bulle/bulli e potere: DENUNCIATE.

Ieri in occasione della trasmissione di Gianluca Nicolini su Radio24 dedicata a “i bulli quando crescono” è stata “eccezionalmente” ospitata una telefonata interessantissima anche di una donna, bulla in giovane età, ora, dice “che si vergogna di aver fatto quelle cose”.

Il racconto di come si svolgono i fatti rende la “violenza di genere” tutta una prospettiva e non un fatto, rendendolo quindi anch’esso soggetto a misurazione dei numeri in quanto a “fenomeno sociale” ma non in quanto a fenomeno umano o “insito nel maschio”.

L’essere bulli è una questione di potere. L’insicurezza data dal non essere non leader, ma indiscusso si, rende la necessità della occupatio impellente. Mettere in chiaro chi “non si può offendere”, in cui ovviamente cosa sia offesa lo decide sempre l’offeso. Questo (che cosa mi offenda lo decido io) ovviamente è giusto: ma la mia reazione non può travalicare il giusto.

Per cui dico: in un mondo fuori dallo stato di diritto, il potere è derivato dalla forza per contrasto diretto: la lotta, il combattimento, la violenza fisica. Questa donna tra l’altro dice “non si tratta di chi è più forte ma di chi è più cattivo”. Illuminante anche questo. Continue reading →

disagi con il portaledellautomobilista

Era sabato. Decido, oltre di cambiare i tempi verbali a mio piacimento, di controllare lo status della revisione dell’auto; faccio una mezza ricerca su internet  e il signore dei motori mi ricorda che esiste il portale dell’automobilista.

Ah già.

Cerco utente e password: ci faccio un salto dentro. Cerco alcune info ma dopo un po’ mi viene ricordato che il mio numero di patente è errato.

eccheccTURPILOQUIO. Ah già, l’avevo persa, ho richiesto il duplicato, mi hanno sostituito quella di carta con quella di plastica formato creditcard. Ok. Vado a prenderla, controllo e mi chiedo “edovecTURPILOQUIO?” dietro c’è scritto un numero, davanti un altro numero. Cerco sempre su internet … dove guarda caso ESISTE (almeno) una pagina che qualche magnanimo ha preparato perché evidentemente non è così immediato capire oggi quale sia il numero di patente con assoluta certezza … Ok, dico, quella dietro è la vecchia, quella davanti è la nuova: hanno ragione loro, dai che correggo. Continue reading →

del materasso e delle banche

34 euro li devo pagare se il mio conto è sotto i 3000 euro o li devo pagare se sta sopra i 5000 euro? No perché qualcuno me ne dice una e qualcuno un’altra, ma di certo conto arancio mi dice unilateralmente che il tasso d’interesse ora è all’1% e io nel piano di accumulo non è che abbia tanti soldini.

Se il conto costa e non rende, io ho il barattolo del caffè ed anche il materasso, che sono strumenti universalmente noti per la loro capienza monetaria.

Ma la legge ti OBBLIGA ad avere un conto corrente, ricordate? Sopra i 1000 euro… ecc ecc. Io non ritengo giusto che il mio Stato, ovvero non credo che noi tutti , il popolo, in assemblea, abbiamo davvero deciso che ci sta bene che gli scambi di denaro – che già rappresenta qualcosa – debbano essere caricati di altri costi obbligatoriamente. Se vuoi usare un sistema elettronico va bene,ma NON devi obbligarmi ad avere un rapporto commerciale con qualcuno. Dev’essere gratis. Tutto completamente gratis. Il mio denaro deve rappresentare solo il suo effettivo valore nominale, non deve trasportare altro, non deve poter essere preteso nulla di più per il suo uso!

Mi compro una caramella e tu vuoi guadagnarci perché hai preso in mano i miei 5 cent e li hai dati in mano all’esercente? Ma glieli do io, tranquillo! Il mio datore di lavoro non può darmi i soldi in mano, deve depositarli in banca e POI io DEVO andare li se li voglio.

Non lo trovo giusto, non lo accetto mentalmente. Lo accetto perché è un obbligo imposto con la forza e quindi obbedisco.

slot machine: questi potrebbero aiutare e li lasciamo volar via

Capisco la considerazione negativa sul gioco d’azzardo, la sua amoralità eccetera. A parte cascarci una volta la settimana anch’io, ho comunque pensato che tutti i poveracci che buttavano via tutta la loro pecunia comunque la riversavano in buona parte nelle casse dello Stato e quindi… facevano in qualche modo un sacrificio umano degno di essere accettato, se pur – se volete – cinicamente.

