quanto stavo per dirgli. Poi gli chiesi se fosse in grado di trovare qualcuno che poteva far fuori qualcun altro. Si. Senza esitazione era un si. Forse in lontananza il me non disperato era stupito, ma si stava facendo i fatti suoi e non battei ciglio. Mi chiese subito chi era e cosa aveva fatto: stupri? Hanno fatto del male a qualcuno? – No no, tranquillo, non sono quel tipo di persona e non voglio che venga fatto male a nessuno. Esito un attimo. Ma ok, sono li: è per me. E lui fa “non sarà mica stata quella troia? è colpa sua?” – e io giuro ho trovato talmente stupida questa reazione, ingiusta, sbagliata… che ho riso. Era parte del personaggio. Panza, alcol, motori, un po’ cowboy, molto popolare, molto alla mano con un sacco di gente. In fondo tutto sommato anche buono. Ostenta fascismo, ma ripeto, in fondo in fondo un pezzo di pane.

Il resto lo sapete, non se ne parla, bla bla, no non te lo dico, no per te no, non esiste, e comunque non te lo farebbe. Vabbé, saluti, ciao. Forse boh, forse gli ho anche spiegato che non si trattava di una prima volta… era (è, aggiungo: non è cambiato nulla, anzi, la cosa si è aggravata) la disperazione, la mancanza di speranza, il futuro nero, la vecchiaia, il passato che non prometteva per il futuro.

Ma che assurdo dare la colpa del fatto che io voglia morire … a qualcuno se non a me. E’ anche terrificante, ok.

evviva le duemila

I ragazzi e le ragazze che trovo oggi hanno una libertà sessuale e un atteggiamento verso l’appetito sessuale completamente differente da quello che è stato inculcato a me e, apparentemente, a tutti quelli della mia generazione. Anche se devo dire che recentemente ho trovato parecchiE coetaneE che mi dicono “noi vogliamo chiavare quanto voi, esattamente quanto voi”.

Ma gli scopamici non li abbiamo inventati noi. Fuckfriends. C’erano gli “amis amants”, ma chi lo sapeva? Voi lo sapevate? Non vi avevano infilato a martellate che “SEI INNAMORATO” di una? Mentre invece era “voglio scoparla”. Che ha senso: come fai a sapere chi è? ci hai vissuto? ci avrai chiacchierato. Anche tante volte. Ma non sai se si lava, se toglie le briciole dal divano o se rutta (non ho detto ruSSa) durante il sonno. Non lo sai. Non sai se si cura le unghie dei piedi. Sai che ha un bel viso, un bel corpo e che vuoi scopare. Nietne di male.

EH NO! PECCATO!!!!! I SENTIMENTI! FARE I FIGLI!!!!

Ma… che ne sai dei sentimenti? Intanto hai le sensazioni. E i ragazzini di oggi si scopano tutti. Tutte scopano tutti, tutti scopano tutte. Si fanno a gruppi. Ragazze felici di non sapere quanti cazzi hanno succhiato nel fine settimana! Troie*, dite? Cosa? Ma non siete quelle che piangevano con Jovanotti che cantava “puttana o sposa” (questa assurda divisione, ricordo). Ok, la salute, le malattie, Ma non parlatemi di etica, morale, valori. Loro fanno esercizio. Fanno quello che noi facevamo confondendolo con la vita di coppia “in miniatura”. La vita di coppia è meravigliosa, può esserlo, come può essere infernale.  Prendere una via senza ritorno con la leggerezza di un gelato è un errore. Non lo è scopare col primo che capita se hai voglia. Dipende. Ma è peggio prendere decisioni a lungo termine. Continue reading →

maschietti dell’harem

Al termine di questa breve storia di un cojoncello nella crisi di mezza età, che mi ferisce ma per fortuna sono sotto antidepressivi da prima ( 🙂 ) e quindi posso parlarne “lucidamente”, appunto una esperienza che non posso che chiamare interessante.

Sono ferito eh, non faccio lo scienziato distaccato.

WLF

La ragazza che mi ha estirpato dal mio mondo di “non lo farò mai più” era una serial-fucker 🙂 Non le interessavo io, ma … si, per carità, le piacevo per sbattermi ogni tanto. Solo che io sono vecchio e faccio ancora casino tra cuore e cazzo. Se fosse stata più diretta, più “voglio scoparti” invece di “mi piaci”, come mi ha detto all’inizio, avrei risolto tutto velocemente. Invece mi ha coperto di lusinghe, complimenti, interessi alla dolcezza, coccole eccetera.

Ma se mi avesse detto che voleva (come poi ha detto) “farsi sbattere come una papera” – e basta, e di certo non solo da me – forse sarebbe stato tutto più facile. Invece ha fatto riferimento diverse volte a “io non sto mai con più ragazzi assieme”. Poi risulta che invece si sbatte il mondo 🙂  Continue reading →

del femminicidio e violenza su donne #238746283476

no justice?

no justice?

Quando ero adolescente sono stato rifiutato. Diverse volte. Lei – ogni volta – era l’angelo della mia vita, la più bella, desiderabile, meravigliosa.

E d’un tratto mi rifiutava: com’era possibile? Tutto il mio amore! Avevo per lei solo tutto ciò che di positivo si può riversare su persone ed oggetti del desiderio.

Improvvisamente una forza incontrollabile dentro di me urlava osceni insulti, contrari ma mille volte più forti di ogni cosa positiva che prima era stata quella ragazza.

Ma da lontano mi vedevo piccolo piccolo, un insetto che come la volte e l’uva, non solo fingeva che non gli importasse più, ma addirittura aveva necessità di disprezzare ciò che prima bramava con tutta la sua anima.

Mi chiedevo dunque: ma come puoi tu, e tutti quelli come te, pensare che prima era bianco ed ora è nero? Prima era un angelo e ora pensi di lei questo ? Cosa era vero? Forse una cosa meravigliosa che non puoi avere diventa uno schifo? Ti ha forse disprezzato mentre non ricambiava quello che provavi? No, non ho mai ricevuto questo tipo di rifiuto.

Immagino che ci siano state ragazze che hanno deriso coloro che aprivano il loro cuore. Ma no, nei momenti più delicati della mia vita delicatamente sono stato rifiutato.

Cosa, mi dicevo, veramente hai diritto di provare?

Tu soffri. Continue reading →