come un gatto in uno scatolo sul baratro

A volte siamo così, in una situazione assurda, in cui conoscendo ed osservando lucidamente la situazione puoi essere dell’idea che ci sia una probabilità piuttosto alta di farsi del male. Ma anche no. Per questo bisogna guardarla bene e tutta, e segarsi mentalmente a dovere, più volte, eiaculare mentalmente, copiosamente, più volte, far uscire lo sperma dall’orecchio destro col mignolino, ricominciare.

Perché la situazione è assurda ma stai bene. Assurda allora? Assurda perché se ti allontani di 10 metri ti vedi, vedi di più, vedi che ci sarebbe un grosso pericolo. E allora è illogico quello che fai, a occhio. Ma ecco, questo è il livello di sega n.1; approfondendo, livello di sega 2, si smette di dire “a occhio” e si vede se sia poi davvero tanto assurdo quello che fai.

Visualizzate ora il mio esempio in oggetto con questo scenario (foto):

Il quadratino nero è questo bellissimo LURVIG dell’IKEA (foto):

LURVIG scatola per gatto, by IKEA

e dentro c’è il gatto; il gatto-noi. Entri nella scatola e fine, c’è una parete, rassicurante, anche calda, protettiva. Dalla parte del cerchio c’è l’entrata, la visuale che conosci, tieni d’occhio tutto. E sopra il cielo: bello. Quando ti accoccoli sei nella tua scatoletta, al sicuro. Allontanando un po’ la visuale beh, sei sull’orlo del baratro a 1400 metri a strapiombo sulle rocce, forse appuntite, forse un fiume.

La probabilità che ti schianti è superiore a quella se fossi a terra, in mezzo al deserto, con o senza scatola. Ma che tu non sia al sicuro è tutto da vedere. Quella roccia è lì da miliardi di anni: di per sé dimostra che, per quanto in equilibrio più precario delle pareti rocciose che la circondano, non è poi tanto precaria. Anzi. Persino sulla scala dell’universo forse si è fatto una partitina a carte con gli Dei, qualche settimana fa (sempre su scala tempo-universale). Magari sarà il fatto che non ci sia acqua a rendere il posto poco ospitale. Ma a me pare che a 20 metri dalla scatola ci sia una fontanella, la vedete? A tenere su tutto quel popo’ di roba è il tub o della fontanella, secondo me.

Vi informo che ho un po’ di tensione alle spalle e vorrei fortemente dei massaggi sciogli-tutto. Davvero, lo dico sempre: sarei come i ricchi-cattivi dei film di James Bond: sempre a farmi massaggiare.

Ma lo escludo. 480 di tagliando. E oggi il dentista mi ha dato il conto finale di “quando avremo finito”. Sono 3500 euro.

Svengo e torno.

piccolo topo

Tanto perché non mi diate del matto totale, il titolo è etimologico.

Ho poco interesse per la forza fisica, sto dicendo proprio ora a lei, tranne per alcuni specifici ambiti. E’ affascinante. E’ naturalmente anche utile. E’ bella da vedere, quella muscolare, entro certi limiti. Ormai lo sapete, è ovvio che l’ambito in cui mi interessa è lo stesso in cui è utile oggi come 20.000 anni fa.

Oggi per praticamente tutto il resto la tecnologia può fare di più e meglio. E prima.

E di solito mi viene in mente la scena de “le follie dell’imperatore” in cui il diavoletto consigliere dice “guarda che so fare”  facendo delle flessioni e quando gli viene obiettato che non ha importanza l’altro, l’angioletto, dice “hey, no, è un ottimo argomento!”. (andate a 0:39)

Da piccinimio fratello ed un suo amico arrivavano sempre al fatidico “no, si, no, ho ragione io, no io, no io, e allora ti spacco la testa! E dopo che me l’hai spaccata io ho ancora ragione, anche con la testa rotta!”. Grande mio fratello, in questo 🙂

Mio padre me le diede ancora di più, una volta. Stavo parlando di lui come se non ci fosse, cosa che è irritante. L’argomento era proprio “se si pensa di avere ragione con la forza fisica, io ovviamente devo stare zitto, non perchè abbia torto ma perché poi qualcuo me le darà”. Me le diede, poca roba, non sono un bambino maltrattato, tranquilli. Roba dell’altro secolo: normalità. Appena arrivò vicino, un attimo prima del colpo dissi proprio “vedi?” indicandolo. Mio padre non è scemo. Credo che se lo avessi messo knock out con un dito non avrei fatto peggio. Non era riuscito a controllare l’impeto, sapeva che aveva dimostrato da solo che avevo ragione. Continue reading →

tira e molla (38ma puntata)

Un giorno come tanti; si è appena licenziata perché il posto di lavoro non la considera all’altezza, non mi importa, troverà la sua via, sta di nuovo con me mentre lavoro, distesa sul divano, si ciuccia netflix come acqua.

Visto che la mia ex, con la quale divido la casa (ricordiamolo) arriva tra 3 ore e abbiamo convenuto che visto che ho 12 ore per stare a lavorare li e fare il cazzo che voglio, quando lei torna accetta solo me. Civile, pacato, chiaro. E scommetto che molti non hanno niente di tutto questo. Comunque.

