sei talmente brutta che non ti si può stuprare

Vi invito a leggere fino in fondo prima di pensare merda di me.

E’ stata portata alla mia attenzione QUESTA notizia. Io purtroppo sono uno che infastidisce. Non sono mai da una parte o dall’altra e basta soprattutto dove si tratta di Giustizia. La Giustizia è quella che mette in galera sia il ladro che ti scippa la borsetta sia il derubato che per bloccarlo gli spacca il cervelletto. Sono due crimini diversi: ognuno ha il suo giudizio, motivazione, attenuante, aggravante. Tutta la famosa legittima difesa “in più” di questi giorni si basa proprio su questa non-accettata posizione.

Inizialmente mi sono incazzato: leggo la notizia e dico : se è stupro è stupro. Poi proseguo e leggo associazioni e giudici dire che “non è possibile usare questo linguaggio”.

Cosa?

Scherziamo? Quelle sono parole. Non c’è un modo corretto e più onesto di dire quello che è stato detto. Sono puttanate. Chiediamoci piuttosto se quanto è stato detto sia lecito nel merito, non nella forma delle parole. Quanto sappiamo di questo caso? Supponiamo solo per un attimo che sia vero quanto sostengono i giudici, anzi LE giudici: ovverosia il classico: visto che i maschi sono sempre delle merde puoi organizzare un finto stupro per chiedere soldi o per rovinare qualcuno, a seconda. Ripeto: fingiamo che sia vero: noi siamo li, abbiamo visto la scena vera e sappiamo che è vero. Seguitemi, assecondatemi per favore: SE le cose stanno così, il fatto che il desiderio sessuale “bestiale ed incontrollato” tipico da stupratore sia tecnicamente impossibile perché per il tizio lei era talmente cessa che non se la sarebbe fatta nemmeno col cazzo di un altro (volgo al maschile la frase TIPICA che ho imparato da ragazze, sia chiaro: in faccia ho visto dire loro a dei ragazzi “non scoperei con te neanche con la figa di un’altra!”) , allora l’aspetto estetico, l’attrattività, l’attrazione non solo sono pertinenti , ma determinanti per la definizione delle condizioni.

E visto che – se mi seguite nella fantasiosa ipotesi che sia vero, che non sia stupro ma organizzato – è determinante: quali parole dovremmo usare per dire che l’aspetto della ragazza non era tale da attirare sessualmente, da provocare desiderio i presunti stupratori?

Ok, fine dell’ipotesi. Mi serviva solo questo: il caso che hanno montato sulle PAROLE mi interessa. Altrimenti stiamo alla neolingua: se non posso usare le parole giuste non posso esprimere il corretto pensiero. E’ una forma di cancellazione di libertà del pensiero. Eppure in un caso che riguarda il sesso queste cose sono importanti.

Andiamo avanti. Torniamo nell’incertezza, nell’indeterminatezza: non sappiamo quale sia la verità. Davvero il fatto che lei sia mascolina può determinare l’indesiderabilità? Che non glielo faccia tirare intendo. Non lo sappiamo. Magari al tipo eccitava proprio quel tipo di fisicità. O la violenza in sé. Magari era uno che disprezza-e-compra. Non lo sappiamo proprio!

E lei? E’ impossibile che si sia comportata come si dice, con la sfida? Che abbia sfidato uno a farsela in stile “vediamo se sei capace o se sei una femminuccia”. Davvero non avete mai assistito a scene simili? Da ragazzini si fanno cose pazzesche.

Per me queste cose sono tutte terribili: mi spingono a dire che dovremmo tutti avere sempre delle dichiarazioni firmate o video di manifestazione di consenso femminile. Una vera merda per la vita sessuale, per le coppie, per ciò che rende sexy, passionale, sensuale la vita di coppia, la conoscenza, il flirt.

Ma se poi si arriva ad essere o stuprata, oppure ingiustamente accusati di essere stupratori…

… cosa possiamo fare?

Telecamere ovunque?

Questa roba mi amareggia.

Se avete letto fino in fondo spero pensiate meno merda di me di quanto non può succedere leggendo parzialmente.

