Non ci si può fidare di Instagram?

Giudicate voi: quello che viene raccontato in questo articolo e – ancora peggio – in questo altro articolo è esattamente quello che è successo a me. E anche io non sono di primo pelo su queste cose.

Eppure…

La storia è sempre la stessa: tutte queste piattaforme NON sono un servizio pagato e dovremmo, tutti quanti, ricordarci che i nostri contenuti dovrebbero essere solo RI-POSTATI in quelle zone. Il centro del nostro business dovrebbe sempre essere fuori. Un blog, un sito, una nostra piattaforma, una newsletter, una nostra community. Se una piattaforma NON ti fornisce assistenza al di là di una FAQ se non esci dal casino, sei tagliato fuori in un istante. Come se il tuo negozio fosse in balìa del centro commerciale, delle sue policies, dei suoi orari. Finisci per essere dipendente pure se sei autonomo.

Bene così è con le piattaforme. Utili, certo. Ma se ti tagliano fuori i tuoi utenti ti seguono? E se ti tagliano fuori per colpa di sempre più cazzuti ed organizzati criminali? Chissenefrega? Beh pare di si.

Non molto affiadbile, non una solida base, se è come pare.

Ronin-S continua a ruotare [risolto]

Tratto da QUI. Avete un Ronin-S, lo avete bilanciato perfettamente, finalmente ne siete sicuri, riuscireste a bilanciare anche un gatto. Eppure una volta finito il bilanciamento il ronin con la camera, appoggiato, fermo, inizia a ruotare sul motore pan/spin piano piano, generalmente in senso antiorario, all’infinito. Fatte le calibrazioni automatiche, resettato tutto, imprecati tutti i santi di tutte le religioni. Rifatta la calibrazione, con e senza balsfemia. Aggiornato il software dell’app, fatto login, logout, provato a vedere se c’era un nuovo firmware, fatto il refresh, il reset, e ripetuto tutte le combinazioni. Iniziato a pensare che possa essere una ottima idea usare ronin+camera come il martello di Thor su varie cose. Ricordato il prezzo di tutto e desistito. Niente.

Dunque?

Il tastino che si preme con l’indice, sull’impugnatura, quello per riportarlo alla posizione base oppure (se premuto tre volte e non disabilitato) per andare in posizione “selfie” si chiama trigger. Saputo questo ecco a voi la soluzione!

LA SOLUZIONE

Premere 4 volte il trigger tenendolo premuto sulla quarta pressione. A questo punto le tre lucine che segnalano quale user mode state usando, iniziano a lampeggiare simultaneamente in verde: muovete il joystick un po’ dappertutto e quando avete fatto ripetete la sequenza con il trigger: click, click, click, click-tenendo premuto. Risolto.

Questa cosa che avete fatto si chiama “calibrazione del joystick”. Evviva 😀

facebook scheduling problems?

In questi giorni non riesco a programmare i post sulle pagine né mie, né delle persone per conto delle quali pubblico. Mi tocca tenere il piano editoriale di fronte, il timer e postare in diretta. Mavaffanculo. E le alternative sarebbero i programmi esterni. Erivaffanculo.

Però pare che il problema lo abbia SOLO IO. Checcazzo.

andare ai matti

Mi stupisce tutt’ora che alcune delle persone più intelligenti che io abbia conosciuto personalmente – quindi non intendo le persone più intelligenti di cui io abbia notizia – si vergognino alla sola idea di considerare la possibilità di avere bisogno di un aiuto psicologico.

Ancora esiste lo stigma della pazzia. E sia, lo stigma ci sta: la gente è merda. Ma al di fuori del branco, del magma amalgamato di teste di cazzo, del giudizio altrui, dell’esposizione di sé pubblica. Dico tu, con la tua capacità di pensare, di ragionare: non puoi capire che quello che un buon amico, una serie di buoni amici, di persone dotate di buon senso, di persone sagge, esperte (vecchi o gente che ha vissuto, o che ha letto da fonti affidabili) sanno fare e possono fare e, in effetti, fanno in maniera innata, può essere fatto anche professionalmente ? Quindi niente di incredibile, niente di macchiato dall’oscurità del manicomio. Qualcuno che ti ascolta e ragiona con te. Solo che tutte le stronzate che ti racconti lui le ha già studiate, conosce i meccanismi.

