Censura da marketplace 2020-2021

Piccolo drogato. Di? PC. Di accesso ad internet, di uso di questo mezzo informatico. Di scrittura, maneggiamento immagini, accesso alle informazioni. Ben prima di qualsiasi millennial la mia vita è stata connessa, come nei romanzi cyberpunk degli anni ’80. Il pc che uso per lavorare è sotto i ferri. Non posso fare lavori fotografici o video, né lavorare sui nudi. Per fortuna Prime Video mi ha sparato fuori la quarta stagione di Mr.Robot. Paranoica come sempre, ma me gusta.

app stores level censorship
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Citazionismo culturale in un mondo che corre

Non comprendete forse “d’oh”, Monsieur Dausserniere?

Trovatevi ogni giorno di fronte ad una macchinetta del caffè, per vent’anni, in un ambiente semi-industriale, in cui quindi sia condivisa una differente tipologia di popolazione. Diciamo la classica operai-impiegati? Va bene. Ogni giorno. Ad un certo punto vi renderete conto di cosa si parla, lavoro a parte. Di cosa si ride, soprattutto. Lasciamo perdere i selezionati amici che si incontrano.

Una delle cose su cui fare i raffinati che “si intendono” è condividere qualcosa, condividere un retroterra culturale? Cosa potrebbe voler dire? Un vissuto comune? In una fabbrichetta di 150-200 persone… cosa potrà essere? Dipende dalle fasce d’età, dalla zona di provenienza. Gente di paese? Quindi conoscenze comuni, comportamenti, personaggi noti.

La TV, ovviamente.

Prima che fosse la TV a fornirci un terreno (schifoso) comune , tra chi se lo poteva permettere, si trattava della letteratura. Niente cinema. Avere riferimenti culturali di altro genere (musicale? Per fare una battuta? Troppo nerd). Una citazione la “sentivi” se avevi letto e ricordavi tal dei tali… i classici, o magari si aumentava la raffinatezza (e la presunta acutezza) se erano di difficile reperimento, se avevi superato il numero di classici, se avevi letto i francesi, i russi, che so.

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Sistemista umanista

Anni fa svolgevo un lavoro che mi dava una possibilità di scelta sulle applicazioni da installare agli utenti dell’azienda. Ne ho abusato in questo modo: ho scelto volontariamente di installare sempre Firefox per un motivo che è politico-ideologico, ma la cui ideologia si rivolge al bene della persona che utilizza l’applicazione. Difendendo l’utente dai comportamenti “interessati” degli altri browser pensavo principalmente in modo tecnologicamente efficiente: questo strumento deve fare ciò che deve fare, non altro. In seconda battuta la cosa era anche umanistica… queste persone saranno contente. Ma questo in realtà non veniva verificato. Non lo verificavo.

Osservando ciò che oggi e già un po’ di tempo fa le persone non comprendevano sui livelli di stratificazione di ciò che hanno in mano penso di aver fatto bene.

Installare un cellulare, metterci dentro l’app di facebook e configurare un account e darglielo significa nascondere la complessità del “questo è un computer , questo computer può fare tantissime cose, una delle cose che può fare è telefonare, un’altra è connettersi ad internet, ci sono tanti modi di usare internet una volta connessi, una di queste è usare un browser e navigare nel web, una piccola parte del web è il sito di facebook, un modo di andare su facebook è usare l’app di facebook, che ti nasconde tutto il resto del web, che tenta di farti usare il browser integrato, nascondendoti il web e soprattutto misurandoti”. Questa complessità.

Anni fa, arbitrariamente, installavo Firefox e AdBlock Plus, finché non ho scoperto Ublock Origin. Non me ne pento. I miei utenti non potevano andare su Facebook per policy aziendale. Questo non mi interessava. Ma oggi invece… penso ne abbiano beneficiato tutti.

Se avete figli vi considero di vedere subto “The Social Dilemma” (su Netflix, intanto).

razzolo male

Il detto recita “predica bene, razzola male” (il calzolaio ha le scarpe rotte, medico cura te stesso … ecc) … riguardo al fatto di chiudere-ogni-contatto io sono il consigliere n.1 di questa pratica: “cerca di evitare i posti che frequento e conosci anche tu / nasce l’esigenza di evitarsi per non ferirsi di più” ci diceva il buon Battisti … Beh, concordo. Non vorresti chiudere? O vuoi? Ma comunque vi amate. O comunque soffri. O comunque sai che sarai in astinenza da amore.

Come fare?

DISTACCO NETTO: ban su tutti i social: Facebook E messenger soprattutto, BAN! BLOCCA! – Whatsapp BLOCCA, BLOCCA sulla rubrica del telefono sia SMS sia CHIAMATE, BLOCCA instagram, blocca G+ , youtube e qualsiasi cosa su Google; blocca HANGOUTS, blocca telegram, blocca snapchat e qualsiasi altro sistema. Avverti, su ogni sistema, come mai lo fai, un secondo prima di farlo. E fallo, e non sbloccare, resisti, resisti TRE MESI. Se sei in grado, fallo in modo EDUCATO anche con l’e-mail (metti un autoresponder dedicato e con autocancellazione, se riesci).

In quei tre mesi sarai a grattare le pareti tirandoti via le unghie fino al sangue, piangerai, penserai a chi non puoi sentire o vedere. Non cercare, non annusare l’aria, non andare casualmente in certi posti. Smettila, non farlo, non farlo mai.

