Se vince la Russia, Se vince la Cina

Quando qualcuno vince bisogna negoziare con quel vincitore, che detterà le proprie condizioni da una posizione di forza. Le battaglie di civiltà – se fatte con la coscienza di questo, cioé che combattiamo per “diversi stili di vita” – possono passare, sul campo fisico, per battaglie che in sé di civile non hanno nulla. Quando sei passato dal livello del dialogo a quello dello scontro, solo il potere, la potenza, vince.

L’orso e la tigre non hanno nulla da rimproverarsi per la propria natura, ma nemmeno noi se ci difendiamo dai grandi carnivori, quando siamo al loro stesso livello, quello di animali che devono sopravvivere e proteggere i propri cuccioli.

La guerra con l’Ucraina, per me, simboleggia qualcosa. Un test, un risveglio, un allarme suonato abbastanza in tempo per svegliare le coscienze nell’unico modo che ci sembra percettibile: la guerra. Ma non a noi. Laddove la Nato prima per noi non era nulla, ecco che si risveglia. Laddove l’Unione Europea sembrava non dover essere nulla, ecco che forse qualcosa si sveglia. Ma in chi, in che modo?

Tra persone civili la pace e anche la guerra si fanno dialogando, si fanno in tribunale. Quando si abusa di tale civiltà usandola come foglia di fico per abusare di un accumulo di potere si può pensare tranquillamente che alla gente girino i cinque minuti e vogliano ribaltare il banco.

Personalmente quindi sono per “buoni all’interno, buoni con i buoi, cattivissimi con i cattivi all’esterno”.

Volete l’inferno tra le vostre mura? Noi vi criticheremo dall’esterno, ma non venite a portare l’inferno da noi. Volete cambiare davvero, riuscite a cambiare davvero, mostrate impegno a lungo termine per cambiare davvero perché davvero volete abbracciare altri valori, cultura che li ha prodotti in lungo tempo e consuetudini ? Ne parliamo e osserviamo lungamente, con calma, nel corso di una intera vita, l’impegno perché i vostri figli possano beneficiarne. La Turchia è un esempio che mostra quanto non si affatto un tempo esagerato: non sono cambiati, hanno uno spirito antidemocratico.

Negoziare con chi organizza lo stato in modo medievale non è possibile per moltissime cose. E di sicuro trovarsi a negoziare in posizione di debolezza, di sconfitti in battaglia, con questo tipo di mentalità, non è desiderabile, a mio avviso.

piccolo topo

Tanto perché non mi diate del matto totale, il titolo è etimologico.

Ho poco interesse per la forza fisica, sto dicendo proprio ora a lei, tranne per alcuni specifici ambiti. E’ affascinante. E’ naturalmente anche utile. E’ bella da vedere, quella muscolare, entro certi limiti. Ormai lo sapete, è ovvio che l’ambito in cui mi interessa è lo stesso in cui è utile oggi come 20.000 anni fa.

Oggi per praticamente tutto il resto la tecnologia può fare di più e meglio. E prima.

E di solito mi viene in mente la scena de “le follie dell’imperatore” in cui il diavoletto consigliere dice “guarda che so fare”  facendo delle flessioni e quando gli viene obiettato che non ha importanza l’altro, l’angioletto, dice “hey, no, è un ottimo argomento!”. (andate a 0:39)

Da piccinimio fratello ed un suo amico arrivavano sempre al fatidico “no, si, no, ho ragione io, no io, no io, e allora ti spacco la testa! E dopo che me l’hai spaccata io ho ancora ragione, anche con la testa rotta!”. Grande mio fratello, in questo 🙂

Mio padre me le diede ancora di più, una volta. Stavo parlando di lui come se non ci fosse, cosa che è irritante. L’argomento era proprio “se si pensa di avere ragione con la forza fisica, io ovviamente devo stare zitto, non perchè abbia torto ma perché poi qualcuo me le darà”. Me le diede, poca roba, non sono un bambino maltrattato, tranquilli. Roba dell’altro secolo: normalità. Appena arrivò vicino, un attimo prima del colpo dissi proprio “vedi?” indicandolo. Mio padre non è scemo. Credo che se lo avessi messo knock out con un dito non avrei fatto peggio. Non era riuscito a controllare l’impeto, sapeva che aveva dimostrato da solo che avevo ragione. Continue reading →