Benedusi e la figa

orgasmi by Mr Coerenza

orgasmi by Mr Coerenza

Dopo che ho deciso di escludere Benedusi da ciò che mi è possibile percepire su FB, un mio simpaticissimo conoscente decide di farmi dono di uno screenshot in cui il solito sputasentenze sputa la seguente (circa, non so se sia letteralmente perfetta parola per parola): “fotografare la figa è come fare i tortini col ripieno fondente al cioccolato: non ci vuole un cazzo e piacciono a tutti”.

Ora, che non ci voglia un cazzo è fondamentale: te lo lascio a te il cazzo, fotografatelo fin che vuoi. Se poi non piace a tutti, meglio, dovresti essere soddisfatto et appagato.

L’obiettivo quindi – per ottenere una foto buona (non bella, vietato) sia il seguente:

  • fotografare qualcosa che sia difficile fotografare
  • che piaccia a quante meno persone possibile, anzi che possibilmente non piaccia a nessuno

Secondo tale teorema Settimio Benedusi ci insegna che fotografare una merda sulla Luna (con l’eccezione dei coprofagi che confermano la regola) produce indubitabilmente una buona fotografia.

Ora, ragazzi… life is too short per interessarsi a Benedusi, soprattutto perché ciò che dice confligge con altro che ha detto o scritto in precedenza. Quindi o è vera una cosa oppure l’altra. E siccome non me ne frega un cazzo perché la sua opinione non è quella di uno che considera che logica e coerenza valgano qualcosa (osservando il suo rapporto dialogico con il resto del mondo) non mi interesserà verificare quale delle due stronzate sia più una stronzata dell’altra. Continue reading →

Settimio Benedusi e la lista definitiva

argomento e posa originali

argomento e posa mai visti

Di tanto in tanto il fotograPHer PH Settimio Benedusi ci elargisce la sua saggezza sotto forma di cosa-non-fare.

La sua lista definitiva sarà:

  • robe in qualche modo colpite dalla luce

Cagarselo ancora quando fa queste sparate credo sia poco utile. Altre volte… un po’ di più, ma solo per ragionare su quanto abbia torto.

UPDATE: dai, non ho ancora finito di vedere il video-spiegone (che comunque ripropone la contraddittorietà del personaggio che dice SI e NO sulla stessa-identica-cosa e che si giustifica con “so io”) ma il problema fondamentale è che Benedusi fa casino. Fa casino nello spiegarsi: non dice che NON sta parlando della fotografia come lavoro. NON dice che non sta parlando di bello e brutto. Non dice che l’unica cosa di cui parla è la creazione originale. Tutto qui. Solo questo. E quindi alquanto contestabile.

il baratro della figherìa

Foto: Copyright Ellen Von Unwerth

“Fotografo di moda”. Ahhhhhhahhaha ecco che il demonio ride, sghignazza, gode. Cioè, tu, merdina, vorresti fare il fotografo di moda? Tu che ti vesti così? Tu che non sai un cazzo e non hai gusto? Tu che non ti vestiresti alla moda nemmeno se ti minacciassero con un ferro rovente? Tu che non sei in forma per poter mettere un capo alla moda?

Facendo il percorso che sto facendo, ovverosia quello di cercare di fare fotografia di nudo, ecco che si affaccia e fa capolino un po’ l’idea della fotografia di moda.

Ma perché? Perché un certo tipo di estetica, che ha comunque come centro la bellezza e la donna (nel mio caso) , se la usi per “fare l’artista” ha come sbocco professionale, lavorativo e di commissioni qualcosa del genere. O almeno, io per ora non vedo grandi altre possibilità. Cosa ho da dire come fotografo quando non intendo che celebrare la bellezza del corpo femminile nella sua forma migliore, nella giovinezza e negli “esemplari” della giovinezza “migliori” (secondo certi canoni, ma soprattutto secondo i miei, che comunque sono influenzati da quelli di questo secolo) ?

