Liquid Tension Experiment “3”, ascolto

Primo e secondo pezzo dei Liquid Tension Experiment “3”: piacevolmente noioso. Laddove il primo album mi aveva fatto ergere il cazzo, ecco che al massimo mi pettina piacevolmente e senza il brivido del timore, le palle. Capacemente freddo. Il suonetto dingarolo della tastiera, a me che la suonai e la difendo, infastidisce. Hypersonic e Beating the Odds: veloci, capaci, mi piacciono le cose che fanno, ma non più di un qualsiasi guitar hero senza carattere. L’abilità di emozionare per ora non mi arriva affatto. A dire il vero non sento nemmeno la potenza che morde: magari ho le cuffie sbagliate. Ma se metto su “Universal Mind” spacco tutto.

Liquid Evolution: zzzzz.

Continue reading →

fotografo discrimonatore di maschi

Oh c’ho proprio poco feeling coi maschi. Proprio un cazzo. Oggi stavo facendo un regalo. Una cliente di SMM mi ha chiesto un servizio con suo figlio per lo zio. Roba classica, fondale, foto-famiglia. So che in generale posso raggiungere ottimi risultati, anche in pochi secondi, per questo tipo di cagatine di gruppo, perché il training in occasione di foto “evento” (cresime, comunioni, matrimoni, feste) mi ha abituato a fare roba ZAC-E-TAC molto efficace. Che funziona, bella anche. Continue reading →

#nondirloalfotografo – desaturazione parziale

Eccoci QUA per il nostro appuntamento #nondrloalfotografo con la deliziosa:

fai tutto in bianco e nero tranne un particolare #nondirloalfotografo

fai tutto in bianco e nero tranne un particolare #nondirloalfotografo

Non lo ha inventato Spielberg, per quanto farlo su pellicola magari sia più laborioso (non ho idea dei mezzi informatici in cinematografia nel ’93), ma di certo lui ha reso l’effetto di desaturazione parziale, oggi chiamato da molti “color splash effect”, popolare presso il grande pubblico, me compreso, che avrei iniziato a toccare una fotocamera volontariamente solo 10 anni dopo. Continue reading →

mi sento già noioso

ammappa che noia CG!!!! cheppalleeeee

ilsupremomaestro l’altro giorno mi ha lasciato secco: lui è il mio maestro di fotografia. Egli SA TUTTO. Colui il quale conosce ogni cosa e se non la conosce la conosce subito dopo. Se non la sa fare la sa fare. E di solito la sa. E se ipotizza è giusto. Inchinatevi a lui e prostratevi innanzi al suo potente membr

ah no, questo lo dico io a lui perché è mio amico prima che essere maestro e siamo due teste di cazzone. Fatto sta che lui è un talento naturale del disegno, ad esempio. E ha fatto il disegnatore per un tot. Era appassionato. Per un tot. Poi fine. E di cose così ne ha fatte parecchie. Passioni passeggere. Infatti mi guarda e mi fa “eh, tu hai la passione, io mi sono rotto il cazzo”. Ma!!!!!!!!!!! Scherzo sulla sua prossima (attuale) passsione, la barca. Finirai con gli aerei? – dico – Può darsi proprio – dice lui – perché costa pure meno e tra un po’ dovrei fare quello scalino di conoscenza che non ho un cazzo voglia di fare. E poi finisce sulle donne. Che sono belli solo gli inizi. Che poi c’è l’ordinarietà.

E io mi sento così. Io sono ordinario, io sono, sempre, il dopo. Sono già li, sono dopo la magia, dopo lo stupore. Sono io, quello li sono proprio io, quando sai già chi sono. Ed è sempre li che io perdo, sempre ammesso che qualcuno si affacci. Penso a quelle donne che lui ha visto così. Immagino sia più che altro per l’imbroglio di essere fighe, carine, simpatice e celare delle stronze, cadenti, pigre, sciatte che erano quello che erano solo per accalappiarti. Immagino io. Ma magari no. Magari lui intende proprio che dopo la cottarella iniziale, dopo l’infatuazione, il resto è noia. Continue reading →

campagna donnenudeforever?

Questo titolo fa cagare. Se fosse un hashtag farebbe cagare. Ma non vi voglio dire il titolo vero. Questo post è LUNGHISSIMO E ARRIVA AL PUNTO MOLTO TARDI.

Questa sera sono passato un attimo dalla modella di ieri o l’altro ieri, non so. Era una zoccola pazzesca. Ora voi mi direte: ecco!!!! Ed i vostri giudizi suoi miei giudizi. E dopo aver letto il post dell’altro giorno: ipocrita. No. Anzi, se lo avete letto dovreste starvi subito zitti. O meglio, chiedere “in che senso?”.

Bravi.

