AGOSTO 2016, paypal cambia condizioni

Paypal sta cambiando varie condizioni nel suo contratto (suo, perché anche se tu sei un contraente ovviamente le modifiche sono unilaterali).

Alcune che noto come particolarmente interessanti sono queste:

“Purtroppo PayPal non offrirà più i propri servizi agli utenti residenti in Turchia. Pertanto tutti i riferimenti a tariffe per pagamenti a favore di e da utenti turchi e/o espressi in lire turche sono stati rimossi dalle Condizioni d’uso di PayPal.”

Non so come mai esattamente, forse perché sono uno xenofobo incosciente, ma GODO.

Devono esserci degli inguacchi interessanti che riguardano Brasile ed India, perché a differenza di tutti gli altri stati, i conti registrati in questi paesi non possono essere usati più per transazioni personali (in/out).

Non sono coperti (tanti altri ma questo è interessante) dalla protezione acquisti paypal “acquisti di oggetti ritirati di persona dall’utente oppure ritirati da altri a nome dell’utente (anche presso un punto vendita) e che l’utente indica come non ricevuti.” … che secondo me è proprio il caso in cui uno vorrebbe la protezione acquisti. Chi cazzo si fida adesso?

“6.4 Trasferimento di denaro in valute diverse. Se il saldo include più valute, l’utente potrà trasferire denaro scegliendo una qualsiasi di queste, tuttavia, se non altrimenti concordato, il trasferimento avverrà nella valuta locale. Valuta Se il trasferimento viene effettuato da un conto con una valuta diversa da quella locale, verranno applicate le tariffe di conversione di valuta indicate nell’Allegato 1 delle presenti Condizioni d’uso. Se l’utente è in grado di effettuare un trasferimento usando la sua carta MasterCard o Visa, potrebbe essere applicata la tariffa indicata nell’Allegato 1 delle presenti Condizioni d’uso. Il trasferimento potrebbe essere effettuato nella valuta locale a seconda se PayPal sia in grado o meno di eseguire la transazione nella valuta base della carta.”

Ditemi voi che cazzo vuol dire: a me dà l’idea che il cambio valuta sia obbligatorio. Cioè anche se io ho il conto con DUE valute, loro fanno (a pagamento ovviamente) il cambio valuta SUBITO anche se io non glielo chiedo. Cioè se io ho il conto sia in valuta locale (euro) che dollari loro mi convertono tutto in euro anche se non mi frega? Perché ok, prima o poi lo farete ma… decido io quando il cambio è favorevole e quando IO voglio fare il cambio valuta.

Non puoi applicare sovrapprezzi a chi paga con paypal e non puoi “parlarne male” o dissuadere ecc ecc. Vabbé. Se lo hai voluto… comunque trovo che l’applicazione di sovrapprezzo sia sacrosanta: del resto voi cari di paypal… lo applicate. E’ un prezzo, è una spesa. Scegli questo: costa così, scegli questo altro? costa cosà. Altrimenti basterà dire che il prezzo di paypal è quello normale e gli altri sono scontati esattamente del sovrapprezzo di paypal, razza di furbacchioni. Se fate la cresta sul NOSTRO lavoro, ovviamente lo faremo pagare al cliente. Deve saperlo.

Paypal senza chiederti niente può pubblicizzarsi usando la tua proprietà intellettuale (logo eccetera). Questo è molto, molto, molto scorretto; è assolutamente vero che se vuoi puoi fare a meno di usare paypal, ma da parte di paypal è totalmente, assolutamente, senza possibilità di eccezioni SCORRETTO. Tant’è vero che con il LORO logo tu non puoi fare lo stesso, giusto? Devi seguire le loro precise regole.

“Per i reclami “Notevolmente non conforme alla descrizione” (SNAD), PayPal può richiedere all’utente di rispedire l’oggetto al venditore a un indirizzo ricevuto da PayPal durante la revisione del reclamo o a PayPal o a una terza parte a proprie spese e di fornire la Prova di avvenuta consegna. I requisiti della Prova di avvenuta consegna sono delineati nella precedente sezione 11.9. Adottare tutte le precauzioni del caso per ridurre il rischio di danni durante la nuova spedizione. PayPal potrà anche richiedere di distruggere l’oggetto e di fornire prova dell’avvenuta distruzione.” – non lo commento nemmeno. Tenetene conto. Fastidioso, ma ricordatevi che vi state imbarcando in ciò che qualsiasi multinazionale o di import-export fa giornalmente: siete dei singoli, vi viene offerto un mezzo, ma le condizioni sono le stesse dei “grandi”. E non potete nemmeno contrattare.

testo delle modifiche reperibile QUI.

Corbis/veer vende ai cinesi

Il 22 Gennaio Corbis ha annunciato che i business relativi alla vendita di licenze di Corbis, Corbis Motion e Veer sarebbero stati venduti ad un’affiliata di VCG (Visual China Group), ovverosia Unity Glory International. Contemporaneamente VCG ha stretto la morsa potenziato la partneshit con Getty Images (che per i poveri sfigati del microstock significa la malcagata iStock – e non perché non generi miliardi di introiti, ma perché la sensazione è che Getty se la malcaghi di brutto): quest’ultima (Getty) diventerà il distributore esclusivo per le immagini di Corbis & co fuori dalla Cina.