L’analisi serve a conoscersi. Ed ha dei meccanismi.

Mica vuol dire che sei matto. Mica se ti fa male una gamba sei storpio. Mica se hai bisogno degli occhiali sei cieco. Mica se ti serve l’amplifon sei sordo.

Visto che la “pazzia” la possiamo considerare come un livello di handicap “irreversibile e supremo”, mi sento di fare questo assurdo paragone con degli altri malanni del corpo. Non hai “la mente malata”, non è che non ti funzionano i neuroni, che sei rotto, che hai un problema elettrico, strutturale. Certo si, qualcosa si è spezzato, ma non sei fuori di testa. Sei solo disorientato: riconoscere di avere bisogno di aiuto e farselo dare, o lasciarsi consigliare … non significa essere matto.

Il re ha i consiglieri. Il governo (non il nostro, dai, pensatene uno che funzioni) ha gli esperti. Persone che conoscono specificamente quelle date discipline sui cui è bene essere consigliati prima di decidere. Bene, l’analisi analizza: ma tu non sei una cavia. L’analista, sempre ammesso che tu vada in analisi, aiuta te a conoscere te. Non ti conosce mica. Ti aiuta a conoscere te stesso, a capire qualcosa che tu non stai capendo. Ma non fa sparire il dolore. Aiuta a sciogliere la confusione, la poca chiarezza. Ti aiuta a scavare dove tu non vuoi, non sai. Continue reading →

Candida, ma non come la neve – 17ma puntata

prurito intimo

Mi ero completamente dimenticato di cosa fosse la candida, nonostante OGNI GIORNO il signor ginocanesten si presenti sui canali che guardo se ho due secondi (Top Crime e GIALLO)  Eppure forse è stata una delle cause del mio calo del desiderio con la mia ex. Quello e… i peli del culo. Suoi. Quando lo facevamo anale, nell’inserimento i peli mi avevano fatto dei taglietti sulla cappella. Non un incentivo. Ma la candida mi aveva fatto diventare il cazzo grosso così. E non era roba da vantarsi, anzi. Tanto male, tanto tanto male.

Poi ci eravamo curati entrambi (credo antimicotico per tutti) tutto passato ma … la sensazione “lo infilo  verrò punito” mi era rimasta parecchio, come la scossa elettrica.

Ad ogni modo ora che con questa ragazza molto giovane basta che ci baciamo e lei va in acqua e io ergo il paletto, è tornata di grande attualità questa brutta PUTTANA di malattia schifosa. Che non è una malattia ma una crescita anomala di un batterio (fungo?) che esiste sempre nell’organismo.

Santamariapuledra che bordello. Io ho messo il cazzo in acqua e bicarbonato due volte e fine, ma lei? Lei ci convive da quando fa sesso. A quanto leggo superficialmente la candida è influenzata da una combinazione di fattori (che è sempre bello quando devi curare qualcosa) e deve essere in equilibrio nel nostro organismo; i fattori coinvolgono gli abiti, l’alimentazione, lo stress. Poi per qualcuno anche gli integratori alimentari e bla bla cacate omeopatiche. Continue reading →

Puoi lamentarti. Oppure puoi fare qualcosa.

Ho appena letto un botta e risposta in uno dei soliti gruppi specialistici: questo è sul microstock; questi gruppi essenzialmente (non si sa perché: nel mondo di usenet questo capitava, ma molto meno: o forse so perché: c’erano regole ed in alcuni casi moderatori intelligenti) sono zeppi di lamentele. Tutti si lamentano: alcuni sono allarmistici (shutterstock chiudeeeee, istock chiudeeeeeeeee, tutti falliremooooooooooo ) mentre la maggior parte si lamenta della infima percentuale che guadagna. E’ vero. Non sei però obbligato a stare a quelle regole. Metti su un symbiostock tuo e vediamo se guadagni come con la agenzia che in quel momento ti sta sulle balle.

