aspetta!

Scrivevo il 30-3-2014: sento tanta di quella gente aspettare, aspettare che arrivi qualcuno che , aspettare aspettare aspettare, fermi, che qualcuno faccia e sia qualcosa per te, che sia fatto o fatta in quel modo … e che arrivi.

e tu fermo
e tu non fai un cazzo
e tu non fai quello che ti aspetti che gli altri facciano

ma fottiti

Lavoro: ma in Italia i giovani quanti sacrifici sono disposti a fare?

Cito l’articolo Sorgente (leggetelo PRIMA) : Lavoro: ma in Italia i giovani quanti sacrifici sono disposti a fare?

E il mio commento è questo: “Io sono un libero professionista. L’immagine – per capirci – che la signora Cosenza ha utilizzato (credo e temo in modo lecitamente gratuito) proviene dal mio mercato. Ma ho lavorato come dipendente per quasi 20 anni in un’azienda e per meno anni in svariate altre.

Quella degli straordinari è una enorme boiata e partiremo da un dilbertismo per questo: se hai bisogno di fare degli straordinari significa che non sei in grado di smaltire il lavoro in tempo. E’ la stessa regola dei lavori urgenti: sono richieste fatte in ritardo. In entrambi i casi stiamo parlando di organizzazione del lavoro fatta in modo schifoso.

Ovviamente NON si parla dell’esempio in questione (quello con il contatto col pubblico: so da me che in quel caso se hai il pieno di gente non ci sono pianificazioni che tengano).

Le aziende che permettono o che fanno crescere le persone non si basano su queste sciocchezze. Il mio tempo ha un valore preciso: se non sono in grado di gestirmelo ed ho bisogno di un extra, ho sbagliato qualcosa.  Continue reading →

il senso della misura

una capra che si nutre di immondizia

magna che è tuttobbono.

Butto giù un flusso di pensiero così, perché non mi viene meglio. E non credo che lo rimetterò in sesto…

di solito parlando di cibo
di solito con gente che proviene dalla guerra e dalla povertà
ma poi si mettono a dire quanto è buono questo e quello
non confondiamo il buono con il commestibile, perché quando iniziamo a dire che questo o quello è “buono” e ci mettiamo un aggettivo … allora iniziamo a dare un giudizio. E il giudizio di per sé è discutibile.
E allora perché ti metti a rompermi i coglioni?
Non siamo in guerra, non siamo in carestia, quindi è inutile che mi presenti una cosa che dovrebbe essere una prelibatezza e che tale non è. Diventa una prelibatezza, e io con te la riterrò tale, se NON HAI UN CAZZO. Allora diventa buono, perché non hai niente.
Come diceva Eddie Murphy un cracker non è una fetta di torta alla crema.
E’ chiaro che se hai FAME allora un cracker è delizioso. Pure un cracker quasi andato a male è delizioso.
Ma se io non bevo alcol, di nessun genere, è inutile che tu mi dica che sono viziato se non gradisco le tue ciliegie sotto spirito. Sarò viziato, ma semplicemente non bevo alcol. Poi voglio vedere se ti faccio assaggiare un po’ di cibo indiano quanto vien fuori l’essere viziati. Oppure un po’ di cibo non tradizionale, allora vediamo.

Per me il cibo è come una donna, non è che basta che respiri: tu ti sei tirato su tua moglie dicendo che non dovevi fare tanto il viziato? Era la prima che capitava? Cosa credi che ne pensi lei di questo? Che sei bravo perché non ti lamenti oppure che dato che tutto è buono, allora lei non vale un cazzo più o meno di qualsiasi altra? La tua superficialità rischia di offendere coloro ai quali hai dato del valore, perché non sei qualificato a farlo: non hai una scala di valori: tutto è buono, hai un palato di capra. Tutto vale. Tua moglie è sostituibile con un’altra. Non ha un sapore particolare, non è che quella di tuocuggino non sia buona, se non c’è altro bisogna mangiare. Eh si. Spera che sia una che pensa come te, perché non ci arriverebbe e quindi saresti salvo. Continue reading →

le #uniformi uniformano… ma non è sempre un male

Ai miei tempi! Eeeeeeh ai miei tempi!

immagine raffigurante Enzo Braschi nei panni del suo personaggio "il paninaro"Quando sento “ai miei tempi” io di solito immagino tutto in bianco e nero … immagini anni ’50 … poche automobili, tanto andare a piedi, bicicletta come lusso… zero diritti per tutti, pochi per le donne e comunque non nel sentire comune.

I miei di tempi invece sono pressoché gli anni ’80 e ’90. Amo di più i ’90 per motivi estetici e sonori. Ma la mia infanzia piena si è svolta negli anni ’80. Per me vedere voialtri pirletti che vi comprate le AllStar a fior di quattrini è una colossale stronzata… le AllStar erano le nostre scarpe “da tennis” da poco… non erano considerate certamente uno status symbol. Mi pare che le superga costassero di più. Le Clarks o le Canguro erano pressoché la stessa cosa. Sono stato fan di Madonna mentre ascendeva tanto quanto degli U2 e sentito i Guns nascere (come sfigati, per i fan degli Iron Maiden) , seguirli e poterli vedere in concerto, tanto quanto visti sparire. Il sound plastorobotico che si stanno riciclando un po’ tutti da un po’ … e recentemente in modo spudorato, io lo vivevo quando andavo a comprarmi le patatine con la sorpresina. Me ne fottevo, ovviamente. Sono passati alcuni anni e c’ero dentro con tutti i piedi: Bon Jovi diventava famoso, Non è la rai di Boncompagni, bla bla. Questi erano gli ’80. I 90 erano più interessanti, per me. Continue reading →