donne acide, fanculo e addio

dovevi leggermi nella mente: sei una merda.

Ho deciso che questa battaglia, per me,  non deve esistere proprio: la battaglia la vedo ingaggiare dal solo sesso femminile e ad ogni ondata, ad ogni lamentela pubblica, ad ogni battibecco impudico, ad ogni violento pettegolezzo del pollaio sento che l’odio nel mondo aumenta a dismisura… mi chiedo perché la gente faccia i figli se poi li senti dire certe cose, perché uomini e donne continuino a volersi confrontare se poi sento trasudare disprezzo, derisione, acido, critica-e-basta, sarcasmo e assolutismo, talvolta mascherato da sedicente femminismo.

Le stesse cose dette da alcune di queste signore, da un uomo ad un altro uomo invece prenderebbero il nome che devono prendere: ingiustizia, pigrizia, scaricabarile, incomunicabilità e “la pensiamo diversamente, discorso chiuso”.

E invece diventa “lui” o “voi uomini” eccetera. Se poi mi arrivate a parlare del femminicidio non ci stiamo capendo. Sto palando comunque di persone civili, ancora in grado di pensare (qui ci’è spazio per una battuta acida: prego, accomodatevi).

E allora chiediamoci come mai tanti maschi vadano a puttane.*

Perché l’istinto e la carne sono potenti, tanto da dover mettere da parte la dignità di esseri umani e ricordarsi che anche se non siamo interessati alla procreazione e lasciamo al resto del pianeta (ad esempio dove per ignoranza fanno nascere bambini la cui sola esistenza significa fame, malattia e morte per sofferenza) il bel compito di aumentare la demografia insostenibile, purtroppo la biologia ha utilizzato questo simpatico metodo per spingere l’animale-essere-umano a desiderare di compiere un atto faticoso ma utile per la specie, rendendolo istintivo e massimamente desiderabile. Come trovare “buono” il cibo: serve solo a produrre energia, eppure…

Ma esaurito quello…  il disprezzo, la incessante critica negativa, lo schifo, la nausea, il sussiego snob, il voltafaccia, il desiderio dell’impossibile, l’incoerenza che ti svela che niente è mai all’altezza e quello che ieri andava bene oggi non va bene – cose che potete leggere in mille Littizzette inacidite in tutta la letteratura del web, soprattutto, ma anche in tanti libri e tanti giornali … sembra non rimanere niente.

Non sono un omosessuale e la mia ragazza non ricade in questa categoria di acidone (anche se di sicuro il gossip lo fa alla grande. ma quasi sempre relativo ad altre donne non presenti con altre donne presenti) … ma spesso vedo in giro che tanta ottima arguzia e senso dell’umorismo sono piegate ad arma in sarcasmo caustico, neanche velatamente “strizzata d’occhio simpatica”; è scontro e violenza, aggressività e spruzzi d’acido, niente che somigli ad un dialogo serio. Al massimo possono essere artatamente fatte seguire da “versione uomo” per una opportunistica par condicio, ma è chiaro che anche questa seconda mossa in stile occupatio ciceroniana serve solo a dare un’aria di apparente superiorità autoironica (ma i pesi dei contenuti sono differenti) a sé stesse.

Si, e allora?
E allora solitudine, separazione uomini-donne, contatti solo necessari e fanculo fanculo fanculo a tutte le acidone. Certo, i beoti si lasceranno ingannare dalle false gatte ipocrite, che accarezzano falsamente l’ego di qualche poveretto (tutti gli ego hanno bisogno di carezze, ovvio, ed evviva le carezze vere!) ma solo per ottenere qualcosa di differente. E non solo. Altri deficienti che non amano la solitudine e credono nell’amore semplicemente diranno “se voglio qualcuno mi devo fidare, mi devo rendere vulberabile: questo sono io: mi accetti?”. E poi si vedrà: chi resiste a sopravvivere a volte trova qualcuno. Ed immagino che tra tanti pessimi soggetti maschili qualche perfettone ci sia, per fortuna.

Ma chissà.

