automazione liberatorie stock: RISOLTO

libsFinalmente! Le mie fottute liberatorie di POND5 verranno caricate con un click. Tutti i precedenti caricamenti automatici, semiautomatici, o quanto-cazzo-riesco-automatici funzionano ancora, invariati, con i CSV dei metadati e se possibile dell’attachment delle fottute liberatorie, contemporaneo. Ma anche con POND5 del cazzo, che invece di risolvere il problema della chiave duplicata, se ne sbatteva. E allora me ne sbatto io e ad OGNI upload gli mando una liberatoria con nome diverso, automaticamente, generato ed associato automaticamente. Volete così? Molto bene. E il resto della mia automazione non subisce differenze.

Qui sopra l’immgine di quello di 123rf che funziona ancora a cannone. Godo.

Se 123rf non facesse così pietà in termini di vendite e guadagni, avrebbe il miglior sistema di automazione a parte quello di Envato (che mi ha cacato fuori nonostante guadagnassimo) , che era ancora più risolutivo: inviavi un pacchetto e fine.

Comunque ce l’ho fatta.

Envato (photodune) alza le tasse! – e nuovi dubbi miei

Non che mi freghi, dato che Envato mi ha sbattuto fuori 🙂 Ma Envato mi ha mandato una mail, anzi l’ha mandata a tutti gli Italiani che fanno i contributors per loro. Ora, essendo PhotoDune una delle divisioni di Envato, per qualche motivo si sono ricordati di me.

Dicono che fino ad ora hanno richiesto ZERO (io mi ricordo che dopo la passata di tasse di Envato, restava ben poco, altro che tassare zero) ma che in realtà avrebbero dovuto ritenere il 5% per conto dello Stato. Ora, io sono andato DI NUOVO a controllare i trattati per evitare le doppie imposizioni, e ho visto che Pertini e Craxi (1985!) non avevano fatto un lavoro poi tanto diverso con l’Australia da quello che Napolitano e Berlusconi hanno fatto nel 2009 con gli USA. Ovviamente il riferimento ai “programmi software per elaboratori” eccetera sono differenti, ma non quello su cui si poggia tutta la non-imponibilità USA … e quindi secondo me anche Australia.

Ora, però, mentre scrivo l’articolo, lo SPLENDIDO help che a suo tempo aveva fatto iStock, su Getty non è più così splendido. Infatti rileggo il mio steso articolo in cui scrivevo  un arrogantissimo “SI deve pretendere che, per le foto, il prelievo fiscale USA sia ZERO” e mi chiedo, da solo, e in base a cosa? A quale legge? Il trattato (cliccatevelo, comunque articolo 12 “canoni”) dice che può essere trattenuto dallo Stato eccetera, ma NON OLTRE eccetera eccetera (5 per foto, 8 filmati, si diceva verso il 2014 quando non si trovava un cazzo). Ma in realtà si è sempre fatto zero in base a… a che? Io capisco che sia chiaro solo che non può essere chiesto – se si applica il trattato – più del 5% oppure 8%, ma non che non si debba. Poi rileggendo tutto l’articolo 12 comma 3, trovo “Nonostante le disposizioni del paragrafo 2, i canoni
provenienti da uno Stato e pagati ad un residente dell’altro Stato per l’uso o la concessione in uso, di un diritto d’autore su opere letterarie, artistiche o scientifi che (ad esclusione dei canoni relativi al software per computer, alle pellicole cinematografi che, alle pellicole, ai nastri magnetici o ad altri mezzi di registrazione per trasmissioni radiofoniche o televisive) sono imponibili soltanto in detto altro Stato se tale residente è il benefi ciario effettivo dei canoni.” e quindi obbligatoriamente zero negli usa, visto che il detto altro stato in questo caso siamo noi, l’Italia.

Io non vedo troppa differenza con quello relativo all’Australia: l’eccezione mi sembra la medesima, anche se non si parla di Software: ma immagino che vistala quantità di soldi in ballo… 🙂 Vedi che la Berluskata è stata grandiosa per noi altri stockettari? 🙂

photodune non ha scopato TUTTI fuori

Nonostante il chiarimento dato presso i forum di settore con il concetto “ah ma noi non volevamo dire che siete delle merde, solo che se una grossa percentuale del vostro portfolio non corrisponde più ai nostri standard, si fa prima a cancellarlo e ributtare dentro solo le cose giuste, piuttosto che a cancellare in modo mirato quello che funziona”.

E alla faccia del cazzo dei ranking, seo eccetera.

Comunque lo hanno detto DOPO che tanti si sono incazzati, compresi alcuni tra i top-50 sellers. Ma chissene. Quello che interessa è che se avevi appena fatto il ritiro soldi PRIMA che ti scopassero fuori, se subito dopo hai guadagnato, ma MENO di 50$, non te li danno. E questo rompe, perché loro hanno guadagnato comunque! Merde!

Amici che sono più fighi e bravi di me hanno avuto una comunicazione molto più carina: gli si diceva quanta percentuale del loro portfolio sarebbe stata smazzata via e non preoccupatevi facciamo tutto noi.

Tanto perché sappiate dove posizionarvi, se prima o dopo lo sciacquone. 😀

Photodune attualmente impossibile senza Envato Elements

Dopo la grande epurazione del 2016, riguardo a Photodune sono sorte alcune questioni, tra cui la più rilevante, a mio avviso è quella relativa ad Envato Elements.

