L’altra sera, quando lei manifestava insofferenza per una cosa che poi ho scoperto non riguardarmi affatto, anche se irrazionalmente scatenata da qualcosa con me, uno dei ragazzi della band, che ragazzi non sono, evidentemente interrogato in mia assenza sul tradire, le stava esponendo ciò che abbiamo sentito mille volte sulla coppia che diventa ordinarietà e che quindi perde di interesse ecc, ma poi ha posto la questione in modo più interessante, che direi “filosofico” (ok ok) … e cioè che l’essere umano cerca sempre ciò che non ha. E credo intendesse dire che quando quella cosa che ha trovato ce l’ha passa ad altro.
E questo mi fa schifo.
Mi fa schifo se quello che hai non lo apprezzi, non lo tieni.
Mesi fa una modellettacheviendallacampagna e che sicuramente stava studiando filosofia, o socrate o platone, si diceva d’accordo con questo perché definiva (non sono d’accordo) l’amore come “mancanza”, ovvero come quella tensione ad avere finché non hai, e non il completamento. Non sono d’accordo: quello è desiderio d’amore ma il raggiungimento non pone fine. A mio avviso.
E poi c’è il classico “non apprezzi quello che avevi finché non lo perdi”. Che, pure quello, mi fa schifo. Perché devi essere così coglione? La capacità di astrazione ce l’hanno già le scimmie: quindi anche noi. Da parecchio. Non puoi figurarti da solo cosa sarebbe “essere senza” ? Io sono uno di quelli che quando apre il rubinetto e vede scorrere l’acqua corrente si rallegra di averla. Sempre. Di avere il riscaldamento. Non li sottovaluto, non li do per scontati. E così è con le persone di valore. Di qualsiasi tipo di valore stiamo parlando.
Poi ok, che tu possa tendere a desiderare altro che non hai, posso capirlo. Sai, quindi vuoi sapere di più. E forse anche la ricchezza: ne hai, ne vuoi altra. Ma anche qui… ci sono pro e contro. Dico che posso capire l’imprenditore, il cui scopo è aumentare il capitale. Ma spesso quella è tutta la sua vita. Tutta lì.