Shitterfuck abbassa ancora i pagamenti della massa.

Shutterfuck ha di nuovo cambiato il modello di cagamento. Fino a prima raggiungendo una certa soglia di guadagno ottenevi uno “status” che ti dava un guadagno minimo più alto. Questo probabilmente ha creato una user-base di contributors “quantomeno decenti” spingendoli a lavorare. La soglia finale erano 10000 USD: a quel “livello” il tuo guadagno era comunque basso, ma almeno era il “massimo” livello di guadagno. Ora Shutter$ux ha deciso che “per riflettere il nuovo bla di mercato” chi più guadagna più guadagna, chi guadagna poco guadagna meno. Eh? Ti verrà assegnato un “livello” che credo sia poi simile a quello di Dreamstime, ma con il modello di ricalcolo che è invece quello di iStock, ovverosia annuale. Non sei mai “arrivato”. Ti viene dunque assegnato un livello direttamente proporzionale a vari range di download dei tuoi contenuti. Li scaricano poco? Guadagni anche poco per singolo download. Li scaricano spesso? Guadagni pure tanto per-singolo download. Questo ovviamente premierà i grandi player, tipo Pressmaster, Yuri, Olly e compagnia bella e penalizzerà di brutto la grande massa. Chiaramente i prezzi finali non sono variati: hanno solo alzato il loro guadagno abbassando il nostro: rispondere agli azionisti “creando valore”.

La grande massa è ovviamente quello da cui guadagna Fuckterstox. Ecco un OTTIMO motivo per il quale avere miliardi di immagini comprese quelle di merda, mediocri. Se tu guadagni di più da quelli che guadagnano di meno… ti conviene avere una mega accozzaglia di brodaglia da cui TU guadagni di più in un certo modo, mentre guadagni il giusto da quelli che producono il contenuto più fico.

I livelli sono differenziati per immagini e video. Credo, ma non so, anche per illustrazioni … ma forse sono parificati alle immagini in generale. I livelli si resettano ad inizio anno e sono basati sul numero totale di licenze per-anno che vendi: quindi l’agenzia avrà una impennata di guadagni ad inizio anno per passare ad una normalizzazione della spartizione gradualmente fino ad arrivare alla giustizia a fine anno… per resettarsi un secondo dopo. Apparentemente c’è anche un “livellamento” di tutti noi contributor… e poi “che vinca il migliore” e il banco vince sempre.

Io ad esempio vendo pochissimi video e ne ho anche fatti pochissimi.

Another kick in the balls. Ovviamente modifica unilaterale al contratto, noi cambiamo e voi accettate e silenzio. Conseguenze? Un sacco di gente se lo piglia nel culo, sta zitta perché SPERA. Mentre la maggioranza di non-guadagnatori dovrebbe, per far loro molto male, eliminare il proprio portfolio.

È chiaro che finalmente il mondo ha capito come fare a sfruttare la proprietà intellettuale in modo volontario, svalutandola, strizzando fuori il guadagno, monetizzando la massa, la quantità di persone che comunque hanno idee e creatività ma che, in un mondo giusto, non la renderebbero disponibile ad un prezzo tanto basso… ma il miraggio di un guadagno basato sulla quantità li fa tirare fuori dal cassetto il loro gruzzolo di note, di immagini, di disegni… di qualcosa. Non ci sono vere violazioni di diritti. Non ci sono assunzioni di responsabilità nel collaborare a proteggere diritti da furto… ci sono richieste ed esigenze, ci sono pagamenti esigui e ben stabiliti contrattualmente… e una crescente svalutazione e deprezzamento della globalità di produzioni di contenuti multimediali disponibili in massa. Alzando la qualità generale tecnicamente disponibile e persino incrementando la “freschezza” del contenuto, che sia alla moda e rispondente al momento. Probabilmente sarà persino interessante tentare in paesi molto molto poveri.

Non so cosa farò in futuro. Ma quando uno dei tre player maggiori si comporta in questo modo… non ti viene tanta voglia di andare avanti.

Quando sarà ora io credo che ritirerò tutto il portfolio.

Ah si, non sono chiaro. Quando sarà ora di morire? No, in quel caso il portfolio lo lascio in eredità a chi lo sa far fruttare meglio, avendo numeri molto alti già con il proprio. Ma nel caso decidessi di andare affanculo per sempre dal punto di vista del microstock, credo che lasciare il portfolio a chi me lo fa fruttare poco non sia il caso.