Ho avuto a che fare con parecchi creativi che avevano una idea brillante visivamente. Alcuni avevano la sincerità di dirmi “e adesso la cosa più difficile è inventare le stronzate”. A quel punto per me non era granché difficile, ne ho aiutati parecchi, alcuni mi hanno persino detto (prima di cambiare lavoro perché erano stufi) “hey, sei troppo bravo: credo che ti darò questa parte del lavoro! Mi sono troppo rotto i coglioni di inventare le puttanate per giustificare perché ho fatto questa cosa: io LO SO che l’ho fatta perché è fica e perché ho gusto, ma i direttori creativi, artistici, di marketing e compagnia bella vogliono sentire le puttanate, altrimenti son bravi tutti… quindi io vado a ritroso e costruisco le puttanate. Se me le costruisci tu… io respiro di nuovo”.

E questo era solo uno che lo ammetteva.  Continue reading →

Gastellandia

Ho assistito alla presentazione del libro di Giovanni Gastel. Su internet sembrava una persona modesta e gentile. In effetti “umile” non si vedeva. E’ comunque molto aperto e disponibile: secondo quanto pontifica Settimio Benedusi, ad esempio, sono tot punti in meno perché posta su facebook e addirittura con i dati di scatto. Ma poi l’ho visto fuori all’angolo proprio con lui. Chissà se Benedusi lo considera un non-fotografo per questo e poi fanno comarò. Ma in effetti fare comarò non significa nulla. Resta invece l’encomiabile ed apprezzatissima attitudine a condividere questa conoscenza col pubblico: non smetterò mai di apprezzare questo aspetto.
Ad ogni modo: le stampe presenti – aspettativa mia, sia ben chiaro – sembravano stampate su carta da stampante della Feltrinelli … anche se in effetti poi a guardar bene sembrava forex da 2 mm … ma la stampa non sembrava di qualità. Forse, dico forse, Gastel se ne sbatte perché lui presentava un libro, non esponeva. Esporrà al palazzo del bla e bla (roba extralusso, curata da personaggio extralusso).  Continue reading →

Benedusia

Con buona pace di Settimio Benedusi, noto professionista, esistono migliaia di migliaia di partite iva che dicono “fotografo“. Come meccanico non è solo quello della Ferrari.

Nel suo articolo lui definisce pressoché solo sé stesso e due o tre altrettanto rinomati ed eccellenti fotografi di moda, in un paragone con la cucina, “chef“. Potrei anche dire di moda e fica. Nel senso che se il target è femminile, sarà moda, se il target è maschile sarà fica. Perché non mi risulta (ma ho studiato poco Benedusi a scuola, lo ammetto e mi scuso, Settimio se non conosco la tua  opera omnia) che a parte la fica, su Sportweek o Sport … qualcosa Benedusi abbia prodotto Arte. Ma del resto chi se ne frega se ha prodotto arte: deve aver prodotto un buon lavoro e il suo lavoro lo fa eccome.

Bene ma… sono rimasto d’accordissimo con chi commentava, rispetto al suo esempio culinario, con chi osserva che tra lo chef e la pizzeria ci sono molti altri tipi di … su, Settimio, diciamolo assieme, la parola è

” CUOCO “

Molto semplice. Perché passare dalle stelle alle stalle senza passare che so … per il monte bianco? E’ altino anche lui. Anche l’Everest è altino. Non è la luna, lo comprendo ma… vedi? C’è anche l’Everest. E così ci sono i CUOCHI. Non solo gli chef. Gli chef sono, nella brigata di cucina, i CAPI. Sono quindi i capi-cuoco. Più di un cliente mi ha definito regista, mentre produco il mio lavoro. Io non lo so, faccio quello che devo fare ma mi secca parecchio che misuri una parola con la quantità di denaro. Tu ne guadagni tanto e il tuo cliente ha tanti soldi. Ora… quando vai da Cracco e ti fa la pastasciutta col sugo rosso, ci sarà un limite oltre il quale dirai “ok il nome, ma 300 euro sono troppi”. Dunque… “fotografia da due soldi” è disprezzo per tutti. Non è un “dato oggettivo” … dire “da due soldi” ha una precisa connotazione dispregiativa. Sai da solo quanto sia difficile fare del buono still life (ok, non in tutti i casi) … non è da sue soldi ma non produrrà gli stessi introiti di Sports Illustrated, anche se il catalogo verrà prodotto in 10000 copie. Semplicemente il mercato non funziona così. Dire “da due soldi” è semplicemente scorretto, sbagliato, non-esatto.

