che morte non la separi, la casa.

Che sia il Coronavirus o che io finalmente proceda con il mio suicidio, ho sempre pensato di essere a posto con B, in quanto non la lascerei con un debito mio da pagare. Lei avrebbe il suo, ma il mio verrebbe estinto dall’assicurazione nei confronti della Banca.

Certo ma questo non risolverebbe il problema della proprietà e quindi anche dell’eredità. Cioè la mia metà della casa non verrebbe ereditata da lei, visto che siamo semplicemente coinquilini e comproprietari di un bene. La mia metà, in caso di morte, andrebbe automaticamente ai miei eredi … familiari. Quindi ai miei genitori ed ai miei fratelli. Una bella merda per questa povera donna.

Non voglio che accada.

Voglio che lei sia tranquilla. Continue reading →

Io vivo sempre così ( cronache da un Corona World )

Mettetevi un disco ambient di Brian Eno qualsiasi. Non quelli con la voce. Non le collaborazioni. Brian Eno vero. Se non fa per voi non importa, tenetelo e guardate fuori la notte, fermi alla finestra o in terrazzo, se ce l’avete. State li un po’.

Dissolvenza su nero, passate ad un largo schermo di computer.

Io vivo sempre come ora voi state vivendo in questo momento. Io #restoacasa quasi sempre. Tutto sommato è, per il 75% del tempo, il mio posto di lavoro. Quindi quando voi andate al lavoro e io vado “al lavoro in ufficio”, stiamo facendo la stessa cosa. Ma io lo faccio a casa mia. Quando scatto, momento bellissimo, origine della “materia prima”, sto solo facendo una piccola parte del lavoro.

Ora, proprio adesso che siamo in “isolamento fiduciario”, in quarantena come continuano a chiamarla tutti, io non noto grandi differenze.

In questo momento vorrei che – senza che muoia nessuno – restasse tutto così, fermo, mentre io con lentezza procedo, egoisticamente, a cercare di fare due soldi, a cercare di imparare cose. Ma con lentezza, calma. Senza correre. Perché spesso noi corriamo solo perché dobbiamo, non perché vogliamo. Molti hanno una indole più sbrigativa. Io talvolta, ma solo se lo sento io. Ora invece mi fa sorridere vedere gente che non sa che cazzo fare della propria vita se sta in casa. L’eternità in questa modalità non mi sta stretta, non mi è insopportabile. Sarà il periodo. Continue reading →

La pace dell’ascolto (Fear Inoculum, 30 agosto 2019)

Pensavo di mettermi in una stanzetta, divano, silenzio, cuffie, buio, ascolto. È finalmente uscito Fear Inoculum, dei TOOL.

Nel 1994 , quando è uscito The Division Bell dei Pink Floyd, io possedevo solo – ma come ci tenevo! – un lettore CD portatile della technics, con delle cuffie della JVC. Tutto di ottima qualità, tutto frutto dei consigli di un cugino audiofilo. A quell’epoca chiusi a chiave la porta in un momento in cui comunque sarebbe stato abbastanza improbabile per mia madre venire a rompere i coglioni, con la sola fastidiosa prepotenza del “io devo entrare a controllare”, senza minimamente contare che il tuo tempio è la tua casa, e l’intromissione è violenza. Mai sentita questa esigenza. E mio padre, che pure oggi spesso ripete che ha sempre voluto che ognuno di noi avesse uno spazio proprio, personale, non credo abbia mai dato seguito alla completa verità di questo, con il fatto che si bussa e se non c’è assenso, non si entra.