Purtroppo il calcolo loro lo hanno sicuramente già fatto, tanto quanto lo avranno fatto le banche di tutto il mondo riguardo ai nostri risparmi. Solo gli investitori decidono di esercitare il potere del loro asset con forza. Noi altri, con i nostri piccoli conti correnti raramente lo facciamo. E di solito per farlo, coperti da molto fumo, esercitiamo a nostra volta del potere verso qualcuno che soffre, banca Etica esclusa.

#nondirloalfotografo – visibilità

Ultimo, ma non per importanza, tra i meravigliosi #nondirloalfotografo, ecco il superclassico di questi anni!

#nondirloalfotografo : fammi le foto gratis che poi ti faccio pubblicità

#nondirloalfotografo : fammi le foto gratis che poi ti faccio pubblicità

Sono conscio del fatto che, a discrezione del professionista, amatore, neofita, la via della pubblicità sia percorribile. Ma non entri al supermercato dicendo “dammi la roba gratis che ti faccio pubblicità”. Sei un pezzente che chiede l’elemosina e deve esserti chiaro. Sei un taccagno, uno scroccone.

Non spreco parole perché esistono questi tre video: Continue reading →

#nondirloalfotografo – così fai qualche foto

Salve salvino! La serie #nondirloalfotografo spiegata al grande e meraviglioso pubblico dei quattrogatti oggi prevede la mia personale pignainculo fastidiosa:

porta la reflex così fai qualche foto #nondirloalfotografo

porta la reflex così fai qualche foto #nondirloalfotografo

Eh ma che permalosi che sono questi fotografi eh! Madonna! Non si può mai dire niente eh?! Ecco, io inizierei a chiedermi se sia necessario attingere niente meno che alla libertà di espressione o di parola per difendere l’incapacità di contenersi dal blaterare a caso, dall’essere indelicati, e tentare invece di osservare con un po’ di rispetto l’altro-da-noi come se fossimo noi stessi (biblico eh?) oppure il nostro lavoro o la nostra passione. Cosa ne sappiamo davvero?

Il motivo per cui questi signori hanno elencato nei tormentoni questa frase da non dire è la richiesta interessata. Giuro che io non ci avevo pensato. Mi dà talmente fastidio in sé che mi si dica cosa fare (e dopo, sotto vi spiego il mio motivo) che non avevo pensato che fosse una richiesta maliziosa, interessata, opportunista. Lo dimentico. Quindi di solito dimentico la fotocamera a casa perché non me ne frega una sega, porto il cellulare e se qualcuno mi dice “eh ma non hai portato la fotocamera?” dico “no, vuoi delle foto? te le faccio con questo se non le fa nessun altro”. E di solito, se proprio sono stupidi, la risposta è “eh ma allora così me le facevo anche io” – “e infatti, cara testina di cazzo, è proprio quello che fai quando non vuoi pagare un professionista per il suo lavoro ma fai finta di offrire quando invece vuoi richiedere del lavoro gratis”.

Giuro, non ci penso mai. Vogliono delle foto di quella cosa che dovreste condividere e allora fanno finta di fare appello alla tua passione e offrirti una splendida opportunità di fotografare qualcosa che se tu avessi voluto, visto che stavi già andando lì, avresti fotografato per tua scelta, senza suggerimenti non richiesti visto che, è noto, sei un fotografo e quindi non serve suggerirti di fare una foto. Continue reading →

Accordo prematrimonianale

Leggevo questo articolo: su “L’amore e i soldi” dove l’autrice ci dice, che nonostante non sia una cosa di cui ha bisogno, sente che “mentalmente” ha bisogno che il suo uomo la mantenga (o possa farlo) e che essendo pienamente inserita nel sistema questo le ha inculcato che l’uomo (che ottiene questo status solo se rispetta quelle regole, altrimenti quasi non sarà un maschio degno di questo nome) mantiene i più deboli. Leggete pure tutto, così capite di cosa parlo. C’è naturalmente anche la parte (questa non è una citazione) “se mi conosci abbastanza sai che io poi ricambierò perché ti ho comunque già dato ciò che più conta” ecc ecc

Si ma pure l’uomo ti ha dato la stessa cosa. E fin qui siamo al win-win. Ma tu vuoi anche farti mantenere. Anche se sei in grado di non farlo. Continue reading →

#coglioneno Basta lavoro gratis.

con preghiera di diffusione ESTREMA.
#coglioneno

Usatelo soprattutto per rispondere alle richieste di lavoro gratuito. Che inizino a capire, gli stronzi. A meno che non fosse chiaro DA SUBITO che c’era un reciproco vantaggio. Non dopo, non a metà, non quando si sta già progettando e collaborando. SUBITO. PRIMA.

