La famigghia, soap opera, puntata 239487

[ musica: Dredg, in random, senza l’album del 2011 ]

Per decenni mi osservavo vivere in una Italia senza guerra. Mi dicevo solamente “spero che non mi capiti: è davvero da troppo tempo che nel nostro stato non c’è guerra… ” bla bla considerazioni sulla leva, sull’esercito, sulla nostra nullità e sulla stupidità della guerra di conquista in generale, sia durante che, specialmente, dopo la guerra fredda.

Mai e poi mai mi sarei invece detto che avrei visto la mia famiglia meno normale. Continue reading →

Brother disarms

Mio fratello ha rubato a casa dei miei. Ormai più volte. Non gli si possono dare contanti per fare cose o spariscono.

Questa sera ero in un comune diverso dal mio per ritirare una liberatoria, ero con MD, che poi si va a lavorare in notturna. Vedo in zona mio fratello. Cerco di non pensare che oggi con la scusa di farci un caffè poi come al solito era a secco di benza e non aveva i soldi per farla e gliel’ho fatta io, poi gli ho dato 50 euro perché cazzo, è mio fratello e ho deciso dai che ti dedico del tempo. Cerco di allontanare dalla mente che ha deciso di usare questo tempo per farsi scarrozzare a casa a fare un lavoro inutile e non richiesto quando a casa attendono lavori che non fa. Cerco di scordare che ha detto che i 50 li avrebbe usati x salcazzo andare a salcazzo del bla per guadagnarne altri 70.

Cerco di denticare che 30 minuti dopo era a schiena dritta come un pene al supermercato dove io facevo la spesa per cui gli erano stati dati 100 euro che sono scomparsi.

E avrei anche voluto non sentire che era andato lì,dove io bevevo un caffècon qualcuno che sa chi sono io e chi è lui, per dire alla barista che NON le stava portando i soldi che (cristodiddio) le doveva, avendo ordinato da bere senza aver di che pagare. Perché per farlo ha speso inutilmente soldi e non era in nessun posto a guadagnarli.

Ho preferito saldare io quel piccolo conto. Ma adesso ho il terrore che lasci in giro altri debiti e che questo possa ricadere in qualche modo su mio padre o mia madre.

La casa degli Usher ci fa una sega.

Qualcosa si spezzerà. Qualcosa di brutto accadrà troppo presto. Tutto franerà rovinosamente.

Mia madre è all’ospedale. Mio padre è a casa, incattivito e odioso dalla sua impotenza nell’affrontare la quotidianità ma contemporaneamente incapace di trattare con un comportamento consono alla decenza chi lo circonda. Esiste la possibilità di considerare il suo disagio: grande difficoltà nel vedere, grande difficoltà nel sentire. Maschio maschilista del 1936, cresciuto con un senso di potenza-potere che rende l’uomo uomo. Cosa resta dunque quando la potenza ed il potere scemano? Cosa resta quando hai imparato a trattare i tuoi simili con pre-potenza? Con arroganza, con maleducazione, con quel senso di impunità che ti è dato dall’appartenenza ad una classe: prima degli uomini, poi degli uomini adulti, più vecchi di altri, dunque secondo te già meritevoli di maggior rispetto (deferenza), ascolto ed autorità privilegiata, solo perché tu sei in quel recinto. Cosa fai quando non puoi usare la forza, forzare gli altri alla tua voltontà, ma accettare quel che altri fanno per te? Puoi fare molte cose, ma se non hai imparato che a disprezzare ed usare il potere per prendere, il potere dato dal denaro, non lo scambio dato da una relazione… quando quel potere non basta per le cose di base, la gente non ti obbedisce, la gente non vuole essere continuamente ferita e tu non fai che pensare che sono delle merde perché si feriscono, invece di smettere di ferirle… cosa ti circonderà se non che il vuoto? Il dolore che sta dentro esce con rabbia.