E alla fine, chi vuole ottenere qualcosa e non sullo stesso piano (scambio sesso con sesso, dolcezza con dolcezza, parole con parole e ascolto con ascolto – o viceversa che è meglio – condivisione di spese con condivisione di spese… ) sta operando uno scambio commerciale. E questo sinceramente mi fa schifo. E non mi interessa.

Meglio soli che male accompagnati. E pure voi: meglio sole che con delle sOle, no?
E’ amaro da dire, triste, sfigato … ma tutto questo odio in suppurazione che trasuda da ogni direzione mi schifa, mi fa dire hey, hey, per carità, tolgo il disturbo, mi allontano da giudizi, richieste e pretese fuori dal lavoro, dall’obbligo di mangiare per sopravvivere.
La mia vita mi impone già delle responsabilità e non chiamo “amore” quello di imporne a qualcun altro.

Certo ci sono tante persone carine in mezzo al mondo, tante persone con una grande forza di carattere, tante persone meravigliose.

E tante persone meschine, uomini o donne che siano. Io non mi forzo di stare con qualcuno che non mi piace. Se non mi piacciono i ragni, vado dove non ci sono i ragni. Ma se decido di stare con una tigre, non mi lamento se mangia la carne o si comporta da tigre. Non sto con la tigre, se non mi piace.
Se non ti piacciono gli uomini, vai dove non ci sono gli uomini. Se non ti piacciono le donne, non stare dove ci sono delle donne.
Se pensi di costruire il tuo uomo con il lego chiedi agli addetti dell’eugenetica se sia attualmente possibile. Oppure c’è sempre la possibilità della riproduzione asessuata, degli uteri in affitto ecc ecc ecc.

Però fino ad ora sono le donne che hanno educato gli uomini, uno per uno.

A me le donne che non disprezzano gli uomini piacciono! Quelle che li disprezzano… beh, mi chiedo perché si mettano nella condizione di stare sempre a criticarli: perché non gli state semplicemente lontano, obblighi lavorativi esclusi?

*per la cronaca: quando avevo 18-19 anni ci ho provato: ma se non mi sento accettato non mi tira neanche di striscio, quindi NON sono un puttaniere: stranamente la parte emotiva conta anche per i maschietti.

7 Comments

  1. A me sembra che ti sia bruciato e ti stai sfogando. Nella coppia uno dei due e’ piu’ avanti, non si e’ mai alla pari. In niente. In certi settori ti fa comodo e in altri ti fa incazzare. Dove ti fa incazzare sei tu che devi sistemare, non ti aspettare che sia il partner.

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    1. ora sarò semplicistico, ma spero che sia chiaro un concetto: quando uno mi da un calcio nelle palle non mi devo sistemare io.
      Oppure si, se vogliamo interpretarla col detto cinese “la prima volta è colpa di chi ti colpisce la seconda è colpa tua”.

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    2. temo che tu non abbia letto l’intero post, per cui ti dico: ti sembra sbagliato.

      Di questo che vedo diffuso a macchia d’olio, io parlo. Mi sono bruciato la sensibilità, se vuoi, ma non in coppia. Anzi. Ma guardati intorno (ma da lontano, guarda i volti, il disprezzo, gli occhi al cielo e il fastidio) … e soprattutto non guardare e ascolta.

      Ancora più comodo: cazzeggia in giro, curiosa, leggi cose che ti riguardano anche marginalmente ma dove donne si esprimono. Ci sono blog dedicati a vomitare disprezzo, articoli osannati e linkati e rilinkati come a dire “vedi?” … in modo da trovare, come se le vomitanti fossero novelle poetesse, le parole che queste altre non sanno usare, ma che volentieri avrebbero detto per prime.

      E allora ripeto: ah, questo pensate tutte? Ma allora perché dobbiamo incontrarci se facciamo tanto schifo? Lasciateci in pace no? Lasciateci dalla nostra parte di mondo. Restate tra voi, siete migliori, siete imbattibili.

