se non ti ami tu, chi ti può amare? [cazzata]

Un noto psicologo, sulla solita scia – comedaoggetto – del “se tu non ami te stesso, come puoi aspettarti che lo faccia qualcun altro?”, ci propone la variante “se non rispetti tu la tua natura chi può rispettarla?”.

CHIUNQUE VOGLIA.

Questa è UNA delle migliaia di risposte che questa cosa illogica ha. Naturalmente se fosse posta in modo più articolato, ovverosia qualcosa come “se con gli altri non metti in luce i tuoi lati migliori, perché sei concentrato a lamentarti pubblicamente dei tuoi difetti, sarà difficile che notino le tue caratteristiche positive”. E qui ci potrei anche stare.

Ma il tartufo puzza, ce la mette tutta. Eppure è buono. E aggiungerò: il tartufo non piace a sé stesso. Eppure piace agli altri. E via dicendo con milioni di cose e persone che non si piacciono, ma piacciono AGLI ALTRI.

Ora, dopo aver detto questo, se siete dei veri pessimisticosmici-autodistruttivi-selfshitting Trademark(C) , allora, io lo so, perché sono qui anche io con voi, il ostro ragionamento sarà “e quindi se non piaccio comunque a nessuno, nonostante questo, allora faccio straschifo al cazzo per davvero”.

Ma siccome quando si tratta degli altri non funziona mai così, vi dico: forse solamente non avete trovato la persona a cui fa schifo la vostra puzzadimmerda perché anche se siete delle merde dovete andare fuori nella fogna del mondo e MESCOLARVI con il resto della merda. Esiste un’altra merda anche per voi, molto, molto probabilmente. Potreste essere stufi di aspettare. Ma se state aspettando a casa vostra, chiusi, senza avere nessun contatto di nessun genere con nessun altro essere umano… beh, siete un po’ come quelli che cercano lavoro guardando la TV x 24 ore sul divano e aspettando che il lavoro arrivi loro in faccia. Non succederà, ma non è colpa degli altri perché “fate schifo” o non avete caratteristiche interessanti. E non è che esponiate quelle brutte. No, non ne esponete nessuna. State nascosti. Nessuno sa che esistete. Questo rende divertente il lavoro del dio sadico che dall’alto vi vede nelle vostre scatolette a rigirarvi nel dolore fino alla morte. Ma è lui l’unico che vi vede. Gli altri… dovete aiutarli, uscendo.

E ripeto: io sono uno che sta cercando la bombola di monossido puro, eppure ho visto casi di gente che si lamenta di non piacere a nessuno, ma restando chiusa in casa. Li conosco solo perché dall’infanzia qualcosa mi ha dischiuso la loro casa. Fine, tutto qui.

Io attualmente sono sempre alla ricerca del modo di morire rapido-e-indolore.

MA

Mentre sono qui, ogni giorno, la fatica principale è alzarsi, ingranare, cercare di fare. Ecco, FARE è quello che bisogna … fare. Il non-fare, non porta un po’ da nessuna parte. Inazione totale. Restare a non fare nulla, non interessarsi a nulla, non leggere, non appassionarsi, non provare niente da fare… questo porta a poco a poco al peggio. Non si resta statici.

Ma per tornare a bomba: se non ti piaci, non è affatto detto che tu non piaccia a qualcun altro. Magari non gli piacerai tanto da succhiarti il cazzo, leccarti la fica, baciarti, avere il tuo corpo o desiderare di procreare con te. Forse nemmeno di venire al cinema con te. Ma magari di chiacchierare con te persino 30 minuti, ogni tanto, potrebbe darsi. E vi assicuro che ad alcuni livelli di solitudine questo non è affatto male. E non parlo dei poveracci ad un angolo di strada. Ma di persone vere, interessanti. Carine.

Degradation trip

quanto ci vuole per passare dalle stelle alle stalle? Qualcuno aveva una frase molto ficcante per dire che chiunque, non importa quali vette abbia raggiunto, può rovinosamente precipitare a terra e diventare un miserabile. Non la ricordo. Credo che in alcuni mesi, circa 6, si possa dubitare di essere mai stati in grado di fare qualcosa: di essere dei ladri di stipendio, di avere imbrogliato tutti. In 8 ne sei sicuro. Dopo circa 10 puoi trasformarti da uomo (che magari già non trovavi più che mediocre) a quel tipo di persona che guardavi con un misto di disprezzo e di pena. Senza arrivare al barbone, ma con l’unica differenza che per qualche motivo sei ancora pulito, hai i vestiti, riesci a pagare il mutuo o l’affitto e poco altro. Tutto qui.

Il viaggio verso la degradazione di sé inizia quando le cose vanno ancora bene, credo.

E, come ho già detto, credo che i più predisposti siano stati educati in modo sbagliato. Ma se credete di avere la risposta, calmatevi subito. Per avere un essere umano così forte e robusto, mentalmente imperturbabile, da superare momenti di crisi nera per tutto il branco, credo sia necessario fare un lavoro attento e misurato: non è la rupe di sparta. E’ forse un misto. E serve qualcuno che di psicologia se ne intenda, non qualcuno che liquidi tutto con “e basta con ‘ste seghe mentali!”.

Non che quella via non possa offrire dei vantaggi.

Toh: non c’è il sole: la mia meteoropatia si fa sentire, vedete? 🙂