tutto il resto può aspettare, ma non deve

ATTENZIONE OPINIONI FASTIDIOSE!

Ancora una volta vedo una delle classiche frasi sul fatto che quando non ci saranno più ti mancheranno e quindi goditeli adesso. I figli, chiaro. Sono sempre madri quelle che mettono fuori questi slogan conditi con cose tipo “me li godo ora, tutto il resto può aspettare”.

Ora sarò più cinico di quanto io non sia in realtà, ma serve a ragionare da quel lato.

Cosa credete che pensi un datore di lavoro, in generale, quando “tutto il resto può aspettare”? Pensano quello di cui li accusiamo, ma che è normale che pensino. Se io posso aspettare, puoi aspettare anche tu da subito, un posto di lavoro, perché questo non è lo Stato che fa assistenza a te, ma un posto che dare soldi in cambio di dare servizio e se metterai, come è giusto che sia, sempre avanti i tuoi figli a questo posto, preferisco avere più gente che metterà avanti questo posto, che è quella che mi serve e che sa che se la baracca va avanti, va avanti anche per loro.

Stronzi. Disumani. Se tutti facessero così. Eccetera. Lo dico anche io. Passo di nuovo dall’altra ora.

D’accordissimo. Continue reading →

sono “rimasta” incinta … OPS!

Si può ancora “rimanere” incinte? Oggi. 2019. Contatto quasi sempre ragazze molto giovani per il mio lavoro. Oggi ne sento una per capire se arriva o no, aveva sempre un casino da fare, passa un anno… mai venuta… si mi piacerebbe… Eh. E allora?

E’ successa questa cosa che sono rimasta incinta e allora vado a vivere col mio ragazzo e mille difficoltà.

Ok. Una sessione di shooting sono 4 ore.

Io non ho altro da dire.

Detto questo mi fa ridere, perché per venire in studio a fare le foto del pancione il tempo ce lo hai eh? 🙂 E allora vaffanculo te e la tua prole del cazzo: vuoi solo un servizio gratis con tempi e modi che più ti aggradano. Allora vai in negozio e paghi. Voilà.

Ma queste sono cagate mie lavorative. Continue reading →

malosaichesarestiunosplendidopapà – 19ma

modello che finge di essere padre

Tu vuoi da me qualcosa. Tu vuoi che io fecondi i tuoi ovuli, che generi con te dei figli.

Hai vent’anni, io ne ho più del doppio e mi dici che tutti quelli con cui hai scopato in passato ti hanno fatto pensare no, con lui no. E con me si. Con me che quando ti ho detto chi ero ti ho detto io no figli, io figli mai.

Hai 20 anni e fai sesso da quando ne hai 14, una cosa che vi invidio, a voi di queste generazioni, tantissimo: io lo dico sempre, a tutti, che quando ne avevo 13 volevo scopare, ma lei non voleva i coetanei, lei è andata con uno di 18, mentre due facevano la guardia, a farsi sverginare dietro la siepe, fiera, felice. Una cosa che ai tempi, per me, era un dramma horror, tempi in cui sesso e sentimento erano spacciati come una cosa sola.

Ma che non voglio essere padre e che sarei un pessimo padre io lo grido ai quattro venti da sempre, a tutti. Generare una vita senza sapere quello che si fa. Oppure generare una vita sapendo perfettamente quello che si fa e che non si è la persona giusta. Che delitto è? E’ quello di cui, quando ne si ragionava, accusavo Dio. Dio è colui che ti crea sapendo – essendo fuori dal tempo – che finirai dannato: l’infinita perfidia, suprema, la negazione del libero arbitrio o la sua presa in giro. Qui sulla terra quegli dei siamo noi, uomo e donna: noi abbiamo il potere della creazione della vita. Continue reading →

12ma puntata – PGR

Non è incinta.

deo gratia

Quindi immantinente procedere con piano VVV.

Verserò il mio seme per non insultare tutti i miei avi con la mia decisione di non procreare. Non sono contro la procreazione, anche se ritengo che siamo troppi sul pianeta per il tipo di vita che vogliamo fare. Ma sono IO che non devo essere padre, non sono i miei spermatozoi a non essere utili. Se lo sono o no lo deciderà un esame.

Ad ogni modo stay tuned: vi racconterò come va quando si fa la donazione dello sperma.

cambiare lavoro ogni giorno? davvero?

Ovvero “il debole soccombe”.

immagine di un leopardo con la preda tra le fauci

un effetto della competizione

“Adapt and survive” dicono molti anglofoni… penso siano americani, ma non ho approfondito. Certo, sembra che questa antifona venga ripetuta volentieri negli ultimi 20 anni… quando ti presenti ad un colloquio con 40 lavori però il tuo datore di lavoro stranamente sembra non essere d’accordo.E forse nemmeno il tuo cliente, se gli dici che sei stato programmatore, fotografo, ragioniere, imbianchino, chitarrista, che hai lavorato al supermercato, fatto l’autista, il meccanico, il falegname, il grafico, lo scrittore, il giornalista, l’imbianchino, lavorato all’autogrill, fatto il barista, il presentatore, il venditore di questo, quello e quell’altro, il lavapiatti e il cameriere, sarà felice della cosa che gli proponi ora. Tutti ti chiederanno esperienza.

E come fai a farti esperienza se devi cambiare lavoro ogni 10 anni (questo ti suggeriscono per non fossilizzarti, quanto meno di cambiare posto) ?

Molti parlano di evoluzione e adattamento, dimenticando che questi vocaboli nascono da una scienza che i cambiamenti li vede su una scala che si muove come minimo di centinaia di anni, oppure di intere generazioni (so che troverò il bastardo che mi cita i batteri), ma normalmente di migliaia di anni.

Cambiare lavoro quando un lavoro non c’è più non è una cosa possibile in un mondo di lavoro di qualità, specializzato, specialistico … dove un tecnico (di qualsiasi cosa) non viene valutato di più di un manager. Come fai? Devi imparare una cosa specifica, con molti dettagli, pratiche, abitudini o accorgimenti… dopo averne imparata un’altra ed eseguita per… quanto? 10 anni? EH no! Devi essere pronto al cambiamento ogni qual volta si presenti questa possibilità, ma tipo subito. Domani.

Cioé mentre stai ancora capendo come funziona quella attuale. If you can’t stand the heat get out of the kitchen ti dicono i più duri, giusto? E in effetti questo è, sempre più forte, il messaggio che ci da il mercato. Questo è la competizione: la competizione ha come effetto secondario che il debole soccombe. E se tanti deboli debbono soccombere significa che c’è scarsità per una quantità elevata di individui: mettere al mondo consapevolmente nuovi individui in un meccanismo che gli triterà l’anima è semplicemente perverso. Continue reading →