E’ vero che ti danno poco. E lo sai da subito, da prima. Fai il fotografo? Prova: prova nel mercato tradizionale. Ce la fai? Fai l’illustratore? Ce la fai? Riesci a farti pagare (e in Italia poi) per quello che fai? Il giusto? Fai il videomaker? Il musicista? L’animatore grafico? Modellatore 3D ? e RIESCI a guadagnare? Ottimo! non ci riuscivi e con lo stock si?

E allora chi deve cosa a chi?

Questa conversazione – circa – l’ho letta e mi ha ricordato quanto duramente ho dovuto combattere con questa decisione. Guadagnare nel microstock non è affatto facile. Oppure si: alcuni meccanismi sono facili. Ma produrre sempre guadagno, continuativamente, non è facile.

Ma lamentarsi non produce alcun cambiamento. Fare. Questo produce cambiamenti. Certo, sarebbe ottimo riuscire ad organizzarsi globalmente in un sindacato dei produttori di materiali frutto dell’ingegno ed avere protezione. Ma … guarda un po’: le major discografiche non sono riuscite a produrre i loro interessi nonostante fossero dei colossi. E qualsiasi organizzazione dal basso deve fare i conti con un crudissimo individualismo sottostante, che è il contrario del “lavorare per noi”.

Io ho problemi. Tu hai problemi. Lamentarsi è possibile. Dire che le agenzie esistono perché noi esistiamo è vero… ma anche che senza le agenzie noi dovremmo competere in un mercato molto locale è vero. Oppure imparare competenze, pagare server, web agencies, imparare cose diversissime. Già così è vero: fotografo, illustratore, musicista: comunque se vuoi vendere stock devi fare molto altro oltre a produrre il tuo materiale. Ma se l’agenzia non facesse la sua parte che faresti? Non voglio affidare loro tutta la mia sicurezza, ma nemmeno considerarli sfruttatori. Ci dobbiamo usare a vicenda: è giusto. E’ uno scambio. Proprio come il denaro e il lavoro.

avvio pianificato di macchina virtuale, problemini? [risolto]

Nerdpost! Ho una macchina virtuale che devo far partire con VirtualPC 2007 (in virtualbox crasha ed il problema è proprio che è un trasferimento da macchina fisica di cui è dispendiosa la ricostruzione e reinstallazione) ; un XP che ospita un altro XP.

Quando era una macchina fisica l’ospitata partiva da sola ad una certa ora del mattino (o via wake on lan o da bios) e si spegneva da sola con una pianificazione interna oppure da un server del dominio che aveva diritti per farlo.

Ora questa è virtualizzata in questo modo casalingo (non abbiamo soldi) e se non parte da sola qualche povero cristo ha l’incombenza di farla partire al mattino presto… e se è malato sono fatti suoi.

Come fare? Ecco qui un esempio, ma non fa al caso mio. Diamo per scontate alcune cose:

VPC non parte se non fai login*, secondo l’esempio linkato. Ma non importa. Il punto è che io non ho bisogno di un semplice  start all’avvio della macchina ospitante, perché cercherò di dare per scontato che l’ospitante sia sempre accesa (quindi che non vada lei stessa avviata), ma quella ospitata deve fare tutti i giorni ON / OFF in certe ore, quindi io devo pianificare l’avvio del file .vmc che corrisponde alla mia macchina. Se uso la pianificazione di windows lui mi linka il file ottenudo da Virtua PC ma il link fa partire solo Virtual PC e NON la VM che mi serve. Ovviamente lo spegnimento non è un problema.

Ok, risolto: invece di mettere in pianificazione l’inutile link ottenibile da VirtualPC si mette in pianificazione uno script/batch che avvia il file .vmc usando il comando “start”. Testato, funzionante.

Quello che non ho testato, invece, è se questa tecnica mi sia consentita con il pc ospitante che NON faccia login … in pratica la consolle di VirtualPC è una GUI… ma è obbligatorio che sia lanciata in modo interattivo oppure funzia e chissenefrega? Anche perché il pc ospitato si spegne senza l’intervento del gestore di VM.

*affermazione non testata da me, ma sicuramente usando la tecnica del quell’esempio l’affermazione resta vera.