wikipedia dice balle sulla direttiva copyright

ieri ed oggi wikipedia, dopo avermi chiesto soldi che gli ho già dato, per settimane, mi dice ora, offendendo il mio lavoro con queste falsità:

ed in particolare, per onore di memoria, per i posteri (in caso che il file grafico se ne vada) ricordiamo le precise parole:

Costringerà inoltre quasi tutti i siti ad analizzare preventivamente ogni contributo dei propri utenti per bloccarli automaticamente se non autorizzati dalle industrie del copyright (articolo 13). Entrambi questi articoli rischiano di colpire in modo rilevante la libertà di espressione, la partecipazione e la creatività online.

Queste sono puttanate. Falsità. Si parano il culo con “rischiano di”. Ma vi ricordo che quello che attualmente è facile fare è questo: prendere un video FATTO DA ALTRI e metterlo su youtube. Prendere una CANZONE di qualcun altro e metterla su youtube. Prendere foto, immagini, quadri, dipinti FATTI DA ALTRI e metterli su youtube o su qualsiasi altra piattaforma di crowdsourcing e di UGC che non attui un controllo preventivo o che si prenda la responsabilità di quello che fa. Non posso prendermi il tuo culo perché lo voglio, contro la tua volontà. Anche se mi voglio “sentire libero sessualmente”.

Quella non è libertà di espressione. Perché per esprimerti puoi dire il tuo. Lo dici tu, non devi rubare una poesia di qualcuno che non ti ha autorizzato ad utilizzarla. Non devi rubare un pezzo di un libro – visto che non si stai esercitando il diritto di citazione o critica – magari di un povero sfigato che ci avrebbe guadagnato altri 5 euro o che magari ci si paga la pensione. Non è libertà di espressione scrivere delle frasi melense SU UNO SLIDESHOW DI FOTO DEGLI ALTRI che tu non sai fare o non ti prendi la briga di fare e che quando le fai poi COL CAZZO che le dai gratis a qualcuno.

Ecco, ora, siamo tutti ladri, ok, d’accordo. Ma abbiamo, per favore, l’onestà intellettuale di dire almeno che stiamo rubando? Che non è scontato, non è giusto, non è che siccome la facciamo franca allora va bene ed è legale, ok? Perché youtube e tutte quelle piattaforme i soldi ce li fanno. Non li danno a voi ladri intermediari. Il ladro non è solo quello che ruba, mi diceva mia nonna, ma pure quello che tiene il sacco. Quindi non solo non ci guadagnate che qualche cent ogni milione di visualizzazioni, ma chi guadagna davvero si serve di voi mettendovela sulla libertà d’espressione quando sa benissimo che se gli asset protetti da copyright sono i loro, allora col cazzo che ve li lasciano prendere gratis. Devono monetizzare.

Allora ok, noi proviamo a rubare e chi produce prova a non farsi rubare. Ma rendere legittimofacile rubare non è giusto. La legge che tratta il copyright chiede ad ogni utente di prendersi la responsabilità dei contenuti che immette. Cazzo, siete adulti, maggiorenni, maturi, no? Vi prendete la responsabilità delle vostre azioni allora. E se rubate, siete denunciabili. Semplice.

Ah non volete? Beh, deve esservi chiaro cosa non volete.

Come ho scritto pochi minuti prima di questo articolo, io sono consapevole di quello che facciamo, tutti. Ma non possiamo pretendere che sia istituzionalizzato l’ingiusto.

sei talmente brutta che non ti si può stuprare

Vi invito a leggere fino in fondo prima di pensare merda di me.

E’ stata portata alla mia attenzione QUESTA notizia. Io purtroppo sono uno che infastidisce. Non sono mai da una parte o dall’altra e basta soprattutto dove si tratta di Giustizia. La Giustizia è quella che mette in galera sia il ladro che ti scippa la borsetta sia il derubato che per bloccarlo gli spacca il cervelletto. Sono due crimini diversi: ognuno ha il suo giudizio, motivazione, attenuante, aggravante. Tutta la famosa legittima difesa “in più” di questi giorni si basa proprio su questa non-accettata posizione.

Inizialmente mi sono incazzato: leggo la notizia e dico : se è stupro è stupro. Poi proseguo e leggo associazioni e giudici dire che “non è possibile usare questo linguaggio”.

Cosa?

Scherziamo? Quelle sono parole. Non c’è un modo corretto e più onesto di dire quello che è stato detto. Sono puttanate. Chiediamoci piuttosto se quanto è stato detto sia lecito nel merito, non nella forma delle parole. Quanto sappiamo di questo caso? Supponiamo solo per un attimo che sia vero quanto sostengono i giudici, anzi LE giudici: ovverosia il classico: visto che i maschi sono sempre delle merde puoi organizzare un finto stupro per chiedere soldi o per rovinare qualcuno, a seconda. Ripeto: fingiamo che sia vero: noi siamo li, abbiamo visto la scena vera e sappiamo che è vero. Seguitemi, assecondatemi per favore: SE le cose stanno così, il fatto che il desiderio sessuale “bestiale ed incontrollato” tipico da stupratore sia tecnicamente impossibile perché per il tizio lei era talmente cessa che non se la sarebbe fatta nemmeno col cazzo di un altro (volgo al maschile la frase TIPICA che ho imparato da ragazze, sia chiaro: in faccia ho visto dire loro a dei ragazzi “non scoperei con te neanche con la figa di un’altra!”) , allora l’aspetto estetico, l’attrattività, l’attrazione non solo sono pertinenti , ma determinanti per la definizione delle condizioni.

