qualità di ascolto necessaria

Uno dei problemi con la musica che ascolto è che richiede qualità. E’ sempre stata piena di bassi e di colpi secchi. Se hai una radio da cucina o uno speaker per computer, senza sub (non che serva il sub: serve il sub se hai un sistema di speaker per pc) non sentiresti che bordello. Niente profondità, pienezza, morbidezza, separazione dei suoni, pressione sonora. Certo, nel casino che ascolto spesso io parlare di “morbidezza” è difficile, vista la quantità di suoni taglienti.

Ma non importa, potreste ascoltare la stessa musica che ascoltate di solito voi. Ed accorgervi che nell’originale, se lo ascoltate come lo ascolto io, c’è un BOTTO di roba in più, di pieno, di avvolgente. Di vibrazione.

Il basso non si sente e basta. Si percepisce. Se ti vibra la cassa toracica, lo sterno, non va male. Se fossi in presenza di un contrabbasso, con archetto o pizzicato, tu non lo sentiresti e basta, ma vibreresti con lui. E così una batteria, naturalmente. Quando la grancassa dà il colpo, tu senti il casino, si, ma senti anche la vibrazione. Una di quelle belle robette che mandano ai matti i vicini e che quando ce l’hai poi dovresti insonorizzare la stanza.

Ad ogni modo un buon tecnico del suono di solito prevede che la tua musica, quella che produci, si possa ascoltare su un impianto medio, alla radio, eccetera. Continue reading →

Ho capito ma

– … e finita questa operazione le registro una nuova suoneria.

– ma a me piace la vecchia suoneria!

– certo ma io la registro solamente.

ho capito ma a me piace la vecchia suoneria.

– Ha detto che ha capito, però. Ha capito che la registro e basta, vero?

ho capito ma a me piace la vecchia

– ok non ne registro un’altra

– ecco, grazie.

– grazie un cazzo. Domani mi chiamerai (senza chiedere se in quel preciso momento io abbia i cazzi miei) per chiedermi perché non ce n’era un’altra. E non come si fa AD IMPOSTARE quella che ti ho già registrato. Perché tu “hai capito ma” rompi il cazzo e non ascolti. Continue reading →