Verranno selezionati contenuti della Corbis collection per essere migrati a Getty Images (nessuno cita iStock e nessuno cita Veer in questo dettaglio, quindi intanto questa informazione è chiara per chi lavora nella parte “alta” e non per il pueblo dei contributors.

I contenuti selezionati di coloro che lavorano già con Getty Images (non dicono esplicitamente iStock però) o che anche non ci lavorano in qualche modo verranno migrati: verrà inviata una richiesta del bli e del bla.

In pratica perdiamo un’agenzia, a mio modo di vedere. Forse però scremano la cacca dalla cioccolata e la merda mista la tengono ovunque, mentre le ficate le portano tutte a Getty. Un’idea non malvagia. Credo stiamo parlando, per chi non si intendesse, di Getty e di Corbis “serie” … con immagini d’archivio storiche, di autori famosissimi, eccetera.

Ci sarà un periodo di transizione in cui la roba sarà presente in entrambi gli ambienti.

Il contenuto che non verrà migrato a Getty continuerà SIA ad essere rappresentato da VCG (che assorbe Corbis & co) SIA (e qui non si capisce) i diritti di distribuzione verranno restituiti ai collaboratori (un modo cortesemente stronzo per dire: vi cacciamo fuori).

Alcune FAQ di quel giorno http://www.corbisimages.com/content/corbisfaq/ mi fanno intendere che, sostanzialmente, veer, per i contributors, chiude. Io sono fotografo, ma non dice niente di illustrazione, illustrazione vettoriale, font eccetera.

Molto poco chiaro … ed ovviamente mi fa pensare che, vista la mia esperienza, quando senti puzza di poca manutenzione devi sempre chiederti: cosa succede? Chiudono o vendono? O di quale altro grosso cambiamento MI STANNO TENENDO ALLO SCURO? Perché è così che fanno sempre, purtroppo. Non averci pensato, da parte mia, è stato piuttosto stupido … ma se ci penso bene la fatica richiesta per fare i submit presso Veer è talmente tanta per un guadagno misero (a parità) che me ne ultrasbatto le palle.

Quello di cui c’è poco da sbattersi le palle è il fatto che le agenzie serie si stanno ridimensionando e che la globalizzazione non fa che allargare quei processi che si vedono comunque in una nazione: il grosso mangia il piccolo: non è vero che c’è spazio per tutti: l’unica cosa è che i dipendenti dei grossi possono essere distribuiti in tutto il pianeta così come i clienti.

Siamo NOI che dobbiamo svegliarci e NON essere loro dipendenti 🙂 Ma è sempre la solita storia, solo globalizzata: ad un certo punto il mio cliente è lo stesso della multinazionale globalizzata: ovviamente avrà un risultato a minor prezzo, anche se non personalizzato. O lavoro con loro, o contro un mostro gigante?

Però al loro confronto io posso fare prezzi molto più bassi e guadagnare di più.

C’è da pensarci su.

#Internet proibito nelle grandi aziende: stronzata

Stalle con tanti impiegati alla scrivania. Questo sono le grandi aziende con i famigerati e disumani open space. Chi ha inventato questo modo di mettere la gente in batteria in stile Panopticon? Di certo non la natura. Gli animali sono riservati e comunque non svolgono le loro funzioni in file ordinate.

Ma noi siamo peggio di così. Noi facciamo in modo di far sentire alle persone che sono osservate da qualcuno e dagli altri. Così un mio conoscente mi dice che per guardare due cose su internet nella corporation per la quale fa il disegnatore CAD, si guarda intorno con circospezione e fare sospetto e tiene lo schermino piccino piccino “di internet” in basso da qualche parte e che non ti puoi nemmeno grattare una chiappa in scioltezza perché sei in un open space del cavolo con 100 persone … persino in ospedale avevano smesso di usare i casermoni… chissà come mai? Forse perché era disumano e poco dignitoso?  Continue reading →

Lettura consigliata: Perché siamo così ipocriti sulla guerra?

immagine che ricorda la violenza dei forti sui deboli

questo siamo

Per l’editore Chiarelettere è uscito il libro di Fabio Mini dal titolo “Perché siamo così ipocriti sulla guerra?“. Lo consiglio. Il curriculum dell’autore non è secondario. La sua autorevolezza non gli viene solo dall’aver prestato servizio “in alto” … ma dalla parte dalla quale non ti aspetteresti di sentir parlare chiaro in questi termini delle motivazioni della guerra, del nostro atteggiamento e soprattutto di chi governa il mondo e i nostri paesi: che questa gestione venga dallo stato oppure dalle multinazioanali.

E’ un Generale a parlarci e a dirci quello che il pezzente al bar sa da sempre, che il populista ha facile gioco ad urlare per il proprio lato politico, e il poeta dissacratore o la satira affermano come un dato certo. Ma che poi, dati alla mano assenti, tacciono quando sentono in faccia l’odore dell’alito del potente che, una volta ogni tanto, raggiungono. Continue reading →