Pilota è un pilota. Non è di formula uno, ma è pilota. Non è autista. E’ PILOTA. Certo però poi c’è photographerszzzzzzzzzz che forse fa figo. Ma il signor Gino che fa le fototessere è un fotografo. E Giuseppe Scorzetti che faceva lo scattino al mare… faceva il fotografo. Pure Sally che fa solo comunioni, cresime e battesimi … pure lei è fotografa. E se le scappa fa i matrimoni. Non è una fotografa di moda, no. Non è nemmeno una ritrattista (o perlomeno non è pagata per questo)… non fa la naturalista né per il giornale locale né per il National Geographic. Però se non è fotografa cos’è? Diccelo tu Settimio Benedusi, devi dirci CHI può usare il termine “Fotografo” per dire che uno fa le foto per guadagnare dei soldi. E nota che non ho scritto “GUADAGNARSI DA VIVERE”: dei soldi.

Dove sto io c’è una scuola alberghiera … e molti cuochi non fanno solo i cuochi. Perché anche qui, c’è crisi per tutti. Gente che prendeva bei soldi 7 anni fa, ora si arrabatta ad andare a lavorare nei rifugi alpini. Sono chef quando il caso lo richiede e quando è possibile. Alcuni vanno e vengono come chef, altri lo restano. Ma sempre, sempre sono cuochi. E oltre alla qualifica (che qualcosa conta) sono cuochi perché per mestiere cucinano. Non perché cucinano BENE, ma perché cucinano. Anche la sora Beppa della trattoria da Sgurzo è cuoca. Magari fa solo la trippa co la ricetta de mi nonno, ma è comunque una cuoca. Perché, semplicemente, le parole hanno un significato di base. Per renderle più arzigogolate bisogna aggiungerne altre: aggettivi ad esempio.

“Grande Fotografo”. “Meraviglioso fotografo” “Fotografo mediocre” “Un fotografo eccezionale” “Famoso e riconosciuto fotografo di moda” … tutte cose che cambiano parecchio la faccenda… e non rendono meno vero il “fotografo” degli altri.

Fotografare la moda è UNA delle possibilità. Se sei un fotografo di interni che lavora con clienti che per TE (Settimio) sono Low Budget ma per lui sono la principale fonte di introito, non lo paragonerei al pizzaiolo, ma quantomeno al cuoco di un Ristorante. Di quante stelle? Dipende. Ci sono sfumature, ci sono figure intermedie. E dato che hai studiato storia della fotografia e sai che è cultura, potresti usare la tua cultura e leggere semplicemente il vocabolario alla voce “fotografo“: con mia piacevole sorpresa persino il Treccani si spinge a specificare che per il riferimento alla qualità bisogna spingersi oltre il sostantivo… quindi Settimio … diciamo che sono autorizzati a scrivere “photographer” solo gli inglesi. Gli altri scriveranno fotografo, che dici? Possono?

Mi rode? Mi rode sempre quando qualcuno pensa di cambiare significato ad una parola dicendo “per me vuol dire questo”.

Del resto quando fotografi il gotha Italiano alla domanda “perché hai scattato quella fotografia“? La risposta è “perché me l’hanno chiesto”, non tanto di più. In effetti è bello, perché non è “passavo di la” o “a nessuno fregava un cazzo ma io gliel’ho regalata e boh dai”. Ma è più semplice. Non motivi extraordinary … Hai un cliente, hai un risultato da ottenere. Non sputerei su chi fa quello che fa solo ed esclusivamente perché gli piace. E per quel che dice la nostra lingua comune, l’italiano, anche lei o lui, è un fotografo.