Nella vendita ai contributors della “grandiosa novità” quelli di Envato non hanno mancato di dire quanto sia una FANTASTICA OPPORTUNITA’ quella, per i sopravvissuti, di poter partecipare anche al meravigliastico fantastiglioso Envato Elements (leggere con voce entusiasta da speaker pubblicitario).

Ora, chiarisco subito: questa non è una opportunità. E’ un OBBLIGO.

Come tutti quelli che non sono dal lato del persuasore e sono abbastanza immuni e vaccinati alla puttanata “questi non sono problemi, sono opportunità!” – dovete sempre leggere la parola “opportunità”, se arriva da un lato non di pari livello di potere del vostro, come “PROBLEMA” con lampeggianti accesi.

E infatti.

Un tipo dei forum ha riassunto in questo modo: quelli di Envato hanno deciso di fare fuori da Photodune tutti quelli che facevano abbastanza cagare non vendevano abbastanza: sono uno spreco di tempo e risorse per tutta la struttura, dunque in questo modo lasciano tutta la responsabilità sulle spalle del contributor, risolvendo tutti i problemi di review, che costa. Tu entri, e son cazzi tuoi (che è anche giusto, dai). Solo che a livello di concorrenza la clientela tenderà a NON scegliere Photodune, quindi hai il tuo bel dire che “puoi scegliere tu il prezzo”. Soprattutto perché NON PUOI FARE L’OPT-OUT da ENVATO ELEMENTS. E siccome Elements funziona a quantità, come fece a suo tempo YAY con un’altra cacata simile (da cui me ne sono andato a gambe levate), la clientela interessata alla quantità di mediocrità ovviamente opterà per Elements, rendendo irrilevante la politica di prezzi “contributor driven” perché è solo uno specchietto per le allodole: io contributor alzo il mio prezzo (anche ragionevolmente secondo me, ma non secondo il compratore abituato ai calabraghe) e non vendo un cazzo su Photodune, dato che iStock, Shutterstock e gli altri seri gli danno merda li surclassano dal punto di vista commerciale. Hanno inoltre i peggiori margini  (lato contributor) sia su VideoHive che su Elements.

Ma su Elements il cliente fa una subscription, quindi chissenefrega del nostro prezzo. E siccome NON puoi stare su Photodune SENZA contemporaneamente accettare Elements (motivo per cui io ho votato vaffancazzo al referenzi: mescoli le inculate con le cose utili) , questa NON è una buona notizia. Anzi, vale davvero la pena chiedersi se sia il caso di restare volontariamente su Photodune o, come direbbero loro, di restare con noi sulla barca in questa grande avventura blablacazzatecazzate.

Quindi: state vendendo bene? Controllate se tutto continua come si deve. Perché pian piano potrebbe verificarsi un travaso (di bile) verso Elements e, con un lento stillicidio, perderete vendite su Photodune, abituando, tra l’altr, i clienti che il vostro lavoro è giusto pagarlo un cazzo. Ad Envato va comunque bene, loro guadagnano in ogni cazo. Ma a voi? Va bene? Dovete pensarci voi. Ma ricordatevi: se NON vi va bene, TOGLIETE QUELLE CAZZO DI FOTO: cancellate gli account e, prima, rimuovete tutte le foto. Non devono poter guadagnare da voi che non guadagnate un cazzo, se vi siete resi conto che è una fregatura. Non accontentatevi di gioire ogni tanto per 3 euro al mese perché son soddisfazioni. Perché loro ci hanno guadagnato MOLTI più euro con i vostri 3. Vi sta ancora bene? Perché non pensate alla prostituzione? Il pappone sarà vostro amico 🙂

Se non state vendendo bene ma vi hanno – oh magnanimi – tenuto in Photodune, se non appare velocissimamente la possibilità di fare opt-out su Elements (cazzo, parteciperò io, se voglio, no?) il mio consiglio è di elminare tutte le foto e chiudere l’account. Non lasciate asset a qualcuno che sottrae il loro valore a chi lo ha creato.

Photodune/Envato fa pulizie d’inverno: dura lex sed lex.

una perfetta foto stock

una perfetta foto stock

Come comunicato QUI ai contributors, Envato chiude agli upload di Photodune, la sezione photo-microstock.

Dicono, sostanzialmente: abbiamo lasciato caricare tantammerda. Ad un certo punto avevamo UNMILIONE di files. E poi abbiamo riguardato e ne avevamo 10, di milioni. Ellamaddonna, dieci? Eh si. E quindi?

E quindi ci sono files che non hanno venduto mai. Ma questo non è il problema: ci sono autori che non hanno mai venduto mai un solo singolo file. E quindi?

E quindi intanto basta caricare: upload non più consentito.

Poi, spero io, butteranno nel cesso lammerda: questo si fa con lammerda. Spero, tanto, di non essere io né i mie files. Se fossi io, non sarebbe troppo male: guadagno si, ma nonè che stia diventando ricco con PhorNoDune: certo, più si aumentano i file e l’attività, più sale anche il percentile di Photodune. Oltre a questo ha un sistema di caricamento talmente fico e facile (per il mio workflow totalmente automatizzato) che mi seccherebbe perdere una fonte di profitto che non mi causa grandi grattacapi in termini operativi (non relativi alla fase di scatto intendo).

Ma tornando a quello che dicono loro:  Continue reading →

microstock review/approval timings

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