discutere: sembra sia difficile :(

Quando tutti sono d’accordo e si leccano il culo a vicenda va tutto bene. Tutti sereni. Nessuno contesta, nessuno nota incoerenze. Nessuno dice che pensa diversamente, che ha letto diversamente, che ha casi di esperienza personale che confutano ciò che si dice. Silenzio. Io dico la mia e silenzio: assenso. Ho ragione? E chi lo sa?

Il punto è che io baserò le mie azioni sulle mie convinzioni: altro che chissenefrega.

Discutere non significa litigare. La contrapposizione di idee significa solo che vengono messe di fronte. L’elaborazione di questo confronto dovrebbe portare ad una nuova verità, consapevolezza. E’ utile farlo. Va fatto in maniera rigorosa anche se si chiacchiera, se si discute. Se non ci si racconta cose, invece di confrontare idee.

Discutere non significa incazzarsi, non significa che io attacco né te né la tua idea. Certo alcuni lo fanno, ma appunto: sono quegli alcuni. La situazione è quella? Ti senti attaccato tu o la tua idea o semplicemente è un dialogo e la forza di un’idea o di un presunto fatto è quello da prendere – da parte di entrambi – in esame? Verificalo se per caso ti senti poco a tuo agio: non devi accettarlo. Quello di cui si discute è un argomento: lui non può incazzarsi od offendersi. Se sei TU che vieni attaccato (perché nell’argomento ti ci senti tu) allora ovviamente le cose si fanno più difficilli, ma a mio avviso dovresti tenere presente con chi stai parlando: ti scaldi perché hai perso di vista che il tuo interlocutore non ce l’ha con te ma è appassionato sostenitore di un’idea? Vi state ancora parlando o state solo parlando a turno?

Ho trovato poche persone che oltre a darmi utilissimi spunti per farmi le seghe mentali da solo oppure dover parlare con i libri (loro non si incazzano quando ne contrapponi i contenuti) non si sentono, ad un certo punto, presi di mira.

Avevo un collega che oltre ad avermi insegnato un mestiere (grazie!) era sempre pronto al confronto di idee. Alcune idee che non condivido assolutamente me le ha fatte capire molto bene: prima di parlare con lui non riuscivo ad immedesimarmi in un certo tipo di criminale: pensavo solo stronzo cattivo bastardo. Ma non “capivo”. Eppure quando riesci a capire su quale punto esatto è basata la distorsione rispetto a quello che pensi tu, ti si apre un nuovo concetto. E questo era un esempio. Ma su questioni lavorative e di metodo (che sono sempre frutto di “modi di vedere”) le cose non cambiano molto: pensate al “lavoro di governare”. Prende in considerazione una tale complessità che non può non svolgersi all’interno dell’ambito della discussione. Se si è seri.

Però va sempre a finire che qualcuno si incazza, che qualcuno ti da del pignoletto, di quello che “vuole avere ragione”. Ma sai che me ne frega? Io voglio semplicemente, quando ci sono degli spazi per un dubbio o una incoerenza, smantellarla pezzo per pezzo. Mi smantelli la mia? Arriverò ad una nuova consapevolezza. Smantelliamo la tua? Eh abbiamo imparato tutti e due una cosa nuova! E non è manco detto che sia vera. Ma per ora si. E si va avanti.

A fare boutade siamo tutti bravi, ma cui prodest?

Iniziare bene e… il terno al lotto seguente?

Oggi inizia bene, per ora persino un venticello fresco in casa… niente terrore, so anche che cosa devo fare; ieri sono andato a farmi dare man forte sull’obiettività relativa ad un lavoro che sto facendo (prima mi sembrava ottimo, poi mediocre, poi una merda… quindi ho capito che mi serviva un secondo parere, prima di fare cazzate) … e quando mi hanno detto “ah beh, se stai per buttare via tutto dai pure a me che me lo rivendo io” ho capito che non era poi malaccio 🙂
cafféOggi, ora, non è male. E allora caffé al bar, dai: festa. Caffé al bar… forse sul terrazzetto (qui è un paesello) e pure col libro. Se mi va di lusso non ci batte il sole… inizio bene… e proseguo con un po’ di lavoro positivo.

Andrà così? O mi arriverà fra capo e collo, così, senza avvertire, senza motivo, come un incidente, quella sensazione? Ah, non lo so davvero. Eraclito farebbe la faccetta da “e che vi ho detto io? eh!” a sentirmi dire che voi che ora siete normali non vi rendete conto della situazione fantastica: ma prendete questa descrizione del mio malessere e rendetevi conto di dover tirare un sospiro di sollievo e RINGRAZIARE: alzarvi la mattina e dire “wow, mi sento normale! fantastico!”.

Ora: caffettino. E imparare a riconoscere gli alberi giusti.

Il kung fu oscuro della retorica fornito da Schopenhauer e la politica in TV

immagine raffigurante persone su un palco che arringano la folla

gente che ama la verità

Invito tutti a dare un’occhiata, se non a leggersi tutto il libro, almeno alla trattazione per sommi capi che Wikipedia fornisce del libro il cui titolo in Italia è stato tradotto con “L’arte di ottenere ragione” (e notate la sottigliezza dell’ottenerla, non di averla), di Arthur Schopenhauer e – poi – guardare le varie schifezze politiche in TV.

C’è, in particolare, Sgarbi che, a mio avviso, ha la capacità e la competenza per servirsi da maestro di questo tipo di “kung fu dell’Eristica” e, se non sbaglio, lo ha anche dichiarato in uno degli  scontri (pardòn, confronti) in video con Cecchi Paone, ricordando che lui è in grado di dimostrare tutto e il suo contrario (verificate voi su qualche video online). Continue reading →