ok, boomer (il mio)

Chris WolstenholmeA volte fregarsene dei vecchi o degli esperti – quelli che ci sembrano esperti “in tutto” – per i giovani è una salvezza, credo. Alcuni secoli fa partecipai con due differenti gruppi ad una manifestazione musicale, un concorso/concerto. Nella preparazione, parlando con i fonici, alcuni dei gruppi presentarono la loro esigenza di avere la distorsione per il basso elettrico. Un tipo fico disse “a che diavolo serve una distorsione per il basso?”. Ma per fortuna un super “quellononcapisceuncazzo” (la nostra versione di “ok boomer”, immagino) superò la potentissima precedente sensazione di “quello ne sa un botto”. Perché era un jazzista, lo avevamo tutti quanti visto mettersi al tavolo con gli altri del suo gruppo, sedersi e inventare i brani che avrebbero suonato, qualcosa come 15 minuti prima di suonarli. Prima che io scoprissi che la “tradizione” del fuzz-bass risaliva agli anni ’60 e disseminava la storia del rock e di tutte le sue ramificazioni e parenti, sono passati moltissimi anni. È sicuramente vero che l’accesso immediato all’informazione tende a produrre ignoranti superficiali abituati a googlare, ma è anche vero che in 10 secondi puoi smentire svariati tipi di stronzate.

Liquid Tension Experiment “3”, ascolto

Primo e secondo pezzo dei Liquid Tension Experiment “3”: piacevolmente noioso. Laddove il primo album mi aveva fatto ergere il cazzo, ecco che al massimo mi pettina piacevolmente e senza il brivido del timore, le palle. Capacemente freddo. Il suonetto dingarolo della tastiera, a me che la suonai e la difendo, infastidisce. Hypersonic e Beating the Odds: veloci, capaci, mi piacciono le cose che fanno, ma non più di un qualsiasi guitar hero senza carattere. L’abilità di emozionare per ora non mi arriva affatto. A dire il vero non sento nemmeno la potenza che morde: magari ho le cuffie sbagliate. Ma se metto su “Universal Mind” spacco tutto.

Liquid Evolution: zzzzz.

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La pace dell’ascolto (Fear Inoculum, 30 agosto 2019)

Pensavo di mettermi in una stanzetta, divano, silenzio, cuffie, buio, ascolto. È finalmente uscito Fear Inoculum, dei TOOL.

Nel 1994 , quando è uscito The Division Bell dei Pink Floyd, io possedevo solo – ma come ci tenevo! – un lettore CD portatile della technics, con delle cuffie della JVC. Tutto di ottima qualità, tutto frutto dei consigli di un cugino audiofilo. A quell’epoca chiusi a chiave la porta in un momento in cui comunque sarebbe stato abbastanza improbabile per mia madre venire a rompere i coglioni, con la sola fastidiosa prepotenza del “io devo entrare a controllare”, senza minimamente contare che il tuo tempio è la tua casa, e l’intromissione è violenza. Mai sentita questa esigenza. E mio padre, che pure oggi spesso ripete che ha sempre voluto che ognuno di noi avesse uno spazio proprio, personale, non credo abbia mai dato seguito alla completa verità di questo, con il fatto che si bussa e se non c’è assenso, non si entra.

Mi misi, a suo tempo, visto che il cavo era lungo ma non abbastanza, per terra, su due coperte morbide. Chiusi le saracinesche, mi accertai di aver fatto ogni cosa. Come oggi farei per morire. Continue reading →

ultimo dei Metallica: useless for me.

noia

noia

Non sono mai stato un grande fan dei Metallica. Riconosco il loro ruolo, hanno avuto uno stile e anche se sono un amante di Black Album, Load & Reload, apprezzo Ride the Lightning. Questo per dire da dove viene il commento. E il logo: un logo spettacolare, adatto, significativo, che ha fatto storia.

L’ultimo album è, musicalmente, l’inutilità. Ho riconosciuto, con simpatia, un tentativo di AliceInChains-izzazione. Se è un tributo, apprezzo. Stop. Niente altro. Ho ascoltato solo i primi due dischi: se nel terzo ci sono 4 pezzi che cambiano la storia, oltre ai live, forse mi sto sbagliando. Ma nulla nei primi due mi ha fatto venire voglia di ascoltare il resto. Una gran palla.

Ma del resto ripeto: quasi tutta la produzione dei Metallica per me è come una marcetta, ridicolo, anche se cantato da “bad guys”.

Cosa mi è piaciuto tantissimo? PLINI.

Vinnie Moore spacca i culi

Per tutte le sacre polpette della polpettosità, Vinnie Moore io non lo conoscevo. E “Aerial Visions” mi sta davvero rendendo migliore la vita.

Vinnie Moore

Vinnie Moore.

Un po’ di anni fa ero ad un concerto ed un tipo mi disse proprio questo, ma non la sola frase … era un tipo al bar eh, uno sconosciuto: era un concerto di gente varia, tra cui alcuni bravissimi. Ma in effetti il gruppo più scarso tecnicamente era quello che ci divertiva di più. E lui disse proprio: alla fine di questa giornata sono loro che mi hanno migliorato la vita… gli altri sono solo bravi.

Beh, io sto lavorando, sono in un periodo di magrissima per i soldi, praticamente mi sono auto-recluso, auto-regolato, e per quanto riguarda farsi una passeggiata ci ha pensato il tempo a fregarmi. Quindi sono qui, faccio il mio lavoro.

Ma da quando ho messo su questo lavoro di Vinnie Moore il lavoro va avanti come deve essere: un piacere! 🙂

Ed è il sound totale del disco, oltre tutto: non posso dire in tutta sincerità che se mi avessero detto che era un disco di Satriani non ci avrei creduto. Avrei anzi detto: evviva. Ma se posso dirlo con gli occhi aperti, sapendolo, di solito Satriani ha un suo carattere leggermente diverso, mentre questo suona un po’ più classico. Ma stiamo parlando di atomi, pagliuzze, polverina di differenza: è stratosfericamente fico.

Come si piò vedere chiaramente è uscito dall’epoca dei “capelloni anni 80” e … in quanto a quello ci è restato 🙂 Ho scoperto anche di questa classificazione degli “shredder” ma … me ne fotto. Se mi piace ascolto altrimenti me ne fotto. E qui… si gode.

Grazie Vinnie! E grazie al mio amico che mi ha proposto ‘sto disco!!!!!!! Ficata.

Karnivool – Deadman

Una delle canzoni che mi piacciono di più. Non mi stanco quasi mai.

E qui sotto… come vedete sanno anche suonarla, non solo registrarla così daDDio.

Che si deve fare… io quando non vorrei esistere più potrei ascoltarla e dire “dopo, dopo, aspetta che finisca questa” ? Non lo so. Perché si potrebbe fare con tante cose. Ma quando non lo vuoi più fare… le volte in cui non lo vuoi più fare… che senti persino di non meritartelo? Ma per fortuna ora non è così. Possiate godervela.