La portinaia. (Il mio angelo della morte?)

Forse l’ho trovata. La mia farmacista. Come la chiamerebbero in un poliziesco qualsiasi, di una serie qualsiasi, magari vecchia, magari scontata come tante, per indicare uno spacciatore.

Quando mi sono risolto a parlarci e chiedere, lei sembrava fosse abituatissima. Ma abituatissima a roba che si considera droga, immagino.

Le ho chiesto di parlare un attimo, ma era ovvio che era “importante”. Dopo un paio di settimane siamo riusciti a trovarci dieci minuti al mac e mi fa “farmacia, immagino”. Siccome avevamo – è una mia modella – parlato di DJ Fabo e della nostra visione della vita e del diritto di decidere di morire e farlo decentemente (oltre al fatto che non vedeva di buon occhio mettere al mondo bambini suoi in un mondo di merda, quando invece sarebbe stato utile diventare madre di altri già nati ma senza risorse – cosa che mi è piaciuta tantissimo)… le ho solo ricordato che non scherzavo. Mi ha detto che avrebbe fatto una ricerchina per il rapido-e-indolore, ma che c’erano un sacco di trucchi per usare sovradosaggi di roba quasi normale. Poi mi è venuto in mente il fatto della scadenza: mi conferma che si, i farmaci scadono, tutti. Quindi averlo li “pronto uso” all’infinito non è praticamente possibile. Esiste la natura, ovviamente. Ma in sostanza l’ho trovata, mi può aiutare, non si scandalizza, credo sia persino dello spirito di aiutare anche mettendosi nei guai. Cosa che non voglio, ovviamente. Ma apprezzo, molto, lo spirito di chi cerca di fare comunque ciò che ritiene giusto, in modo altruistico e rischiando, per te. Continue reading →

strascichi da confidenza suicidaria

EXIT strategy

Ho chiesto ad M, la cui moglie si è impiccata, che pensavo potenziale suicida nonché potenziale frequentatore di gente brutta in quanto indagato a suo tempo per terrorismo dalla digos (uso di esplosivi? boh!) che mi portasse da uno che mi sparasse in testa e non l’ha fatto. Nel frattempo lo scopro uno che ama la vita, un combattente. Non solo, adesso vuole che vada con lui dalla sua assistente sociale. Mappòrcod.

Parlavo con C, carissimo e – pensavo io – fidato amico, totalmente fidato, sempre del fatto che magari conosceva qualche esperto di armi in quanto avente passato da militare ed amante delle armi. E alla fine questo ha avvertito mia sorella. Che è già giù di suo. Per fortuna lei ha avuto la bontà di tenerselo per sé, ma adesso mi tormenta. Ragazzi è bello che mi vogliate bene, ma io voglio l’amore e la fica. Mescolati assieme. Non vado a puttane. Non sono uno per l’amore platonico con un roito. Mi serve il MIX. Quindi cara sorella, grazie per la stima. Ma questo non me lo puoi dare. Quindi DIOXXXXXXina.

Parlavo con H, che subito, in 2 secondi, mi avrebbe trovato un sicario. Ma no, niente. Perché? Perché è una brava persona e non voleva che l’ammazzato fossi io. Risultato? Mi contatta SUA MOGLIE e mi chiede “stai meglio?”. Ma se cristodiddio la prima cosa che ti dico era “quello che ti dico resta fra noi qualsiasi cosa sia?” si, ok, giuro. Seh. Ziokkkkkkkkkkkkkkk.

Per fortuna A, l’unico che si fa i cazzi suoi e che quando gli viene da chiamarmi per verificare che non mi tiri un colpo dice “eh, ma son cazzi suoi se vuole farlo”, è anche stato l’unico che mi ha trovato LA SOLUZIONE: il monossido di carbonio, tubo attaccato allo scarico dell’auto, si butta dentro, si sigilla tutto, si dorme, si crepa, fine dei problemi. Eccolo un amico. Lui mica vuole che io muoia. Ma nemmeno vuole che io soffra. Sta a me. QUESTO DOVREBBE FARE TUTTA L’UMANITA’: vuoi che sia felice? Adoprati perché lo sia. Non sono felice e voglio morire? Adoprati perché io lo possa fare agevolmente, senza soffrire ulteriormente. Questa sarebbe civiltà e resterebbe vivo solo chi VUOLE farlo: estremamente positivo anche per la specie.

