Mi piace la pace. Sono anche conscio che quando si entra nel campo dell’uso della forza non sarà la ragione a prevalere, ma sempre, la forza. Questo simpatico discorso di ragionevolezza si può fare tra persone e nazioni che condividono gli stessi valori, compreso il modo di affrontare problemi grandi e piccoli in linea generale, cioè “cosa non faremo mai” è chiaro. Un po’ come il tuo amore quando ci litighi: se per un solo istante a uno dei due passa per la mente, mentre stai litigando, di minacciare di lasciare l’altro/a, questo cambia tutto: non si condivide più un valore fondativo.
Non sono un guerrafondaio. Non sono un militarista. Non mi piace troppo l’atteggiamento, soprattutto, della gerarchizzazione in tante salse. Ciononostante non sono contro la loro esistenza. Entrambi questi strumenti hanno le loro utilità.
Mezzo pianeta non è democratico. Non sono due rom al parco. Sono geograficamente, numericamente, economicamente e soprattutto militarmente soverchianti, rispetto a chi ha come regola della vita la democrazia. La democrazia parla con un’altra democrazia tenendo così lontana la guerra nei pensieri che la consideriamo praticamente inesistente. Ma è stupido, cioè non è ragionevole, tanto quanto non è ragionevole pensare che siccome a casa tua moglie e marito e figli non si sbranano a vicenda, se la tua casa è circondata da fiere e belve il fucile non ti serve. Entro i confini non ti serve. Con persone ragionevoli non ti serve.
Il grande potenziale pacifico dell’essere uniti a livello europeo poteva contemporaneamente essere pensato come un potenziale bellico difensivo in favore dei partecipanti all’Unione, con base per appartenere alla squadra il valore di essere senza alcun dubbio democratici: come un credo religioso condiviso. Tipo Ungheria, Turchia e soci, tanti saluti, ci rivediamo quando avete capito.
E invece che succede se ora noi, belli madamigelli, dovessimo trovarci in conflitto con Russia / Cina? Sfodereremo le armi di democratizzazione di massa mentre no, non ci radono al suolo, ma se ne impossessano un paese alla volta? No, certo che non vedo questo immediato desiderio da parte loro, non stanno muovendo il pezzo, ma lo schierano; non sono l’unico pirla della terra a vedere che per la Russia essere un impero con politica espansiva territoriale è una realtà che non è mai cambiata, in cui il sistema di governo ha fatto una brutta esperienza gestionale con lo pseudocomunismo, ma il sentimento generale è “noi siamo un impero, abbiamo un imperatore e il popolo e tutta questa terra e questi strumenti di esercizio del potere e della forza”. La Cina ha tenuto la testa bassa mentre imparava l’uso dell’arma del nemico e poi la usava, con i tempi del Sovrano, non certo quelli del popolo: ha imparato e sfruttato il potere del denaro e dello sfruttamento del lavoro, delle banche, dell’indebitamento. Senza muovere eccessivamente dei soldati ha mosso altri pezzi sulla scacchiera e lo ha fatto alla grande, servendosi dei nostri uomini d’affari tanto quanto si serve della Yakuza, proprio allo stesso modo: se serve, si sfrutta, ma il gigante statale ne beneficia sempre, si ingrandisce e si rafforza. Quando fa una mossa fuori dai propri confini chiunque provi ad opporsi oggi, a Russia e Cina, riceverà come risposta un “E ALTRIMENTI CHE FAI?” sostenuto dai fatti.
Si Vis Pacem Para Bellum significa soprattutto questo: preparati alla guerra, sii preparato (estote parati), sii pronto, perché se sei pronto puoi iniziare a far fare i conti delle risorse anche all’avversario, ma se non esiste resistenza da parte tua, vaselina o meno il tuo culo verrà usato come parcheggio per il cazzo dei draghi grossi, mentre dici “ma non è giusto, uffa!”.
Mentre chi ti squarta dice “non faccio differenze di sesso, razza, credo, quando mi prendo la tua vita, sono totalmente inclusivo”.
All’INTERNO del nostro mondo non solo possiamo, ma dobbiamo essere giusti, equilibrati, inclusivi, gentili, ripudiare la violenza. Ma con chi non accetta questi valori, la lotta è la stessa da centinaia di millenni, non è ragionevole: il più furbo, meglio organizzato, tatticamente migliore, forte, con più risorse, quello che sopravvive mentre fa morire te. Mors tua vita mea.