32 Comments

    1. Il titolo del mio articolo è voluto, naturalmente. Ma bisogna leggerlo per capire se sia davvero violento. Il senso del rappresentato, come nella pipa di Magritte, è diverso dalla rappresentazione stessa.
      Il resto del tuo messaggio è troncato.
      Il resto del mio articolo, invece, è molto più del titolo stesso.

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      1. si, lho letto.. il mio commento è troncato non volutamente.. mentre scrivevo ho ricevuto visite.. me ne sono dimenticata. scusa.. lo rileggerò per capire meglio.. ciao

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    2. Ripeto comunque, anche per questo commento, quello che già ho scritto dentro l’articolo per motivi diversi, ma nuovamente valido e quindi ribadisco. LE PAROLE. Le parole hanno significati PRECISI. Si usano per dire delle cose, QUELLE cose e non ALTRE cose. Ad esempio il mio titolo: è forte, ma non fa “(ab)uso della forza come mezzo di costrizione, oppresione” in quanto non obbliga chicchessia a fare alcunché, ad agire o cedere contro la propria volontà. Questo fa la violenza, tanto per essere chiari. Il mio titolo, lo spiego (ma per me è offensivo della tua intelligenza spiegartelo, quindi mi scuso) per essere chiari ad oltranza – è volutamente “cattivo” perché richiama il concetto che è morbosamente attraente di quella notizia. Il suo nucleo sta in questo concetto che istintivamente troviamo aberrante, sia in un senso che nell’altro. Ma nel testo io spiego, sezionando pezzo per pezzo, cosa penso di tutto questo.

      La violenza, l’abuso, va cercato con attenzione. Tutta la faccenda è schifosamente torbida, ma dove stia davvero la violenza, finché non si chiarisce quale sia la verità (e non possiamo, mi pare di capire bene) , a mio avviso non è possibile dirlo.

      Se lei ha imbrogliato, la violenza cioé ciò che obbliga qualcuno a fare qualcosa che non vuole, la compie lei.

      Se lei è stata davvero stuprata: la violenza, cioé obbligare qualcuno a fare qualcosa che non vuole, la compie lui.

      In nessuno dei casi, per quanto possa essere sgradevole, dire che una persona è così brutta (giudizio estetico! espressione personale) da non essere attraente e desiderabile – condizione basilare per fare sesso? ecco un’altra cosa discutibile – è violenza, perché non obbliga nessuno a fare qualcosa contro la propria volontà. Altrettanto però, e lo ripeto, è arbitrario dire che se lo stupro è avvenuto (cosa che è appunto da provare) non sia possibile che lo stupratore non fosse COMUNQUE sessualmente eccitato perché la sua eccitazione funziona diversamente da quella di chi ha espresso quel giudizio estetico, se pure condivisibile da molti e con motivazioni anche antropologiche, sulla media dell’attrattività sessuale mondiale.

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  1. non avevo finito..
    ora lei ha volutamente offendermi, per quanto mi riguarda è pura violenza
    anche questa sua spiegazione dettagliata..
    Il titolo del suo articolo
    e quello che crede di sapere
    ..

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    1. aiuto… mancano mezze parole 😦

      io non ho volutamente offernderla, comunque.

      Ora “per quanto mi riguarda” non esiste: la lingua italiana non è una opinione. La violenza è qualcosa che consente una tale quantità di sfumature da consentirci la precisione.

      La parola “violenza” in particolare, è chiara: la violenza fa abuso di qualcosa per IMPEDIRE od OBBLIGARE qualcuno a qualcosa.

      Cosa che, come vede, non è qui, in questo caso. Io e lei, siamo entrambi in grado di dialogare. Questo grazie alla lingua italiana, frutto di convenzione comune, che consente ad entrambi, se ne facciamo un corretto uso, di dire quello che pensiamo.
      Fa parte della nostra libertà, in quanto dire quello che pensiamo non impedisce di fare lo stesso all’altro, n lo costringe ad alcunché.

      Ad esempio io sento che mi sta fraintendendo a più livelli. Ma non ha grande importanza. Un po’ mi dispiace: non capirsi è il grande male che sta portando ad altrettanti grandi mali.

