Punto informatico, i suoi forum, web 2.0

Come sicuramente potete leggere su wikipedia, uno dei primissimi magazine online fu Punto Informatico. Paolo ed Andrea de Andreis assieme a Luca Schiavoni furono davvero tra i pionieri… gente che di BBS e di informatica, di internet e di quello che c’era prima ne avevano bazzicato, che di cose ne sapevano e che comunque con lo spirito pionieristico e da “sognatori” avevano visto le potenzialità della rete. Alcuni di loro anche lettori del cyberpunk, tanto per ricordare a tutti (io, ora, lo ricordo a voi) che tutto questo del cyberpunk era nato molto, molto prima nella mente dei visionari e degli scrittori di fantascienza di quanto non sia poi accaduto nella realtà.

Finché PuntoInformatico era della DeAndreis Editore dunque le cose furono fatte in un determinato modo di cui su wikipedia si dà poco conto o comunque difficilmente si percepisce il suo “spirito”. Ricordo che su quelle pagine ebbero spazio personcine che oggi hanno un certo rilievo, come ad esempio “un ragazzo che ha fatto una segnalazione di sicurezza” un certo Salvatore Aranzulla, pensa un po’. Era da quel tempo che stava sui coglioni ai nerd. Ed ora vedete bene chi è. Bravo Aranzulla, fanculo a noialtri cagacazzi. Paolo Attivissimo era tra le persone che fecero la loro comparsa. Massimo Mantellini, che tuttora fa qualcosa. Ma se non erro è un radiologo, questa è la sua specializzazione. Erano tempi in cui Bruzzi esisteva, in cui Wittgenstein nasceva, in cui c’erano tante cosette che oggi o hanno un’aria istituzionale ma sono stanche e vuote, poco vitali, oppure non ci sono proprio più. Un po’ come nella canzone di Daniele Silvestri.

Punto Informatico dei tempi (forse Maruccia può testimoniare, ma di sicuro potrebbe farlo Gaia Bottà) era fondamentalmente un magazine UMANISTICO. Questa era la sua formazione. Parlare di libertà, di privacy, di controllo, di diritti, di diritto d’autore, di nuove tecnologie sia hardware che software, di ciò che la tecnologia era o diventava, ma sempre in relazione a ciò che succede ad un essere umano: questo era il suo spirito. Nasceva una nuova arma tecnologica, lo sapevi. Un sistema di tecnocontrollo, un suicidio annunciato via blog (nato mentre PI era vivo da anni). Il Punto Informatico di oggi non sembra avere la stesso spirito. Ma recentemente sembra si sia risvegliato.

Una delle cose che esisteva, molto prima che esistesse il WEB 2.0 e che si capisse esattamente cosa sarebbe stato, erano i commenti ad ogni singolo articolo. Univa in sostanza la pratica di usenet (con tutti i thread, la netiquette, gli OT, il trollying, il flame, eccetera) ad un sito che era sicuramente database driven, in cui il punto principale era l’articolo e poi giù a commentare e discutere. Era talmente tanto il lavorio che ad un certo punto sono nate delle vere e proprie pratiche comunicative e di “vita virtuale” che uno abituato ad una sana netiquette ed alla moderazione di usenet non avrebbe mai tollerato (oggi sono la norma, ahimé, e si vede dal livello di quello che riesci a raggiungere). Tale era la libertà (il commento anonimo era irrinunciabile sia lì che nel suo “concorrente in spirito” Zeus News (tutt’ora vivo e molto simile al vecchio spirito di Punto Informatico, anche se molto diverso nella pratica), da far nascere una sezione separata, il cosiddetto “forum dei troll”, che a chiunque conoscesse il cosiddetto “follow up” di usenet, forse lo ha ricordato e lo ha addirittura fatto nascere. Tipo: se vuoi rompere fai pure, vai a giocare, ma fallo lì e moderatevi da soli e da soli gestitevi.

Voglio ricordare che ogni cosa sia oggi “social” Punto Informatico l’ha vista nascere, prima.

