Durezza e sopravvivenza

Quando si guardano generazioni di genitori o popolazioni che, grazie alla loro vita dura, sono sopravvissuti ed hanno cercato di insegnare tale durezza dove questa non serviva, si può osservare che ognuno non considera il contesto dell’altro.

Apprezzare ogni cosa ed assaggiare tutto, mi diceva mio padre, e non fare “il palato di capra” e apprezza le cose buonissime che non saranno come quelle inferiori … ma poi mangia la crosta del formaggio anche se ti fa cagare, che non si butta, finisci anche se non hai fame, mangia quello che c’è. Istruzioni per un mondo povero in uno moderatamente ricco, che comunque non ha bisogno della sopportazione del peggio.

Comprensibile. Non giustificabile. O si? Si, in visione di un mondo di merda, di una vita di stenti. Di una sopravvivenza.

Per il sopravvivente tutto è energia, tutto è risorsa, come in guerra “quel che no sofega ingrasa” dicono nel Triveneto e nella Venezia Giulia, quel che non ti uccide ti nutre (non dicono che ti rafforza, non sono venuti da Hollywood). Venendo dalla povertà, impari il valore delle cose, non esageri, non ti annoi con le cose che sono godibili perché sei abituato ad averle.

Ma la sopravvivenza non è vita. Il “vizio” di una vita con determinate condizioni lo decidi tu. Non è un valore, per me, una vita in cui la fatica ed il dolore sono maggiori delle soddisfazioni. In cui il grigiore e la banalità sono nutrite dal freddo della solitudine, ceh sia colpa o caratteristica tua, fa lo stesso, per quel che senti.

Insomma la vita non ti ama. La vita fa quel che può per ucciderti, per sfidarti ogni giorno, non è un’amante, è una puttana, che può certametne farti godere, ma devi sempre poterti permettere il suo prezzo, ogni volta, ogni singola volta, fino a che comunque i servigi veri non te li darà più, fa selezione all’entrata.

Linkedin VS Glassdoor prima pre-impressione.

Shutterstock è stata fondata da un nerd. Quindi spesso tutti gli aspetti tecnologici (ed anche umanamente tecnologici) che spuntano qui e là come “dettagli” io li clicco con gioia e vado a vedere. Provano le cose e se le cose funzionano le usano. Spesso se è più conveniente che farsele, o anche semplicemente perché funziona ed è una buona idea.

Ad ogni modo Shutterstock si è esposta su GLASSDOOR. Ed è corretto dirlo: dovremmo sempre ricordarci che qualcuno “è su internet” e qualcuno “si espone”. E non nel senso che fa esposizione, ma che espone anche le parti morbide, non solo la corazzata del marketing coi buchi aspiraclienti per metter fuori le vendite. Quando uno si espone – soprattutto oggi che la comunicazione “social” è bidirezionale – si espone soprattutto alle critiche, alle domande, ai commenti. A non essere li per “dire”, ma per dialogare.

Quante volte avete pensato che voi, come dipendenti, siete sempre valutati e che voi non riuscite a trovare un posto dove si valuta l’azienda? Le recensioni. Ecco, mi da l’idea che Glassdoor sia appunto questo, anche se per ora ho dato uno sguardo veloce: ho poca fretta perché se prende piede tanto quanto LinkedIN in Italia, non serve affannarsi, visto che l’italiano non è nemmeno previsto e che la stessa Luxottica non si è mossa. Però presto andrò ad approfondire: lo vedo come un tripadvisor, per ora e mi aspetto che vengano fuori cause se chi si espone non ha già il culo così bello pulito che i dipendenti lo possano leccare senza troppa difficoltà pubblicamente. Quasi tutte aziende della new economy, 2.0, 3.0, tutti i puntozero che volete.

Però mi piace (cit).

Quindi vedremo, vi saprò dire che ne penso.

Microstock: vendite a 320 upload circa.

agenzia 320 caricamenti ~
alamy n/a
123rf 10,93
bigstock 21,5
canstock 18,46
crestock 3,02
depositphotos 12,4
dreamstime n/a
fotolia 38,67
iStock 124,63
mostphotos 0
panther 0,23
photodune/envato 10,56
pond5 8
shutter 190,74
stockfresh 0
veer 4,37
yay 0
TOTALE 377,2

E questo è quanto. Ora, secondo le mie stime proporzioanali se avessi caricato 5000 file avrei guadagnato all’incirca 6000 euro. Ovverosia UN CAZZO. Ciò mi impone attenta riflessione: l’amicimia che hanno circa 7000 file in canna guadagnano all’incirca 300 dollari AL GIORNO … quindi o i meccanismi cambiano, oppure semplicemente faccio cacare: non è solo una questione di impegno, sembra.

Potrebbe (almeno per iStock è così) esserci la faccenda degli upload “annui” … (stai nella categoria fico o in quella mmerda se carichi un tot all’anno ) … o della frequenza/quantità di upload/approvazioni … ma non so. 

So anche che mi dicono tutti che non si deve mollare e che poi i guadagni seri arrivano… ma boh. Tanto tanto boh. 

Tizio mi ha proposto di aprire la partita iva così per gli altri lavori che faccio mi può pagare. Mi sa che lo faccio.

*nota: alamy l’ho caricato tutto di colpo, quindi non mi aspetto che tutti si precipitino ai miei piedi. con Dreamstime ho abusato due o tre volte del keymaster program … dando loro i soldi che loro davano a me 🙂