46 – Ricordo come il prof del biennio mi scrisse “apprezzata la sincerità”, su un tema in cui parlavo della musica. Poi mi disse, forse ricordando questo, relativamente ad un altro a tema libero “sai che puoi anche inventare vero?”. Restai scioccato. Tema libero ok… ma così tanto libero? Wow! Ero più dell’idea di poter scrivere liberamente ciò che pensavo… non inventare una storia. Ad ogni modo il tema in cui questo accadde riguardava la musica. Era l’unica cosa che mi faceva da rifugio, consolazione e conforto, che mi accompagnava sempre. Già quella volta. Ed eccoci ancora. Mentre ero li, sulla tazza del cesso, a pensare a morire o ad alcune brutte cose della vita però – e persino in questo preciso istante in cui mi risuona “Echoes” dei Pink Floyd, nelle cuffie – nel bilancio però c’era bello chiaro, inciso indelebile, “però la musica me la sono goduta, era bella, mi è davvero piaciuta”.
E se devo fare il bilancio dei soldi, credo che quella che davvero mi ha fatto più compagnia io l’abbia comprata proprio tutta. E ora quell’oggetto non vale che una microscopica frazione.