Mi misi, a suo tempo, visto che il cavo era lungo ma non abbastanza, per terra, su due coperte morbide. Chiusi le saracinesche, mi accertai di aver fatto ogni cosa. Come oggi farei per morire. Continue reading →

EXIT KEY (tasto rosso) #38472683476

Quanto ci metto a premere il tasto rosso? Mah, il tasto rosso è bello sapere che c’è (cit). Per essere chiari il tasto rosso è il monossido di carbonio, nel mio caso. Felice che sia passata la legge sul biotestamento, ma siamo ancora indietro per quella che è la mia OPINIONE su quanto dovremmo poter essere liberi di fare con facilità. Certo, in modo responsabile verso i nostri obblighi pratici – se presi per nostra volontà – con altri.

Comunque mi da pace. Quando mi sento un po’ di merda, sento che sono troppo vecchio, troppo grasso (e sto dimagrendo), troppo una merda, troppo scarso, troppo sega, troppo asociale, sfigato, stronzo, pretenzioso, incapace, inadatto, disadattato, piagnisteo, debole fighetta, regredito, mediocre e qualsiasi altra cosa, penso: hey, ma ci vuole un attimo a premere il tasto! Un attimo proprio. Posso sempre, sempre, in qualsiasi istante, andare a comprare un tubo adeguato, da connettere allo scappamento, un po’ di scotch per tappare bene il finestrino posteriore (insomma, non vorremo mica farcelo finire in faccia che fa schifo!) e fare un bel pieno ciccione. Questo è quanto. E magari fare una prova prima che magari scegli un tubo che si scioglie a contatto con lo scappamento (ma in effetti ved che nel documento linkato si va più sul gas puro).

Per il resto anche le semplici operazioni di “lasciare in ordine prima di andare” possono essere tranquillizzanti e spesso allontanano l’immediatezza del gesto, magari ti dai un altro giorno.

Io per esempio cerco di rendere monetizzabile il mio lavoro di stock per qualcuno che sia in grado di fare un buon lavoro di post-produzione con la merda che io produco. Ci sono MIGLIAIA di file. Ma io ho anche prodotto un automatismo di cui mi servo solo io… e questo si che poterbbe essere utile: ma spiegare il suo funzionamento è roba nerd: devo lasciare istruzioni.

Preparare le istruzioni, gettare la roba superflua, fare ordine pensando “o mi ammazzo, oppure magari avrò meno roba se devo traslocare o chissà” ti impegna in qualcosa di chiaro, ordinato, sistematico ma del quale non ti aspetti un livello degno di un giudizio: devi solo rendere più facili le cose a chi trova la tua merda di roba e che se se la rivende ci faccia qualcosa, che se la vuol usare sia decente e comoda.

E spesso una volta che hai fatto tutto questo… poi sei stanco, vai a dormire e hai problemi pratici per il giorno dopo. E a quel punto vedi come stai: eventualmente il tasto rosso ormai lo conosci. La stretta, la morsa di volerlo premere e non averlo  a volte e peggiore della possibilità di poterlo accarezzare e poi decidere che lo premerai domani: sei libero, totalmente. Non stai in gabbia perché qualcuno la tiene chiusa: puoi aprirla quando vuoi.

Vasectomia: perché scommetti sulla vita altrui

NO GODS HERE

Non voglio giocare a fare Dio. L’unico, vero, atto di creazione che posso mettere in opera si genera col cazzo: uno schizzo di sperma e una folle corra di un vermicello verso una sferetta tremebonda che chiude il traguardo subito dopo che the winner is.

Questo lo fa anche un cane, lo fa un topo. Lo fa anche una donna in coma stuprata da un infermiere bastardo. Il nostro apparato riproduttore fa il suo lavoro. Non serve essere un eroe per generare una vita.

Ma serve esserlo per farlo RESPONSABILMENTE. Serve essere coscienti che tutto quello che stai vivendo tu potrebbe non piacere ad uno o una della cui esistenza ti stai prendendo la responsabilità tu, personalmente. La sua vita va prevista, accompagnata finché e quando è giusto e possibile. E pure queste sono cose che non si sanno tanto, nemmeno se si hanno buone risorse. Mancassero le risorse, bisognerebbe avere una forza d’animo, una volontà di procreare, di difendere quella vita al costo della propria che, si, questo si, è eroico: perché va dimostrato ogni giorno, per sempre, finché morte non vi separi, questo si. E lui, lei, non ti sceglie. Potresti stargli sul cazzo. Potreste avere differenze inconciliabili e LO STESSO tu avresti la responsabilità della sua vita, della sua esistenza, il cui valore io non valuto in senso assoluto, ma riferito alla sua qualità.

