no no no l’e-mail non te la do

E dateme sta emairellaaaaa

l’emairella gnornò gnornòò

So che ne ho già parlato. Ma nuovamente rimango stupito da questo fatto. Le persone non capiscono bene il funzionamento dei mezzi di comunicazione elettronica che si trovano in mano.

Vedo la foto di una che conosco e sua figlia. La figlia è molto carina. Le scrivo (a lei, non alla figlia) e le dico “tua figlia è davvero molto graziosa! Chiedile se vuole posare, se ha almeno 16 anni” “ma come, in che modo?” “lasciami la sua e-mail e vi mando lo spiegone!” “col cavolo che ti lascio la sua e-mail!”.

Non avevo grande voglia di separare i piezzi piccoli da quelli grandi di coglioni che mi tira questa storia, quindi ho solo lasciato un vocale per dirle “siccome la storia è lunga io ho un testo preparato che le persone se vogliono ricevono e leggono e quindi decidono che vogliono fare: del resto non saprei che danno i possa mai farti inviandoti una e-mail, ma tranquilla, se non vuoi lasciarmela non ci sono problemi! Se vuoi lasciami la tua! Ciao e buon anno!”.

Ma i gironi mi cogliano comunque. Visualizzate, specie se siete mamme: quale che sia la vostra preoccupazione, di cosa, davvero, vi siete preoccupate? Per favore, sul serio, no pancia, ragioniamo: perché non si da l’indirizzo e-mail alle persone? Come funziona l’e-mail? Pensiamoci assieme per favore. Non ho chiesto IL TELEFONO (cosa che qualsiasi ragazzino ti da, invece, più facilmente dell’indirizzo e-mail, porcattttroia della sicurezza) ma l’indirizzo e-mail. La cosa più gestibile, sicura, asettica, distaccata, meno invadente del mondo, tra persone.

Il motivo per cui nello scorso decennio abbiamo imparato a diffidare dal dare l’indirizzo e-mail è lo spam. E per qualcuno: i virus. Cioé stiamo parlando di problemi seri, tecnici, settoriali, ben definiti e circoscritti, specificamente correlati con attività negative che non partono quasi mai da individui, bensì da entità, che potrebbero essere aziende nel più normale dei casi di spam, o vari tipi di associazioni a delinquere o sistemi automatizzati sia nel caso dello spam, sia dei virus. Ma quanto spam c’è oggi? E ti difendi non fornendo il tuo indirizzo a delle persone? La raccolta e la generazione di indirizzi sono automatizzati. E lo spam è correlato ormai moltissimo alle abitudini di navigazione targettizzate, profilate, correlate all’uso dei cookies e dei social per chi non si protegge. E si proteggono solo quelli come me, nerd, paranoici, smanettoni per capirci.

QUINDI: cosa cazzo può succedere se mi dai il tuo indirizzo e-mail? Che …? Ti mandooooooo ….

Una e-mail! 🙂

CaZZOoooooooo! 😀 Terribile. Cosa posso farti con una e-mail, soprattutto dopo che ti ho avvertito esplicitamente? Che ti scrivo. Porcaminchia! Pericolosissimo! Certo, sono un vecchioporcochefotografaledonnenude e miafiglianonlavrai. Ma non mi hai detto beh, parliamone, io voglio sapere se vuoi fotografarla nuda. No: mi hai detto: col cazzo che ti do la sua e-mail! Questo mi fa girare i frascatelli! Ma sei scema? Ma si! Sei stupida. E ignorante. Tutte e due. E lo so, ti conosco, bella. E hai il sangue alla testa in due secondi, quindi pazienza, meglio perderti che trovarti, a te e alla tua discendenza. Ma resta il fatto – diffuso – che invece di usare l’e-mail come uno scudo, uno spazio-tampone che assorba il pericolo di un contatto diretto, di un telefono che è molto più invasivo, di un contatto facebook dove scrivi i fatti tuoi … no, hai PAURA dell’e-mail.

Se dovessi mandarti spam in due secondi mi denunci e mi aprono in due. E se tua figlia è minorenne, a parte che in tutta la mail c’è scritto: DEVI DIRLO AI TUOI, SE NON LO DICI AI TUOI NON FACCIAMO NIENTE, FAI LEGGERE QUESTA E-MAIL AI TUOI (ma ovviamente questa stupida – non per questo motivo – non può saperlo perché non ha ricevuto l’e-mail in cui questo è contenuto) – comunque non ha diritto di firmare un documento, la liberatoria, che mi da diritto ad usare le foto.

