ed d’incanto, sentirsidimmerda

La magia del sentirsi dimmerda a cazzo, ops, scusate, del sentirsi di malumore, tristi, malinconici, sconsolati, scoraggiati, quasi afflitti, delusi da sé e da gran parte del mondo, così, a caso, di punto in bianco: questa è magia! Bibidi bobidi shit.

Certo, sono metereopatico ormai da tempo e oggi le nuvole nere sono nere.

Però tante cose sono identiche a ieri o l’altro ieri. Continue reading →

grazie

Ad un certo punto mi sono ritrovato a pensare. Insonne, non operativo. Donna felice e stanca che tiene il mio corpo col suo corpo come fanno pollice e resto della mano con una brioche: prende, tiene; senza schiacciare. Il pollice è la gamba sinistra, sotto. Sono una brioche. Lo spero.

Perché ad un certo punto la notte scende. Ho preso la mia droga? La notte scende dentro di me. Non ho motivo. Inizio a sentire il buco, a fare bilanci, piangere, a sentirmi per la merda che sono, uno schifo, un inutile, un aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

beeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeep! – ECG piatto.

Lei è felice. Io ero felice. Non riuscivo a dire, a parole, perché le ero grato. Colmo, traboccante di gratitudine. Lei era felice, appagata, innamorata d’Amore, quello vero, quello originale Svizzero costruito con tutte le cosine fiche sia degli artigiani che degli ingegneri che sanno, non quello tarocco made in PRC eh. Io lo riconosco, quello è, non ci sono dubbi, quello fico, capolavoro gioiello della meccanica e tutto il resto. E io ero grato di poter essere questo, un po’. Ma ero soprattutto grato ti potermi sollevare dalla mia condizione di essere un nulla, morto vivente, una merda, un mediocre con insufficiente talento per ogni cosa, zero capacità per ogni altra e pochissimo impegno per sopperire a queste mancanze… che magicamente ha un’occasione rara: essere l’amore per qualcuno, essere il nucleo positivo. Rendere felice al 100% una donna, per qualche secondo, forse qualche minuto. Ma di nuovo, però. E ma però io lo dico qui, tié.

Grazie, grazie perché io in questo modo esisto. Prima non-sono. Poi tu sei felice e allora io sono. Questa cosa, nostra, non è come nelle fiabe. Lo sappiamo. Ma la spinta è essere felici, non seguire le istruzioni della forma e dei dettami di. Non ci sono, nessuna delle due cose c’è. Facciamo il massimo possibile per essere felici? Beh, l’intento è quello. E il test è sempre sentire. Sentire come stai.

Grazie, allora, grazie per questo che tu mi consenti di essere per te, che lasci la corazza a terra quando sei con me, nel tuo castello. Di cui senza neanche pensare un secondo mi hai anche dato le chiavi col gufetto.

malosaichesarestiunosplendidopapà – 19ma

modello che finge di essere padre

Tu vuoi da me qualcosa. Tu vuoi che io fecondi i tuoi ovuli, che generi con te dei figli.

Hai vent’anni, io ne ho più del doppio e mi dici che tutti quelli con cui hai scopato in passato ti hanno fatto pensare no, con lui no. E con me si. Con me che quando ti ho detto chi ero ti ho detto io no figli, io figli mai.

Hai 20 anni e fai sesso da quando ne hai 14, una cosa che vi invidio, a voi di queste generazioni, tantissimo: io lo dico sempre, a tutti, che quando ne avevo 13 volevo scopare, ma lei non voleva i coetanei, lei è andata con uno di 18, mentre due facevano la guardia, a farsi sverginare dietro la siepe, fiera, felice. Una cosa che ai tempi, per me, era un dramma horror, tempi in cui sesso e sentimento erano spacciati come una cosa sola.

Ma che non voglio essere padre e che sarei un pessimo padre io lo grido ai quattro venti da sempre, a tutti. Generare una vita senza sapere quello che si fa. Oppure generare una vita sapendo perfettamente quello che si fa e che non si è la persona giusta. Che delitto è? E’ quello di cui, quando ne si ragionava, accusavo Dio. Dio è colui che ti crea sapendo – essendo fuori dal tempo – che finirai dannato: l’infinita perfidia, suprema, la negazione del libero arbitrio o la sua presa in giro. Qui sulla terra quegli dei siamo noi, uomo e donna: noi abbiamo il potere della creazione della vita. Continue reading →