Nel senso che era tanto porca. Gioiosamente porca. Le piace tanto il cazzo, non ne fa mistero. Non ha mai, mai posato per me, mai prima. Non ha nemmeno posato nuda, per questa volta. Doveva, giustamente, capire com’è posare con me. Le ho spiegato ogni cosa, bla bla, diritti, doveri, liberatorie, possibili usi, cosa puoi dire cosa non puoi. Ma in sala di posa, così al volo, nessuna persona sconosciuta, che non ha mai posato con me non ha mai usato la parola “sborra” prima. Nessuno. Nemmeno kiki che sapevamo che era tanto porcella e lei è la più porcfella. Proprio ha il motivo di orgoglio di “cosa, quella fa più roba di me? Devo farla anche io!”… una cosa che definirei (ah sessismo!!!) molto maschile. Un po’ a chi ce l’ha più lungo. Beh nemmeno lei ha fato così, era timidina, persino a parole.

Era una gioia in realtà, questo vi sto dicendo. Io queste generazioni un po’ le conosco, ma non così tanto. Ci ha tenuto a dire “se mi piaci ti assicuro che lo capisci” … e non mi pareva proprio. E quanto si sarebbe fatta Tizio il batterista dei Chennesò oppure Caio una ripassata sai … ma che lei era occupata e fedele. Ma le battute quelle pesanti: erano quasi un attimo oltre il limite dei “maschi alfa dal meccanico” come ci dice la cara moon. Volete un esempio per capire, eccoci: quelle molto dirette con “prenderlo” “darlo” “dietro” “aperta” : quando vengono usate queste parole per altri motivi HOP uno fa la battuta pesante. Continue reading →

the best and the first

Da qualche parte leggevo che le ragazze giovani sono molto “concentrate su sé stesse” e che quindi tendenzialmente sono facilmente “soddisfabili sessualmente”. Credo di averlo letto. E credo di averlo letto per questo. Ma questo “sono concentarte su sé stesse” credo sia da intendere sul “controllare se sono figa”. Continue reading →

eravamo

Accarezzo la mia gattina. L’avevo da prima di incontrarla. Non riesco a non pensare, però, a lei. Che era così avvezza agli animali, all’animalità, a quando l’accompagnai a prendere il suo gattino perchè aveva voglia di cuccioli. E anche se so benissimo che le ho visto trascurare e abbandonare alle cure prima di un genitore e poi dell’altro qualsiasi animale di cui si sarebbe dovuta curare lei, ecco che il mio gatto o qualsiasi gatto ora non è solo un aspetto della vita che mi piace. Quello che noi eravamo e non siamo più. Continue reading →

chissà dov’è con chi è, cosa fa, perché non è con me?

parte piangere come un vitello in un momento a caso, poi in un momento di romanticheria guardi nel vuoto e pensi chissà dov’è, come sta, con chi è … ma perché non è con me? (sigh & sob)

PERCHE’-SEI-

UNA-TESTA

DI-CAZZO

Ecco come mai, coglione 🙂

E lo sai. Quindi chiedertelo non fa bene … domanda retorica… ma con risposta automatica ultrarapida.

Hai visto il finale di Lolita, il film? Quando lui la rivede, la trova… lei è proprio in un’altra vita, lo guarda come dire “ma… da che universo spunti? quasi checcazzo non mi ricordavo che esistessi VECCHIO PORCO cosa pensavi?”.

Questo dovrei pensare. Altro che com’era bello. Che questa fottuta canzone. Che quel fottuto leccalecca. Che quei jeans. Che il violino. Che quello strumento antico li. Che la psicologia. Che quella serie TV, che quel ballo, quel posto, quella mossa, quella pelle, quella battuta, quella pagina facebook, quell’oggetto, quella

vita.

come rispondi a telefono dice chi sei

So che tra le varie ultime generazioni ci sono pareri discordi relativamente alle comunicazioni: come si fa, come maddai non si fa. Lo posso accettare relativamente a ciò che non è il solito buon, vecchio, telefonare. Sul resto facciamo pure che l’ultimo arrivato fa la regola. Abbiamo inventato noi quello che oggi state usando, ma facciamo pure che il modo in cui voi ve ne siete impadroniti con naturalezza ci è sfuggito, mi sta bene.

Ma telefonare, drin, pronto, buon giorno sono tiziocaio, disturbo? eccetera : questa roba ha una sua storia, non cancelli l’educazione degli ultimi 200 anni con i tuoi capricci.

Per cui ecco, è molto, molto facile, se si tratta di LAVORO. Il telefono di lavoro è SOLO il telefono di lavoro. Se lo usi quando sei libero, sono cazzi tuoi, peggio per te: non è il cliente a doversene preoccupare. Se lo usi nei giorni o negli orari che NON sono di lavoro, peggio per te. Se sarai maleducato, se avrai un tono stizzito, antipatico, fastidioso, qualsiasi cosa diversa dal “disponibile, calmo, gentile”, sei un coglione (o una stronza) e basta, perché sei TU che hai lasciato il telefono acceso. Non è un telefono personale. Il telefono personale lo dai agli amici, alle persone di cui ti fidi, del cui buon senso condividi le regole (che spesso non sono affatto comuni a quelle di altri), che sa quando non ti disturba o che comunque non ti disturba perchéssì. Continue reading →