L’unica che – pur sentendosi un po’ sola e sicuramente annoiandosi parecchio – credo stia finalmente in un posto dove è seguita, curata, trattata bene, è mia madre. Rischiando quasi di restarci, adesso è stata ripresa ed è in ambiente calmo e sereno, nutrita nel modo giusto, pungolata pochino pochino a camminare, controllata a vista nei valori del sangue e nei potenziali rischi. E sottratta, questo vedo io, al continuo pretendere, abbaiare, forzare, pretendere, tirare, spingere, farsi accontentare nelle cose e nei modi da un uomo che l’avrebbe dovuta amare.

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mio fratello ruba soldi a casa

Mio fratello è un uomo di 57 anni. Vive da anni in casa dei miei (83 anni) in seguito ad ormai riconosciute depressioni. Per anni ha avuto una sua vita ed una attività come libero professionista. Poi le cose sono andate male e lui si è depresso, probabilmente non riconoscendo di essere depresso, né che la depressione fosse qualcosa. Oggi che dei terapeuti siano adeguati a curarla.

Ogni tanto quando vediamo che ha un comportamento “assai vivace” in netto contrasto con il precedente, ci sentiamo di risonocerlo come “insolito”. Non è uno allegro, nervoso, che è sempre così saltellante. Lo era, un tempo. Ma ora a me viene da dire “fase maniacale”, perché non ci vedo lucidità. Vedo entusiasmo, ma un po’ fuori di mela. Più una sensazione che una certezza.

Ad ogni modo anni fa rubò dei soldi a casa. Frequentava gentaglia. Vorrei dire che erano solo esteticamente non gradevolissimi, ma in realtà è qualcosa nel carattere che mi pare accomunarli. Qualcosa che … qualsiasi cosa dica mi fa sentire un bigotto, un benpensante snob, eccetera. Rubò dei soldi per fare qualcosa di bene per qualcuna di queste persone.

Ma stava – come si dice – facendo il finocchio col culo degli altri. Non erano suoi i soldi con cui faceva del bene. Li aveva rubati a mio padre.

Mio padre non se ne è mai riavuto. La delusione che questo gli ha creato, il dolore, ha cambiato tutto, soprattutto perché mescolato a questo semplice fatto c’era quello che la negazione dell’accaduto faceva sentire mio padre assai pazzo prima del tempo: dubitava dei suoi sensi già fragili, della sua mente mentre i suoi coetanei cedevano alla demenza o all’Alzheimer. Dubitava di sé, non di suo figlio: era impossibile che davvero avesse rubato al proprio padre. Ha messo le mani nel suo mobile, ha preso i soldi, fine.

A suo tempo poi chiese scusa con contrizione che mio padre giudicò autentica. Sono passati degli anni.

E’ tornato un momento di “energia” (salto le altre parti) ma quello che è contemporaneamente successo è che ora non solo ha rubato di nuovo (chiamandolo “prelievo forzoso”!) a mia madre, non solo non provando vergogna, ma anche trovando rapidamente da rimbrottare perché non serviva dirlo a mio padre. Ah non serviva. “perchè si solleva un vespaio”. Beh si, si solleva un vespaio ogni volta che un crimine viene scoperto, dal punto di vista di chi compie il crimine.

Ma lo ha RI-FATTO. E naturalmente proprio nello spazio che io avevo detto di non lasciare più. Nessun bancomato in giro, nessun denaro contante in giro. Solo delle prepagate del supermercato locale.

Ma no, loro devono andare dal macellaio. E così lui è andato al supermercato, ha preso la carne e si è tenuto i soldi del macellaio.

Ora, certamente il ladro è ladro, ma se tu sai che il tuo servitore ha un difetto e ti serve per forza il servitore, sei un po’ idiota se non tieni conto del difetto del servitore.

Ora ho dovuto dire espressamente “mamma basta andare dal macellaio, si va al supermercato”. Ma niente, lei fa la faccia dei bambini no-no-no e fine. E quindi accadrà di nuovo.

Solo poi ho pensato che potrebbero chiedere di aprire un conto col macellaio, che li conosce da tutta la vita. Vediamo se ci pensano, l’ho scritto a mio padre.

Chiaramente ne moriranno. Ben prima che io mi suicidi, se va così.

Devo capire quanto posso aiutare – facendo io le compere – perché non succeda più e quanto può farlo mia sorella.

