deepmeta, login, esp, getty, istock, porcodd (V 3.23) : da questa versione cambia il sistema di login; alcune funzioni automatiche (l’accesso agli statements) non saranno più possibili; ci si dovrà – fino a data da destinarsi – scaricare e caricare a manina (nuovo tasto “import” blu) gli statement: bellammerda. Altre dati e funzioni statistiche saranno meno raggiungibili, soprattutto per chi è utente iStock e non getty (cioé praticamente la maggior parte). ( https://www.deepmeta.com/blog/new-login-procedure-in-v3.23 )
Tag / istock
Microstock doesn’t safeguard copyright
The so called “big-four” of Stock footage, photography, images, vector graphics, music, seems not to safeguard at all their assets and interests as they ignore to consider contributor work at risk when is stolen or reselled stealing it.
This happens in their own systems (Harry steals from John in A agency, then Harry sells in A agency, not elsewhere) and in other systems (Janet steals from Cindy in A agency, then Janet sells in B agency). This happens in youtube tutorials explaining how to steal, remove watermarks. This happens with entire rip-sites. This happens when user buy stock, transfer this high-res files online and leave there unchanged to be freely taken.
Agencies seems not to spend a dime in copyright protection. And this is very strange given they make money on this. But it’s clear: they earn 80%, so who cares a sod of everything else? It’t not their problem. Not their effort.
It should be in their own interest to protect what they mantain online to be sold. And it should be in their own interest to mantain contributors happy to make everything worth the effort. They’re pushing their luck because even if we love creating contents… we have to make a living to keep on creating.
Canon 5DSR MOV metatags info
La mia indagine sui metatag inseriti automaticamente dalla Canon 5D SR (poi vedrò la MARK IV) nativamente è questa (secondo lo schema di Exiftool ):
Dati EXIF: si , e aggiungibili.
Dati IPTC: no, non ci sono e non ce li puoi mettere.
Dati Canon/Canoncustom: si, interessanti 🙂 Visto che ci sono mi verrebbe da dire a Canon: e allora perché non mi fate una bella funzione ON CAMERA che mi dice quanta profondità di campo ho davanti e dietro il soggetto, visto che questi dati CI SONO (oltre al fatto ovvio che se me li posso calcolare io, perché diavolo non lo puoi fare tu, che sei un computer?)
XMP: nativamente non ci sono, ma possono essere aggiunti, modificati eccetera.
Dati QuickTime: ovviamente si, ma non sono modificabili se non per robetta.
Perché questo ci interessa? Come schiavi del microstock ci interessa per l’automazione, per l’ottimizzazione dei tempi, per non rompersi le palle, per capire come cavolo fare visto che alcune importanti agenzie non accennano ad auto-importare i metadati che noialtri abbiamo inserito. Tu li inserisci, loro non li importano. E poi dovresti tu smazzarti con dei file CSV paralleli che ok, io mi invento qualcosa, ma cazzo c’è un sacco di gente che sicuramente digiterebbe tutto a manina. Docojoni, come si dice dalle mie parti.
Quindi tanto quanto dobbiamo sfangarla con l’inglese, così io cerco di sfangarla con l’informatica per limare la parte “gestionale” del lavoro del microstock. Già devo fare tutto il lavoro, già devo inventarmi titolodescrizioneparolechiave. Ma che poi le debba RISCRIVERE per ogni agenzia, o nel CSV DIVERSO per ogni agenzia… ecco che i vaffanculi proliferano in declinazioni e nuances differenziate per ogni gusto e stagione.
Quindi con la sacra calma ora bisogna capire: ESISTE un dato EMBEDDED che Shutterstock leggerebbe? Ad esempio se aggiungo io il dato exif relativo al titolo, su un MOV prodotto dalla mia fotocamera, lo prende, resta nel file, senza essere un dato XMP. Ma… poi Shutter lo legge? E’ da vedere. E poi: Adobe Bridge aggiunge metadati. Ok. Ma cosa sono? Modifica gli exif ad esempio? E quando MI DICE che modifica gli IPTC, in realtà che cosa fa? Crea degli XMP-IPTC ? E il cazzocheglienefrega a shutterstock non ce lo mettiamo? Oppure: se ci fosse il modo di modificare il dato keywords nei dati QuickTime, shuttercaz lo leggerebbe?
io comunque gliel’ho bell’e scritto: LEGGETE I FOTTUTI DATI XMP EMBEDDED, così non ci sfracellate la minchia.