E ok, ok, mentre lo scrivo lo capisco da solo: non sanno delle cose, hanno paura giustificata per i figli. Ma ok. Ma siamo nel 2018. L’e-mail è nata prima 15 anni prima di me, ok? Abbiamo usato il telefono, le lettere, le cartoline, gli sms, e un sacco di altra roba con più consapevolezza del mezzo. L’e-mail è meno pericolosa di altri mezzi. Se tua figlia l’avessi trovata per strada le avrei parlato. Non è più pericoloso forse? Se l’avessi trovata su instagram (cosa che adesso è il 70% del mio contatto, e non sono io ad avvicinarmi per primo: sono loro) cosa credete che sarebbe successo? Che la comunicazione sarebbe stata mediata da un genitore? Assolutamente no. Se fossi un predatore sessuale senza scrupoli avrei gioco facile. Ciao come stai, vediamoci. 15 minuti e io vedo in faccia tua figlia. Ma io NON lo faccio. Io le dico: lasciami qui il tuo indirizzo e-mail e ti manderò informazioni scritte.

Io lascio VOLUTAMENTE una traccia scritta, dettagliata, repricabile, documentabile legalmente, a tua disposizione. Potrei usare i messaggi autodistruttivi in istagram, telegram e snapchat. I ragazzini lo usano, le mamme non sanno manco se premo qui oppure qua? cheioconquestecosetecnologiche. Ok, d’accordo. Ma allora l’e-mail, cara mamma? L’e-mail è del tempo tuo, non di tua figlia. Per tua figlia l’e-mail è “quello che ho usato per iscrivermi a facebook” (sic).

Seguo volutamente questo iter preciso. Innanzitutto ti lascio il mio indirizzo, io, se sei per strada. Non tu a me. Se TU vuoi mi scrivi. Io non so chi sei, come ti chiami, il tuo telefono, niente. TU sai chi sono io. Se mi scrivi (e quindi mi darai il tuo indirizzo) , io ti risponderò, mandandoti informazioni. A questo punto cosa avrò io di tuo? Il tuo indirizzo e-mail. E basta. E un po’ della tua attenzione.

Tu cosa avrai di mio? Nome, cognome, telefono, indirizzo e-mail, zona di casa mia, zona dello studio, e se scendessimo nei dettagli tecnici, una miriade di informazioni contenute nei metadati. Ma lasciamo perdere. Non solo: nella mail ti spiego ogni cosa. Ti fornisco esempi, ti do il collegamento per vedere il lavoro, ti dico che faccio anche foto di nudo ma che se sei minorenne non esiste. Che se sei minorenne DEVI far leggere tutto ai tuoi quantomeno perché loro firmano documenti.

Se le cose funzionano allora si, mi lasci i tuoi dati. Ma comunque lo fai perché hai deciso di posare, di venire personalmente da me: il lupo. E se sei minorenne deve venire chi firma i documenti! TU, IL GENITORE.

Ma se sei stupida come una capra, allora hai paura di lasciare il tuo indirizzo e-mail ad uno sconosciuto. Pensateci, per favore. Cos’è un’e-mail tra due individui? Non aziende. Non banche. Quell’indirizzo lo hanno dato almeno a 6 social diversi. Cosa posso fare io, di differente, senza che voi possiate intervenire in modo ragionevole, civile, responsabile?

Daaaaaaaaaah

malosaichesarestiunosplendidopapà – 19ma

modello che finge di essere padre

Tu vuoi da me qualcosa. Tu vuoi che io fecondi i tuoi ovuli, che generi con te dei figli.

Hai vent’anni, io ne ho più del doppio e mi dici che tutti quelli con cui hai scopato in passato ti hanno fatto pensare no, con lui no. E con me si. Con me che quando ti ho detto chi ero ti ho detto io no figli, io figli mai.