      Però come vede: lei, come me, è libera di dirmi la sua. Nessuna violenza in questo. Persino la violenza verbale, psicologica, dei modi, opera una coercizione: in questo sta la violenza. OBBLIGARE od IMPEDIRE.

      Cosa che in nessun caso accade.

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    1. Io in quanto non sono giudice non sentenzio. Ma forse lei lo è. Ed è bene che lei guardi tutto da tutte le prospettive.
      Ma anche la sua opinione è tale: una opinione, che però lei (e solo lei) non ritiene limitata.

      Non solo. Ho affrontato soggetto ed oggetto da tutte le prospettive, proprio al contrario di quello che lei ha detto.

      L’ho fatto nel testo. Forse sono stato poco chiaro. Me ne scuso. Questa si è limitata: la mia capacità di esprimermi in modo sufficientemente chiaro da farmi capire anche da lei. Mi scuso.

      Ogni opinione è limiatata. E che sia valida è tutto da discutere.

      E’ però una opinione. Come la sua.

      Quello che non è opinabile è il significato base di una lingua frutto di convenzione comune: altrimenti non ci comprenderemmo. Cosa che, in effetti, mi pare stia succedendo.

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    2. Cerchi di essere chiara, per me, visto che sono limitato e non comprendo le sue parole: Alibi. So cosa è un alibi. Ma di chi sta parlando? Soggetto, predicato, complemento oggetto. Chi ha un alibi? La ragazza? Il presunto violentatore? Genitori? Io? Lei? I Giudici?

      Non ho capito, chiedo scusa ma sono limitato: se vuole farsi comprendere mi aiuti in questo.

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      1. Io mi sforzo ma non capisco nemmeno in cosa avrei ragione.
        Mi dispiace 😦

        L’articolo comunque verteva proprio su questo: sulle PAROLE, perché a prescindere da chi abbia ragione o torto in questa faccenda, mi interessa che abbiano detto che le giudici non si sarebbero potute esprimere in un determinato modo.

        Ecco, QUELLA è violenza. Impedire a qualcuno di esprimersi. Cosa garantita dalla costituzione, persino dai diritti degli esseri umani.

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      2. Sono un po’ confuso.
        leggo che ha pubblicato ora. Cosa? Il resto l’ho letto. Blog, vedo che non ne ha.
        Non capisco.

        “Cosa siete voi” domanda.
        Voi chi?
        Per rispondere a questo devo capire cosa intende.

        E sul fatto che “le persone” sanno essere cattive… sanno anche essere buone.

        “le persone” cosa sono? Chi sono? Le persone, la gente. Cosa vuol dire? Vuol dire “gli esseri umani”. Eh beh, si, certo.

        L’umanità sa essere meravigliosa e sa anche fare molto schifo.

        Non solo: ma queste cose possono esserci dentro LA STESSA PERSONA. Alcune madri possono commetere crimini terribili e farlo per amore de propri figli. E così i padri.

        Ed era tanto per fare un esempio.

        Ma se torniamo all’articolo iniziale:

        chi ha fatto del male?
        La ragazza li ha ingannati per soldi? non lo sappiamo.
        Lei era in buona fede e loro l’hanno stuprata?
        non lo sappiamo.

        Le giudici sono cattive perché dicono che la ragazza è mascolina? Non direi: esprimono liberamente quello che vedono.

        Non siamo cattivi quando siamo onesti. Soprattutto se DOBBIAMO dire le cose. Quando non ci è espressamente richiesto allora si, possiamo trattenerci dal dire quello che pensiamo per non ferire gli altri.

        Ma saremmo comunque in qualche misura ipocriti.

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      3. signora, o signorina, se ha una mania di persecuzione non è colpa mia.

        Questo è il MIO blog e a venire a commentare ci è venuta lei.

        Nessuno la prende in giro.

        E in quanto a facce, io la sua non la vedo.

        Se ha qualcosa che abbia un senso da dire, visto che è lei che è venuta qui da me, la dica.