Vediamo. Con iStock e Deep Merda dovrebbe aver risolto con la prossima versione.
Envato (photodune) alza le tasse! – e nuovi dubbi miei
Non che mi freghi, dato che Envato mi ha sbattuto fuori 🙂 Ma Envato mi ha mandato una mail, anzi l’ha mandata a tutti gli Italiani che fanno i contributors per loro. Ora, essendo PhotoDune una delle divisioni di Envato, per qualche motivo si sono ricordati di me.
Dicono che fino ad ora hanno richiesto ZERO (io mi ricordo che dopo la passata di tasse di Envato, restava ben poco, altro che tassare zero) ma che in realtà avrebbero dovuto ritenere il 5% per conto dello Stato. Ora, io sono andato DI NUOVO a controllare i trattati per evitare le doppie imposizioni, e ho visto che Pertini e Craxi (1985!) non avevano fatto un lavoro poi tanto diverso con l’Australia da quello che Napolitano e Berlusconi hanno fatto nel 2009 con gli USA. Ovviamente il riferimento ai “programmi software per elaboratori” eccetera sono differenti, ma non quello su cui si poggia tutta la non-imponibilità USA … e quindi secondo me anche Australia.
Ora, però, mentre scrivo l’articolo, lo SPLENDIDO help che a suo tempo aveva fatto iStock, su Getty non è più così splendido. Infatti rileggo il mio steso articolo in cui scrivevo un arrogantissimo “SI deve pretendere che, per le foto, il prelievo fiscale USA sia ZERO” e mi chiedo, da solo, e in base a cosa? A quale legge? Il trattato (cliccatevelo, comunque articolo 12 “canoni”) dice che può essere trattenuto dallo Stato eccetera, ma NON OLTRE eccetera eccetera (5 per foto, 8 filmati, si diceva verso il 2014 quando non si trovava un cazzo). Ma in realtà si è sempre fatto zero in base a… a che? Io capisco che sia chiaro solo che non può essere chiesto – se si applica il trattato – più del 5% oppure 8%, ma non che non si debba. Poi rileggendo tutto l’articolo 12 comma 3, trovo “Nonostante le disposizioni del paragrafo 2, i canoni
provenienti da uno Stato e pagati ad un residente dell’altro Stato per l’uso o la concessione in uso, di un diritto d’autore su opere letterarie, artistiche o scientifi che (ad esclusione dei canoni relativi al software per computer, alle pellicole cinematografi che, alle pellicole, ai nastri magnetici o ad altri mezzi di registrazione per trasmissioni radiofoniche o televisive) sono imponibili soltanto in detto altro Stato se tale residente è il benefi ciario effettivo dei canoni.” e quindi obbligatoriamente zero negli usa, visto che il detto altro stato in questo caso siamo noi, l’Italia.
Io non vedo troppa differenza con quello relativo all’Australia: l’eccezione mi sembra la medesima, anche se non si parla di Software: ma immagino che vistala quantità di soldi in ballo… 🙂 Vedi che la Berluskata è stata grandiosa per noi altri stockettari? 🙂
iStock annoyances #201612130512
![questa va bene](https://i0.wp.com/i.telegraph.co.uk/multimedia/archive/03162/WomanWalkingMobile_3162099b.jpg)
questa va bene
tra le mille rotture di cazzo che potete avere in un rifiuto da parte di iStock/Getty ci sono tutti i dispositivi digitali personali come gli smartphone, tablet, computer eccetera nonostante abbiate cercato di ripulirli dai loro “tratti distintivi”. Non vi suggerirò come tagliare la testa al toro, naturalmente: sono cazzi vostri.
Quello che però urta, quando risolviamo la cosa con il fotoritocco è che se decidi che il marchio “CE” non può essere che rompa le palle: beh si, invece. Non so se sia sensato, ma se uso il termine legittimo, devo ricordarmi che la legge la fanno loro: hanno loro il coltello dalla parte del manico. Perdono meno tempo a dire di no dove sarebbe forse, che a rischiare di dire si.