Chiedete se il budget è previsto e quanto sia. Chiedete prima. Perché? Perché, dite, troppe volte alcune persone – sicuramente non è il vostro caso – pensavano di rubare il mio lavoro e non pagarlo, così ora sono costretto a chiedere prima…

Un update da una voce più autorevole della mia, lo trovate qui e mi trovate d’accordo con la sua opinione.

Una preghiera. NON dimenticatevelo tra 2 mesi, tra 6 mesi, tra 9 mesi. I soldi che avete speso in attrezzatura ed in formazione SE NON VI PAGANO, non ve li rifarete, lavorando gratis. Iniziate a dire NO a chi non vi vuol pagare, iniziate a farvi fare una proposta scritta di contratto, iniziate ad arrivare con il preventivo in mano da far firmare.

Se non facciamo tutti così, ci continueranno a inculare con la sabbia grossa, niente vaselina e il brutto è che in fin dei conti siamo consenzienti: allora ditelo, dai, vuol dire che vi piace.

sui bordelli

Mia nonna mi raccontò questo: un signore arrivò da lei e con sussiego le disse “Suo figlio era al bordello, l’ho visto!” – e lei, per nulla scossa, disse “se l’ha visto lì, lei dov’era, in chiesa?”.

Grande nonna.

prostitute per strada

prostitute per strada

Ora, carissime e carissimi, credo che andrò a votare per la riapertura e lo farò SOLO se viene anche la mia ragazza, perché poi magari sembra che voglia andare a puttane. Eh no! Proprio non mi tira con le battone, ve lo dico, non è una questione morale. Se non c’è partecipazione vera, se ciò che scambio con la partner è diverso da “io ti do me e tu mi dai te” e niente altro, allora semplicemente la cosa non avviene, no party.

Chiarito questo senza moralismo (come vedete è puramente meccanica o psicologica la faccenda) , ora passiamo al “minor danno possibile”. Una volta la legge Merlin serviva ad evitare ciò che invece oggi succede in altri ambienti: la segregazione, la costrizione, la schiavitù. Sotto controllo, si spera che la cosa diminuisca. Non è tanto per “il decoro delle strade” ed altre simili stronzate. Penso che forse sarà possibile dare qualche speranza a chi subisce lo sfruttamento della prostituzione.  Continue reading →

il disprezzo tra le origini della crisi? Una ipotesi (+ “non c’è budget”)

Iniziamo con il consiglio di leggere un articolo dell’illustratore Davide Calì, che potete trovare qui, dal titolo “non è stato previsto un budget” (= lavora gratis, coglione).

Per me questo attegiamento, fratello e figlio, sicuramente, di altri ben radicati in Italia, è tra quelli che originano il nostro disastro: è il DISPREZZO dell’altro. Se ti disprezzo ti tolgo il prezzo, il valore. E allora dò per scontato che non ti devo pagare. E faccio discorsi come quelli del fatto che dovresti pagarmi tu per lavorare.

Chi NON ragiona così di solito sa valutare il lavoro, sa valutare i collaboratori, i fornitori, rispetta anche i clienti, ma se non pagano non farà mai il ragionamento “se glieli chedo non lavoreremo più”. Col cazzo. L’attività non retribuita, se non è volontariato, è SCHIAVITU’. Oppure, se non c’è l’obbligo si chiama FURTO : li lo commette si chiama LADRO.

Tutto qui, semplice. Da questo deriva anche l’atteggiamento del non voler pagare le tasse. Figurati: se non voglio pagare la gente che lavora per me o che mi ha dato beni o servizi in qualsasi forma (io non mi sono arrangiato, qualcuno ha fatto qualcosa, se non fosse stata fatta avrei in mano il nulla) come potrei pensare possibile quello di contribuire alla costruzione e al mantenimento del bene comune al quale anche io attingo ogni giorno?

Vi prego, leggetelo.