Ecco, chiunque abbia seguito alla lettera il mio consiglio, ha avuto successo. Non ha sofferto più, si è ripreso, si è rialzato. Mi ha ringraziato, mi ha detto quante ne so, cazzo avevi ragione, cazzo si è successo così ma tu mi avevi già detto come fare… e grazie perché quando stavo per non farcela ti ho chiamato e tu.

E io non l’ho fatto. E io sono a terra come il più schifoso cocainomane a cercare la dose, ad annusare come un cane che forse sente puzza di lei se si è sfregata su un muro, su internet, in qualsiasi posto. E che cerco di non farglielo sapere (status di whatsapp a parte) e di non contattarla, di non fare lo stalker, di tenermi il dolore per me anche se mi manca come se mi avessero tirato via le ossa.

Perché io i consigli li do a voi, cari e care, perché so che siete forti: VOI potete seguire i miei consigli perché siete solo caduti un attimo e vi rialzerete. Io sono sempre stato un debole, fragile, codardo, pauroso pisciasotto e frignone viziato. E del resto non mi interessa di dimostrare al mondo che sono un duro che spacca. Che me ne frega? So quello che voglio come condizione per trovare gustosa la vita.

scegliendo modelle su FB … retromarcia

Vagolavo tra profili feisbuc di bellaGGente varia. In cerca di amicHE di amici/he piacenti, per vedere se vogliono posare.

Vedo una extragnoc, guardo un po’. Ok, non è poi così extragnoc, ma piacente, assai. Guardo un po’, è occupata, con un extrafigus strafigus, guardo il suo profilo … solo selfie, guardo altro… un acefalo totale, sembra. Ma forse… profilo visibile solo agli amici, anti-lavoro.

Comunque mi cambia l’idea su di lei e come sarà averci a che fare.

Quindi: addio sconosciuta.

Eccovi un esempio di quanto la vostra privacy sia fottuta quando mettete la vita su FB. La gente esamina le vostre frequentazioni e potrebbe scartarvi per quelle anche se voi siete stati attenti a quello che postate.

Terrificante eh? 🙂 Si.

ecco perché su FB ci sono quei quadrati con le stronzate

CONDIVIDI CAZZATE

ecco un esempio di successo

Si chiama SOCIAL MEDIA MARKETING. Qualsiasi cosa sia immagine (non video, non testi) è il 95% di ciò che viene CONSIDERATO dagli utenti dei social network.

Se viene considerato significa che viene coinvolto in una interazione, ovvero genera “conversazione”. Cioé tu non te ne stai li e basta, ma fai qualcosa. Questo qualcosa, ovvero il “condividi” (o il retweet o il repin e tutte quelle belle stronzatine) per chi misura risultati ECONOMICI (ovvero fa soldi con quello che ti piace) è fondamentale.

Per questo, quindi, ci sono delle testine che pensano a qualcosa che ti interessi per fartelo condividere.

Perché non c’è il tasto “suca” e il tasto “non mi piace” o “mi fa cagare” o “fottiti” ? Perché a chi fa SOLDI interessa sapere cosa TI PIACE in modo da cercare di girarti attorno come un avvoltoio e propinartene sempre di più, di attingere ad ogni goccia dei tuoi desideri latenti. Per questo non esiste il tasto “fuck”. Esiste solo ciò che fornisce una indicazione da misurare e renderti un bersaglio, il target. Segmento di mercato a cui propinare qualcosa.

 

socialcaz! non ho ancora provato pinterest! prossimamente.

Tra i socialcaz che ho provato da quando la mia azienda sta colando a picco ora mi manca pinterest. Non sia mai! A breve cercherò di vedere se riesco a incastrare tutte queste perdite di tempo e stronzate assieme.

Per ora osservando il comportamento dell’animale femmineo dotato di cellulare che vedo più spesso ho notato che oltre a sostituire sostanzialmente il tempo che si passa davanti alla TV (piùà che altro fluire di informazioni da seguire in diretta, non ricerca e richiesta) pinterest e fancy hanno la caratteristica di non produrre quasi nessun UGC (user generated-content) e di usare il crowdsourcing (tipo quello che si fa su wukipedia) in modo completamente prono al marketing.

Il che, ovviamente, se avete qualcosa da pubblicizzare, che sia il vostro culo, una bambolina, un elemento hi-tech o il vostro quadro … va comunque bene. Si sa che una foto fatta come si deve, con una skinny model come si deve, e una giusta frequenza di pubblicazione non competeranno mai con il nostro “uncinetto di ottima fattura” … ma tant’é… si dice che siano “sistemi democratici” … senza prendersi la briga (io infatti ora vado a dormire) di chiedersi cosa significhi “democrazia”.

la vostra vita si trova online… e CE L’AVETE MESSA VOI

Forse vi è già arrivato, o forse vi arriverà questo link relativo ad un interessante video su youtube che mostra l’ingenuità delle persone che, sentendosi rivelare come magie i fatti propri da un sedicente indovino, tendono anche ad accettare questa stupefacente magia… ma … in realtà è stato tutto trovato su internet. A questo punto forse (se c’è speranza) inizierà la comprensione, il fatto di non accettarlo tanto… e magari un inizio di consapevolezza.

Ma forse no.

Il finale dice “e potranno essere usati contro di voi”.

Io direi che questo è acclarato. Ma quello che dovreste comprendere meglio è che ce li avete messi voi.