Eh ma

Dovremmo chiedere critica solo da parte di coloro dai quali le accetteremo. Non hanno nessun altro senso, altrimenti. Forse si, se siamo statistici, se siamo distaccati: avere una base numerica di sensazioni e impressioni di chi riceve ciò che di nostro gli viene sottoposto. Ma tutto qui. Siamo poi in grado di elaborare e fare nostro o comunque utilizzare noi in modo costruttivo la critica? Di per sé la critica è una critica, non è distruttiva o costruttiva. “Fa schifo” non è una critica. “E’ scuro” è una critica. “è troppo zuccherato” “eccede il livello” “ha troppi bassi” “manca di spessore” “è scomodo e ti mostro quando”. Queste sono critiche fattuali, ti dicono cosa succede. Tu puoi o puoi non prendere provvedimenti. Puoi considerarli o meno.

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Il catodico va meglio! #vaffanfashion

Scrivevo il 19-4-2012 – Ho un televisore che avrà 20 anni. Catodico. Si, CRT, con il TUBO CATODICO e lo schermo davanti CURVO, con questo tubo catodico INGOMBRANTE dietro. Si, proprio così. E io vedo perfettamente i colori, gli incarnati, tutto è del colore corretto, come l’ha visto il regista e il direttore della fotografia e i tecnici in studio (nel caso delle trasmissioni live).
Poi invece vado da chi ha questi ultranuovi ultrapiatti ultrafashion (mavaffanfashion!) trendy lucidi LCD o PLASMA … e vedi la gente arancione, oppure gialloverde. Vedi puntini schifosi, quadratoni merdosissimi… ma dove sta questa innovazione? Dove sta questa fichezza della novità? Se ti metti il vestito nuovo ma HAI FREDDO oppure sudi e puzzi come una capra… sei fashion? Sarà anche fashion ma mi fa cagare il cazzo a pioggia.
Sono brontolone? Continue reading →

mi esprimo fastidiosamenPERMALOSO

Nel meraviglioso articolo di Tiasmo riguardante ” Cinque frasi motivazionali che mi hanno rotto le palle. ” avevo immediatamente provato senso di empatia, immediato, viscerale: che vadano affanculo, ahahah rido.

LOL.

Ieri ho visto per una giornata persone che, senza andare dai motivatori, di quelle motivazioni vivono. Una per una. Persone semplici, non pompate, non esaltate. E mentre parlavo con questa donna che alza la testa da una vita durissima, di ogni passo, ogni faticoso abbandonare la comfort zone, ripensavo a quanto facilmente ho crassamente riso. Ma ancora una volta, è ridere del prof che ti dice cosa fare, senza ricordare che a lui non gliene frega un cazzo se lo fai. Sono tutti fatti tuoi: non vuoi motivarti? Non vuoi uscire dalla comfort zone? Non vuoi splendere? Non vuoi godere delle piccole cose? Trovi mille modi per rendere ridicolo quello che potrebbe essere il tuo appiglio? Accomodati, a me che te lo dico non cambia di una virgola: nella comfort zone ci sei già, non devi fare nulla per cambiare. Ma ci si domanda: che sia sarcasmo o non usi questa modalità, la critica che muovi è valida, sensata?

Ecco, quando passo dal “sono d’accordo con te” al “ma quello che dici ha anche questo aspetto non-condivisibile e ti dico come mai” … ecco che la gente mi manda affanculo mentalmente, fisicamente, direttamente, indirettamente. Si indispettisce, si chiede “ma cosa vuoi?”. O “ma perché mi dici questo?” senza pensare che il primo atto comunicativo sul “ma perché dici questo?” lo hanno prodotto loro: tutti noi potremmo chiedere subito “ma perché dici questo?” a ciò che hanno detto. Ma di solito o tacciamo o manifestiamo assenso. Io di solito, se c’è da ridere, rido. E poi ci ragiono. E di solito non sto muto. Cosa che dovrei fare. Dovrei ragionarmela per i cazzi miei senza comunicarlo, perché da fastidio, suona sempre da bastiancontrario e me ne rendo conto. Eppure io non lo faccio per dare contro, ma semplicemente per ragionare sui molteplici aspetti dello stesso concetto. Continue reading →

Le tristi opinioni altrui

La risposta è aspettative. Immagino.

Ascoltavo l’appena giunto e spacchettato “Figgatta de blanc“; ho deciso di rimanere a casa e farmi da mangiare quel che capitava mentre lo ascoltavo con attenzione (come piace fare a me con i dischi … “come una volta”) a volume sostenuto.