Hai 20 anni e fai sesso da quando ne hai 14, una cosa che vi invidio, a voi di queste generazioni, tantissimo: io lo dico sempre, a tutti, che quando ne avevo 13 volevo scopare, ma lei non voleva i coetanei, lei è andata con uno di 18, mentre due facevano la guardia, a farsi sverginare dietro la siepe, fiera, felice. Una cosa che ai tempi, per me, era un dramma horror, tempi in cui sesso e sentimento erano spacciati come una cosa sola.

Ma che non voglio essere padre e che sarei un pessimo padre io lo grido ai quattro venti da sempre, a tutti. Generare una vita senza sapere quello che si fa. Oppure generare una vita sapendo perfettamente quello che si fa e che non si è la persona giusta. Che delitto è? E’ quello di cui, quando ne si ragionava, accusavo Dio. Dio è colui che ti crea sapendo – essendo fuori dal tempo – che finirai dannato: l’infinita perfidia, suprema, la negazione del libero arbitrio o la sua presa in giro. Qui sulla terra quegli dei siamo noi, uomo e donna: noi abbiamo il potere della creazione della vita. Continue reading →

genitori assenti dalle foto dei bimbi?

Pare ci sia stata una tipa che fa di mestiere “discorsi ispiranti” che ha fatto un “post virale” il quale esorterebbe i papà a fare più foto delle mamme e non solo dei bambini perché un giorno lei non ci sarà più e lei vi fa le foto e …

:-O

autoscatto?

autoscatto?

Ma quanti anni ha questa signora? Dove vive? Guardatevi attorno e ditemi, sinceramente, chi di solito ha la reflex in mano. Papà o mamma? E chi fotografa? E prima che nascessero i bimbi, chi fotografava? Su, siamo sinceri: quando sei giovane fotografo cerchi di fotografare la morosa. Al massimo è lei che non vuole, non tu. Poi fai lo stesso con la moglie: la ami, l’hai sposata! Al massimo è lei che non vuole, non tu.

Poi diventa mamma! Se non stiamo parlando di amore scemato, la ami! Quindi la fotografi! Lei e i cuccioli! I cuccioli da soli, ok, ma anche con la mamma!

CHI non vedete mai nelle vostre foto di quando eravate piccoli? Siate sinceri, tutti.

Il papà non c’è. Non c’è mai perché sta facendo le foto.

Forse oggi questo cambierà. Inoltre saremo inondati da selfie di mamme, forse. O forse no perché non fanno i backup manco morte, tante.

Ma ‘sta cosa di fare le foto alle mamme … ma tipa… chi sei? Sarà il TUO di marito che non ti fotografa. Il mì babbo ci ha sempre fotografati tutti. E mia madre, persona semplice, se per caso non lo faceva, gli diceva “fammi una foto qui!”. E parliamo di pellicole buttate con foto del cazzo con monumento e signora. Ma sono state fatte eccome.

E io e i miei fratelli abbiamo a disposizione migliaia di foto di mamma con monumento o paesaggio. Ma pochissime con babbo.

Più passava il tempo e più era schivo nel farsi fotografare. E più passava per mia madre, più lo faceva anche lei. Ora nessuno dei due vuole.

E a me non interessa: io li amo come sono, che cazzo me ne frega se sono belli o no? Sono bellissimi. Io mica me li devo trombare.

Habimus papam – by AFTERFINDUS – leggete, leggete

“Maria”, al contrario di quello che hanno cercato di far credere, è un uomo realmente attaccato alla Chiesa e alla sua missione pastorale. E proprio per questo non è riuscito a digerire la spregiudicatezza e la corruzione della realpolitik vaticana. Insieme ad altre “quinte colonne” sparse per i Sacri Uffici

viaHabimus papam.

Non ho ancora capito perché diavolo sia finita nelle bozze invece di essere pubblicata al volo a suo tempo. Ma … vabbé. Magari fuori tempo è più interessante.

Terremoto Emilia: ma il vaticano ha dato soldi?

un manager storico del VaticanoLa mia morosa saltando di palo in frasca, di punto in bianco ieri mi fa: ma … ti ricordi che in Emilia c’era il terremoto, no? … eh … si. Ma il Vaticano ha dato soldi, a parte andare lì (spendendone) a fare presenza? E io che non lo so e non confermo e non smentisco, ho voluto chiedere alla scatola magica di internet e siccome vedo che c’è già un bel po’ di botta e risposta sull’argomento, vi rimando all’articolo linkato: Vaticano, soldi Terremoto in Emilia.