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      4. si è vero, ho commentato io per prima il suo articolo..e lho interpretato male…
        si sente meglio così?
        se le fa piacere pensare che non sono apposto, che sono paranoica, per me va bene..
        pensi quello che le pare.. non ha importanza, non me la prendo… poi,​ perché continua, se non le vado a genio.. si rivolga a persone sane di mente come lei..
        okay. saluti

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      5. le ricordo che è venuta lei qui a sproloquiare.

        Non solo non capisce quello che poi si mette a commentare. Ma non si capisce quello che dice.
        Se non le piace l’ambiente, non ha che da fare a meno di entrarci: nessuno l’ha obbligata a venire qui. Ci è venuta volontariamente.

        E i maroni in questione li ha sfracellati lei, per prima.

        Quindi può tranquillamente andare affanculo da un’altra parte: credo che questo linguaggio lo comprenda.

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  2. Buongiorno…ho letto più volte sia l’articolo che le tue riflessioni. Partendo dal presupposto che io baso il mio possibile e discutibile giudizio sulle persone escludendo il genere, mi sono soffermata su un punto della vicenda. Leggo che i rapporti per entrambe le parti siano stati all’inizio consensuali per poi modificarsi in abuso a detta della vittima, supportati dalle lesioni confermate in sede ospedaliera. Ecco…per me qui doveva basarsi la vicenda. Chiedo conferma a te sull’anatomia maschile…ma se non c’è attrazione è difficile per

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    1. vado subito a vedere dove prosegue il resto del messaggio ma credo di capire già ora:
      IO (ma sono io) non posso essere eccitato sessualmente da un’idea, non senza che l’attrazione fisica (che passa per una gamma di possibili estetiche piuttosto ristretta) sia chiara. Ora cerco il resto. Arrivo.

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  3. Accidenti al cellulare…scusa…è partito per errore… stavo dicendo…è difficile iniziare un rapporto, e se al contrario valesse la tesi della sfida sarebbe stato non consenziente dall’inizio. Personalmente ritengo che bisognerebbe prendersi il tempo per visionare tutti e dico tutti i lati di una vicenda prima di pubblicare una notizia. In un clima come quello odierno dove tutto viene strumentalizzato a farne le spese sono sempre le vittime ed è poi diffocile accertare la verità.

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    1. verissimo. Infatti mi pare di averlo chiarito bene.
      Quello che NON mi sta bene è che non si possa usare le parole per esprimere considerazioni solo perché possono urtare la sensibilità: certo è tutto assurdo e al limite e crudo e duro e stronzo.
      Eppure.
      Eppure quella fisicità è descrivibile, minuziosamente e poi di quella serie di descrizioni minuziose è possibile fare una sintesi. E’ stata fatta. Non deve essere pronunciata la verità? Ovvero che secondo l’estetica attuale, la sensibilità attuale, la media delle metriche del viso nel mondo occidentale di uomini e donne e dell’attrattività, secondo gli antropologi e secondo anche i dati degli ultimi 20000 anni … una donna mascolina sia meno attraente in generale ed in particolare per quelle persone? Si può dire. E in sede giudiziaria si DEVE dire. Perché altrimenti si rischia che qualcuno , per delicatezza di parola, diventi vittima quando non doveva. Vale sempre. Questo è la giustizia.
      Io quando penso ad una donna stuprata mi metto dalla sua parte. Mi sento UOMO GAY, si fa prima. Pensare a qualcuno che abusi del mio culo mi rende subito tutto chiaro.
      Eppure mi sento anche dall’altra. Questo deve tentare di fare la giustizia.

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      1. Concordo e non potrei fare altrimenti. Io faccio parte a pieno titolo delle persone brutte, ne sono consapevole…a volte mi girano i coglioni ( il francesismo è d’obbligo) ma poco ci posso fare. A parte questa divagazione squisitamente egocentrica anch’io come te sono interessata alla cosa principale : la giustizia!!

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Se hai verificato che quello che scriverai è vero, che è qualcosa di buono sull'argomento ed è utile che io lo sappia, ma soprattutto SE SAI USARE LA PUNTEGGIATURA, dimmi: