disprezzo gli ubriachi

So cosa vuol dire soffrire. E so quanto sia desiderabile qualcosa che faccia sparire il dolore. Cosa vuol dire fare qualcosa che ti porti via, che faccia sparire te stesso, allontanandoti dalla realtà.

Dormendo, ad esempio.

Ma so che se c’è un problema resta li. E che facendo qualcosa di peggio, in aggiunta al problema, hai un nuovo problema. Certo devi capirlo che questo qualcosa di peggio lo stai facendo. Che quello che fai ha delle conseguenze, che le ha tutte, non solo quelle che vuoi tu.

teomondo scrofalo

ubriacone

Ho un disprezzo viscerale per chi si porta verso l’ubriachezza. Se si tratta di sconosciuti la mia intolleranza è massima. Non so chi sono, non so come si comportano quando tornano umani. Ho un disprezzo viscerale per chi desidera l’ubriachezza, per chi ce l’ha come obiettivo. Ho un disprezzo viscerale, un fastidio vicino al ribrezzo per chi sminuisce ciò che l’ubriachezza lo rende, per ciò che consegue. Mi fanno schifo perché spesso non sono stupidi, hanno la capacità di fare i ragionamenti sufficienti per capire che non fa ridere, non è divertente. E’ miserevole, spiacevole, nauseante, pietoso (nel senso negativo), spregevole, spesso ridicolo e risibile (non divertente, di certo).

Ho un disprezzo acuto, superiore, intollerabilmente forte per chi usa “ero ubriaco” come se fosse un buon motivo per avere fatto una stronzata. Per me è come se dicesse “sono un coglione”. Quindi: ho fatto una stronzata perché sono un coglione. E’ un buon motivo? Direi di no. Calci in culo subito, fottiti e non tornare. Continue reading →

Paola Cortellesi, risorgi alla vita! MIO APPELLO PUBBLICO

Paola Cortellesi

Paola Cortellesi a Zelig (2012)

Questo appello lo faccio apertamente e direttamente a te, Paola.
Non so cosa ti sia successo, e prego Dio che non sia la tua mente brillante ad essere stata intaccata, o che non siano psicofarmaci, qualcosa di tanto brutto che ti può essere successo, ma ti prego,  ti prego, TORNA in te! Dove sei finita? Ti ho vista per caso a Zelig e mi è venuto da piangere. Da anni vado dicendo a tutti che “La Cortellesi è la dimostrazione che le donne sono perfette, che sanno anche essere delle vere comiche!”
Poi vedo quella specie di soubrette clonata dalla Cortellesi ma lessa, spenta, scialba … ok, con i tacchi alti (ti stanno bene, si) … che fa le mossette, le faccette e il sorrisetto che si deve fare.

Ma dove sei? La tua voce, la tua VITA vigorosa, dentro la tua voce mi ha fatto drizzare le orecchie dalla prima volta che t’ho sentita. I tuoi personaggi comici mostrano il tuo talento allo stato concentrato: intelligenza, creatività, capacità d’esecuzione; sei stata brillante, provocatoria, dissacratoria, ficcante, spassosa, ironica, e di una grande professionalità (ok, ormai non significa più nulla, va bene) … insomma sai fare tutto COME SI DEVE … ho visto il dvd teatrale, ottimo … sai fare le cose serie e quelle divertenti… non mi piaci tanto nei film, ma “live” (teatro/sketch comici/presentare/cantare) sei un esempio di perfezione.
No, sbaglio. Non posso dire “sei“. Posso dire “eri“. Continue reading →