      Uno sfogo che non viene da una esperienza personale *diretta* … o almeno non *diretta a me*. E’ più una violenza diffusa e sistematica, come pioggerella sottile, come polvere sottile che respiri e che viene diffusa piano piano, costantemente, attorno a te ma sempre quando non guardi. Un veleno leggero che fiacca, che inacidisce, che vernicia di merda ciò che era pulito, normale, semplice.

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  2. boh, ho letto l’intero post, e mi risalta sempre di piu’ il fatto che sia uno sfogo. tu dici non per te, ma per quello che vedi…..ma il giudizio e’ sempre personale, se tu non avessi assaporato quel veleno non potresti scrivere con tale enfasi. Ora sono passati un po’ di mesi magari hai cambiato pure idea.

    Leggi in giro mi dici? ma se leggi in giro dipende con che stato d’animo ti presenti. Se pensi allo schifo vedrai schifo se pensi alla gravidanza che aspetti un figlio, ti sembrerà che tutti aspettino figli etc…

    Leggere e non farsi condizionare ma saper scindere l’inutilità da quello che puo’ farci crescere mentalmente e professionalmente. Questo lo si ottiene dopo un po’ di anni e confronti con piu’ persone non e’ una qualità facile da ottenere.

    Ad esempio mettiamo youtube, migliaia e migliaia di filmati e tra questi quanti sono utili, quanti ti servono? e soprattutto come li trovo? Grazie ai dettagli, alla capacità di visualizzare competenze, studio sul lavoro di una persona, su quanto si e’ applicato su contenuto su cosa fa. E quanto tempo ti ci vuole per capirlo? Il tuo tempo. Piu’ ti alleni piu’ capirai cosa ti serve cosa guardare cosa leggere che abbia valore un significato e che ti possa dare qualcosa.

    Io scrivendo qui sto perdendo tempo dal mio punto di vista, ma se scrivo e’ anche perche’ voglio vedere se una persona puo’ crescere o se rimane sempre allo stesso livello. Viceversa confermo o vengo felicemente smentito in qualche convinzione se la persona che ho davanti si esprime con qualcosa di concreto che mi dia del valore aggiunto alle mie idee.

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    1. Mi approccio al tuo scritto esattamente con lo stesso spirito con cui mi sono approcciato con quelli dei quali ti parlo: in modo neutro. Non sapevo quello che scrivevi, qui, in questo commento, prima di leggerlo: il mio pensiero era fissato su: uscire e fare dei lavori pressanti per dopodomani.
      Quindi non era il mio stato mentale, ma una tabula rasa sulla quale il tuo scritto (questo commento) ha subito posto dei colori, delle impressioni.
      1) arroganza: se non cambi secondo le mie aspettative non cresci, non mi dai nulla, non mi interessi – non sono io ad avere torto ma sicuramente tu, su questo non si discute, la mia grande esperienza mi ha reso saggio
      2) dai per scontato che io mi sia posto come tu dici
      3) il tuo tempo è già perso nel solo commentare: non è uno scambio ma una concessione del tuo prezioso tempo: allora potevi risparmiartelo: in ogni caso quando commento da qualcuno mai e poi mai penserò di fargli una concessione del mio tempo: l’ho scelto io, non mi hanno chiesto niente

      Per il resto, al di la della stizza istintiva che mi può aver trasmesso il tuo atteggiamento (che sicuramente ho frainteso, vorrai argomentare tu, dato il mio PRECEDENTE stato mentale: ma non è così: quando passeggi tranquillo e pesti una merda non è il tuo precedente stato mentale a farti infastidire: è solo l’eventuale intensità della manifestazione del fastidio ad essere influenzata dal precedente stato d’animo) – il modo in cui ho approcciato quei testi è assolutamente casuale: leggo qui, leggo la, leggo da un’altra parte: e vedo spesso, spessissimo, questo atteggiamento.
      Un disprezzo grondante, eccetera eccetera.

      Ovviamente è semplice, basta cambiare pagina, basta andare da un’altra parte. Ma è come ignorare che esistono gli ultrà: anche se non ci vado a pranzo assieme, loro sono li.

      Buon tutto! 🙂

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