Schopie: fottiti.

Lei, inconsapevolmente, ed in modo errato, mi cita il pendolo di Schopenhauer. Ma al posto di “dolore” dice “desiderio”. Ed elide del tutto la parte della gioia (fugace), che, citata, liquida (lei, non Schopie) come illusione. Ok, ok, respiro. Siamo così noi idealisti. Vogliamo che ci dimostriate che è il contrario di quella brutta cosa che diciamo. Quella che vediamo è brutta. Voi dite che sia bella. Dimostratecelo, diciamo. E lei non è da meno.

Ma no, caro Schopie. La vita vera è la permanenza nel soddisfacimento del desiderio, nella consapevolezza del suo valore, nel suo godimento. La sopravvivenza senza tensione al raggiungimento del senso o scopo che ci siamo prefissi si, potrebbe (ed è comunque qualcosa) svolgersi tra quelle due oscillazioni.

Il kung fu oscuro della retorica fornito da Schopenhauer e la politica in TV

immagine raffigurante persone su un palco che arringano la folla

gente che ama la verità

Invito tutti a dare un’occhiata, se non a leggersi tutto il libro, almeno alla trattazione per sommi capi che Wikipedia fornisce del libro il cui titolo in Italia è stato tradotto con “L’arte di ottenere ragione” (e notate la sottigliezza dell’ottenerla, non di averla), di Arthur Schopenhauer e – poi – guardare le varie schifezze politiche in TV.

C’è, in particolare, Sgarbi che, a mio avviso, ha la capacità e la competenza per servirsi da maestro di questo tipo di “kung fu dell’Eristica” e, se non sbaglio, lo ha anche dichiarato in uno degli  scontri (pardòn, confronti) in video con Cecchi Paone, ricordando che lui è in grado di dimostrare tutto e il suo contrario (verificate voi su qualche video online). Continue reading →