Bruttezza Natalizia 2023

Faccio un giro. Vedo la mia ed altrui decadenza. Ricordo con un sorriso – che non è risata – una proposta di regalo di amazon: la copertina dice “motivi per cui vale la pena vivere dopo i 30 anni” : le pagine sono bianche. Dopo aver constatato la realtà puoi usare il blocco per scrivere.

Penso a me qui a lamentarmi mentre una figliuola che conosco è partita per dare una mano a Lampedusa. Posso farmi un po’ meno schifo? Direi di no. Oggettivo e soggettivo fanno la faccia “beh, in effetti”, mentre guardano in basso ed annuiscono involontariamente.

La cosa davvero triste è che essere impallinati per il non umano è forse la scelta migliore che esista se uno non considera la morte.

Hai una COSA che ti frega. Ti ci dedichi, è una cosa, per cui se ti evita non è per volontà. Non devi essere riamato. Non ci si aspetta nulla da te ma tu hai di che interessarti all’infinito.

È la sconfitta dell’essere umano sociale se la cosa è poco trendy. È anche palpabile: non hai niente e vivi per niente. Se è economicamente sfruttabile prima o poi incontrerai qualcuno a cui frega dei soldi, al massimo.

E questo è quanto.

Osservo tutta questa umanità di cui non distingui più il sesso se non fosse per gli abiti, divenuti grottesco evidenziatore.

Ripenso a tutte le “accuse” che potrei ricevere per i nudi di donna. Ma la sessualizzazione che vedo in giro è vera oggettificazione e strumentalizzazione: una Bellucci distesa a terra serissima per? vendere vestiti.

Almeno qui sei tu, desiderabile, ammirabile, umanamente. Dite bestialmente?

Non so se mi disturba più: della bestia che abbiamo dentro l’attrazione fisica per la bellezza di corpi generalmente considerati desiderabili cos’è di fronte all’istinto di prevaricazione, gerarchia, dominio, sopruso, sopraffazione ed esercizio del potere ancora qui, vivi e vegeti dopo che avremmo la possibilità di abbandonare tutto questo per stare tutti bene, rendendo desiderabile la vita per tutti?

Ogni attimo è prevaricatore? Fatevi un giro, salite in auto, osservateci tutti girarci attorno.

Rispondetevi.

Mi dicono che di solito ultimamente ad aprile fa il freddo che dovrebbe fare a dicembre: vedremo. Perché il caldino che fa ora di giorno… promette male per questa estate.

Riscaldamento globale. La bestia che ammira e desidera la bellezza cos’è in confronto a quella che ignora la distruzione della propria specie ed il potere dell’1% su tutti?

No, non stiamo chiedendo aiuto, abbiamo deciso ormai di morire.

Ecco un articolo che riporta dei buoni dati per non parlare a vanvera di suicidio. Si tratta di QUESTO (con dati 2015-2017) e oltre al finale, che mi sembra alquanto pragmatico e piuttosto ovvio (noi verremmo trattati come “mammolette del cazzo” contemporaneamente sia dalle donne che dagli uomini, nella società) il dato che maggiormente mi interessa è la stronzata che “è un grido d’allarme”, cioè un lamento, una richiesta d’aiuto.

NO. NON LO E’.

Può esserlo, e i numeri ci dicono che sono le donne le più propense a manifestare questa richiesta d’aiuto, perché a parità di metodo di tentativo di suicidio sono gli uomini a portare decisamente a termine l’atto. E non credo che si tratti di abilità. Le donne sanno fare tutto meglio 😉

Si tratta di aver preso una decisione. Magari durante tutta la tua vita, lungo il suo corso in gioventù, nella crescita, nel momento clue (20-30) hai manifestato e hai ricevuto risposta alla tua manifestazione.

Cosa hai ricevuto in risposta? Cosa, la maggior parte della popolazione con cui hai avuto a che fare direttamente o indirettamente, culturalmente o per dialogo, ti ha ributtato indietro?

Poi ad un certo punto puoi essere razionale anche coi sentimenti. Li guardi, dici cosa provi, cosa vorresti provare, cosa non ti è concesso, cosa conta per te, se lo hai o no, qualità prezzo, NO DEAL, non ne vale la pena, la pena è troppa per le bricioline.

E allora decidi e fai. Non è un inno alla morte, sia chiaro, ma un chiaro DINIEGO che tante affermazioni siano false, siano frutto del pensiero di ALTRE persone, non di quelle che davvero si sentono in un modo, fanno il bilancio, agiscono di conseguenza. Quelle hanno il pensiero che non volete considerare per rivedere la vita e la società. Che il bilancio totale della vita di ognuno lo decide ognuno, soggettivamente, in base al valore che ogni singolo soggetto dà a pro e contro. Si sente come si sente, e decide, non si tratta di soluzioni definitive a problemi temporanei, ma a prospettive, al fatto che di solito se la risposta è “accettalo”, ma anche no, ma accettalo tu se ti piace. Se l’unica alternativa a mangiare la merda è farselo piacere, io decido di no.

Eh ma sei sempre qui.

Ragazzi io non odio la vita. Io VEDO che la vita potrebbe essere qualcosa. Per cui faccio ogni giorno i miei conti sulle due colonnine come già detto: colonnina “morire” e colonnina “vivere” e faccio le cose per ognuna delle due. Quando non mi raggomitolo a frignare.

Vorrei includere delle fichissime immagini di Nico Madonia che trovate su Instagram, ma temo che non sarebbe felicissimo. Ora vedo se qualcuno le ha messe da qualche altra parte… si, eccolo:

happy b

Era il giorno del mio compleanno e volevo morire non esistere un po’ più del solito, almeno per quest’anno, per questo periodo.

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Oggi nasco come artista (Part I)

Questo articolo, alcune ore fa, era intitolato “DEPRESSIONE DI MERDA”, quando era solo la Prima parte.

Prima parte.

Aspettavo da tempo di fare questo servizio di nudo con lei. Sarebbe stato il decimo: il decimo di nudo, in genere è “una tappa”. Faccio 10 servizi di nudo “come as you are” (con depilazione totale ma no trucchi parrucchiere robe aggiunte correzioni) e da quella dopo, o dalla decima stessa allora chiamo la truccatrice. Oppure trucco e parrucco. Questo con tutte. Non sono ricco, ma soprattutto ritraggo ragazze splendide. Non professioniste. So che il trucco porta tutto ad un livello superiore, ma io preferisco che il livello lo raggiungiamo io-e-te e basta. Tu e quello che sei, o quello che ti faccio diventare o quello che diventi. Ma senza che il photoshop della pelle sia da dare per scontato. Il trucco è un po’ un “regalino”. Costa un botto se non hai un ritorno, un committente.

Lei, nonostante fosse la mia ragazza, non è arrivata a posare nuda 10 volte. Fino ad oggi. Oggi finalmente era la decima. Ha già rimandato due volte a cazzo, perché aveva le prove o perché era stressata per qualcosa. Ok, non voglio modelle sovrappensierio o stressate. Si sta li per giocare, essere fighe, essere “la belezza che diventa immortale”. Quindi ok, si rimanda finché non è ora. A meno che io non mi rompa il cazzo ovviamente. Comunque lei mi ha fatto una dichiarazione “poserò sempre per te” e quindi io aspetto pure. Sempre è anche domani. Ad ogni modo oggi arriva, decido che posso fare uno smokey eyes. Lei è perfetta, magrina, rapata a zero (la testa) e dovrebbe depilarsi a sufficienza. Continue reading →

tremori, sudori, dolore, di nuovo

Di nuovo giornate perse, senso di inutilità, senso di impotenza, incapacità. Di nuovo un buco nel cuore, dolore, sapore schifoso in bocca. Di nuovo sofferenza da tenere sotto controllo, per cercare di lavorare, sopravvivere, fare qualcosa che comunque ho scelto e che non è brutto: anzi, è una bella cosa.

Ma ho un buco nel cuore: non basto a me stesso.

credere alla propria menzogna

Mio fratello ha rubato a mia madre. Ha rubato a mia sorella.

Quando alla fine la cosa è arrivata all’orecchio di mio padre, oltre ad indignarsi per l’accaduto, ha pensato “e perché io stesso non avrei dovuto subire lo stesso trattamento?” – così ha controllato. Ed anche a lui, mio fratello aveva rubato.

Uso questa parola perché nessuno, fino a mio padre, voleva usarla.

Io ho rispetto per ciò che le parole significano: riflettono la complessità del pensiero, la chiarezza, la verità del pensiero. Per cui quando rubi, io dirò che hai rubato.

Conosco mio fratello dal punto di vista della menzogna. Lui mente, mente sui suoi comportamenti che deviano costantemente dalle regole che lui ritiene stupide e sulle quali potremmo naturalmente discutere, potrebbe aver ragione. Ma il punto è che lui non le rispetta e poi dice di averlo fatto. Mente sempre. E poi tenta di farti sentire in colpa dicendo che per quello che ne sai tu lui fa quello che lui dice, quindi come puoi tu osare mettere in dubbio la sua parola? Tutte le balle che racconta sono basate su questo.

Ed è quindi chiaro, in ogni altro contesto, che chi ha avuto a che fare con gente che fa questo alla fine sia della scuola “se non hai nulla da nascondere” (mi riferisco alla privacy); come posso non capirli?  Continue reading →

un altro GIOVANE artista italiano preso per il culo

Ci risiamo. Un altro lavoratore nel settore della creatività, addirittura un artista, ed un’altra presa in giro da parte di un ente pubblico.  Ancora una volta, ma dato che adesso la politica è tutta un “i giovani” qua e “i giovani” la … bene. La smettiamo di prendere per i fondelli i fantomatici giovani?

Se la smettessimo di prendere per i fondelli gli individui e soprattutto la smettessimo di chiedere alla gente di lavorare gratis, sarebbe tutto più semplice: dentro a “gente”, quando li devi trattare BENE, ci puoi mettere “giovani, vecchi, normali, uomini, donne …” ecc. Senza dover entrare in quel particolare.

Ecco quindi l’ennesima storia (e non si parla di xMILA-euro, ma di meno!) di un GIOVANE (importantissima parola) artista che ha avuto a che fare con i soldi del Trentino… e la loro negazione, per lui. Ai trentini, per il progetto, 2000 euro, di base. Agli altri, tutti gli altri Italiani, al massimo rimborso spese… anzi no.