I paesi dove c’è lo sfruttamento si fanno pagare eccome, anche in anticipo. Vedi Cina, Romania, Brasile (ormai in ascesa da un pezzo) … In UK (ormai un ricordo lontano) mi hanno pagato PRIMA che il lavoro venisse terminato: a metà lavoro ci hanno dato metà del compenso!

Disco rotto: in UK in blacklist ci vanno le ditte e le persone che notoriamente hanno avuto delle storie di mancati pagamenti. Da noi ci finisce il “fesso che paga”.

Vi prego, leggete quell’articolo: è molto serio, non è uno dei miei piegnistei (non l’ho scritto io!) ed è di uno che lavora: viene retribuito per ciò che fornisce, e viene rispettato dai propri committenti. Da noi sarebbe quello guardato con l’occhio da pesce mentre ti si dice “si, e di lavoro che fai?”.

Ormai l’Italia è una troia, una pornostar volgare e cattiva , per questo la guardiamo con desiderio e ci arrabbiamo tanto: la guardiamo per quel che ci piacerebbe, vediamo potenzialità, conosciamo la storia e vediamo attorno a noi i resti di cose meravigliose. Ma ormai è diventata una stronza. Quel genere di stronza che il pappone nano di turno difende dicendo “ne parlano male! devono parlarne bene, non sono patrioti!” … ma coglione, falla tornare in riga e vedrai quanto ci si gonfierà il petto d’0rgoglio! Fai bella figura tu per primo nell’essere un rappresentante impeccabile! Impara a VERGOGNARTI quando ciò che rappresenti non è all’altezza!

Impara a metterci la faccia, così se ciò che rappresenti non è all’altezza ti sbatterai oppure dirai “io quella roba non la rappresento: sistemate, fate qualcosa o io non ne parlo, fottetevi”.

Mi è capitato, come giornalista tecnico, di fare solo articoli positivi. Per qualche motivo i lettori erano in grado di contattarmi personalmente ed ogni volta che sparavo una cazzata vi assicuro che non ce n’era per nessuno. Molte volte infatti il mio tempo era perso nel vagliare cose che non funzionavano. E scartarle, decidendo di non parlarne, per parlare solo delle cose buone.

Certo però, non mi è mancato un po’ di tempo da dedicare agli autori delle cose con dei problemi per dare loro un po’ di feedback: chi ti ascolta di solito capisce e qualcosa fa. Gli altri ti rispondono che sbagli e basta. Poi qualcun altro fa più o meno quello che gli avevo suggerito e lo surclassa. Mica sono il dio della figata: sono una persona che si serve delle tue cose e posso dirti come mi sono trovato: se ti interessa, ti metti anche in discussione in qualche modo. In qualche modo vuol anche dire che se sei convinto, per esempio, spieghi la tua scelta che non intendi cambiare. Ma aprendoti al confronto potresti trovare qualcuno  che ti dice che la tua spiegazione fa acqua. E se resti aperto al confronto, magari, di nuovo, ti metti in discussione.

La cultura umanistica, il ragionare, il discutere con pacatezza e lucido interesse, senza mollare ma senza incazzarsi… e mescolandosi poi con qualsiasi altro tipo di cultura. Con rispetto per i tuoi simili.

Pay for what you get.

sul mobbing

Segnalo questo articolo, da leggere tutto, sul maltrattamento nei posti di lavoro, con un neologismo detto “mobbing”.

Si tratta di una pratica nefasta di cui siamo succubi e che la crisi acuisce in modo meschino: laddove i ricchi si appropriano delle merci che possono permettersi di comprare a prezzi irrisori da chi ormai è povero, i datori di lavoro in tempo di crisi sfruttano ancora di più di quanto non facessero prima la scusa “c’è gente che farebbe la fila, devi solo ringraziare” per fare tutto il porco comodo che desiderano: mancare di rispetto è solo la partenza. Il resto è maleducazione, pretese assurde, lavoro gratis (sfruttamento : se è gratis non è lavoro) , angherie di ogni tipo, violenza psicologica, imposizione di comportamenti personali, abolizione di ogni contegno verso il dipendente, arroganza, pretese di sudditanza e servilismo, minacce, comportamenti intimidatori, da bulli.

