Non tutti vogliono vivere

Ieri MD mi diceva che “almeno con me può dire liberamente che spesso vuole morire senza sentire le solite eh ma no ma dai” e cagate non correlate col problema ma con una ideologia assolutista.

Non che mi faccia piacere che lui stia male e che non veda una prospettiva di bilancio positivo tale per cui valga la pena sbattersi. Ora impostate una bella voce da spot sportivo, o di macchina fica… un Luca Ward o ancora meglio come si chiama il Merovingio*? O ancora meglio meglio meglio… potrebbe essere lo stronzo degli stronzi supremo… fantastico… Iansante! Si, lui può sfottere e disprezzare: ecco immaginate una bella frase sputazzata-sbavata fuori come un inizio di vomito machista

“le partite si giocano anche se non sai se vincerai”.

Non che Sun Tzu concordi.

Neanche un qualsiasi business plan sarebbe così: il bilancio è negativo, si chiude.

Così penso sempre più che, anche se molti film sembrano parlarne (vedi L’urlo dell’odio – The Edge) ma nessuno ne discute apertamente, esista una divisione basilare tra gli esseri umani: quelli che vogliono vivere e quelli a cui non interessa in senso assoluto, non se “ne vale la pena”, no, nessuna pena, che ho fatto da meritare una pena? E con vivere intendo sopravvivere. E che per farlo pagano ogni giorno qualsiasi prezzo.

Credo che sia un tale tabù, quello di parlare di questo argomento, da falsare moltissimi dei ragionamenti che tutti facciamo partendo da una base arbitraria, che prescinde dalle basi.

ChatGPT oggi dice : In breve, ci sono alcune evidenze a supporto dell’idea che esista una parte della popolazione umana che preferirebbe non vivere, ma è importante sottolineare che questa è una questione molto complessa e soggettiva.

*Massimo Lodolo

Photodune/Envato fa pulizie d’inverno: dura lex sed lex.

una perfetta foto stock

una perfetta foto stock

Come comunicato QUI ai contributors, Envato chiude agli upload di Photodune, la sezione photo-microstock.

Dicono, sostanzialmente: abbiamo lasciato caricare tantammerda. Ad un certo punto avevamo UNMILIONE di files. E poi abbiamo riguardato e ne avevamo 10, di milioni. Ellamaddonna, dieci? Eh si. E quindi?

E quindi ci sono files che non hanno venduto mai. Ma questo non è il problema: ci sono autori che non hanno mai venduto mai un solo singolo file. E quindi?

E quindi intanto basta caricare: upload non più consentito.

Poi, spero io, butteranno nel cesso lammerda: questo si fa con lammerda. Spero, tanto, di non essere io né i mie files. Se fossi io, non sarebbe troppo male: guadagno si, ma nonè che stia diventando ricco con PhorNoDune: certo, più si aumentano i file e l’attività, più sale anche il percentile di Photodune. Oltre a questo ha un sistema di caricamento talmente fico e facile (per il mio workflow totalmente automatizzato) che mi seccherebbe perdere una fonte di profitto che non mi causa grandi grattacapi in termini operativi (non relativi alla fase di scatto intendo).

Ma tornando a quello che dicono loro:  Continue reading →

come si diventa soli – le tariffe di MediaWorld e la Lucarelli

(C) Raw Story 2015

Come si diventa persone sole?

Credo che ci siano diversi motivi per cui una persona possa finire con l’essere sola. A volte per colpa sua, a volte no. Ma forse voi di queste persone ne conoscete. Sapete che per quanto proviate compassione (in senso Buddhista ed etimologico ) ed empatia per il lato “solitudine” di quest’uomo o donna in cui proiettate la possibilità di essere voi … beh sapete anche qualcosa che vi fa dire “beh però è chiaro, se l’è sempre cercata”. Perché è la storia delle persone vecchie ad averle costruite. Non sono spuntati dal nulla ieri.

Abbiamo un bell’essere dispiaciuti per gli anziani, tante volte, senza ricordarci che sono semplicemente uomini – le cui caratteristiche sono quelle che dovremmo prendere in considerazione – sulle cui qualità e sopra i quali pregi il tempo è passato di più che per noi. Continue reading →