Ad un certo punto la musica di “inquisizione” (brano n.9) ha decisamente spaccato il culo ai passeri (cit). La sezione ritmica era travolgente e basta: non era un’invenzione di un genere musicale ma chi ha detto che doveva esserlo? Era un bellissimo pezzo e invece di essere triste per il tempo uggioso mi sono sorpreso a godere dell’energia e di quanto trascinava. Stereo a manetta e ripetizioni.

Poi sono rimasto sorpreso nell’accorgermi che quella voce che sentivo cantare in un altro pezzo non mi era nuova… ma dovete capire che io ho scoperto il Banco del Mutuo Soccorso solo da poco meno di un anno. E via così, cose belle. Continue reading →

Lavoro: ma in Italia i giovani quanti sacrifici sono disposti a fare?

Cito l’articolo Sorgente (leggetelo PRIMA) : Lavoro: ma in Italia i giovani quanti sacrifici sono disposti a fare?

E il mio commento è questo: “Io sono un libero professionista. L’immagine – per capirci – che la signora Cosenza ha utilizzato (credo e temo in modo lecitamente gratuito) proviene dal mio mercato. Ma ho lavorato come dipendente per quasi 20 anni in un’azienda e per meno anni in svariate altre.

Quella degli straordinari è una enorme boiata e partiremo da un dilbertismo per questo: se hai bisogno di fare degli straordinari significa che non sei in grado di smaltire il lavoro in tempo. E’ la stessa regola dei lavori urgenti: sono richieste fatte in ritardo. In entrambi i casi stiamo parlando di organizzazione del lavoro fatta in modo schifoso.

Ovviamente NON si parla dell’esempio in questione (quello con il contatto col pubblico: so da me che in quel caso se hai il pieno di gente non ci sono pianificazioni che tengano).

Le aziende che permettono o che fanno crescere le persone non si basano su queste sciocchezze. Il mio tempo ha un valore preciso: se non sono in grado di gestirmelo ed ho bisogno di un extra, ho sbagliato qualcosa.  Continue reading →

Yuri Arcurs ipotizza il nome Nanostock per Adobe Stock

L’opinione di Yuri Arcurs riguardo ad Adobe Stock (12 ottobre 2015) – Una disamina ovviamente in stile Yuri. Spaccona e biz-manager like, ma per questo molto aggressiva. Non posso che concordare, ovviamente, riguardo al lato “nanostock”, relativamente alle commissioni per gli operatori del settore, i contributors ed il flat rate fisso al 33% e i prezzi a 5$ che mirerebbero, secondo lui, a far abbassare i prezzi di chi ha i prezzi più bassi e le stesse foto (Shutterstock, il player più interessante di tutto il mercato, per i fotografi di microstock – non di stock).

Da leggere!

PRETI – cortometraggi geniali!

Italiani che sanno creare! Un cortometraggio davvero divertente. Speriamo che si muovano a prepararne altri… forse un unico vantaggio di questa epoca è che i cervelli vivi rimasti sono perfettamente liberi di creare cose “sovversive” a svalangate, di estrema qualità. Naturalmente sfido a fare la stessa cosa verso il mondo musulmano, i TDG o Scientology e restare vivo ma… io apprezzo!

Playlist  delle puntate fino ad ora presenti: http://www.youtube.com/playlist?list=PLoSbmeuxETp7R4sRqkTMaZxsTvic57C1B

by comafilm: http://www.comafilm.net/

se i grandi fotografi postassero nei forum

sappiate comunque che è una finta istantanea

by Cartier Bresson

Mi hanno segnalato questo splendido thread in un forum di fotografia che può aiutare o quantomeno far riflettere sulle regolette. E’ il solito discorso, per carità, per chi lo ha già fatto, tra tecnica e creatività (e vale pressoché per ogni disciplina che possiamo avvicinarci a dire “artistica”).
Penso sia necessario conoscere le regole (anche perfettamente) e poi decidere cosa si vuol fare. A volte partire dal nonvogliosaperneuncazzo non è la via migliore. Soprattutto per lavori commerciali.

Sono certo ci siano illustri eccezioni 😉

Buona lettura. 😉

iPad usati come se piovesse? Chissà come mai…

piccola immagine raffigurante un iPad di una versione qualsiasiToh! Guarda un po’ qui, quanti iPad usati in vendita… che sia che la gente compra ‘sta roba e poi si accorge che a parte la figheria modaiola (mavvaffanfashion và) gli serviva qualcosa di diverso?

Interessante. E pensare che comunque, avendo io una morosa, sicuramente comunque ne prenderò uno! Ahaha, che ridere.

Zitti voi!