che peto putrebondo / delle mogli-mamme asessuanti

In vista della fine della mia vita culinaria, intesa come una vita culinaria LIBERA, prima cioé che davvero la mia forma fisica perda completamente interesse per l’altro sesso (direi 15 anni circa ad essere ottimisti, sempre se non uso l’altra via per andare) , ad opera mia che mi reco, questo lunedì, da una nutrizionista, sto mangiando normalmente. Quindi come un porco.

Cioé…

non del tutto. Ad esempio da quando lei mi ha lasciato spesso la vita è una merda e l’unico alimento che posso facilmente infilare (non nel retto) è la banana. Va giù facile, è molliccia, dolce, si fa presto.

Comunque insomma l’altro giorno Sushi all-you-can-eat a bomba. Che sia quello? Che sia la pizzanapoletanaconrobiolacavolonero? Non so, di solito il sushi non mi fa né cagare né scorreggiare come un drago urfido. Quindi propenderei per il cavolo-nero. Ma solo perché associo facilmente il concetto di fetore con il cavolo.

se non erano i griffin…

Comunque sono qui che perdo tempo e scorreggio (si, con due R) come una merda e vorrei allontanarmi da me stesso ma non riuscirei a scrivere. E per fortuna che la mia ex dorme e io ho comunque aperto tutte le finestre. Continue reading →

mi sento come un clochard in metrò di boh

E’ strano… sono le mie ultime ore dove ho lavorato per tanti anni. Mi sento già fuori, ho consegnato ciò che dovevo (quasi tutto, alle 4.30 darò modo a chi riceve di rompermi le palle per l’ultima volta per ben 1 ora) … mi sento come se mi avessero privato della memoria, mandato in una metropolitana di un paese in uno stato che non conosco, con degli stracci addosso e niente altro … con quello squallore sia dentro che fuori.

E il sentirsi così la cosa da superare, come se non lo sapessi. Ma è come sapere che avere un miGLIarDaio di euro può far comodo. Saperlo… lo so.

E incontro ancora qualcuno che mi racconta quanto sia la seconda volta che queste mura vedono un declino dove prima centinaia di persone facevano qualcosa. Ed è sempre la stessa cosa: schiavi da qualche parte del mondo.

Io amo la fantascienza, lo sapete. E l’utopia ci sta dentro tranquillamente: così mi chiedo sempre perché non ci mettiamo d’accordo e lavoriamo PER l’umanità e tutti i suoi individui e CONTRO i nemici naturali come le catastrofi, gli imprevisti (non li prevediamo, ma pensiamo: potrebbe succedere, come stare meno peggio? … tutti?!) … per il futuro, per stare tutti benissimo.

Se seguiamo le leggi di mercato abbiamo solo trasferito su un altro piano la legge del più forte, quella della jungla, degli animali.
Ma gli animali non sanno da soli di essere in troppi: noi si. Possiamo avere un numero di risorse ADEGUATO al nostro numero e controllare questo aspetto. E se siamo bravi e ci mettiamo d’accordo… possiamo farlo FELICEMENTE!

Paola Cortellesi, risorgi alla vita! MIO APPELLO PUBBLICO

Paola Cortellesi

Paola Cortellesi a Zelig (2012)

Questo appello lo faccio apertamente e direttamente a te, Paola.
Non so cosa ti sia successo, e prego Dio che non sia la tua mente brillante ad essere stata intaccata, o che non siano psicofarmaci, qualcosa di tanto brutto che ti può essere successo, ma ti prego,  ti prego, TORNA in te! Dove sei finita? Ti ho vista per caso a Zelig e mi è venuto da piangere. Da anni vado dicendo a tutti che “La Cortellesi è la dimostrazione che le donne sono perfette, che sanno anche essere delle vere comiche!”
Poi vedo quella specie di soubrette clonata dalla Cortellesi ma lessa, spenta, scialba … ok, con i tacchi alti (ti stanno bene, si) … che fa le mossette, le faccette e il sorrisetto che si deve fare.

Ma dove sei? La tua voce, la tua VITA vigorosa, dentro la tua voce mi ha fatto drizzare le orecchie dalla prima volta che t’ho sentita. I tuoi personaggi comici mostrano il tuo talento allo stato concentrato: intelligenza, creatività, capacità d’esecuzione; sei stata brillante, provocatoria, dissacratoria, ficcante, spassosa, ironica, e di una grande professionalità (ok, ormai non significa più nulla, va bene) … insomma sai fare tutto COME SI DEVE … ho visto il dvd teatrale, ottimo … sai fare le cose serie e quelle divertenti… non mi piaci tanto nei film, ma “live” (teatro/sketch comici/presentare/cantare) sei un esempio di perfezione.
No, sbaglio. Non posso dire “sei“. Posso dire “eri“. Continue reading →