Non sono io che devo mantenere la demografia né in Italia né nel mondo. Siamo in crescita, il pianeta non sente la mancanza di mio figlio per far numero. Io però posso valutare quanto testa di cazzo, mediocre, pezzo di merda inutile e deleterio io sia, egoista, debole, fragile, piagnisteo e ignorante. Voglio DAVVERO che mia figlia abbia un padre del genere? Sono deprepcabile e criticabile in una infinità di modi. Voglio che queste critiche possano cadere a pioggia su mi* figli* ? E poi ho 43 anni. Nei 20 anni di mia figlia ne avrei 60. Sono una testa di legno già ora, figurati dopo.

Sono uno spiantato: che vita gli offrirei, in un mondo di ignoranti conformisti quale sta diventando questo paese?

Mio figlio potrebbe dirmi sempre “perché? Perché mi hai messo al mondo se è QUESTO che mi aspettava?” e io dovrei dirgli “figlio mio… hai ragione tu, non c’è un buon motivo”.

E quindi quale che sia la vostra opinione, questa è la mia. Secondo voi uno così dovrebbe fare il padre? Consigliata la visione di Idiocracy, subito.

VASECTOMIA

legatura dei dotti deferenti - vasectomiaLa vasectomia SI PUO’ fare, in Italia, presso il servizio pubblico (mi dicono circa 45 euro). E non ci sono LEA che tengano: ho contattato personalmente il responsabile dei LEA presso il ministero e ha risposto. Si può. Poi troverete i medici obiettori. Ok. Questi sono cazzi diversi. E’ priva di pericoli? No. Ci sono percentuali di casini vari, uno dei quali è “senso cronico di pesantezza ai testicoli”. L’alto rischio è di ricanalizzazione spontanea: motivo per cui bisogna fare spermiogrammi ogni mese per un po’. E poi esiste un altro rischio, la cui percentuale statistica, assieme a questi altri rischi, è tra l’1% e il 2%. Inoltre la reversibilità è assai difficile, se questo vi interessa.

Finito l’intervento, terminato il periodo con gli spermiogrammi, contatterò la stampa nazionale per segnalare che un ospedale mi ha opposto diniego adducendo come motivazione il divieto a causa dei LEA. E assieme la risposta del Ministero. Ma dopo. Le palle sono le mie 🙂

Nel frattempo questo è quello che so: la mia BOHNONSO morosa (siamo assieme? non lo so) ha detto che suo padre dopo questo ha una palla atrofizzata. Voleva spaventarmi. Comunque suo padre chiava come un manzotoro. Si ejacula ancora ma non si emettono spermatozoi, a quanto ricordo e questi vengono comunque sempre riassorbiti dal corpo. Quindi erezione a posto, ejaculazione a posto, piacere a posto. Ormoni e cazzi vari che interessano il sesso: a posto. Non si figlia. Ma … era quello lo scopo. La cosa interessante sarà, giuro, questo me lo aspetto, trovare una che pensa di farsi mettere incinta, trovarmi in tribunale e RIDERE FORTISSIMO. Questo lo farei volentieri, giuro, sadismo puro verso le troie che si comportano in questo modo con i poveri sfigati (come del resto facevano i maschi 100 anni fa per incastrare le donne).

Ovviamente se mai avessi una possibilità di non rimanere solo, mi taglio via la possibilità di stare con una che vuole figli. Ma di certo non con una che li ha già 🙂 Quella SI che sarebbe una scelta, vera.