in prigione a pagamento

la cella

Quando sentiamo le condizioni difficili di qualcuno è spesso facile lasciarsi prendere dal vedere soluzioni (e aprire la maledetta bocca) che pensiamo che quel poveraccio o poveraccia non abbia già pensato di percorrere. E’ anche vero che spesso lo facciamo ma ci accorgiamo che quello o quella non vogliono percorrere queste strade. Per questo ci capita di pensare quelle cose anche di chi in effetti non è svogliato, pigro o viziato.

Mio fratello ha fatto tanti sbagli, ma alcune cose che gli sono capitate sono capitate a tanti altri, non sono sbagli, sono semplicemente affari che non vanno bene, lavoro che svanisce, soldi che non ci sono più. Ora si trova a vivere con i miei genitori anziani e fa un lavoro da guardiano notturno che, a quanto dice, è peggio di quanto non fosse fare il casellante in autostrada un tempo. Non deve fare granché: e questa non è una buona cosa. Non vede nessuno, assolutamente nessuno, è completamente solo in guardiola, non ha la TV, non c’è connessione ad internet; ovvio che deve buttare un occhio alle telecamere, tanto quanto è ovvio che un sensore di movimento e un controllo remoto sarebbero una buona soluzione, visto che lui non è nemmeno armato. Continue reading →

del femminicidio e violenza su donne #238746283476

no justice?

no justice?

Quando ero adolescente sono stato rifiutato. Diverse volte. Lei – ogni volta – era l’angelo della mia vita, la più bella, desiderabile, meravigliosa.

E d’un tratto mi rifiutava: com’era possibile? Tutto il mio amore! Avevo per lei solo tutto ciò che di positivo si può riversare su persone ed oggetti del desiderio.

Improvvisamente una forza incontrollabile dentro di me urlava osceni insulti, contrari ma mille volte più forti di ogni cosa positiva che prima era stata quella ragazza.

Ma da lontano mi vedevo piccolo piccolo, un insetto che come la volte e l’uva, non solo fingeva che non gli importasse più, ma addirittura aveva necessità di disprezzare ciò che prima bramava con tutta la sua anima.

Mi chiedevo dunque: ma come puoi tu, e tutti quelli come te, pensare che prima era bianco ed ora è nero? Prima era un angelo e ora pensi di lei questo ? Cosa era vero? Forse una cosa meravigliosa che non puoi avere diventa uno schifo? Ti ha forse disprezzato mentre non ricambiava quello che provavi? No, non ho mai ricevuto questo tipo di rifiuto.

Immagino che ci siano state ragazze che hanno deriso coloro che aprivano il loro cuore. Ma no, nei momenti più delicati della mia vita delicatamente sono stato rifiutato.

Cosa, mi dicevo, veramente hai diritto di provare?

Tu soffri. Continue reading →

dipendenti meno spazio dei carcerati

Voi che di legge ve ne intendete, correggetemi (e linkate il documento) se sbaglio: secondo la 626 (o come si chiama adesso) ad un lavoratore dev’essere garantito/concesso … insomma ha diritto ad uno spazio vitale attorno a sé di ben due metri per due. 

A quanto vedo qui, ad un carcerato, come minimo, ne devono essere garantiti 4. 

Quanto sta, un dipendente, al lavoro? Un terzo della propria giornata. Credete davvero che per lui sia meno utile quello spazio? Che abbia meno effetto, su di lui, un ambiente così angusto?

Possibile che la legge imponga a chi detiene poteri meno obblighi per un dipendente al lavoro che per un carcerato in prigione?

Parole parole paroleeeeeeeeeeee 🙂

Buon giorno brontoloso a tutti.