Ma la versione migliore resta questa:

MONOSSIDO DI CARBONIO I LOVE YOU

Finalmente ho trovato il tasto rosso. Mi sento sollevato. Quando, giorni fa, ho cercato la morte attraverso l’impiego di un sicario, qualcuno che mi sparasse in testa (visto che qualcuno che avesse eroina, cocaina o morfina per farsi un’overdose non lo trovo… e che comunque a quanto ne so bisogna farsi in vena e io non sono a fare ‘sti discorsi perché sono forte e coraggioso – oltre che serve perizia per fare certe cose) ne ho parlato con un amico. Lui semplicemente mi ha detto “no, non le so fare le endovene … ed anche se le sapessi fare, non te la farei perché … alla fine io ho speranza, e ce l’ho anche per te”. Ci sono rimasto secco. Era un punto fermo del suicidio quel mio amico. Ma oh, è stato sincero e diretto. E comunque ovviamente non si sarebbe preso la responsabilità. Come acqua fresca, non lo giudico in nessun modo. Ne abbiamo parlato, come si parla di qualsiasi cosa. Per l’ennesima volta.

Comunque io gliel’ho detto: ora userei subito la soluzione finale. Ma … la sua mancanza la sento da tanto tempo: ogni tanto la semplice conoscenza del fatto che il tasto rosso è li esiste e io lo so, so che c’è e che è efficace li dove si trova immediatamente … per me significa relax, calma, tranquillità. So che ho una uscita di sicurezza in caso di merda. Quando non ce la faccio più. E lui se ne è ricordato. Non ha fatto come tizio che l’ha detto a mia sorella. Mi fidavo di lui. Non gliene faccio una colpa ma non si doveva fare: lei così sarà preoccupata, spaventata, per sempre. Invece se muoio starà male una volta sola e nel momento giusto, non PRIMA, che magari non faccio un cazzo perché sono incapace o sfigato. Comunque insomma l’altro amico ad un certo punto, così come un fulmine a ciel sereno, mi scrive su whatsapp “hey! ma c’è sempre il buon vecchio monossido di carbonio!!”. Ora, leggo in giro che si parla di convulsioni … e la cosa non mi piace tanto… ma in effetti di gente che ci resta secca nel sonno per stufette e cacate simili ce n’è. Allora… cavolo, dormo, muoio. FIGATA. Oppure insomma basta sigillare bene l’auto e collegare il tubo di scappamento dentro … poi meglio se l’auto è in una rimessa, così non c’è pericolo di pedere gas e farla durare tanto. Ma questo rischia di mettere in pericolo altri. Ma insomma… morte indolore, nel sonno.  Continue reading →

drogato, in cerca di suicidio

L’amore è una droga, questo si sa.

E io adesso sono in piena crisi di astinenza. Ora però non ci penso più solamente. Ho faticato a trovare un sicario, un assassino, l’altro ieri. Ma non demordo. Di gente di merda è pieno il mondo, ma io per 43 anni mi sono concentrato a tenermene alla larga, a frequentare gente per bene, che si comporta, che pensa, che agisce bene.

Devo solo trovare uno che mi spari in testa per 100 euro senza tante cerimonie.

Ma nel frattempo vivo meglio che posso: è soffrire, quello che non voglio.

tutti ci dicevano che eravamo fantastici

Vaffanculo.

Quando siamo andati a prendere K., il suo nuovo gattino, a giugno, anche quella signora diceva che eravamo splendidi. E tutte le persone che ci vedevano assieme dicevano che eravamo una bella coppia.

Vaffanculo.

 

Vaffanculo!
Vaffanculo!
Vaffanculo!
Vaffanculo!
Vaffanculo!
Vaffanculo!
Vaffanculo!
Vaffanculo!

fa malissimo

riprecipitare in un abisso di dolore

L’amore mi fa l’effetto di una droga. Non è tossico in sé: sono io che sono un tossico con l’amore. Ho talmente tanto bisogno di qualcuno che mi voglia bene, perché io non vedo motivo per volermene, che quando lo perdo torno a trascinarmi come una scorza sull’asfalto.

Ho dei pregi? Ma certo che ce li ho. Ma sono quello che io considero il minimo sindacale dell’essere una persona. Sono una persona per bene, tendenzialmente. Pacifico se non attaccato. Mi piace essere più educato che posso. Ora non ho voglia di elencare cose che sono banalità. Le ho. Ok.