E invece no.

No, perché sembra che questi soldi arrivino raramente dove devono. Ad esempio ecco un caso (maggio 2012). Ma voglio ricordare soprattuto questo, relativamente al Comandante Umberto Rapetto.

A questo punto, se non portano soldi alle casse dello Stato, propongo di chiudere. Io di gente che vince, personalmente, in faccia, non ne ho vista. Gente che vince le rendite per i prossimi 20 anni? Mai visto uno. Gente che vince 60.000.000 al superEnalotto? Mai sentita nemmeno la vaga notizia. Gente che vince il WinForLife? Zero, mai incontrato uno o sentita la voce che nel paese dove sto od in provincia, qualcuno ce l’abbia fatta. Gente che vince gettoni d’oro? Pare che sia una disecreta fregatura anche quella. Qualche gratta e vinci da 100 euro, questo si. Ovviamente non sto a chiedere se ne abbiano giocati 200 nei mesi precedenti. Update: articolo mainstream del giorno 15, aggiornato.

La #desertificazione del #lavoro

terra brulla

Le foreste pluviali come quelle dell’Amazzonia, quelle famose per la biodiversità e per il fatto che vengono rase al suolo dalla popolazione illusa di recuperare terreno fertile per le coltivazioni, vengono in realtà inaridite e tenderanno alla desertificazione proprio a causa di questi interventi: la loro ricchezza sta sopra il terreno, che di per sé è abbastanza povero, mentre è proprio la foresta, con tutta la vita che c’è sopra, ad essere ricca: probabilmente a conquistare quello spazio e a funzionare ci ha messo una quantità di tempo davvero grande e chissà quanti avvicendamenti e lenti passaggi evolutivi hanno fatto sì che quell’ecosistema funzionasse in modo tale da perpetuarsi in quelle precise condizioni ed in quelle zone. Togliendo la foresta, sotto c’è del terreno che, anche con le sue ceneri, produrrà frutto per pochissimo, per poi andare a catafascio.
Considero la desertificazione del lavoro in termini simili. La delocalizzazione, lo spostare il lavoro in luoghi dove le condizioni di mera sopravvivenza sono accettate come compenso sufficiente al lavoro, mettendo questo in concorrenza che non essendo alla pari dovremmo definire sleale.
Tutto qui? Pensandoci bene, si. Il motivo principale per cui si fa questo è soltamente il margine di profitto e tutta una serie di parametri che costringono alla competizione globale non solo le aziende, ma le popolazioni degli Stati che le ospitano senza che le popolazioni loro sovrane abbiano avuto voce in capitolo. Questo , quindi, avviene per libertà di pochi imprenditori che con le loro azioni portano conseguenze contro milioni di persone. Questi milioni di persone non sono in grado di organizzarsi e decidere come vivere con le risorse a disposizione sul territorio di cui nominalmente sarebbero “sovrani”.
Ma arriviamo alla desertificazione: in Italia (credo ovunque, ma in Italia di sicuro) la delocalizzazione distrugge la competenza, cancella la conoscenza (entrambe assieme ultimamente definite “know how”), elimina l’alta qualità e tutta la cultura legata a questi tre elementi: comparti e settori e il loro indotto, partendo da industrie , passando ai terzisti e coinvolgendo il terziario (avanzato non lo è mai stato, da noi) , cancellando l’esigenza di ricerca e sviluppo, di progresso scientifico o culturale, di interesse e passione, di storia e causando un dilavamento di ogni elemento fertile del territorio umano, lasciando, se si è fortunati, alla sopravvivenza di sussistenza le popolazioni che in 50 anni non abbiano dimenticato come si faccia ad occuparsene. Come se il boom non fosse mai esistito. Continue reading →

Citazione/predizione del 1957 sulla Repubblica Italiana

2 giugno.