Visto che voglio fare pausacaffé e che tutto sommato “manca poco” (considerando la mole di lavoro che ho da fare al pc) e che lei voleva portarmi a fare shopping, dico ok, caffettino, portami a fare shopping e poi ci separiamo fino a dopo cena, che lavoro fino a quel momento.

Usciamo, io parlo: bam, casino.

Il casino. Continue reading →

quarantenni

Scopro che per iggiovani “quarantenni” è pressoché un insulto 😀 Lo usano come per dire “i morti viventi” quasi 🙂 Nei canali sociali (youtube, facebook) già due volte mi è capitato.

Ora… a parte un po’ di sarcasmo la cui parte comica non era sto granché, i personaggi che facevano tutto questo non avevano ‘sto grancazzo da dire. Parlavano effettivamente sempre di roba di moda. Quindi… chissenincula 🙂

Però fa sempre un certo che essere odiato “come categoria”. E ancora una volta con gran gioia sono felice di non essere padre, soprattutto di questi brutti stronzi 😀

GIOVINASTRI!!!!!

giovinastri!

giovinastri!

BUON 2017

2017

buon anno!

Il 2016, facendo i soliti bilanci di fine anno, non lo considero un brutto anno. Per me è stato un anno di grande cambiamento. Di isolamento, anche, ma non totalmente negativo per questo.

Certo io non sto bene, lo so: di tanto in tanto la bestia nera prende il sopravvento e qualsiasi cosa succeda io non sono felice. Ma questo ha davvero poco a che fare con la realtà che vivo. Quando posso tornare lucido la osservo serenamente, faccio i miei conti, e sono felice delle mie scelte.

Rapporti.

Con le altre persone ho rapporti molto buoni. Sono diventato molto selettivo, senza pietà per chi non ha pietà, intollerante con gli intolleranti. Addio alla maleducazione, impazienza infastidita e così per la fretta. Poca voglia per chi ha poca voglia, poche concessioni a chi fa poche concessioni. Non è un occhio per occhio o dente per dente … è più una serranda che chiude fuori tante cose per fare spazio ad altrettante migliori. Tutto il tempo che non perdo con gli stronzi me lo godo con gli altri! Non è fantastico? Per me lo è. So bene che ci sono persone difficili con delle doti fantastiche. Ma bisogna stargli dietro e io me ne fotto. Se vogliono bruciarsi tutto a causa dell’incapacità di porsi decentemente con gli altri pazienza. Se invece trovano tanta gente pronta a leccare il loro culo, bene. C’è tanta, tantissima gente nel mondo. Ci sono persone perfette. Hanno tutte le caratteristiche per poterle apprezzare e non sono degli stronzi. E se pensate che sia facile … beh lo è, se non perdete tempo con quelli con cui è difficile. Continue reading →

quando della #forfora non ce ne sbatteva un cazzo

(C) Wikipedia

Quando io ero piccolino, immagino durante gli anni ’80 del 1900, si iniziarono a vedere gli spot pubblicitari, credo della Clear, relativamente agli shampoo antiforfora. Chiccazzo sapeva cosa fosse la forfora prima, fuori dall’ambito della tricologia, è ancora da stabilirsi. Io però ero bambino, quindi anche la puzza di piedi o la verdura tra i denti non li avrei considerati eccessivamente patologici, ok, PERO’ li avrei considerati “una brutta cosa”.

Non così, però, avrei fatto per la forfora. Flip flip su una spalla e via, chisseneincula. Ora, ok, si tratta di una patologia, d’accordo. Ma che sia davvero un problema sociale, che faccia schifo o qualcosa del genere… chi è che ci ha messo questo casino psicologico in testa? La pubblicità degli antiforfora. Esattamente come le pubblicità de “l’odore” (della figa delle pulzelle, tanto per chiarirci, le avete viste anche voi quelle pubblicità) … chi è che se le è inventate? Ok, la figa puzzolente non è una bella cosa, come nessuno di noi si vorrebbe fare due tartine di smegma, siamo tutti d’accordo. Ma santafantesca, se TI LAVI, ti lavi tutto, specialmente i luoghi più soggetti ad emanare forti odori. E STOP.

Invece si sono inventati questa figa ultra-irradiante aliena. Gli ultracorpi vaginosi che con la loro topa putrida fuori controllo fanno svenire tutti A MENO CHE tu non usi il prodotto stoppafregn 2.0 che azzittisce l’odore con l’autorità, asterisco, purché tu te la sia lavata abbastanza spesso ed accuratamente.

Uei , però! attenzione eh! te la lavi: non puzza. Fico.

E con la forfora? Ho di qua una ragazza preoccupata perché “ho la pelle che si stacca da sotto i capelli!!!!!” – dico che questa ragazza è pure più vecchia di me, eppure vedi il potere dei pubblicitari bastardi –  e si sta preoccupando “perchè magari la gente pensa che ho la forfora” … e se anche fosse? Puzzi? Non ti lavi? Su, amoremio, sei splendida e hai preso un po’ di sole e la pelle squama … e fine!

Per la cronaca, le pubblicità della topa morta le ho viste anche nei giornali anni ’50 americani. ‘sti bastardi. Va beh, io non credo proprio che le donne anni ’50 fossero puzzone e sporche. Non ci credo proprio.