Le cose sono andate verso la crisi, anche nello spirito, forse. Ad un certo punto vendettero e poi non so, le cose erano sensibilmente cambiate, e poi c’era la crisi del 2008-2012. Molto di quanto oggi tutti noi facciamo normalmente, molti cambiamenti, erano passati di là e se ne discuteva. E molti comportamenti “da facebook” che vediamo oggi, erano già stati anche lì. Non fu un caso se i suoi visitatori furono giornalmente MILIONI.

Domani era il 2009

Il processo di autoeliminazione, pur essendo abbastanza liberatorio e tranquillizzante, passa attraverso a molte cose dolorose: non ne è esente.

Sono sempre le stesse, del resto. Il tempo, l’amore, le relazioni, i fallimenti, spesso attraverso la musica. Oggetti magari, ma molto più spesso è la musica. Ultimamente si aggiunge un “quando è uscito questo, LEI era appena nata” … Oggi ho ritrovato il CD di “Domani”, del 2009, degli “artisti uniti per l’Abruzzo”. Non ma la ricordo, non l’ho più ascoltata, ma immagino che tutta l’emozione che si cercò, come sempre facciamo, di creare per raccattare soldi, sia stata dimenticata proprio come la gente attorno al quale si è creato il problema. Come stanno quelli in Abruzzo? Me lo chiedo sempre. Ricordo di averlo chiesto spesso ad uno che lavorava con me e anche in protezione civile. Alla fine non ci siamo mai andati. Immaginati chi manco se lo è chiesto.

Come stanno? Come si sono rialzati? Ce l’hanno fatta? Come stanno ora? Hanno pendenze con lo Stato?

E quanto un cazzo ce ne siamo fottuti noi tutti?

Paradossalmente questo mi provoca meno dolore, anche se sembro forse un po’ incazzato.

Ci sono moltissimi CD che non ho ascoltato. Di sicuro valore. Ma non li ho ascoltati. Non li posso vendere, sono masterizzati. Masterizzati al meglio delle (mie) possibilità. Chi ha un buon impianto se li può godere. Io però sto digitalizzando tutto e vendendo. Quindi quelli, paradossalmente, una volta trovati li regalerò.

Come sarebbe stato utile saperlo ed impiegare il proprio tempo in altro?

Beh attorno ai primi anni con B io ho perso il mio tempo, mi sono incaponito a fare cose, a studiare, a imparare, anche a discutere… mentre lasciavo sola lei, B, ed in un angolo buio e nascosto solamente a me, solamente a me, la mia mancanza di desiderio di scoparla, con il senso di colpa di chi si è sentito dire migliaia di volte attorno (non da lei, non da lei!!!) che “voi uomini pensate solo a quello” e che se ami qualcuno il sesso è solo un piccolo pezzo eccetera.

Ma che stronzata è stata? E lei come si sentiva? Certo che la amavo e la amo. E certo che qualcosa non andava, non mi faceva voglia. E non la baciavo per non farle venire troppa a lei senza la possibilità di soddisfarla. Per tanti, tanti, ANNI. Lo so che può sembrarvi impossibile se adesso siete adolescenti o avete 20-25 anni. Ma esiste.

La musica e i ricordi mi riportano a tanto di questo. Vorrei davvero tantissimo tornare indietro e dare a questa donna mille possibilità di gioia.

Ogni giorno mi sembra che qualcuno le sottragga l’amore da sotto le mani. Incontra qualcuno, se ne va, oppure perde l’interesse di cui lei ha bisogno… oppure glielo portano via. Perché di amore-non-di-coppia ne ha… verso familiari, nipoti, bambini che ha curato come baby-sitter. Ora temo succeda con la nipotina. Si è dedicata tanto a lei, tantissimo, non si è mai fatta mancare, è stata una zia fantastica. E comoda, molto, molto comoda per la mamma della bambina. E adesso via, siccome non serve più, le comodità sono state spostate altrove… allora sembra che l’affetto sia secondario, la frequentazione non sia necessaria. La zia non serve più. Per fortuna la piccola è piccola, ha da fare, ha gli amici.

Ma lei?

Ma io sono uno di quelli che ha creato ferite e sofferenza.