E visto che – se mi seguite nella fantasiosa ipotesi che sia vero, che non sia stupro ma organizzato – è determinante: quali parole dovremmo usare per dire che l’aspetto della ragazza non era tale da attirare sessualmente, da provocare desiderio i presunti stupratori?

Ok, fine dell’ipotesi. Mi serviva solo questo: il caso che hanno montato sulle PAROLE mi interessa. Altrimenti stiamo alla neolingua: se non posso usare le parole giuste non posso esprimere il corretto pensiero. E’ una forma di cancellazione di libertà del pensiero. Eppure in un caso che riguarda il sesso queste cose sono importanti.

Andiamo avanti. Torniamo nell’incertezza, nell’indeterminatezza: non sappiamo quale sia la verità. Davvero il fatto che lei sia mascolina può determinare l’indesiderabilità? Che non glielo faccia tirare intendo. Non lo sappiamo. Magari al tipo eccitava proprio quel tipo di fisicità. O la violenza in sé. Magari era uno che disprezza-e-compra. Non lo sappiamo proprio!

E lei? E’ impossibile che si sia comportata come si dice, con la sfida? Che abbia sfidato uno a farsela in stile “vediamo se sei capace o se sei una femminuccia”. Davvero non avete mai assistito a scene simili? Da ragazzini si fanno cose pazzesche.

Per me queste cose sono tutte terribili: mi spingono a dire che dovremmo tutti avere sempre delle dichiarazioni firmate o video di manifestazione di consenso femminile. Una vera merda per la vita sessuale, per le coppie, per ciò che rende sexy, passionale, sensuale la vita di coppia, la conoscenza, il flirt.

Ma se poi si arriva ad essere o stuprata, oppure ingiustamente accusati di essere stupratori…

… cosa possiamo fare?

Telecamere ovunque?

Questa roba mi amareggia.

Se avete letto fino in fondo spero pensiate meno merda di me di quanto non può succedere leggendo parzialmente.

Mousse al senso di colpa idiota

A casa dei miei la Bibbia della cucina è “il cucchiaio d’argento”, ora leggete con voce fantozziana, tomo degli anni ’60 già proveniente dagli anni 50 con foto rivisitate, dal peso di 7 chili, e considerato portatore della Verità in cucina.

Parte degli antipasti del natale è la “mousse di tonno”. Tutto è di una semplicità disaramante, persino per me. Fatto sta che da una decina di anni la devo fare io. Magicamente io so cucinare. Ma anche se 10 minuti prima ero li, presente, a cena, a tavola e mentre mi facevo che so, una frittata, mia madre mi diceva come fare, con mia somma gioia. Questa faccenda richiederebbe la costruzione della macchietta di personaggio che è mia madre. Se avete presente Moni Ovadia che racconta come sia fatta in generale la mama ebraica, con alcuni tratti davvero grotteschi, dovrei fare questo. Se ne avessi voglia. Sarebbe anche utile perché in realtà c’è da ridere. Continue reading →

del femminicidio e violenza su donne #238746283476

no justice?

no justice?

Quando ero adolescente sono stato rifiutato. Diverse volte. Lei – ogni volta – era l’angelo della mia vita, la più bella, desiderabile, meravigliosa.

E d’un tratto mi rifiutava: com’era possibile? Tutto il mio amore! Avevo per lei solo tutto ciò che di positivo si può riversare su persone ed oggetti del desiderio.

Improvvisamente una forza incontrollabile dentro di me urlava osceni insulti, contrari ma mille volte più forti di ogni cosa positiva che prima era stata quella ragazza.

Ma da lontano mi vedevo piccolo piccolo, un insetto che come la volte e l’uva, non solo fingeva che non gli importasse più, ma addirittura aveva necessità di disprezzare ciò che prima bramava con tutta la sua anima.

Mi chiedevo dunque: ma come puoi tu, e tutti quelli come te, pensare che prima era bianco ed ora è nero? Prima era un angelo e ora pensi di lei questo ? Cosa era vero? Forse una cosa meravigliosa che non puoi avere diventa uno schifo? Ti ha forse disprezzato mentre non ricambiava quello che provavi? No, non ho mai ricevuto questo tipo di rifiuto.

Immagino che ci siano state ragazze che hanno deriso coloro che aprivano il loro cuore. Ma no, nei momenti più delicati della mia vita delicatamente sono stato rifiutato.

Cosa, mi dicevo, veramente hai diritto di provare?

Tu soffri. Continue reading →

non smettete di parlare: sputtanateli

Originally posted on Al di là del Buco: Di quante dimostrazioni abbiamo bisogno prima di chiamare le cose con il proprio nome? Accade a Melito, per esempio, in Calabria, ma potrebbe accadere ovunque e in fondo la questione si riduce alle conclusioni di sempre. lei è stata stuprata, minorenne, da più persone. lei se l’è…

via Alla vittima di stupro di gruppo in Calabria: non sei sola! — Il blog del nano Rocco

regressione: la 194

perché l'hai fatto nascere se sapevi che non avrebbe potuto mangiare?

perché l’hai fatto nascere se sapevi che non avrebbe potuto mangiare?

Non ho in questo momento la forza di spendere parole a sufficienza contro degli slogan classici di chi difende la vita “in sé” e non invece la vita con la prospettiva di poter essere vissuta in un determinato modo … o nel rispetto di chi è vivo, che non venga oppresso, che possa vivere una vita di qualità, che sia felice, che non sia avversato dai propri simili come “concorrenti” nelal sopravvivenza. Continue reading →