eutanasia legale: giornata nazionale raccolta firme

Giovedì 23 maggio 2013 è giornata nazionale per raccogliere firme sull’Eutanasia legale negli uffici comunali di tutti gli oltre 8.000 Comuni e Municipi (o “Zone” delle grandi città) d’Italia. Basterebbero 7 firme per ogni Comune a raggiungere l’obiettivo delle 50.000 firme!
Cosa puoi fare?

ATTENZIONE: so per esperienza diretta che, se arrivate in un comune che NON è quello presso il quale siete residenti, NON basta un documento di identità o la tessera elettorale, ma serve che il VOSTRO comune emetta  un altro documento, un certificato elettorale o qualcosa del genere. Allora a quel punto, dato che dovreste recarvi presso il vostro comune nel quale si presume non ci sia la raccolta firme… portatecela voi, come è spiegato chiaramente qui.

Passate parola, FIRMATE e fate firmare. Non si può cliccare e basta nella vita. E nemmeno nella morte. Non si clicca per far venir su le patate, non si clicca per svuotare un appartamento né per traslocare. Non si clicca né si mette un like per ripulire il vomito di un vostro caro o di un malato qualsiasi. Non si clicca per ripulire la cacca del proprio od altrui bambino.

Quasi sempre i lavori che vanno fatti richiedono di alzare le chiappe, uscire e FARE. Spesso una cosa che non è pesante come zappare e concimare. Basta arrivare in orari adeguati presso il proprio comune.

E scusate ma mi sento quasi dei vostri: se siete disoccupati, che cazzo c’avete da fare per non arrivare anche a piedi, gratis, e fare questa fottuta firma? Siete utili. Allora SIATE utili. Ovvio, se non credete in questa causa, ovviamente, mandatemi affanculo! 🙂

Altra cosa importante: i documenti sono pronti DA MARZO e di certo non si può firmare SOLO domani, ma domani è una giornata speciale. MUOVETEVI e FATE MUOVERE!!!! 🙂

indennità dei parlamentari: parziale referendum abrogativo: MUOVERSI!!!!

Ricevo e vi fornisco copia di questa informazione:

Firmate prima del 30 luglio 2012

Alzi la mano chi sapeva che presso i Comuni è possibile firmare per un Referendum abrogativo parziale sulla legge per le indennità parlamentari (Art.  2 L. 31/10/1965, n. 1261). Ben pochi, credo.  Si tratta di un referendum, si, l’ennesimo referendum che però ha un fine più che nobile: il taglio degli stipendi della casta politica. La raccolta firme si concluderà il 30 luglio 2012 (termine per la presentazione al Comitato promotore 31/07/2012).   Cosa occorre fare? Nulla di più semplice: recarsi presso il proprio Comune ed andare a firmare. Provate però a domandarvi come mai questa notizia non è passata sui giornali. Non è che per caso c’è un forte connubbio tra i finanziamenti elargiti alla carta stampata e la casta politica? Meditate gente.   Intanto, con qualsiasi mezzo, DIFFONDETE LA NOTIZA!!!!! Voglio proprio vedere se anche stavolta la passano liscia. E poi dopo fate un salto in Comune. Ci vogliono 500.000 firme altrimenti avremo perso l’ennesima buona occasione per dare un duro colpo alla casta. Ma attenzione, la notizia è poco nota e quindi dovete DIFFONDERLA!!!!   Articolo 2 della Legge 31 Ottobre 1965, n. 1261   Ai membri del Parlamento è corrisposta inoltre una diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. Gli Uffici di Presidenza delle due Camere ne determinano l’ammontare sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese ed in misura non superiore all’indennità di missione giornaliera prevista per i magistrati con funzioni di Presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate; possono altresì stabilire le modalità per le ritenute da effettuarsi per ogni assenza dalle sedute e delle Commissioni.   E’ solo un piccolo passo, visto che TUTTA QUESTA LEGGE  meriterebbe una bella spolveratina , ma è pur sempre un passo necessario per far partire il movimento di rivolta popolare pacifica contro gli stipendi pagati al mondo della politica.

Così sta girando, così ve la inoltro, io sono andato a firmare immediatamente. C’erano poche firme ed in alcuni comuni mancano persino le schede: bisogna MUOVERSI PERSONALMENTE e in rete ci sono informazioni su come fare, se siete in quella situazione. Continue reading →

ma Belluno non era dove c’era stato il disastro del Vajont?

acqua

Ecco che qui a Report sento parlare di un problema dello sfruttamento delle acque della provincia di Belluno, proprio nella stessa provincia dove nel 1963 quando c’era Sade e non Enel ci fu il disastro del Vajont!
Quella volta non c’era molta attenzione all’ecologia. D’accordo. E oggi? Non sono passati dei decenni? Non sappiamo molte più cose? Non abbiamo imparato a comportarci, come cittadini oltre che come schiavi di qualche industria?
Fare i soldi non è un male. Fare il male, è male.