Chitarre (se si vede il palettone), cellulari (se si vede qualsiasi tratto distintivo) e tablet, notebook, cuffie audio (e qui andiamo oltre: un CERCHIO è stato considerato un marchio) … un po’ di tutto.
Rompono talmente il cazzo che me ne frego: non rifaccio l’editing, incasso i rifiuti e tengo il meglio. Ma ricordo che Shutterstock ed almeno altri 3 dei miei best-earners le accettano tranquillamente e le VENDONO tranquillamente.
Hanno davvero troppo esagerato, a mio avviso. Del resto dal punto di vista del cliente credo che la protezione legale sia estrema. Anche se credo che sia più per parare il proprio culo.
segno che stai lavorando (quantità) bene con iStock
Se stai facendo bene lo sai dalle vendite.
Ma se stai lavorando ad un ritmo decente lo sai quando ogni circa 30 minuti ti arriva una o più e-mail di approvazione o di rifiuto dai revisori.
Non sto scherzando.
FOTOGRAFI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI
Finalmente qualcuno sta cercando, con una certa forza, di essere efficace contro la politica del furto da tasto destro di Google: esserci alle tue condizioni o non esserci non è “don’t be evil”. E’ molto evil.
Per chi non lo sapesse, in generale il sistema di google ricerca immagini facilita enormemente la possibilità di RUBARE le immagini ed usarle per scopi per i quali è richiesta una licenza commerciale.
Non è “mi serve la mela, non ho la mela, rubo la mela, la mangio”. Non funziona così.
Se lo capisci, meglio ancora se sei un fotografo/a od un illustratore/illustratrice, leggi e firma le DUE lettere da inviare. NON SERVE ESSERE CITTADINO USA.
iStock is a pain in the neck about model releases!
iStock is a pain in the neck about model releases!
If I wrote by hand (I fill in) model releases data fields, you complain AND REJECT because you assert you can’t clearly read what’s wrote in; but if I write both the text and the data-fields but the model, photographer and witness sign (what YOU said it’s OK!) you also complain and claim that model release is a fake or computer-generated and datE have to be written by hand.
So:
by hand -> can’t read.
by printer -> no.
WHAT THE HELL DO YOU WANT FROM ME?!!!!
And of course it’s not a matter of personal illeggible handwriting.
So: we’re going to lose money here: me and you both.
So please : DECIDE; WHAT THE HECK HAVE WE TO DO?!!!!
DECIDE AND BE COHERENT!!!
iStock e le liberatorie: rompe TANTO il cazzo
![exasperated](https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/7d/60/03/7d6003289cb5f108e65ad30bb761d2fe.jpg)
PORCODDUE.
Se scrivo a mano (compilo) le liberatorie rompono il cazzo perché non è leggibile, se le scrivo tutte al computer tranne le firme (cosa che mi hanno CONFERMATO FORMALMENTE è POSSIBILE ED ACCETTATA, ma poi…) mi dicono che sono finte e che le DATE devono essere scritte a mano.
AVETE ROTTO I COGLIONI.
Se le fai bene non va bene, se le fai tirate via non va bene.
BASTA CAZZO!!!!! DECIDETEVI!!!! Qui perdiamo soldi tutti quanti, noi e pure voi!!! 😡
iStock e la data di scatto originale
Cari Microstockers, sarà capitato anche a voiiiiiiii, di vedervi rifiutato un file da iStock perché “la data della liberatoria e quella dello scatto sono troppo distanti”.
Ora, anziani, visualizzatemi in questo modo: ho una foto in mano e una liberatoria.
Quando ho scattato quella foto? Ti sto dando la SUA liberatoria: quindi?
Quindi ovviamente iStock legge i dati exif e ci fa su i suoi pensieri: E SBAGLIA. Perché la data che ha ritenuto di attribuire ai miei file è quella di CREAZIONE SUL MIO HARD DISK, visto che quella di creazione dello scatto era stata da me rimossa perché i miei dati exif sono cazzi miei e perché è espressamente richiesto di NON mettere informazioni diverse da quelle richieste (quindi descrizione, titolo, keywords – fine).
Dunque per chi sa, ecco qui: il campo è “DateTimeOriginal” (e al massimo se serve anche CreateDate). Non vi dico di più perché vi ho già detto anche troppo: dovete sudare un po’ 😉