apologia del cazzo

Quotidianamente, con costanza, più volte al giorno, con insistenza, pesantezza, reiterata acredine, pervicace opposizione, piccata sicurezza e stizzita convinzione sento ancora una volta, ancora una fottuta volta, o lo leggo, che – il succo è questo – gli uomini, maschi, sono solo dei porci e che interessa loro solo il sesso.

Sono (io sono) un disco rotto. Questo discorso è così vecchio in questo blog che la muffa ormai è multistrato.

Ma questo discorso sessista non mi ha solo rotto i coglioni. Non è un fatto di classe/genere, campanilista o di squadra. No no, questo discorso mi offende personalmente. Voi sapete quanto io adori il sesso, la figa proprio, appassionato e amorevole ma anche selvaggio, piacevole, sensuale come lo è per gli animali, quali noi basilarmente siamo. Se mi avete letto un po’ sapete che la natura non mi ha dotato della possibilità di sbattermi la prima che passa solo perché ha degli orifizi. Oltre ad una questione estetica mi viene richiesto, perché tutto funzioni, di sentire di essere desiderato, direi apprezzato, voluto.

E siccome non sono Brad Pitt questo di solito non avviene per questioni estetiche. Sono un vecchio mediocre, stempiato, con la panzetta.

Bene, avete il quadro. Continue reading →

donne acide, fanculo e addio

dovevi leggermi nella mente: sei una merda.

Ho deciso che questa battaglia, per me,  non deve esistere proprio: la battaglia la vedo ingaggiare dal solo sesso femminile e ad ogni ondata, ad ogni lamentela pubblica, ad ogni battibecco impudico, ad ogni violento pettegolezzo del pollaio sento che l’odio nel mondo aumenta a dismisura… mi chiedo perché la gente faccia i figli se poi li senti dire certe cose, perché uomini e donne continuino a volersi confrontare se poi sento trasudare disprezzo, derisione, acido, critica-e-basta, sarcasmo e assolutismo, talvolta mascherato da sedicente femminismo.

Le stesse cose dette da alcune di queste signore, da un uomo ad un altro uomo invece prenderebbero il nome che devono prendere: ingiustizia, pigrizia, scaricabarile, incomunicabilità e “la pensiamo diversamente, discorso chiuso”.

E invece diventa “lui” o “voi uomini” eccetera. Se poi mi arrivate a parlare del femminicidio non ci stiamo capendo. Sto palando comunque di persone civili, ancora in grado di pensare (qui ci’è spazio per una battuta acida: prego, accomodatevi).

E allora chiediamoci come mai tanti maschi vadano a puttane.*

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