generazioni, distanza, perché

Le generazioni si accusano a vicenda, sempre che si caghino ancora, relativamente ad alcune cose specifiche, mi sembra. Non intendo temi politici che partono dal momento di lavorare.

Si parla di sentirsi giudicati, di aggressività passiva (se va bene, passiva). Ma chiaramente ci sono i gusti, i modi, la moda, gli abiti, la musica! Gli interessi culturali, il linguaggio.

Quello che pare a me ora, maggio 2024, è che la causa di questo che pare conflitto, lotta, sia dolore. E paura, sempre. Dolore perché tutte quelle cose uniscono e sentirsi esclusi da qualcuno che inizialmente avresti voluto includere o che avresti voluto includesse te, ti fa paura. Ma soprattutto ti addolora: i tuoi vecchi ti sono lontani. I tuoi giovani ti sono lontani. In cosa? Proprio in quelle cose in cui vorresti foste assieme. Il linguaggio. La musica. Gli interessi culturali. Le cose che si considerano “belle” o “brutte”.

Quel rifiuto porta dolore proprio dove si pensava di trovare unione.

E per affrontare queste diversità serve impegno, interesse e impegno, impegno per quell’interesse e interesse per quell’impegno. E tempo! E chi ha tutte queste cose e vuole?

Come siamo bravi ad isolarci in nuovi modi.

OBIETTORI UN CAZZO.

Forsenontuttisannoche ai medici cosiddetti obiettori di coscienza è consentito non operare in caso di vasectomia a scopo di sterilizzazione maschile, nonché di aborto (interruzione volontaria di gravidanza).

Megadeth Youthanasia

nota copertina di un CD

Ora, ricordo che esistevano gli obiettori di coscienza quando c’era la leva obbligatoria. Ma ai ragazzi di 18 anni veniva IMPOSTO l’OBBLIGO di dare un anno della propria vita allo stato, non erano volontari. Allora loro obiettavano. L’obiezione è una REAZIONE ad una azione: quella di obbligarti a fare il militare. La tua coscienza di pacifista ti imponeva di non farlo e bla bla. Ok. Chiaro, limpido, coerente.

Ora, chi obbliga i medici a fare i medici? Non decidi tu COME fare il medico. In nessuno degli aspetti in cui si fa il medico si decide come. Lo detta la legge, il come. Ed in buona parte lo fa la scienza, ma mai senza la legge. La legge decide ogni cosa. Se infatti sarai inadempiente, negligente, eccetera, sarà sempre LA LEGGE a decidere. Ed è infatti grazie alla legge che tu puoi obiettare. Continue reading →

voleva solo il mio cazzo e ora i vaffanculi

Nel 1995 stavo con una. Sicuramente nel 1995. Poi quando ci siamo messi assieme e quando ci siamo mollati … boh, due anni in tutto se non erro. Comunque il mio dramma del cazzo, nel senso di “non mi tira” si è espresso al massimo con lei. Quando ci siamo lasciati, per tanti motivi, era comunque per quello. A lei mancava. E mi ha sempre detto “tu un giorno mi scoperai, me lo devi”.

In quel momento era un dramma: lo è stato per anni e anni.  Continue reading →

la regola della minchia

Parlo con Kiki in chat, le dico che il suo tipo che fa il DIGGGGGGei potrebbe insegnarmi qualcosa dei programmi per fare musica visto che non tocco più niente da 20 anni… e a parte procurarmi le versioni del fu CoolEdit AKA Adobe Audition perchéssì come i “bimbiminchia che si piratano le cose anche se non le usano” , non faccio nulla, non suono più da 10 anni uno strumento con le mie manine eccetera.

Lei “ma certo!!!” e io, memore dell’ultima volta in cui il suo tipo ha sclerato perché era sotto gli effetti di qualcosa, rispondo “si, certo, giù per la testa!!!!”

  • ma no, perché?
  • beh perché l’ultima volta mi aveva scritto di smetterla di scopare con la sua ragazza eccetera eccetera, anche se in effetti dovresti dirgli che ti faccio cagare e non mi scoperesti nemmeno se ci fosse da scegliere tra me e il muro, perché non glielo dici che così si tranqua?
  • perché non è così

Segue telefonata.

Ora io questa cosa la sto incontrando sempre di più: ci sono ragazze, tante per il mio standard, molto giovani per il mio standard, che vengono da un mondo estremamente superficiale per il mio standard che invece mi dicono “fisicamente lui sa che non sei il mio tipo ma mi è capitato troppe volte di farmi un mio amico e io a te ci tengo troppo troppissimo e quindi non voglio rovinare tutto con”

Comunque alla fine forse il tipo mi insegnerà delle cose. Vediamo. Magari faccio musica del cazzo e la vendo come tale. Sarebbe un interessante modo di introitare l’introito. Mi piacerebbe TANTO, ma TANTO fare il doppiatore anche ma… la vita del doppiatore è così frenetica che non ci sto assolutamente.

E ora ricordiamo che MOLTO prima di Max, c’erano ELLI:

piagnisteo #2016102193854

happy

happy

Capita di sentire “è una persona solare, che ama la vita!” e, perlomeno a me, di pensare “che stronzata dire che uno ama la vita … come dire che uno odia la vita … che odia l’acqua o l’aria … non è che puoi odiarla o amarla … c’è e basta, ti serve, è necessaria e…”

Via cianciando.

In realtà ha senso eccome. Non ho un solo motivo valido, grave, per sentirmi così di merda. Non esiste. L’unico modo per sentirmi decentemente è tornare ad una regressione adolescenziale, con la stessa musica, a crogiolarsi nel lato glamour (decadente e tutte quelle stronzate) del mal di vivere. Da adulto non posso fare che considerare che i medicinali non sono sufficienti. Da adulto posso ragionare su cause ed effetti e constatare che non c’è sufficiente ragione, non ho diritto di stare così. Penso così spesso al dubbio se il cloruro di potassio sia indolore, se non sia, come dice una ragazzina che conosco, una buona idea per uno come me che non beve, non fuma, non si droga, spararsi un’overdose incredibile e morire felice. Questo penso.  Continue reading →

Salvare l’area di lavoro in photoshop

Qualcuno dice che l’area di lavoro (workspace) in Photoshop CC 2015 si salvi nel cloud. Nel senso che se getti il pc dalla finestra e ripristini tutto nel nuovo PC, in virtù del fatto che non hai comprato un software ma che hai un account adobe (adobe ID) e paghi il noleggio mensile del software, le tue impostazioni sono nel cloud.

Ora, un mio amico ha appena verificato che no, non è vero. Lui ha pagato tutto regolarmente, non è un craccarolo, sia chiaro. Ed è anche molto legato alle personalizzazioni di menù, scorciatoie da tastiera, azioni e compagnia bella. Quindi quando deve ripristinare tutto e deve rifarlo mattoncino su mattoncino si incazza.

Ad ogni modo, dove stanno ‘ste benedette impostazioni? Possiamo dire in modo non precisissimo che (in Windows) stanno qui:

C:Users<username>AppDataRoamingAdobeAdobe Photoshop CC 2015Adobe Photoshop CC 2015 SettingsWorkSpaces

Oppure %USERPROFILE%AppDataRoamingAdobeAdobe Photoshop CC 2015Adobe Photoshop CC 2015 SettingsWorkSpaces

O meglio, salvatevi tutto “%USERPROFILE%AppDataRoamingAdobeAdobe Photoshop CC 2015Adobe Photoshop CC 2015 Settings” da qualche parte (tipo nel vostro cloud, dove sapete che cazzo succede) e lo ripristinerete quando volete.