Lei, inconsapevolmente, ed in modo errato, mi cita il pendolo di Schopenhauer. Ma al posto di “dolore” dice “desiderio”. Ed elide del tutto la parte della gioia (fugace), che, citata, liquida (lei, non Schopie) come illusione. Ok, ok, respiro. Siamo così noi idealisti. Vogliamo che ci dimostriate che è il contrario di quella brutta cosa che diciamo. Quella che vediamo è brutta. Voi dite che sia bella. Dimostratecelo, diciamo. E lei non è da meno.
Ma no, caro Schopie. La vita vera è la permanenza nel soddisfacimento del desiderio, nella consapevolezza del suo valore, nel suo godimento. La sopravvivenza senza tensione al raggiungimento del senso o scopo che ci siamo prefissi si, potrebbe (ed è comunque qualcosa) svolgersi tra quelle due oscillazioni.