Io vivo sempre così ( cronache da un Corona World )

Mettetevi un disco ambient di Brian Eno qualsiasi. Non quelli con la voce. Non le collaborazioni. Brian Eno vero. Se non fa per voi non importa, tenetelo e guardate fuori la notte, fermi alla finestra o in terrazzo, se ce l’avete. State li un po’.

Dissolvenza su nero, passate ad un largo schermo di computer.

Io vivo sempre come ora voi state vivendo in questo momento. Io #restoacasa quasi sempre. Tutto sommato è, per il 75% del tempo, il mio posto di lavoro. Quindi quando voi andate al lavoro e io vado “al lavoro in ufficio”, stiamo facendo la stessa cosa. Ma io lo faccio a casa mia. Quando scatto, momento bellissimo, origine della “materia prima”, sto solo facendo una piccola parte del lavoro.

Ora, proprio adesso che siamo in “isolamento fiduciario”, in quarantena come continuano a chiamarla tutti, io non noto grandi differenze.

In questo momento vorrei che – senza che muoia nessuno – restasse tutto così, fermo, mentre io con lentezza procedo, egoisticamente, a cercare di fare due soldi, a cercare di imparare cose. Ma con lentezza, calma. Senza correre. Perché spesso noi corriamo solo perché dobbiamo, non perché vogliamo. Molti hanno una indole più sbrigativa. Io talvolta, ma solo se lo sento io. Ora invece mi fa sorridere vedere gente che non sa che cazzo fare della propria vita se sta in casa. L’eternità in questa modalità non mi sta stretta, non mi è insopportabile. Sarà il periodo. Continue reading →

il chiacchieratore

La totale inutilità (forse solo economica? può essere) del mio essere un chiacchierone ha, naturalmente, un risvolto piacevole. Altrimenti non vi indulgerei così tanto, è ovvio. Non è spendibile. Non guadagno nulla. Non mi pagano come consigliere o consulente. O meglio: si, in un caso, ma l’ho proprio venduta, ‘sta cosa e per fortuna c’è soddisfazione del(la) cliente. A parte questo caso, quindi.

il mio amore era su questo stile, ma meglio

La mia epifania della nascita come artista (sto ridendo mentre lo dico, mi fa ridere) ha portato con sé attenzione verso lei, dal cui disagio è scaturito tutto. Ma immediatamente dopo il mio ragionare su questa crisi e far fare “click” alla mia testolina l’attenzione è volata subito ad altre due “mie” modelle, due ragazzine. Continue reading →

Terrore al mattino e lucidità di notte: la spassosa chimica di questo borderline.

La mattina mi batte il cuore all’impazzata. Batte forte, ho paura. Senza alcun motivo ho paura. La respirazione è sempre un po’ apnea e poi respirarespirarespira. Da tempo, questo, da prima del batticuore. Cerco di fare semplicemente pipì, ma inizio a pensare a qualcosa che dovrei fare al lavoro, che già penso che non farò bene, che non saprò fare, che qualcuno mi biasimerà un giorno od immediatamente per non aver fatto come se l’aspettava od in modo ad esso utile. E non importa se tra 6 giorni sarò in mobilità. E così quello che potrebbe essere un normale riposo diventa agonia, temperatura che sale, sudore, temperatura che si abbassa, freddo. E così via.

Non c’è ragionamento in questo, non un vero – logico – ragionamento.

Ogni attività che intraprendo, qualsiasi microscopica ed insignificante attività, la sento come una perdita di tempo di cui sentirsi in colpa. Faccio questo ma sarebbe stato meglio se avessi fatto quello. Faccio quello? Sarebbe stato meglio se avessi fatto quell’altro. Continue reading →