Ma sono un fifone, insicuro, fallito e tendente al fallimento, che raggiunge, se li raggiunge, risultati mediocri. Ho la capacità di valutare e riconoscere l’eccellenza o il valore. Per cui ovviamente lo posso fare anche con ciò che faccio.

Per lungo tempo ho concentrato la mia vita, tenendo il dolore sordo della mancanza di amore (e sesso, si) in un angolino, che non riusciva a ferirmi così tanto. O era quello? Non so, io anche con lei non ero diventato più coraggioso. Solo che vivere aveva un senso: c’era lei: vederla ogni giorno, abbeverarmi del suo – credevo io – amore e di quello che era lei. Del resto anche se lo vediamo come un attaccamento se NON provi questo per una persona che cazzo ci stai a fare assieme? Se è per dividere le spese o i compiti quotidiani questo equilibrio ce l’ho già con la mia ex.

E da tanto tempo che posso dire: le cose che ci mancano sono le uniche che ci rendono felici. Eppure quelle che abbiamo sono necessarie alla sopravvivenza. Sono due cose differenti.

DEVO sopravvivere.

Ma per VIVERE devo essere felice: ho bisogno di amore, come un tossico della sua droga. Continue reading →

in tribunale militare

Ho assistito ad alcune sedute di processi in tribunale militare. La mia ex mi ha chiesto se potevo accompagnarla: è stata chiamata a testimoniare perché un insegnante in palestra che faceva il doppio lavoro era anche finanziere e pare avesse svolto questo lavoro anche quando, in qualità di finanziere, era in malattia. Un suo collega invidioso di un corso che lui fece vicino alla terra natia di questo collega deve averlo denunciato: non si tratta quindi di pulizia intrinseca delle istituzioni, magari.

Prima del processo in cui eravamo interessati noi (io come accompagnatore, spettatore) però ce n’era un altro, del cui imputati potrei dirvi nome, cognome, capi di imputazione, farvi un ritratto ed elencare tutto quello che ha fatto, sputtanando un uomo.

Come mai posso?

Perché i processi, tutti, per definizione sono pubblici. Ce ne dimentichiamo, ma invece che andare a vedere i cantieri aperti potremmo tutti andare in tribunale.  Continue reading →

poi mi sono dimenticato quanto si è egoisti

Mi sono dimenticato di quanto si può essere egoisti da giovani 🙂

E la sorpresa di quanto “maschi / femmine” stia tornando potentemente di moda… “è da maschi” o “è da femmine”.

E sopra ogni cosa come quella faccenda dei sentimenti, che i maschi non devono mostrare o comunque provare, che devono essere dei duri, non lamentarsi, non soffrire, sopportare e supportare, imbattibili, spalle larghe e bistecche di bisonte…

Ritorna tutto.

Perché è COMODO: è comodo, lo risolvi tu, paghi tu, io piango tu consoli; mai il contrario. Sta tornando di brutto. Problema: fanculo, vado altrove. Altrove altro problema? Fanculo, vado altrove.

Eccetera.

Un buon promemoria.

Ma quanto è buona la figa? 🙂 Buona!!!! Mi ero disintossicato… e HOP rieccoci. Vaffanculo.

meraviglioso nordest drogato dimmerda

drogaNel mio studio entrano soprattutto giovani. Tra detto e non detto, siccome mi percepiscono come più giovane di almeno 10-15 anni del reale, dai discorsi che fanno è chiaro che la droga è ben radicata nel loro mondo, sia che ne facciano uso personale (sporadico o ogni fine settimana) sia che conoscano chi lo fa.

Sto parlando di tanta gente. Tantissima. E per la maggior parte minorenni, sia consumatori che spacciatori (questo me lo diceva una ex collega che ha fatto i lavori socialmente inutili presso un tribunale e non vedeva l’ora di smettere di venire in contatto con questo tipo di informazioni che la … informavano sulla realtà in cui erano immerse le sue stesse figlie e ne era inorridita: preferiva non sapere). Questa notte mentre faccio pausa incontro il maresciallo della zona, paesino: gli faccio presente che a quanto mi risulta (e già parte con lo sguardo “e come cazzo è che ti risulta, sentiamo?”) il capolouogo è un catino di drogatidimmerda (non ho domandato, ho detto che lo so, non ha smentito, anche se infastidito dal fatto che lo sapessi) e mi chiedevo se anche il nostro paesino fosse un minestrone di piscio schifoso o se almeno noi ci salvavamo.

“Il fenomeno non è arginabile” ha detto. Continue reading →