Mia sorella in questo momento non sa cosa fare e dice “ma questo lavoro mi serve” … ma non vedi che se fanno così non ti vogliono? Le mancano solo 15 giorni… le ho già detto di considerare il lavoro finito, se fanno così. Ma tant’è: il mobbing ha un effetto sulla psiche, sul nostro morale, sul nostro carattere. Ci indebolisce, si basa sul nostro bisogno di sopravvivere in un mondo dove la risorsa ce l’ha in mano un grumetto di stronzi.

E il punto che ho sentito fare da qualcuno è: si è riusciti a fare qualcosa per lo stalking ma per il mobbing no.

Questa considerazione è quella da cui vorrei partire per ragionarci su.

esempio di sfruttamento fotografico in un annuncio di “lavoro”

trovato valido il giorno 8 sett 2012

Quello che vedete qui sopra l’ho catturato in un sito di annunci vari, tra cui anche di “lavoro”, poco fa. Voi cosa ci leggete? Io ci leggo “vogliamo un lavoro professionale fatto fare ad un ragazzino che ancora non sa che lo vogliamo fregare, non vogliamo pagare il giusto nel lavoro e non vogliamo dire nemmeno che è in nero (partita iva…) … vogliamo la fattura per scaricare l’impossibile, e contiamo sul fatto che – dato che noi i fotografi li abbiamo già contattati e tutti hanno tariffe corrette per gente che LAVORA allora vogliamo trattare con gente che non è abituata a LAVORARE dicendo loro però che si tratta in effetti di un lavoro”.

Perché non per tutti è chiaro che per vivere bisogna lavorare e che le retribuzioni non adeguate non lo consentono, non sono corrette, sono ingiuste e vanno percepite come sfruttamento. Il fatto che la gente accetti di tutto perché è disperata va reso chiaro ed evidente: non è “giusta retribuzione per giusto lavoro” ma “sfruttamento di gente disperata”.

Perché, miei cari amici fotografi, non crediate che gente come quella vada considerata come “ah! Ho preso un lavoro! figata” … vi consiglio invece di guardarvi questa serie di video : prezzi in fotografia.

Ovviamente consiglio TUTTI i video di Tau Visual in generale.

speriamo di perdere la #sovranità, dai

Eh, dai. Già non era tanto bello avere tutti questi posti fissi e i vecchi che invecchiavano con dignità (sei vecchio? muori per strada! eh, non vorrai mica tutto gratis) , e ce l’abbiam fatta, via tutto. Alé. Adesso forse dai che ce la facciamo a perdere la sovranità nazionale, che decidono gli altri, che già decidevano gli altri, ma adesso di più e senza nascondersi, che dà fastidio e ti devi ricordare sempre: la terza guerra mondiale non si fa con i cannoni, si fa con i dindini, ma direttamente, si usano le armi economiche.

Ecco.

Allora intanto tra gli stati certamente non decideremo qualcosa noi, che siamo quattro pirlètti governati da altri quattro pirlètti che non è che ci “governino”: ci impongono delle cose e noi muti (con la faccia sotto i tuoi piedi e noi… zitti sotto!) . Quindi uno o l’altro, si spera solo nel meno peggio. Dal lato vero, governano quelli con le palanche, come sempre. Al massimo si fa finta ogni tanto che i governi e gli stati, a quella gente lì gli dicano qualcosa. Ma tanto…

Ecco.

Adesso pian piano ristabiliamo un po’ di normalità, niente voto a certe persone che non piacciono a chi può deciderlo, o comunque fregarsene del voto se il risultato non piace, altrimenti si dice “il popolo ha parlato! lo vuole il popolo!” … e poi magari cerchiamo di farci un po’ di Cina qui, con i nostri, che si risparmia parecchio in trasporto e traduzioni, che sarà anche bella la internet, ma sai col gratis quanto meglio si va? Che poi devi scrivere, gestire… e quelle robe là. Boh, comunque da esternalizzare, via, via tutto, schiavetti qui e gratis, si, ma che se li gestisca qualcun altro. Ecco, due cinesi possiam portarli, che faccian loro (ma più gratis possibile eh) e senza tanti problemi.

Basta, l’unica cosa è che se noi non contiamo un cazzo, ad un certo punto, perché non si fottono tutti quanti e non si arrangiano a farsi la roba loro? A me di vivere per la merda non m’interessa. Se io me ne vado, farete voi. Auguri!

Vogliate leggere il testo soprastante con voce dialettale
della vostra zona, ma io lo farei in lombardo perché
mi ispira di più.