farsi schifo #20192382934876

puf. Ecco che mi faccio schifo. Ecco che so che tu mi leggi e non so più da quale parte guardare per vomitare fuori il mio schifo. Il mio vicolo scuro e umido, con l’acqua che cola alle pareti e il fumo illuminato che opportunamente filtra dalla via principale e stranamente tutto quanto è un po’ umido per terra, bagnato. Che poi quando vai in città mica è così, come mai?

Perché la luce si riflette sull’acqua e crea un effetto drammatico. Perché l’asfalto diventa più scuro se è bagnato. E il fumo? Effetto drammatico. La luce colpisce qualcosa invece di niente, crea qualcosa dove non ci sarebbe nulla. Lasciamoci distrarre da questo nozionismo del cazzo inutile che probabilmente si può imparare ravanando (ruffolando! 🙂 ) un po’ su internet con un po’ di attenzione. Ma divaghiamo, dilaghiamo ancora un po’: alcune foto scattate negli stadi 30 anni fa ed oggi in condizioni identiche risultano differenti. Era il fumo. Il fumo cambiava completamente il modo in cui la luce si diffondeva e la sua mancanza in cui oggi si diffonde. Continue reading →

the best and the first

Da qualche parte leggevo che le ragazze giovani sono molto “concentrate su sé stesse” e che quindi tendenzialmente sono facilmente “soddisfabili sessualmente”. Credo di averlo letto. E credo di averlo letto per questo. Ma questo “sono concentarte su sé stesse” credo sia da intendere sul “controllare se sono figa”. Continue reading →

tira e molla (38ma puntata)

Un giorno come tanti; si è appena licenziata perché il posto di lavoro non la considera all’altezza, non mi importa, troverà la sua via, sta di nuovo con me mentre lavoro, distesa sul divano, si ciuccia netflix come acqua.

Visto che la mia ex, con la quale divido la casa (ricordiamolo) arriva tra 3 ore e abbiamo convenuto che visto che ho 12 ore per stare a lavorare li e fare il cazzo che voglio, quando lei torna accetta solo me. Civile, pacato, chiaro. E scommetto che molti non hanno niente di tutto questo. Comunque.

Visto che voglio fare pausacaffé e che tutto sommato “manca poco” (considerando la mole di lavoro che ho da fare al pc) e che lei voleva portarmi a fare shopping, dico ok, caffettino, portami a fare shopping e poi ci separiamo fino a dopo cena, che lavoro fino a quel momento.

Usciamo, io parlo: bam, casino.

Il casino. Continue reading →

foto di matrimonio russe davvero imbarazzanti: la maledizione di photoshop

e fin qui non è neanche il peggio

Vorrei sottoporre all’attenzione degli amanti del bello qualcosa di davvero brutto. Ovviamente poi si finisce per ridere ma…

Sei un “fotografo di matrimoni”? Sei uno di quei fotografi di matrimoni che fa tutto quello che vuole il cliente? Che ti dimentichi che lui è il cliente ma tu sei un professionista e che se ti chiedono di fare schifo al cazzo con photoshop, tu NON lo devi fare? Che si presume che sia TU ad avere un po’ di gusto? Che se fai quello che vuole il cliente e basta allora mettici il copyright del cliente, non il tuo?

Guarda questo allora: http://pryf.livejournal.com/4211139.html e renditi conto di dove potresti approdare.

Vai là, dove i limiti dellammerda possono sempre essere superati. Magari con un cellulare, why not?

si dice RECRUITING

Leggevo un estratto di un libro relativo alla compilazione di curriculum scritto da un esperto, un ex addetto HR. Ma nel bel mezzo dell’introduzione c’era un bel “reCLUting” … il che mi è suonato davvero strano (si dice recruiting, se proprio bisogna usare l’inglese) … e mi ha fatto pensare: vedi? Infatti ora non lo fa più: insegna.
Luoghi comuni e cazzatine: sicuramente. Ma come chi consiglia il modo di scrivere i curricula, io consiglio di dare una bella letta almeno 20 volte (e di farlo leggere ad almeno 20 persone) alle INTRODUZIONI dei propri libri e soprattutto alle prime 10 pagine. Nessun errore, nessuna sciocchezza del genere. Non importa se sono secondari. Come disse quel tale di cui non ricordo bene “hi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti”.
Tanti tanti salutiiiii

Quando la nave affonda i topi ballano … ?

Ho l’impressione che il potpourri contenuto nel mio titolo non sia poi così pazzo se mi guardo attorno. In molte situazioni che, con le dovute differenze di dimensioni, si assomigliano molto (dall’azienda all’intero Paese) mi sembra di notare che siamo persi, disperati e che ci aggiriamo vagolando senza meta, tirando a campare,sperando nel domani.

immagine raffigurante il titanic sul fondo del mare

un posto sicuro e stabile

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