Cito dal blog spinanelcactus una citazione di Sturzo del 1957, che sembra una magica predizione a me che sono ignorante come una capra, ma che – forse – è solo il frutto del ragionamento di uno che conosce la storia e che quando parla di “scienza” politica, sa il fatto suo. Ma non ne conosco vita e pensiero; cito:

“La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà. (Luigi Sturzo, Discorso al Senato della Repubblica, 27 giugno 1957)”

Solo 55 anni! Vogliamo battere un record?

raffigurazione di un quadro di Salvador Dalì

by Salvador Dalì

Non manca il lavoro, manca la tua volontà di lavorare gratis?

famoso quadro raffigurante una rappresentazione femminile che impersona la libertà

libertà?

Così dicono gli insorgenti di oggi – ma ho letto poco da quelle parti: dategli però un’occhiata! Forse non è tanto pazzesco che io abbia pensato ad ogni singolo passaggio di quel che dice quella gente in quella pagina. Perché forse è troppo facile o forse è populismo … ma non riesco a convincermi di essere un coglione a pensare che siamo circondati da risorse utili e che il mondo del profitto in crescita invece ci rende tutti dei pezzenti, ci desertifica – vedi aziende che se ne vanno quando c’è un problema – quando invece se fossecasa tua: la sistemeresti. Stiamo parlando di Statalismo, si. Ma in che senso? Fa tutto schifo, è tutto brutto?

Quando un modo di governare un popolo coinvolge non solo idee ma metodi e risorse, abbiamo comunque lo stato. Quando le stesse cose accadono con le proprietà di un ristretto gruppo di persone, questo si chiama azienda; guardate quanto Continue reading →

United States of Europe?

bandiera UE

Europa?

In Europa non siamo uniti dalla lingua, dai costumi e dalle abitudini né civili né religiose e direi nemmeno economiche. Se mi dovessi trovare in Ungheria, in Polonia o in Finlandia, e naturalmente anche in Germania, non capirei nulla, a differenza di uno Statunitense che di sicuro, anche se con qualche difficoltà, provenendo dal Tennessee e andando in Oregon, capirebbe le informazioni stradali in qualsiasi bettola o dal benzinaio, un po’ come accade con la lingua scritta in Cina. Continue reading →

Lettura consigliata: Perché siamo così ipocriti sulla guerra?

immagine che ricorda la violenza dei forti sui deboli

questo siamo

Per l’editore Chiarelettere è uscito il libro di Fabio Mini dal titolo “Perché siamo così ipocriti sulla guerra?“. Lo consiglio. Il curriculum dell’autore non è secondario. La sua autorevolezza non gli viene solo dall’aver prestato servizio “in alto” … ma dalla parte dalla quale non ti aspetteresti di sentir parlare chiaro in questi termini delle motivazioni della guerra, del nostro atteggiamento e soprattutto di chi governa il mondo e i nostri paesi: che questa gestione venga dallo stato oppure dalle multinazioanali.

E’ un Generale a parlarci e a dirci quello che il pezzente al bar sa da sempre, che il populista ha facile gioco ad urlare per il proprio lato politico, e il poeta dissacratore o la satira affermano come un dato certo. Ma che poi, dati alla mano assenti, tacciono quando sentono in faccia l’odore dell’alito del potente che, una volta ogni tanto, raggiungono. Continue reading →

Non è per i dipendenti e tantomeno l’articolo 18

Visto?

immagine raffigurante della ruggine, commentata la corruzione corrompe, corrode, distrugge, indebolisce il tutto

La corruzione distrugge tutto

Gli investitori stranieri non vengono in Italia non per le fantomatiche stronzate da padroncini feudatari alla “aboliamo l’articolo 18” “non possiamo licenziare” “costano troppo” … non vengono in Italia perché c’è CORRUZIONE, perché restare impelagati 10 anni in faccende giudiziarie non è fare business, perché il costo del lavoro significa una eccessiva percentuale della tassazione che va allo stato, NON di soldi che vanno al dipendente o alle pensioni!

Sul falso in bilancio CI VOGLIAMO SVEGLIARE?? Non sono i dipendenti, gli operai, chi sta sotto a fare questo genere di danno al paese: se il pesce puzza dalla testa, bisogna fare qualcosa a quella benedetta testa!!

Se non vogliamo finire come il Camerun, non dobbiamo permettere a chi fa affari di essere disonesto né con gli altri né tantomeno con il proprio paese. La corruzione e la mancanza di Giustizia non fanno bene al business.