BROTHERs AND PISTOLZ

Mi sono ritrovato a fare un semipistolotto a mio fratello. Che era un bel po’ (non del tutto) come parlare con me stesso, quindi non puoi scappare, le so tutte. Mi dispiace, mi sento poi chiaramente inadeguato: chi sono per farlo? La risposta “suo fratello” non mi pare adeguata, non da me. Ma io credo di aver spiegato a tutti il mio punto di vista. Il legame di sangue non è sufficiente, serve la relazione. E io ho un rapporto diverso con lui rispetto a quello che ho/avevo con mia sorella. E in qualche modo forse posso toccarlo, posso arrivare, abbiamo quel quantitativo di razionalità e quello di emotività e quell’altro tanto di cazzate che in qualche modo possono allinearsi a martellate. Ecco come mai nonostante sia inadeguato e non sia nessuno per farlo, oso. Oso dirgli cose fastidiose.

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FASE MANIACALE?

My bro da inizio mese, forse mese scorso, sembra in quel tipo di fase in cui è tutto energico e carico. Purtroppo di solito fa seguito una fase di down che non finisce per anni. Solo questo mi preoccupa, di certo non quella parte relativa alla fervente attività. O forse non è tanto attività, quanto eccitazione. Ma devo essere giusto: l’attività c’è eccome, tutta rivolta a risolvere i problemi di nostra madre e direi anche padre. Problemi fisici, della vecchiaia. Questo non è poco. Da quando mia madre ha deciso che non farà più certe cose (era ora) tra cui cucinare, ci si è messo di buzzo buono. Ha inoltre prevenuto il momento in cui mi sono rotto il cazzo e stavo per andare e prenderle il deambulatore a prescindere da esenzioni INPS inutili eccetera. Lo ha preso lui. Ed anche un sostituto di quello che avrebbero voluto: un pitale. Per fortuna ha trovato una differente soluzione. Temo che tutto questo avvilisca un po’ mio padre, tutta questa decadenza, che gli ricorda la sua, che gli fa sentire “meno dignità”. Mia madre per fortuna accetta la realtà o sembra farlo. Inoltre mio fratello ha anche messo un corrimano sulla scala esterna, a cui mia madre si aggrappa letteralmente. Tutto in pochi giorni.

Io spero che tenga botta, non vorrei che si trovasse con troppa gente scazzata su cui l’entusiasmo non ha appigli, si scivola, si ricade in terra, soli.

Del resto sono felice se si dà energia. Alla fine resterà lui forse, quello messo meglio, quando sembrava quello messo peggio.

Ho l’impressione che anche lui si trovi a cercare di “essere utile”, di far sentire che serve a qualcosa, qualcosa che vale la pena pagare, immagino. Purtroppo è questo il problema. E infatti mio padre ora, dopo i vari fatti che lo amareggiarono, è ben contento di vedere che mio fratello è così servizievole e disponibile con loro, in casa. Ma resta preoccupato perché non si guadagna da vivere. Mia sorella novax (noterzadòs, nopass, più che altro) alla fine il covid se lo è pigliato e quindi mio padre non si deve più preoccupare che lei perda il lavoro per il cazzo: avrà il green pass da guarigione e via.

Oggi è tutto grigio, compreso me.

happy b

Era il giorno del mio compleanno e volevo morire non esistere un po’ più del solito, almeno per quest’anno, per questo periodo.

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fratello degenere

Natale non si smentisce mai; quello classico, il natale “in famiglia” per me è sempre una merda. Il grosso problema è quello di averne un preambolo descrittivo, un’idealizzazione e quindi un’aspettativa che non hai mai, mai corrisposto alla sua effettiva realizzazione. È sempre stato spiacevole nel suo bilancio totale: ci sono momenti, ma l’atmosfera generale è quella che costringe persone con comportamenti disfunzionali a stare a stretto contatto in un ambiente ed in una situazione che richiede invece un comportamento adeguato, per fare quello che deve: dare felicità e serenità. Se uno ti frusta e ti dice “SORRIDI!” che cazzo ti aspetti?

Non mi aspettavo che fosse il COVID-19 ad essere un problema e non lo è in effetti stato.

Guarda come distruggo bene i miei rapporti interpersonali e miei agganci col mondo!

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